venerdì 25 maggio 2012

Movimento 5 stelle. Casaleggio vale uno?

di Fabrizio Tringali

Il mainstream in questi giorni si sta occupando molto del Movimento 5 Stelle e della sua vittoria in una città importante come Parma.
Si legge un po' di tutto. Certamente sono in molti ad avere interesse a screditare il M5S, e a ingigantirne le debolezze e le contraddizioni. E questo si riflette non poco nel modo in cui le varie testate affrontano l'argomento.
Al netto di tutto ciò, non si può comunque omettere che ciò che sta accadendo sollevi questioni reali di grande importanza.
Nel nostro piccolo, lo avevamo anticipato. Basta leggere qui e qui.

Certe dinamiche sono assolutamente prevedibili, dato che si attivano inevitabilmente in qualsiasi gruppo politico che non implementi forme decisionali veramente partecipazioniste.
Senza una decisa correzione di rotta, non potremo che assistere alla morte del M5S, oppure alla sua veloce trasformazione in parte del medesimo ceto politico che gli aderenti al movimento vogliono giustamente combattere (questa degenerazione ha già colpito molte altre forze politiche che erano nate con idee genuinamente anti-oligarchiche ed alternative, perché esse non sono state capaci di dotarsi né di proposte politiche effettivamente alternative, né di meccanismi di funzionamento interno anti-oligarchici e partecipazionisti).


Sta agli aderenti al M5S aprire una discussione franca e trasparente sulle modalità decisionali interne al movimento e sul ruolo di Beppe Grillo, del suo staff e del suo blog.
Noi non possiamo che auspicare che lo facciano, dato che da sempre speriamo nella nascita di un soggetto politico unitario, capace di riunire tutti coloro che vogliono opporsi ai diktat europei, recuperare la sovranità popolare che è stata ceduta, e realizzare una democrazia partecipata libera dai vincoli del liberismo e dal dogma dell' aumento infinito di produzione di merci.

Di certo abbiamo bisogno anche del M5S.

Nessun commento:

Posta un commento