martedì 14 maggio 2013

A volte un video vale più di mille parole (in questo caso più di centomila euro)



Questo è un video promozionale ufficiale dell'Unione Europea, la cui produzione è costata più di 120000 euro. È vecchio di un anno, e se non è molto conosciuto è perché è stato ritirato immediatamente, visto le ovvie polemiche che suscitava.
È un video per molti versi stupefacente. Stupefacente per la sfacciataggine: l'Europa è dipinta, né più né meno, come una forza civilizzatrice per i popoli barbari che popolano il mondo freddo e ostile in cui viviamo.
Allo stesso tempo, il video è sincero: non fa altro che riflettere l'ideologia delle classi dominanti europee, nonché il non-detto teorico che sta alla base del progetto europeo, il suo tacito presupposto politico. Esso è semplice da riassumere: il nazionalismo pan-europeo (che è un nazionalismo come tutti gli altri) intende riunire tutti (o quasi) i popoli che vivono nel continente europeo seguendo il criterio delle comune radici cristiane e della comune appartenenza alla razza bianca, allo scopo di costruire una grande potenza in grado di contrastare l'ascesa dei Paesi emergenti dell'ex Terzo Mondo. Si tratta dunque di un progetto palesemente razzista (ne abbiamo parlato qui), che si ritrova in tutti i discorsi sull'importanza di contare nel mondo, sulla Cina e l'India che sono tanto grandi, sugli europei che tra non molto saranno una piccola percentuale della popolazione mondiale...
Europeista, questo video parla di te. (C.M.)

3 commenti:

  1. Concordo su quasi tutto ciò che è stato detto da Claudio. Più che una Europa civilizzatrice per i popoli barbari, io ci ho visto però una sfumatura più subdola...e cioè che l'alternativa all'Unione Europea/Euro è la GUERRA. Messaggio lanciato a suo tempo nientepopodimenochè dalla premiata ditta Merkozy. Metti paura alla gente a colpi di crisi e SHOCK psicoeconomici ...and rule 'em all! Naomi Klein docet.

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  2. L'unione fa la forza anche per noi: dobbiamo unirci per consigliargli di cambiiare spacciatore...mio Dio in che mani siamo..

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  3. E' agghiacciante, degno della peggior propaganda colonialista (in effetti...)

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