domenica 13 gennaio 2013

Elezioni e M5S, perché gridare al boicottaggio è controproducente

di Fabrizio Tringali
Da settimane, ormai, Beppe Grillo lamenta continui tentativi di boicottaggio, il cui obiettivo sarebbe quello di impedire la partecipazione del M5S alle elezioni, o almeno ridimensionarne il probabile successo elettorale.
Gli suggerirei maggiore prudenza. Non solo per amore di verità, ma anche, anzi soprattutto, per evitare effetti disastrosi nel prossimo futuro.

Secondo Grillo gli attacchi al M5S si sarebbero concretizzati, dapprima, nel tentativo di cambiare la legge elettorale per impedire al M5S di vincere, poi nell'anticipo della data del voto, che avrebbe reso difficile la raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste, e infine con lo “scippo” del simbolo elettorale che si è verificato in questi giorni al Viminale.
In realtà, è abbastanza evidente che nessuno di questi casi ha rappresentato una seria minaccia al M5S.
Dati gli accordi di coalizione tra i partiti, la possibilità che il M5S conquisti la maggioranza dei voti è quasi nulla. Ed anche se alla Camera avvenisse il miracolo, al Senato la vittoria sarebbe comunque impossibile, proprio a causa della legge elettorale attuale. E in Italia vige ancora il bicameralismo perfetto, quindi la probabilità che dopo le elezioni il M5S possa formare un governo è pari a zero (il che non è ovviamente un demerito, un consenso a due cifre sarebbe già un risultato notevole per un movimento così giovane).
Il punto è che Napolitano voleva che fosse cambiata la legge elettorale per garantirsi il Monti-bis, non per sbarrare la strada ad una ipotetica vittoria del M5S. Ma quando Berlusconi ha tolto la fiducia al governo, tutti hanno capito che non avrebbe accettato una legge elettorale costruita ad arte per determinare il Monti-bis, così la stessa idea di cambiare il porcellum è decaduta, nonostante gli inviti del PDL a proseguire nel tentativo di riforma.

Anche l'anticipo della data delle elezioni è stata una decisione presa indipendentemente da valutazioni relative al M5S, tanto che il governo, su sollecitazione di Napolitano, si è apprestato a ridurre drasticamente il numero di firme necessarie per presentare le liste. E' vero che una tale misura serviva anche a tanti partitini della casta, ma se il governo avesse voluto, avrebbe potuto agevolmente tagliar fuori il M5S dai benefici del provvedimento: sarebbe bastano fare come nel 2008, quando una norma ad-hoc permise di presentare liste a chiunque fosse sostenuto da almeno due parlamentari (tutti i partitini sarebbero stati salvi, mentre il M5S sarebbe rimasto fuori).

Infine la questione del simbolo. Questo è in effetti un attacco al movimento, e bene ha fatto byoblu.com a pubblicare il materiale ricevuto da Anonymous: qualcuno che sta tentando di rompere le uova nel paniere al M5S c'è.
Ma probabilmente non si tratta della “casta”, bensì di qualche personaggio improbabile e non molto rilevante. Il quale non ha grandi possibilità di raggiungere i suoi scopi, qualunque essi siano, dato che non ha le migliaia di firme autenticate che servono a presentare il simbolo sulla scheda elettorale. Il M5S invece le ha raccolte tutte quante. Ed ha già registrato quel simbolo per consultazioni elettorali importanti a livello comunale e regionale.
Il Ministro dell'Interno è già intervenuto ufficialmente per rassicurare sia Grillo che Ingroia (anche il simbolo di Rivoluzione Civile è stato “clonato”), ed è molto probabile che entro un paio di giorni la questione sia risolta: sia il magistrato che il M5S vedranno il proprio simbolo sulla scheda elettorale, senza che vi siano altri loghi “civetta”, come è giusto che sia.

