lunedì 17 dicembre 2012

La deriva del Movimento 5 Stelle

Siamo intervenuti più volte in passato (qui, qui, qui e qui) per discutere pregi e limiti del Movimento 5 Stelle. Abbiamo sempre detto che la mancanza di democrazia interna del Movimento ci sembrava un grave problema, che avrebbe potuto pregiudicarne le grandi potenzialità. Le ultime vicende, con l'espulsione dei “dissidenti” decisa da Grillo e il pedissequo allineamento su tali scelte di alcuni importanti esponenti del Movimento (qui e qui) ci sembra segnino un punto di non ritorno, sia nella sostanza sia nella forma. Della sostanza parleremo fra poco. Per quanto è della forma, fa sorridere sentire Grillo dire “abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra” per giustificare l'espulsione dei dissidenti: è esattamente lo stesso argomento usato da tutti i gruppi di potere per giustificare il rifiuto della discussione, dai fascisti che intimavano “taci, il nemico ti ascolta!” ai comunisti che si rifiutavano di discutere dei crimini di Stalin “per non fare il gioco dei capitalisti”. Allo stesso modo, colpisce vedere gli esponenti del Movimento, nelle due interviste citate, rispondere alle accuse di scarsa democrazia interna affermando che anche gli altri partiti non sono granché democratici: ed è facile ribattere “ma voi non dovevate essere migliori degli altri? Non siete nati appunto per sostituire il sistema dei vecchi partiti con qualcosa di meglio?”

