lunedì 8 aprile 2013

Proviamo a unire i puntini: Siria, Iraq, Egitto, Qatar

 Claudio Martini

Qualche tempo fa, col semplice metodo della ricerca google riuscii a scrivere un intero articolo sulla povertà in Germania. Applico ora lo stesso metodo ad alcuni fatti mediorientali. Vediamo cosa ne viene fuori...

Partiamo dalla Siria.

Come sa chi segue la situazione siriana, l'opposizione è spaccata sostanzialmente in due parti: l'opposizione all'estero, completamente egemonizzata dagli USA e dal Qatar, e l'opposizione in patria, che potremmo riassumere nella maggioranza (non tutti) i vertici del Free Syrian Army e sopratutto nel gruppo islamista Jabhat Al Nusra. Se il primo troncone, come dicevamo, è in mano agli USA, il secondo è considerato dagli stessi niente di più che un gruppo di terroristi.

Qualche settimana fa, venne diffuso questo video, in cui il primo comandante del FSA, Riad Al Assad (sostituito alla fine del 2012 da Selim Idriss) denunciava l'ingerenza delle potenze occidentali all'interno dell'opposizione siriana; in pratica, criticava gli USA per essersi comprati gli oppositori all'estero, imponendo una posizione dialogante con il regime, mentre sottolineava il ruolo insostituibile nel successo della rivoluzione siriana proprio di JAN, il gruppo considerato terrorista dagli USA.

Pochi giorni dopo Riad Al Assad perdeva la gamba destra (e per poco non la vita) in un attentato esplosivo.


L'attentato è avvenuto in un'area vicina al confine con l'Iraq. Questo confine negli ultimi mesi è stato assai movimentato. Esso divide la Siria dalle aree sunnite dell'Iraq, i cui abitanti sono solidali con la rivoluzione e protestano contro il regime sciita di Baghdad. Attraverso questo confine passano i rifornimenti all'esercito di Bashar Assad provenienti dall'Iran. Qualche tempo fa un posto di frontiera siriano fu conquistato dal FSA, e immediatamente bombardato dall'esercito iracheno. Più in generale, il regime scaturito dall'invasione americana del paese non nasconde le sue simpatie per Bashar Assad, e pare che abbia addirittura chiesto agli USA di bombardare le retrovie delle resistenza siriana in Iraq.

All'interno del video di Riad Al Assad c'era anche un'accusa circostanziata alla Fratellanza Musulmana, rea a suo dire di spaccare l'opposizione e di cercare di sottrarre spazio agli altri partiti. La Fratellanza Musulmana siriana è molto vicina alla più grande e importante Fratellanza Musulmana egiziana, ed entrambe sono finanziate dal Qatar. Al Jazeera ha avuto un ruolo fondamentale nelle "primavere arabe" di cui la Fratellanza Musulmana ha approfittato, e la penetrazione dei capitali Qatarini nell'economia egiziana sta raggiungendo livelli inediti.

Un luogo comune che per fortuna si sta dissolvendo è che i rapporti tra la Fratellanza Musulmana e gli USA siano pessimi. In realtà come è sempre più evidente non potrebbero essere migliori: gli USA hanno dato una grossa mano nel rovesciamento di Mubaraq, e stanno sostanzialmente scommettendo nella leadership di Mohammed Morsi. Altrimenti, non si spiegherebbe perché l'opposizione laica egiziana ha fortemente contestato il segretario di Stato USA* quando questi è venuto in visita al Cairo. Gli oppositori di Morsi accusano gli USA di ingerenza, e chiedono che essi smettano di sostenere la Fratellanza Musulmana.

Ora, Mohamed Morsi a parole sostiene la rivoluzione siriana. A più riprese ha denunciato la natura illegale e violenta del regime siriano. Eppure:

-Le autorità egiziane  hanno permesso ad una nave carica di fertilizzanti chimici, utilissimi per fabbricare esplosivi, proveniente dall'Iran e diretta in Siria di attraversare il canale di Suez (qui un'analisi dettagliata)

-sul fronte diplomatico, innumerevoli sono i segni che l'Egitto sta riallacciando ii rapporti con l'Iran. Come è noto, Mubaraq era un nemico irriducibile della Repubblica Islamica. Ma adesso:

Il premier egiziano compie una storica visita in Iraq

Il riavvicinamento tra Hezbollah e il governo Morsi 

Storica visita di Morsi a Teheran 

Morsi accoglie Ahmadinejad al Cairo

La BBC si chiede: Egitto e Iran, due vecchi nemici si riconciliano?

Concludendo.

  • I rapporti tra la Fratellanza Musulmana egiziana e il Qatar sono floridi, e quelli con l'Iran stanno migliorando velocemente.
  • Il Qatar è il maggior finanziatore dell'opposizione siriana all'estero, quella egemonizzata dalla Fratellanza Musulmana, benvista dagli USA e caratterizzata da un atteggiamento dialogante con il regime.
  • L'opposizione siriana in Siria denuncia il ruolo della Fratellanza Musulmana e viene considerata terrorista dagli USA.
  • L'Iraq, il cui regime è vicinissimo a quello di Teheran ed è scaturito dall'invasione americana nel paese, sostiene attivamente Bashar Assad.

