mercoledì 14 novembre 2012

Cambia il vento?


di Fabrizio Tringali
In ossequio al nome del nostro blog, cerchiamo di darvi notizia dei momenti in cui all'interno del mainstream qualcuno rompe i "tabu" del pensiero unico. Di solito, infatti, quando questo succede, significa che tra le "alte sfere" cominciano a farsi strada idee ed opinione impensabili fino a poco tempo prima.
Ebbene: se pensavate che sul Corriere della Sera non avreste mai letto nulla di critico verso l'eurozona e se pensavate che il quotidiano di Via Solferino non si sarebbe mai sognato di mettere in discussione il fatto che dalla crisi usciremo grazie a "più Europa", leggetevi questo editoriale di Giovanni Sartori pubblicato lunedi 12 Novembre, in cui il noto scienziato politico definisce l'eurozona un "animale assurdo" e spiega le ragioni per cui ritiene assurdo pensare di risolvere i problemi con maggiore integrazione politica fra gli Stati.

Certo, l'articolo contiene molte cose non condivisibili, ma non è importante elencarle. Ciò che è importante è il fatto che l'editoriale di punta del Corriere della Sera sia un sostanziale "j'accuse" non solo contro l'euro e contro le misure politiche ed economiche che i vertici europei ci stanno imponendo, ma anche contro gli stessi pilastri del mercato unico!
Di quanto sia significativo tutto ciò, si accorge Gianluigi Paragone, da tempo attento a questi temi, che dalle colonne di Libero rilancia la discussione sul ruolo dello Stato nell'economia, che in tempi di crisi può azionare la leva della spesa pubblica in chiave anticlica, e sulla necessità di introdurre misure a protezione delle economie nazionali.
Non possiamo sapere quanto dureranno i countdown per l'euro e per l'Unione Europea. Ma di certo sono iniziati.

3 commenti:

  1. la cosa non mi stupisce più per il seguente motivo: premetto un paragone con il '92, dove l'Italia uscì dallo SME ma, citando il libro di Bagnai "Il tramonto dell'euro", lo fece dopo aver eliminato la scala mobile, che non venne mai più reintrodotta (Bagnai si pone la domanda ironica "ma farlo prima no eh?"). Così come stanno le cose ora, il dogma del "Più Europa" ha esurito la sua funzione di lotta di classe al contrario in Italia e adesso che il conto viene presentato anche alle classi dominanti italiane, le quali secondo me cominciano a sentire il fiato teutonico sul collo, si vuole rompere il giocattolo dell'euro. La cosa che lascia l'amaro in bocca è che i cosiddetti partiti democratici o di sinistra, ma anche buona parte degli intellettuali che si autopromuovono dalla parte dei più deboli, non abbiamo saputo o non abbiano voluto capire il meccanismo e abbiano di fatto avvallato le scelte che hanno prodotto questo enorme aumento delle disparità sociali.

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  2. da goofynimcs:
    Chicco DM14 novembre 2012 20:01

    Ed io ho sentito il prode Barisoni affermare, ad inizio puntata, le seguenti parole (a memoria) "insomma, dopo tutte le manifestazioni di oggi, beh, certo non sarebbe auspicabile un Monti bis in queste condizioni, se ci fossero i partiti di centrosinistra e i sindacati al governo perlomeno sarebbero in grado di controllar.... ehm.... di gestire la situazione in modo più efficace. Un Monti bis con le piazze in fiamme, beh, forse non sarebbe l'ideale..."

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  3. possibile che questo evento:
    http://www.unimib.it/open/eventi/Rafael-Correa-presidente-dellEcuador-incontra-i-Rettori-delle-Universita-lombarde/6499155691483036534
    non se lo sia filato nessuno?
    il lupo cattivo fa troppo paura?

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