Ma veniamo adesso alle questioni di sostanza. Proviamo a spiegare nella maniera più chiara possibile perché siamo convinti che, su queste basi, il Movimento 5 Stelle non potrà realizzare gli ideali che sostiene, e anzi rappresenterà un ulteriore elemento di delusione e allontanamento dalla politica. Dovremo essere un po' “didattici”. Diremo in sostanza cose piuttosto banali, per chi abbia qualche notizia sugli ultimi tre secoli di storia della politica e del pensiero politico.
Per un movimento di opposizione ai ceti dominanti, per un movimento che voglia farsi carico dei bisogni e delle istanze dei ceti subalterni, la richiesta di democrazia interna non è una richiesta fra tante altre, magari da considerare con un po' di sufficienza rispetto a problemi come la crisi economica o la disoccupazione. No, la richiesta di democrazia è essenziale per evitare che il nuovo movimento o partito venga rapidamente inglobato nel sistema di potere preesistente. E' ben noto, a chi riflette su questi problemi, che i dirigenti e i militanti di un partito (useremo qui la parola “partito” intendendo una qualsiasi aggregazione politica, che sia partito o movimento o gruppo o associazione) arrivano prima o poi a considerare il partito stesso non come un mezzo per raggiungere determinati fini (la giustizia, il rinnovamento del Paese), ma come fine in sé. Si tratta di un meccanismo ferreo: da parte dei militanti, costruire e mantenere in vita un partito di opposizione è un lavoro durissimo che costa fatica, sforzi, sacrifici. Chi è passato attraverso un tale lavoro non può accettare di vedere il frutto del proprio impegno distrutto da un momento all'altro, e farà di tutto per preservarlo e difenderlo. E' inoltre noto, da quando esiste la politica in senso moderno, che in ogni partito si forma un gruppo dirigente professionale, che riceve la sua ragion d'essere e i suoi mezzi materiali di sussistenza dall'esistenza del partito stesso. La risultante di queste dinamiche è appunto che il partito da mezzo diventa fine in sé. Ma un partito che si voglia in radicale opposizione all'intero sistema di potere dato farà ovviamente molta fatica a preservarsi: verrà attaccato, si vedrà negato in tutti i modi l'accesso a fonti di potere e di finanziamento, correrà anche il rischio di vere e proprie persecuzioni. L'istinto di autoconservazione dei ceti dirigenti del partito li spingerà quindi a trovare un accomodamento con i ceti dominanti, e quindi ad allontanarsi dai propri valori dichiarati. Ora, la democrazia interna è l'unico modo per prevenire queste degenerazioni.  Solo coloro che hanno molto da perdere e niente da guadagnare da questa degenerazione possono impedirla. Si tratta naturalmente dei ceti subalterni, che il partito pretende di difendere, e che appunto in presenza della degenerazione oligarchica perderebbero lo strumento politico di difesa dei propri interessi. Ma i ceti subalterni possono fare da argine alla degenerazione solo se essi sono rappresentati, se hanno voce e potere dentro ai meccanismi del partito: ecco dunque che la democrazia interna appare, come abbiamo detto, l'unico baluardo di difesa di un partito antisistemico dalle degenerazioni oligarchiche.
Ma la questione non si esaurisce qui. Si potrebbe infatti ribattere che è inutile combattere la degenerazione oligarchica, proprio perché inevitabile. La considerazione cruciale sarebbe piuttosto la seguente: prima della degenerazione, il nuovo partito o movimento può comunque ottenere dei risultati positivi per i ceti subalterni? L'esempio storico del Partito Comunista Italiano nell'Italia del dopoguerra sembrerebbe sostenere questo approccio. E' certo che il PCI è sempre stato un partito oligarchico e per nulla democratico (e la degenerazione attuale della sinistra ha probabilmente qui le sue radici). Questo però non ha impedito al PCI di rappresentare, nel periodo fra la Resistenza e i primi anni Settanta, un elemento di effettivo progresso e di effettiva tutela dei ceti subalterni. Non potrebbe allora il Movimento 5 Stelle avere una funzione simile? Purtroppo ci sembra di dover rispondere negativamente: riteniamo cioè che, nelle condizioni attuali, il Movimento 5 Stelle non riuscirà a produrre effetti positivi. Per argomentare questa opinione dobbiamo però abbandonare le analisi generali svolte sopra e guardare alla situazione concreta. Salvo grosse sorprese, il M5S si troverà, nella prossima legislatura, con un nutrito gruppo di deputati e senatori. Cosa faranno? Come voteranno? Si tratta di persone che non si conoscono e che non hanno mai discusso seriamente e approfonditamente fra di loro. I tentativi di Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara, di organizzare incontri nazionali vennero bloccati immediatamente. Certo, tutti i grillini condividono alcuni valori e alcuni principi generali (e in buona parte li condividiamo anche noi). Ma chiunque abbia una minima esperienza politica sa che questo non basta per un'azione politica comune. A maggior ragione se si è in Parlamento. Perché se nel programma ci sono un certo numero di punti fondamentali, quando si fa politica sul serio si scopre che la realtà non ci permette di realizzarli tutti assieme e ci impone di fare delle scelte, di dire che certe cose sono prioritarie e certe altre è necessario rimandarle: ed è su questi punti che ci si divide e ci si scontra, anche fra persone che condividono valori e obiettivi generali. A maggior ragione le divisioni e gli scontri sono probabili rispetto a temi sui quali Grillo e il M5S si sono espressi pochissimo, come la politica internazionale.
Tutto questo può essere evitato solo se c'è stato in precedenza un lungo lavoro di discussione, di chiarificazione, di conoscenza reciproca, di costruzione di un comune sentire. Ma, a quanto sembra, questo è esattamente ciò che Grillo e Casaleggio non vogliono (e bisognerebbe chiedersi perché). In mancanza di un tale lavoro, è facile prevedere che il gruppo parlamentare si scoprirà diviso al proprio interno, e che gli scontri che ne conseguiranno porteranno abbastanza rapidamente alla dissoluzione del M5S.
Ma tutto questo porterà ulteriore sfiducia e scoramento nelle tante persone oneste che voteranno M5S con la speranza di salvare l'Italia dal destino di regresso sociale al quale la condannano le oligarchie internazionali e i loro servi locali. In questo senso, ci sembra che, con le sue ultime scelte, Grillo e il M5S siano diventati un ulteriore ostacolo alla salvezza del nostro Paese.
(M.B.)