Rivolgo quindi un invito ai miei tanti amici del M5S a smettere di gridare al boicottaggio contro il M5S.
Siamo in campagna elettorale, e capisco che far credere che il movimento sia vittima di un'aggressione da parte del “sistema”, aiuti a “compattare le truppe”, e ciò può essere molto utile per massimizzare i consensi elettorali.
Ma un movimento che ambisce a rappresentare l'alternativa alla casta ha il dovere morale di dire la verità, indipendentemente dalle convenienze.
Inoltre, i numerosi consensi raccolti, rischiano di disperdersi facilmente, sciogliendosi ben presto come neve al sole, se ottenuti grazie alla diffusione della falsa idea che vi sia in corso un boicottaggio che non c'è. L'elettorato, infatti, viene indotto a pensare che il “sistema” si sia reso conto del terremoto politico che una forte presenza in Parlamento del M5S determinerebbe. E che quindi stia cercando in ogni modo di mettergli i bastoni fra le ruote.
Ora, una volta celebrate le elezioni, e ottenuta una buona affermazione, se il M5S non dovesse riuscire a scatenare lo sconquasso promesso, la sua credibilità verrebbe immediatamente meno.
E data la complessità del funzionamento delle Istituzioni, e soprattutto dato il fatto che le Camere hanno progressivamente perso molto del loro potere a vantaggio dell'esecutivo, è improbabile che il M5S riesca ad ottenere risultati importanti nel breve periodo dal suo ruolo di opposizione parlamentare.
Costruire ad arte “attese” troppo impegnative è un'arma a doppio taglio. Dapprima può far crescere il consenso, ma se poi non si riesce a tener fede alle aspettative create, il consenso raccolto svanisce d'un fiato.
Consiglio quindi ai miei amici del M5S di concentrarsi un po' meno sui complotti, e un po' di più nella discussione e nel confronto interno, per capire cosa debba fare, dal giorno dopo le elezioni, un movimento di alternativa per essere davvero efficace, una volta ottenuto un nutrito gruppo di parlamentari.

9 commenti:

  1. Se mi è permesso,voglio copiare un articolo di Zibordi,espressamente chiesto da lui in ultime righe.





    In questa elezione a differenza delle altre ci sarebbe una grossa posta in gioco, cioè rovesciare l'austerità prima che strangoli l'economia italiana.

    Come minimo minimo bisognerebbe fare propaganda per i partiti e candidati che dimostrano di essere contro l'austerità e in particolare contro il "Trattato sulla stabilita’, sul coordinamento e sulla governance nell’Ue", meglio conosciuto come "Fiscal Compact" o Patto di Stabilità Fiscale, sottoscritto il 2 marzo e votato in luglio dalla Camera e il 21 dicembre dal Senato. E contro il "Meccanismo Europeo di Stabilità" (Mes), al secolo il “fondo salva stati” che lo complementa (e che finora è costato all'Italia circa 15 miliardi che ha dovuto versare...)

    I si’ per il Fiscal Compact alla Camera in luglio sono stati 380, 59 i no, 36 gli astenuti, quelli per il Mes sono stati 325 si’, 53 no e 36 astenuti. Solo la Lega ha votato contro; l’Idv si e’ astenuta. Gli assenti erano 103 e "in missione" 27 per cui molti che non erano d'accordo con il partito si sono dati assenti probabilmente.
    Nella votazione del MES addirittura meno della metà dei deputati si è espresso a favore. 325 si, 53 no, 36 astenuti mentre gli assenti erano 188 e "in missione" 26.

    Il "Fiscal Compact" impegna l'Italia a ridurre dall'anno prossimo a zero il deficit dello stato, quando in Giappone, Inghilterra, Stati Uniti il deficit rimane sopra l'8% del PIL annuo e sostiene in questo modo l'economia e quando ad es. persino in Francia ha deficit pubblici sul 4-5% del PIL. Non solo, in aggiunta impone all'Italia di ridurre dal 120% al 60% del PIL il debito pubblico in 20 anni, quindi ad ad avere avanzi di bilancio per 20 anni, ogni anno lo stato dovrà poi sempre incassare più di quello che spende!. Per l'Italia significa rimanere schiacciati dalle tasse e dalla Depressione per i prossimi 20 anni perchè è il deficit dello stato che crea moneta (a meno che le banche non aumentino sempre ogni anno il credito...cosa che come si è visto nel 2008 porta alla fine dei guai...).

