venerdì 19 aprile 2013

Perché Bersani si suicida? (con addendum)


Perché Bersani si suicida? 
Perché va contro il volere di gran parte del suo partito, della schiacciante maggioranza dei suoi elettori, della sensibilità diffusa nel paese?
Perché fa questo enorme regalo, in termini di immagine, a Renzi, e in termini politici, a Vendola?
Perché si rimangia tutte le sue aperture al M5S, e si gioca tutta la carriera su una personalità ampiamente screditata?
Perché resuscita Berlusconi, conferendogli il ruolo di King Maker?
Perché?
La risposta più ovvia è che Bersani sia un deficiente. Un povero idiota.  Un miserabile cretino.
Una risposta appena più smaliziata fa riferimento all'ambizione personale di Bersani: Marini con ogni probabilità lo nominerà a Palazzo Chigi, così l'uomo di Bettola passerebbe storia come il primo "comunista" che, in Europa, sia mai andato al governo dopo aver vinto delle elezioni.
Ancora, si può indicare come ragione l'appetito della classe dirigente PD, che ragiona col minimax: il massimo risultato (le prime quattro cariche dello stato) col minimo delle risorse (meno di un terzo dei voti espressi). E il fine dopotutto giustifica i mezzi.
Ma tutto ciò fatica a convincermi. 
Non dico che questi elementi non esistano e non siano rilevanti. Dico che non mi sembrano sufficienti da soli a giustificare tanta incredibile protervia.
Noi dobbiamo sempre ragionare tendendo d'occhio il contesto in cui ci muoviamo. Il contesto è la dittatura della Troika. La Troika vuole un governo che faccia tagli e riforme neoliberiste. I partiti che hanno scommesso tutto sull'euro non possono che obbedire ai desiderata della Troika. E l'unico governo che può accontentare la Troika, oggi, è un governo di "larghe intese" tra i sabotatori dell'economia e della dignità nazionale.
Ecco perché Rodotà non va bene. 
Oltre ai suoi indiscutibili demeriti agli occhi della Troika (la critica al Fiscal Compact, la vicinanza con la FIOM) il giurista calabrese non va bene perché il suo nome è la negazione stessa di qualsiasi ipotesi di larghe intese. La sua sola presenza al Colle sposterebbe gli equilibri politici italiani in un senso incompatibile con i voleri della Troika. 
Ora, se per caso qualche piddino legge queste righe, vorrei che si fermasse a riflettere. A riflettere su come l'euro costringa la sinistra italiana a suicidarsi.
Perché questo ultimo atto è la fine della sinistra in Italia, questo è chiaro.
La sinistra come l'abbiamo conosciuta muore oggi, in Italia (curiosamente, nel 65esimo anniversario della sconfitta elettorale che consegnò il PCI al suo eterno ruolo di minorità*).
Mi chiedo che sensazioni possa provare il piddino. Delusione? Scorno? Sorpresa?
Sorge una considerazione che fa sorridere, anche perché sembra il frutto di un delirio di onnipotenza: se la sinistra italiana ci avesse ascoltato oggi non assisterebbe al suo stesso tracollo.
Dementat deus quos perdere vult. (C.M.)
Addendum del venerdì mattina: è ufficiale, dopo il tremendo flop di Marini il candidato del PD è Prodi. Il danno di immagine rimane, anche se sembra circoscritto più alla figura di Bersani che a quella del PD. Prodi al Quirinale significa la fine delle ipotesi di "larghe intese". E significa elevare alla massima carica dello stato uno dei maggiori responsabili diretti del disastro economico attuale. Il PD non si smentisce.

Addendum 2 (scritto da Fabrizio): Una possibile chiave di lettura dell'atteggiamento di Bersani, integrativa a quanto finora scritto in questo pezzo, è che questa era l'unica strada per arrivare a portare D'Alema al colle. Prima bisognava tentare un accordo col PDL ben sapendo che non sarebbe andato in porto (figuriamoci se Bersani non aveva sentore del flop di Marini, che ha preso ben 200 voti in meno delle attese). 

Poi ciccia fuori Prodi, il quale ovviamente può farcela, ma solo se tutto il centrosinistra vota compatto, perché l'ex premier che ci ha portato nell'euro, di voti esterni a pd-sel ne prenderà pochini. E' quindi tutto nelle mani dei possibili franchi tiratori dalemiani.... e se Prodi non passa, una candidatura come quella di D'Alema può diventare vincente: eventuali franchi tiratori renziani saranno silenziati dallo stesso Renzi (che probabilmente è già d'accordo con D'Alema) e dal "soccorso azzurro" cioè dai voti provenienti dal centrodestra, con un Berlusconi che ufficialmente protesterà, ma sotto sotto gradisce avere al Colle l'uomo dell'inciucio.


*questo commento è stato scritto giovedì 18 aprile.