27 commenti:

  1. Questo articolo mi rasserena e mi fa pensare che la mia uscita dal movimento, dopo anni di coinvolgimento effettivo, è stata una scelta saggia. Ho sperato che arrivasse, nel momento critico, il 'ravvedimento' verso una forma più demos, ma il personaggio si è dimostrato quello che è in realtà.

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  2. scusate ma oggi viviamo in democrazia?
    Dove la pressione fiscale rende SCHIAVO il popolo
    Dove la corruzzione imperversa e dilaga
    Dove solo i figli di papà o quelli della tribu arrivano ai vertici
    Dove i mas media pilotano le informazioni al volere dei soliti pochi
    Dove..................., ma sono sicuro di parlare dell'itaglia?

    ahahahaah

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  3. Lo dico da tempo: l'M5S provocherà dei danni enormi nell'ambito dei "veri" movimenti antagonisti.
    A pensar male verrebbe da dire che la cosa non è casuale...

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    1. Ai pensato bene di pensar male, di fatto quando un sistema politico come quello italiano in particolare dove tutto è allo sbando, la gente non fa altro che sfiduciare la politica, ecco che compare un "Grillo parlante" che spara contro tutti; ha questo punto le lobby hanno trovato come orientare le masse e credere in un nuovo esponente politico che apparentemente può sembrare il salvatore dell'attuale sistema. Se riflettiamo bene "Grillo" non ha speso una parola sulle scie chimiche, anzi in un filmato su youtube ironizza anche. Tirate voli le somme!

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  4. Ammesso (e non concesso) che l'analisi sia corretta, qual'è oggi (a 50 giorni dal voto) un'alternativa migliore?
    Personalmente credo sia meglio un'infornata di cittadini qualunque (e appartenenti ai ceti subalterni) in Parlamento (anche se non troppo omogenei), piuttosto che la casta auto-replicantesi (e cooptata dal potere), che abbiamo visto fin'ora all'opera.

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    1. ecco un commento che dimostra che il senso del post non è stato colto. il tuo punto di vista è quello del "sempre meglio che la casta". oltre al doveroso ricordarti che si tratta del famoso principio del voto col naso turato, i cui sfaceli sono oggi sotto i nostri piedi, qui l'autore stava proprio osservando che il M5S sembra possedere nel suo DNA proprio i geni che lo faranno sviluppare entro breve trasformandosi nella casta. ti ricordo, nel caso probabile che tu sia molto giovane, che anche Forza Italia, col suo aggancio con l'unica vera novità nel panorama politico italiano dopo oltre mezzo secolo (ossia la Lega Nord), si presentò sulla scena vantando di essere cosa nuova e di fare piazza pulita di un vecchio modo di fare politica. la gente la votò, più che per paura dei comunisti, proprio perchè sembrava qualcosa di nuovo. ma nessuno andò mai a fare un'analisi del suo DNA. nessuno lo fa mai: quando si vota, lo si fa spinti da processi e motori che hanno a che vedere con la nostra parte irrazionale, non con quella razionale. Freud lo disse un secolo e passa fa, Bernays ci costruì sopra un impero.
      Boc

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    2. Mi pare che l'autore dica che l'"infornata dei qualunque" sarebbe troppo poco infornata, cioè troppo poco coesa, e troppi sarebbero i qualunque destinati a rimaner tali, perché i molti anche ben intenzionati non hanno potuto confrontarsi e accordarsi in alcuna sede fisica.
      Pertanto, poco formati e poco informati reciprocamente e neppure conoscendosi, non farebbero vero e proprio gruppo in grado di resistere alle proprie tensioni e alle altrui pressioni e ai propri possibili fraintendimenti, come accade usualmente tra umani che non si sono mai frequentati, sia pure uniti da un ideale comune.