    Ad esempio Berlusconi e DiPietro dicono che ora sono contro l'austerità, ma il PDL ha votato il Fiscal Compact (con quattro contari, alcuni astenuti e molti assenti) e DiPietro si è astenuto. Il 21 dicembre al Senato avrebbero potuto fermarlo e lo hanno fatto passare e ora vanno in TV a dire che l'austerità era un errore. L'UDC (Fini-Casini) e il PD hanno votati compatti per il Fiscal Compact e non sono nemmeno pentiti o lo criticano e sono quindi i peggiori e chi li vota è un povero deficiente.

    I partiti, di destra o sinistra, da votare sono quelli che hanno votato contro perlomeno al Fiscal Compact e nel caso di partiti nuovi, che quindi non avevano deputati in grado di votare, quelli che dicono chiaramente di essere contrari, contro all'austerità e per ridurre le tasse.

    In pratica quindi, se ti preme che l'economia italiana non collassi, devi votare tra i partiti esistenti la Lega perchè è l'unica che ha votato contro e tra quelli nuovi il M5S. Oscar Giannino no, perchè si dichiara per il MES, glissa sul Fiscal Compact ed è per il pareggio di bilancio. Rifondazione-Ingroia no perchè parlano d'altro (e i loro deputati si sono astenuti). Lo so che ci sarebbero tante altre cose, ma qui è l'economia che conta.


    Se volete fare qualcosa di utile e che non vi costa molto tempo e sforzo, prendete questo articolo riassuntivo (o scrivetene uno analogo voi o trovatene un altro) e copiatelo e incollatelo quando avete dieci minuti di tempo su qualunque forum di qualunque sito, da quelli dell'Espresso o Corriere a quelli di wallstreetitalia o Yahoo o sui siti dei partiti o qualunque altro sito e forum che conoscete da quello dei farmaciti a quelli di caccia e pesca.

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    1. mi spiace ma la Lega mi pare sia impantanata con l'europa più che mai visto che vuole fare l'euro-regione e quindi deve per forza cooperare con L'UE d'ora in poi se vince in lombardia e se avesse successo alle elezioni.

      per altro loro puntano a spezzare o indebolire proprio quel meccanismo di cui si è spesso parlato, ossia di trasferimenti da regioni ricche a povere che tiene in piedi il paese in mancanza di altri meccanismi quali sovranità monetaria e economie più equilibrate. Ossia ci porteranno ad essere quello che l'eurozona adesso è (quando si chiede più integrazione si vuole arrivare in europa a quello che la lega contesta in italia).

      Quindi la lega direi proprio che non faccia il gioco dell'Italia.

      Il M5S sembra troppo superficiale e sconcerta la convinzione degli attivisti e di quelli che lo sostengono riguardo il fatto che il movimento sia davvero a favore di politiche di uscita dall'UE, abbandono della moneta unica e ripudio delle politiche di austerità. La maggior parte dei loro punti mina ad un indebolimento degli strumenti democratici perchè in mano a gente disonesta (mica vogliono cambiare le cose e gestirle meglio, vogliono tagliare il ramo). Ma soprattuttto gran parte delle politiche che sostengono non si possono attuare perchè contro i trattati UE e quindi senza avere al primo punto del programma l'uscita dalla UE sono davvero poco credibili.

      Ammetto che sia avvilente la mancanza di democrazia e di rappresentanza che c'è in questo momento. Deve essere dovuta alla lacuna di informazione e atteggiamenti da tifosi di alcune parti, tuttavia mi pare realistico accettare il fatto che le prossime elezioni politiche non cambieranno nulla e probabilmente avremo presto un governo tecnico o auspicabilmente un disintegrazione dell'UE.

      c0nc3al

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    2. Ci sono interessanti segnali di apertura del M5S verso il fronte No-Euro.
      Su youtube c'è il video di Bagnai invitato dal M5S di Arezzo

      https://www.youtube.com/watch?v=j9t6rxrGvQg

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    3. Puoi per favore firmarti? Grazie.