7 commenti:

  1. E così si chiude tragicamente il cerchio. Caro Prodi, l'espressione del potere reazionario viene a concludere lo sporco lavoro svolto in Italia negli ultimi 30 anni. E sappiamo che la campana suona per noi.Tutto è perfettamente logico, incluso il "meraviglioso" Trattato di Velsen, del quale nesuuno parla. I criminali al potere si sono attrezzati per farci ragionare nel caso di sollevazioni ed esasperazioni.

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  2. Temo che il vero nome coperto di Bersani non sia D'Alema, ma uno che potrebbe agevolmente essere eletto da entrambi gli schiaramenti: Draghi. Uno scenario da incubo, lo so...

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  3. Mentre scrivo stanno finendo la chiama per la quarta votazione.
    Se davvero dovesse passare Prodi, una scelta non condivisa con nessuno, il PD si infilerebbe in una strada davvero difficile da percorrere: mettere su un governo a quel punto la vedo durissima; lo scioglimento delle camere rimarrebbe l'unica soluzione e avverrebbe molto probabilmente durante l'estate, sicuramente prima delle elezioni tedesche. Quindi elezioni: il PDL avrebbe la campagna elettorale già fatta e il m5s penso che possa recuperare l'eventuale terreno perduto in questo mese. Non vedo speranza per il PD di avere una maggioranza più alta di quella attuale.

    Dimentico qualcosa?

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  4. finora sembra che l'analisi di fabrizio sia corretta (come pensavo)

    certo se il si spacca veramente anche dalema non ce la fara' e verra
    eletto uno non di area^ oppure magari anche rodota'

    nota positiva per gli eletti m5s che hanno tenuto duro

    nota negativa le orribili dichiarazioni di casaleggio :'con la liretta
    svalutata non si andava piu' in vancaza all'estero (gulp!)
    dobbiamo fare le riforme^ e solo dopo potremmo svalutare

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=feCZp7s0voE

    dichiarazioni come notavano - che sembrano provenire
    dall'istituto bruno leoni...

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  5. L'analisi è perfetta e ciarificatrice, l'elezione di Napolitano scioglie tutti i dubbi, Tutti si chiedevano, ma perchè non Rodotà?
    Io avevo chiaro ormai il motivo, Bersani aveve degli obblighi, degli impegni nei confronti dell'Europa, e non solo lui,
    Abbiamo un potere al di sopra di noi che guida le sorti del nostro paese
    Il PD aveva la possibilità di sottrarsi e difendere la nostra democrazia, e non è stato così
    Io sono molto amareggiata ma gli elettori PD se davvero aprissero gli occhi lo sarebbero molto di più
    Io almeno non mi sono fatta raggirare

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  6. Mi dispiace, ma stavolta non sono d'accordo.

    Per prima cosa preferisco non usare termini come "deficiente" o altri apprezzamenti di questo tipo perché sono inaccettabili.

    In sintesi. Il PD è un partito fortemente disomogeneo, si potrebbe definire un'accozzaglia. Per come è stato pensato e per come è stato guidato, principalmente da Veltroni.

    Mi sembra evidente che il problema, gravissimo, di Bersani fosse tenerlo assieme. Compito difficilissimo, quasi impossibile.

    Non sto a riprendere i ragionamenti sulla politica espressa da questo partito, principalmente dalla crisi di Berlusconi in poi, passando per Monti. Autentico disastro.

    Sgombriamo il campo anche dal discorso sulla politica europea: sono perfettamente d'accordo con quello che dite, non è il caso di tornarci.

    Vorrei però fare un ragionamento dalla parte del M5S. Non che io sia di quel movimento, non lo sono. Ma cosa avrebbe dovuto fare per capitalizzare l'enorme consenso che ha ricevuto in queste ultime elezioni.

    Se sapessero fare politica (ipotesi questa non dimostrabile) avrebbero capito che Bersani stava cercando di far fare al suo partito uno strappo, giustificandolo col concetto della "forza maggiore". La necessità impone di fare governi di alleanza e non rimaneva che il M5S se si esclude il PDL. Fino a qui sono numeri, facile da capire.

    Bene, è stato il M5S a fargli perdere questa partita. Nel PD, quelli che non vedevano l'ora di allearsi con la destra, non aspettavano altro. Il M5S, rifiutando la proposta, umiliandolo pubblicamente in streaming, ha fatto prevalere quella parte del PD e fatto perdere il controllo di quel partito a Bersani. Questo è quello che è successo.

    Proporre Rodotà dopo che la partita di Bersani era già persa è stata una mossa tardiva, impossibile da realizzare visto che i giochi erano già fatti. Il M5S aveva la possibilità di condizionare pesantemente un governo e non si è voluto assumere questa responsabilità. Questo è quello che vedo.

    Sul PD si sono scritte molte cose. Non voglio pensare agli "errori", non so se sono "errori" o scelte, e non mi interessa poi tanto. Sono un oppositore di quella politica, tanto per chiarire, anche della parte più di sinistra.

    Ma la politica deve valutare tutte le opportunità per spostare l'asse, per aprire le contraddizioni e non per farle chiudere.
    Il M5S, a pensar bene, le ha chiuse e non ha saputo approfittarne.

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