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  5. Come sopra...domanda diretta al M.B.;
    Per cortesia potrebbe illustrare alternative concrete?
    E questa domanda non per irridere o polemizzare perchè condivido pienamente la sua analisi...
    Io sono molto in difficoltà e, presumo, tantissimi altri come me che seguivano con entusiasmo il nascente Movimento.
    Ripeto: per cortesia può indicare alternative su dove almeno cominciare a seguire, informarsi, capire e farsene una idea?
    Grazie e complimenti...altro blog che seguo con intensità...

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    1. Se per "indicare un'alternativa" si intende "fornire un'indicazione di voto per le prossime elezioni", non ne ho. Per quanto mi riguarda penso che non andrò a votare, ma non era questo il tema dell'articolo. Esso non intendeva fornire indicazioni elettorali, ma solo far riflettere su alcuni nodi che, è mia convinzione, presto o tardi verranno al pettine.

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    2. Se non andare a votare le sembra una soluzione...

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  6. @Bruno
    Sono combattuto come te e a 50 giorni mi chiedo ancora, cosa fare? Vediamo cosa si presenta di nuovo sulla scena. Di sicuro non voterò un patito/coalizione o altro che sia per rimanere nell'euro. Poi, forse, tiro il dado o semplicemente mi astengo. Farò parte del più grande partito italiano; gli astenuti.

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    1. lascio un indicazione tecnica per chi si vuole astenere :
      l'unica azione valida è non votare : non presetarsi al seggio o rispedire la scheda se all'estero .
      Per vari motivi : una scheda bianca puo' essere modificata facilemente e divetare un voto molto in fretta
      le schede bianche e i voti nulli contribuiscono comunque ad aumentare i rimborsi elettorali ai partiti (non è molto noto ma è proprio cosi'...)
      vorrei aggiungere qualcosa riguardo al M5s ma ora non ho pazienza (è una causa persa) e comunque nella sostanza concordo con marino e fabrizio

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    2. Se non andate a votara vincerà ancora una volta la casta

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  7. Debito pubblico oltre 120% del PIL ? Spread ? Spesa per interessi verso i 100 mld € ? Troppe tasse ? Poche risorse per la crescita ? Fiscal compact ?

    Vediamo cosa propone Grillo nel suo programma:

    "Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato, il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni intermediariser vizi senza bisogno di intermediari"

    Ah però!

    E su queste tematiche: competitività ? Delocalizzazione ? Investimenti in ricerca e innovazione ?

    "Impredire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno"
    " Favorire le produzioni locali"

    Giusto! Non ci avevo ancora pensato ...

    Serve dire altro sul fenomeno Grillo ?
    Serve dire altro sul brodo di superficialità in cui viene lessata l'intelligenza degli italiani ?

    Per maggiori approfondimenti:
    http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf

    Un cordiale saluto.
    Emilio L.

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  8. per alternative, si veda qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=54792&highlight=

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    1. Consideriamo inaccettabile che in questo spazio si
      facciano rimandi a contenuti antisemiti e nazistoidi. Questo
      messaggio vale a titolo di avvertimento; ulteriori provocazioni non
      saranno tollerate.

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  9. Non credo che astenersi possa essere una buona scelta...certo che la tentazione è forte, ma si premierebbero solo i soliti noti...

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  10. L'analisi e' chiaramente condivisibile, tuttavia difetta di un corollario rilevante: fatti salvi miracoli, il M5S non fara' parte del futuro governo. Sara una forte minoranza isolata, ma non avra' alcun potere decisionale. La sua funzione sara' semplicemente quella di votare contro il governo in carica e renderne piu' rapida la caduta.
    I parlamentari 5 Stelle si scopriranno divisi su molto, ma sicuramente avversi a qualsiasi governo newmontiano che sara' espressione delle imminenti elezioni. Allo stesso tempo, l'assenza di Grillo dal Parlamente ne indebolira' l'influenza sul movimento, nuovi voci critiche si alzeranno e ci sara' finalmente una discussion sulla leadership. Alle prossime elezioni si vedra' finalmente se il Movimento 5 Stelle avra' trovato una sua identita' seria e, soprattutto, utile al Paese oppure no.
    Io voto M5S. Ai futuri eletti chiedo solo di votare no e di litigare furiosamente. So che non mi deluderanno.

