giovedì 29 agosto 2013

Il Comune di Genova privatizza tutto

La giunta del Comune di Genova, guidata da un Sindaco eletto con poco più di un quinto dei voti degli aventi diritto, ha proposto al Consiglio comunale una delibera  con cui, in buona sostanza, si delega l'amministrazione ad avviare percorsi di privatizzazione delle società partecipate dal Comune stesso; società che erogano servizi estremamente importanti, non enti inutili. La delibera avrebbe dovuto essere votata il 29 luglio, ma la mobilitazione dei lavoratori ha costretto il Consiglio al rinvio.
Pubblichiamo di seguito un appello di varie associazioni e sindacati per organizzare una qualche forma di resistenza, in vista dell'imminente votazione. Ecco un chiaro esempio di cosa intendiamo per anticapitalismo "concreto" (tesi 7). Una lotta spontanea e da appoggiare con ogni mezzo disponibile. Una lotta che ci riguarda tutti.

Il 10 settembre il Consiglio Comunale si troverà di fronte ad una scelta strategica:
dare via libera a sindaco e Giunta per privatizzare definitivamente servizi essenziali (rifiuti, bus e metropolitana, verde pubblico, manutenzione strade...)
oppure
respingere questa proposta e dare il via a un nuovo corso economico e sociale, per un'economia rispettosa dell'ambiente, dei diritti e del reddito di cittadini e lavoratori.


Con questa delibera, seppure “emendata”, l'amministrazione comunale genovese non solo respinge ogni richiesta di discutere come rendere pubblico il servizio idrico, secondo la volontà espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano nel 2011, ma si assume la responsabilità di privatizzare i servizi ancora pubblici.


Diciamo un deciso NO A NUOVE PRIVATIZZAZIONI, SI' A UN CAMBIAMENTO DI ROTTA insieme con i lavoratori di AMIU, AMT, ASTER, FARMACIE COMUNALI, BAGNI, a cui va tutta la nostra solidarietà


ASSEMBLEA CITTADINA
movimenti - lavoratori
MARTEDI' 3 SETTEMBRE ORE 17.30
PRESSO IL CIRCOLO DEL CAP
VIA ALBERTAZZI 9R (DAVANTI ALLA CASERMA DEI POMPIERI)


IL VOTO DEL 10 SETTEMBRE METTERA' FINE A OGNI AMBIGUITA':
CHI VOTA LA DELIBERA SOSTIENE GLI INTERESSI DI CHI HA BENEFICIATO DELLA CRISI E CONTINUA AD ARRICCHIRSI A SPESE NOSTRE (E DELL'AMBIENTE), TAGLIANDO POSTI DI LAVORO, SALARI, PENSIONI, SERVIZI PUBBLICI


L’unico cambiamento oggi possibile per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire ai cittadini servizi adeguati è la trasformazione delle società per azioni Amiu, Amt, Aster e altre analoghe in enti di diritto pubblico (aziende speciali), governate con la partecipazione e il controllo della cittadinanza attiva e dei lavoratori.


L'assemblea deciderà le azioni da intraprendere per informare la cittadinanza, divulgare le alternative alle privatizzazioni dei beni comuni, estendere e consolidare l'organizzazione dei movimenti per i beni comuni e l'alleanza con i lavoratori delle aziende interessate.


Primi promotori:
Comitato genovese acqua bene comune
Comitato genovese gestione corretta rifiuti
Comitato genovese No debito
Attac Genova
Comitato genovese per una nuova finanza pubblica e sociale
Movimento No Tav Terzo Valico Valpolcevera e Valverde
Amici del Parco di Villa Rosazza
Medici per l'Ambiente
Voce di S. Teodoro
Coordinamento Comitati no gronda
Confederazione Unitaria di Base
Confederazione Cobas
Medicina Democratica

8 commenti:

  1. A Bologna abbiamo da poco scampato la privatizzazione del trasporto pubblico (guarda caso dopo una grande fusione fra le aziende di Bologna e Ferrara di cui nessuno capiva il senso) : http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/07/08/916430-tper_resta_pubblica_soci.shtml

    PD e sai cosa svendi!

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  2. Non stanno perdendo tempo. Ci sono notizie degli M5S? Mi sembra una buona occasione per mettere alla prova anche la loro reattività.

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  3. Meno male che Doria doveva rappresentare la società civile. Se avesse, a questo punto, un minimo di senso di responsabilità, dovrebbe dimettersi e far saltare il gioco per poi ripartire non dal pd ed alleati, ma dalle sigle riportate in questo articolo, tanto per cominciare, ma sono sicuro che non lo farà. Sarei contento di essere smentito. Non sono di Genova ma ho un po' seguito la storia delle elezioni comunali, sia di Doria che di De Magistris a Napoli, tutto andato a catafascio, tutte speranze deluse. Forse con nuove elezioni tornerebbero al potere i soliti noti che porterebbero a compimento i progetti sopra descritti, ma almeno ci sarebbe una seria opposizione da cui ripartire per il futuro e costruire una vera alternativa di governo locale e in futuro anche nazionale. A forza di andare avanti a passi di "il meno peggio" siamo arrivati al peggio.

    Riccardo.

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  4. sappiamo tutti cosa c'è dietro la privatizzazione dei servizi pubblici, ma la razionalizzazione del Pubblico Impiego mi sembra necessaria dato che anche in Friuli ci sono 83000 dipendenti pubblici, 1 ogni 14 abitanti, e dato che a Trieste 40 dipendenti su 70 della sovraintendenza sono a giudizio perchè durante l'orario di lavoro andavano a fare shopping in centro città, mentre in molti uffici regionali e provinciali la gente si rigira i pollici perchè non sa che fare; considerare il Pubblico Impiego il vero Welfare italiano è stato un grande errore che oggi genera divisioni tra lavoratori pubblici privilegiati e lavoratori privati con contratti da fame oppure sulla strada dopo il fallimento dell'impresa in cui lavoravano, e sinceramente questa mancanza di universalità di trattamento non mi sembra accettabile e sostenibile!

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    1. Hai ragione, non è sostenibile. La soluzione per superare tale "dualismo" può consistere nell'estensione ai dipendenti privati della sicurezza e della stabilità che connotano l'impiego pubblico, accompagnate da un deciso e generalizzato aumento dei salari.

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    2. Aggiungo a quanto detto da Claudio che per difendere efficacemente i beni e i servizi pubblici, ed evitare il "dualismo" citato, occorre che essi vengano tolti dalle mani dei governanti, altrimenti l'alternativa reale sarebbe fra gestione privata a vantaggio dei proprietari e gestione formalmente pubblica, ma di fatto a vantaggio delle forze politiche di governo locale. Beni e servizi pubblici vanno gestiti da enti di diritto pubblico (aziende speciali), governate con la partecipazione e il controllo della cittadinanza attiva e dei lavoratori. Come si può leggere sopra, è esattamente quanto propongono i promotori dell'assemblea pubblica del prossimo 3 settembre.

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    3. ho letto le vostre risposte e sono convinto che la soluzione di Claudio sia il vero cambio di paradigma del mondo del lavoro, dopo decenni di teorie che ritenevano ineluttabile la precarietà e l'incertezza imposte al lavoro dipendente

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  5. L'altra sera ero a un incontro in cui è uscita la question aziende speciali : qualcuno diceva che non sono "agibili" per la legislazione vigente. Altri portavano ad esempio una azienda speciale del comune di Napoli (se mi ricordo bene).
    Colgo la indicazione di F.T. per chiedergli(vi) qualche ragguaglio in proposito (un commento, qualche link, ... magari un post sull'argomento) e per salutarvi.

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