Questi "fatti stilizzati" dovrebbero indurci, io credo, ad adottare un atteggiamento più prudente nei confronti dei fatti mediorientali, ed uno sguardo maggiormente sganciato dalla propaganda delle parti in gioco.

Il blog vi offre un po' di fatti sulla situazione, la conclusione la tragga il lettore. Unendo i puntini, magari...

*Il Segretario di Stato è lo stesso che fino a qualche anno fa andava a cena con Bashar Assad.  Coincidenze. Forse è meno una coincidenza la nomina a segretario alla Difesa di un soggetto filo-iraniano.

5 commenti:

  1. Grazie per l'interessante riflessione. E' noto il ruolo degli USA nella svolta egiziana, e giustamente si pone l'accento sull'importanza della legittimazione della Fratellanza musulmana e dell'Islam politico in generale, vera novità dell'approccio USA alla regione mediorientale.

    A mio modesto parere, sarebbe tuttavia utile non sottovalutare il ruolo delle altre due potenze regionali emergenti (Turchia e Arabia saudita) e, soprattutto, della Russia, nelle dinamiche in corso nella crisi siriana. L'apparente disimpegno militare americano nella regione (favorito dalla ormai raggiunta indipendeza petrolifera) rischia di destabilizzare un'ampia fascia di territorio proprio ai confini dell'Europa e di rilevanza strategica per i russi. L'interventismo russo è probabilmente il fattore chiave a permettere la permanenza del regimeme di Assad, mentre le potenze che più di tutte hanno fornito assistenza economica e militare ai ribelli sono Turchia e sauditi.

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    1. È proprio così. L'Arabia Saudita è l'unica potenza che ha sostenuto la rivoluzione senza mezzi termini. Da notare che secondo voci ben informate il sostegno saudita va sopratutto a JAN, mentre come è noto il Qatar patrocina la Fratellanza. Comunque il vero "focus" del post è l'Egitto, vero perno geopolitico degli eventi mediorientali.

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  2. perdonatemi l'ignoranza ma ho un po' di confusione adesso..
    Banalmente, se Morsi "sta simpatico" agli USA, come puo' Morsi allo stesso tempo star riallacciando simpatie con l'IRAN (che appoggia e sostiene Assad) e allo stesso tempo pero' appoggiare l'opposizione siriana (contro Assad)..

    Temo di aver fatto confusione.. potete aiutarmi a comprendere meglio ? grazie mille

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    1. Caro Paolo, la situazione è oggettivamente confusa e mutevole. Le posso dare la mia interpretazione dei fatti (naturalamente se qualcuno ne ha un'altra è libero di esporla, possibilmente basandola su degli argomenti). Da molto tempo ritengo (ma non sono il solo, mi creda) che tra USA e Iran l'ostilità si situi a livello delle chiacchiere, e non dei fatti concreti. Allo stesso modo, il sostegno di Morsi alla rivoluzione siriana è del tutto verbale. Verbale ma indispensabile: Assad è impopolarissimo fra gli arabi (a meno che non si tratti di sciiti), e non prendere posizione contro di lui equivale ad un suicidio politico per qualunque politico arabo. Invece le ragioni che spingono la Fratellanza Musulmana tra le braccia iraniane sono più profonde: oltre alle affinità ideologiche, basti dire che l'Iran sostiene da trent'anni le opposizioni ai regimi arabi laici e sunniti, nemici mortali della teocrazia sciita. Ovviamente l'avanguardia di quelle opposizioni erano i Fratelli. Ci sono anche ragioni di comune convenienza geopolitica, ma qui il discorso si fa complesso e congetturale e sorvolerei.
      In ogni caso è certo che il maggior finanziatore della Fratellanza è il Qatar. Il Qatar, sempre per le ragioni propagandistiche di cui sopra, sostiene la rivoluzione, ma il suo ruolo di "agente" USA in medioriente gli impedisce di andare troppo in là: gli USA hanno già dimostrato di non volere la caduta di Assad, e comunque di non voler consentire la vittoria di una forza di opposizione al di fuori del loro controllo. Ecco perché gli USA sostengono la fratellanza musulmana siriana: per impedire che la Siria venga governata dall'opposizione nazionale e "autenticamente siriana", cioè quella che non dipende dai denari del Qatar per sopravvivere. Prima o poi si arriverà a uno scontro, di questo sono sicuro. Spero di non averle confuso ulteriormente le idee.

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  3. Sarò tardo,ma non riesco a capire l'assunto del post.....noto solo che chi ha interesse a destabilizzare l'rea sono gli Usa....che han messo lo zampino in tutte queste finte rivoluzioni....magari spesso sbagliandosia che titolo? Gradirebbero gli yankee una cosa simile a casa loro? Chi ha dato loro il ttitolo di guardiani del mondo?
    Arabia e qatar da anni fanno il doppio gioco,da una parte fantocci Usa,dall'altra finanziano i terroristi

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