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    1. ma tu sei sicuro che m5s farebbere questa opposizione intransigente a monti? non capiscono quasi nulla di economia non hanno una posizione su Ue o eurozona ...
      grillo non si è MAI espresso criticamente su UE ,su Euro ha detto tutto e il contrario , recentemtne è su posizione simili a hollade e ai socialisti francesi...hanno fatto un sacco di disinformazione sul blog...alla nascita del governo monti ha scritto sul blog (ci sara' ancora) :'monti è il brodino di cui l'italia ha bisogno' (sembra 1secolo fa ma è solo 1anno fa..)
      Grillo è stato onesto e ha detto che il m5s non era stato progettato per fare politica a livello nazionale ma solo locale...sono molto molto improvvisati ...comunque la posizione di grillo è assolutamente ambigua e varia a seconda
      del pubblico che si trova di fronte...non mi aspetto nulla di buono dal m5s e comunque detesto i loro slogan castacorruzionebrutto , proprio in momento dove avremmo bisogno di politici di grande qualita' , non di brava gente
      bene intezionata che si accontantadi guadagnare poco...

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    2. Di nuovo, completamente d'accordo. Ma ti ricordo che esiste un fondamento comune tra i tanti attivisti del M5S, l'odio per l'attuale castapoliticabrutta, come tu rilevi. Quindi nessuna alleanza, nessun accordo, nessun voto favorevole. D'altra parte sarebbe un suicidio elettorale: di certo chi li vota non lo fa per l'agenda politica da perseguire, che rimane tutta da scrivere, dato che il programma allo stato attuale e' soltanto una confusa somma di buone intenzioni. Mi sembra che questo genere di comportamento sia gia' stato tenuto a livello locale, con i consiglieri 5 Stelle avversi a qualsiasi proposta proveniente da parti avverse, al massimo disposti ad accettare voti esterni su proposte loro.
      Per farla breve, l'opposizione non e' a Monti, l'opposizione e' alla castacorruzionebruttosistematutto.

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  11. Sono una nota: tra gli intervenuti, riguardo al voto di febbraio nessuno prende in considerazione Alba, Cambiare si può, gli arancioni, ecc. Che ne pensate? Seguo le loro discussioni e cerco di capirci qualcosa (ma voterò 5 stelle).
    Ciao e grazie
    piero

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  12. Voterò Beppe Grillo alle prossime politiche, lo farò perchè le cose che mi convincono del M5S sono di più di quelle che non mi convincono di Grillo.
    Purtroppo siamo in guerra, e queste più che essere elezioni sono un attacco per la conquista del Parlamento.
    In guerra la democrazia è sospesa e vige la legge marziale (anche se si combatte per la democrazia) in guerra ci vuole un capo, una persona in grado di decidere in fretta e dare morale alle truppe.
    Grillo è la persona giusta per fare il capo e direi che in quest'ottica le epurazioni di Favia, Tavolazzi, ecc. sono perfettamente giustificate.

    Credo che il Sig. Marino Badiale concorderà con me nel ritenere che "Siamo in guerrà". Per questo ritengo che non se ne possa uscire proponendo l’alternativa di "non andare a votare", in guerra si sceglie da che parte stare, si sceglie il nemico e il capo (oppure si diventa capi se si ritiene di averne la forza).

