domenica 28 ottobre 2012

Piccola congettura

Claudio Martini

Dunque si è scoperto che Berlusconi oltreché imprenditore, statista e playboy è anche evasore fiscale. Il nostro è agitato, e neanche troppo velatamente minaccia di togliere la fiducia la Governo da lui installato quasi un anno fa con l'accordo di Napolitano. Si è scatenato un putiferio; per accorsene basta confrontare la reazione alle sue ultime uscite del mainstream da una parte (Franco, ma anche Folli) e del Silvio Fan Club dall'altra (un insuperabile Sallusti, inspiegabilmente ancora a piede libero).

Di fronte a simili prese di posizione è legittimo aspettarsi che finalmente Berlusconi faccia qualcosa di buono; e cioè che la stacchi, quella benedetta spina. A mio parere invece la spina rimarrà saldamente attaccata, e le minacce di Berlusconi verranno ricordate come un semplice sfogo.


Il fatto è che Berlusconi non è nuovo a proclami simili a quelli di questi giorni. Non si contano le sue dichiarazioni apertamente critiche nei confronti dell'azione della UE. Ma a ciò si accompagna il sostegno costante e infaticabile del suo partito ai provvedimenti concreti adottati dal Governo nell'ultimo anno.

Il Berlusconi che spara contro l'Euro e l'Europa (nonché contro l'IMU) piace moltissimo ai suoi sostenitori più fanatizzati, quasi quanto piace alle penne d'Establishment il Berlusconi che vota tutto, ma proprio tutto, quello che chiedono BCE e Commissione Europea. Ed è questo il trucco di Berlusconi: essere il più solido pilastro del Governo Monti e allo stesso tempo il suo più implacabile critico. A volte il personaggio si trova in difficoltà nel suo ruolo di Arlecchino (servitore di due padroni), e cade fatalmente nel grottesco. A volte le sue parole suonano troppo forti e sgradevoli, e molti, in Italia e all'estero, ne risultano allarmati. Eppure la sostanza non muta: Berlusconi fornisce a Monti i voti indispensabili per distruggere l'economia italiana, e Monti lo ringrazia.

A parere di chi scrive non c'è alcun motivo di ritenere che stavolta le cose andranno diversamente. Quelle che risuonano sono bordate a salve. Berlusconi non farà cadere il Governo.

Naturalmente posso sbagliarmi. Se sarà il caso risconoscerò l'errore. Vedremo nelle prossime settimane.

2 commenti:

  1. E' abbastanza impressionante la lettura dell'editoriale di Antonio Polito sul "Corriere" di oggi:

    http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/121029/1mhvxa.pdf

    Si guardi solo l'inizio:

    "Con l'adesione di Silvio Berlusconi al No Monti Day, il Pdl si è virtualmente dimesso dal Partito popolare europeo. Vi potrà, un giorno, rientrare; ma, ormai è chiaro, dovrà farlo senza e forse anche contro il suo fondatore, che indica nei leader di quella famiglia politica i carnefici dell'Italia"

    Oppure si legga la chiusura, con l'esplicito invito ai dirigenti del Pdl a mettere in minoranza Berlusconi.
    Sbaglierò, ma un intervento di una tale durezza sulla vita interna di un partito non è molto comune, per un giornale come il "Corriere". E' evidente che i ceti dominanti sono molto preoccupati dall'eventualità che si formi, nell'area del centrodestra, una forte spinta anti-UE, e che le prossime elezioni diventino, come è esplicitamente evocato nell'articolo "un esperimento in grande stile [...] di uscita dall'Unione". Verrebbe da pensare che in questa preoccupazione pesi anche il buon risultato della manifestazione anti-Monti di sabato, che infatti viene citata esplicitamente da Polito. Insomma, i nostri ceti dominanti si rendono conto che sta crescendo un rifiuto trasversale delle politiche UE-Monti, e fanno quello che possono per impedire che tale rifiuto cresca. Staremo a vedere. Si direbbe che i prossimi mesi possano essere piuttosto interessanti.

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  2. Sempre sullo stesso tema, consiglio la lettura di Leonardo Mazzei, lucido come sempre:
    http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2245:sfogo-bluff-o-cosa-seria&catid=78:italia

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