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    4. scusa ma segnali di apertura a pochi giorni dalle elezioni? la verità è che il M5S punta il dito contro lo stato sostenendo che la causa della crisi è il debito pubblico. c'è bisogno di aggiungere altro? basta guardare i commenti nel blog e nei video (visto che fanno del web a loro forza) per capire che posizioni abbiano realmente.

      c0nc3al

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  2. Guarda che mi riferisco al M5S non a Beppe Grillo.
    Di fatto il tema dell'uscita dall'euro è il più discusso nel forum ufficiale del M5S (pur con tutti i suoi difetti).

    http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/10/immediata-uscita-da-eurozona-moneta-sovrana-applicazione-mmt.html

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    1. perdonami, io apprezzo la modalità di un discussione su internet con dei "like" e tutto.
      ma mi sembra una specie di fantapolitica che non va da nessuna parte.

      insomma da quanto apprendo con più di 1000 voti questa proposta entrerà a far parte del programma? quando?

      possibile che tutto ciò che abbia prodotto il dibattito sia un arringa complottista che alla fine vuole passare a un modello basato su MMT?

      leggo di gente che ha votato la proposta presentata senza nemmeno sapere cosa sia MMT.
      Scusa ma la credibilità e la serietà necessaria per affrontare certi temi manca del tutto.

      basta leggere le prime 6 parole (di data 8 ottobre) della proposta: "crolliamo tutti entro 2 mesi". scritto in maiuscole. e poi c'è un bel "garantito!". Stile profezia maya. E poi continua ancora con "DOBBIAMO pretendere e COSTRINGERE con la FORZA (se serve!!!) CHIUNQUE ci chieda il voto e lo ottenga, ad applicare un manifesto dettagliato e completo, che ha come punti chiave:...blah blah blah" Interessante no! proporre in maniera del tutto democratica a costringere con la forza chi ci chiede il voto ad applicare fondamenti della teoria MMT. ad ogni modo rispetto questa posizione dei 5 Stelle sull' euro ma non la condivido e sinceramente ha poco a che fare con quanto discusso su questo blog (non che sia questo a delegittimarla).

      direi che c'è una bella differenza se ci pensi se ad esempio confrontato con gli interventi qui sul blog, soprattuto per la loro lucidità nonchè moderatezza, che davvero aiutano al formarsi di una opinione riguardo a tematiche molto complesse come queste.

      c0nc3al

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    2. Il fatto che la proposta abbia preso 1000 voti non vuol dire che la base è per la MMT (bisognerebbe leggere i 4000 commenti per avere una vaga idea di quale sia l'orientamento prevalente, o meglio ancora una proposta del genere andrebbe discussa e votata su liquidfeedback).


      Non fraintendermi, la proposta di cui sopra (che personalmente condivido solo in parte) ti fa capire SOLTANTO e SEMPLICEMENTE che il tema della Sovranità Monetaria è quello più sentito nella base del Movimento (a differenza di quanto lascia trapelare Grillo), non credo che si possa riscontrare la stessa sensibilità nella media nazionale.


      Insomma se alle elezioni la base del M5S avrà un buon risultato credo che ci sarà molto più spazio per persone come Bagnai, Borghi, Badiale, Tringali, Barnard, ecc ... e chissa! magari potremo anche sentirli in TV :-).

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  3. Sono d'accordo.Suggerirei l'ipotesi,molto piu maliziosa, che i complotti( ad esempio la querelle sui sindacati o su casa pound)ovvero le critiche politiche ricevute che Grillo traduce con il termine di "complottismo del sistema masmediatico" siano o incapacita' comunicativa o qualunquismo a fine elettorale. Un auto-complottismo.
    Sui problemi dell'economia le posizioni di Grillo non sono mai andate oltre la critica al debito pubblico( sinonimo di casta politica), una accezione "signoraggista" sulle banche molto populista e non coltamente argomentata,piu' corretta sull'euro e sull'europa.
    Sulla MMT( che è di per se' una teoria complottista e miracolosamente riformistica,salviamo il bambino e buttiamo via l'acqua sporca...)e il movimento 5 stelle non mi pronuncio .Non si capisce nulla di quello che abbiano in mente .Aiutatemi un po voi...

    cordiali saluti, Ernesto Tonani

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