    Detto questo, io spero che si tratti di pazientare altri due mesi, fino al giorno delle elezioni.
    Poi, almeno per me, il ruolo di Grillo sarà decisamente secondario (sarà il Churchill non rieletto dopo la vittoria della seconda guerra mondiale) allora si metterà il cannone in soffitta e si potrà cominciare a lavorare di fioretto.
    Visto che la democrazia è un metodo e non un programma, il primo passo dovrebbe essere quello di PROMUOVERE L’UTILIZZO di liquid-feedback come METODO SPERIMENTALE della partecipazione democratica degli italiani.
    Qualcuno mi dirà: ma Grillo non farà mai una cosa del genere, perché lui è antidemocratico! avrebbe potuto e dovuto farlo almeno un anno prima! E non lo ha fatto!
    Chi se ne frega rispondo io.
    Cosa impedirà agli eletti del M5S e a persone come Marino Badiale, Alberto Bagnai, Claudio Messora, Sergio Cori Modiglioni, Favia, Tavolazzi e chiunque abbia un blog con un minimo di visibilità di indicare il sito di liquid-feedback su cui faranno le loro proposte? Magari mettendo il link in bella vista sulla prima pagina del blog o su facebook? E cosa impedirà ai loro lettori di iscriversi e votarle? (io per adesso propongo "http://partitoliquido.serviziopubblico.it/lf/").

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  13. Dopo la lettura mi domando quanto interesse a demolire ci sia. Una demolizione sistematica via web, luogo in cui nasce e cresce il nemico. Una demolizione fatta di insinuazioni ventilate in varie forme e luoghi. Una demolizione sistematica che inizia con piazza pulita e tutta indirizzata al nuovo soggetto politico, apparso sulla scena italiana e in particolar modo pericolosamente non legato a sistemi di comando del sistema. Il sistema sbigottito dal non aver potuto controllare l’ascesa tramite i suoi soliti canali , la casta della censura occulta. (editori e giornalisti) cerca di rimediare all’inevitabile tsunami.

    Penso che creare un movimento politico, che in maniera fulminea, probabilmente arriva ai comandi del potere. Oltre che creare scompiglio all’interno della politica arraffona, diventi un ottimo veicolo, per squali in cerca di cibo. L’unico modo per tenerli a bada sia quello che voi definite mancanza di democrazia interna. Certamente ci sono cose e atteggiamenti discutibili. Ma a confronto di quella porcheria che sono i partiti, non c’è il minimo confronto. Porcherie che tutti quelli che fanno informazione dovrebbero sempre ricordare.

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  14. Sono di una sola convinzione. Alle prossime elezioni, o non voto nessuno, oppure voto movimento cinque stelle. Tutto il resto è solo spazzatura.

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  15. Si concordo con Badiale,il Movimento 5 stelle teorizza una forma di politica anti-casta e di una nuova rigenerazione di rappresentatività democratica sulla rete( per Casaleggio una sorta di catarsi...),ma i problemi sono tanti.Qui ne rilevo'un'altro : siamo sicuri che tenere un movimento politico fuori dai cortei e dentro la rete non sia una forma di CONTROLLO DEL POTERE e di Casaleggio(o chi per lui..)?.
    Al di fuori di ogni teoria complottistica è un'elemento da analizzare.
    E' altresi' vero che il quarto polo ha avuto una deriva assai peggiore.Una sorta di armata Brancaleone dove convivono il riciclaggio della casta dirigente di alcuni partiti, forse il "professionismo di Sciascia" su certa antimafia,il personalismo perlomeno di questa lista,una piattaforma volutamente misera politicamente dove non si possono ritrovare il NO DEBITO -LA TAV- IL MOVIMENTO PER L'ACQUA PUBBLICA,insomma per farla breve una congiunzione tra marxisti NON marxisti e signori che vogliono rappresentare l'anima bella del PD.PEGGIO ANCORA.
    L'UNICA SOLUZIONE DI FRONTE A UNA PARTECIPAZIONE ALLA DE COUBERTIN E ' NON VOTARE.
    MEGLIO LE CENERI DI GRAMSCI
    Cordiali saluti,
    ERNESTO TONANI

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