sabato 17 agosto 2013

Te lo do io l'Egitto

L'intervento di Beppe Grillo sulla situazione egiziana è la dimostrazione patente dell'incapacità di tale soggetto (e di conseguenza della forza politica di cui è capo) di "filtrare" e rielaborare criticamente le notizie che giungono dal mainstream. Non ci concentriamo sugli strafalcioni (come quello di definire Morsi "Primo Ministro"; era Presidente della Repubblica), né sulle prese di posizione più discutibili, ma che rimangono nel campo delle opinioni (come quella per cui i militari egiziani dovrebbero essere deferiti immediatamente ad un tribunale internazionale; richiesta mai avanzata su quel blog nei confronti di Bashar Assad, responsabile del genocidio siriano).

Quel che si contesta è, appunto, l'incapacità di valutare criticamente le notizie. Beppe Grillo legge il mondo attraverso schemi concettuali rigidi e stantii. C'è un golpe in un paese del terzo mondo? Allora il golpista è per forza un Pinochet, ci sono dietro gli USA, la comunità internazionale tace e ignora il crimine che si sta consumando. Eppure il golpe egiziano, in sé, non ha prodotto nessuna vittima: i capi dei fratelli musulmani sono vivi e vegeti; nessuno ha torto un capello al preteso Allende, cioé Mohammed Morsi; la repressione è cominciata soltanto dopo che le milizie dei Fratelli Musulmani hanno attaccato, armi in pugno, le postazioni dell'esercito. Gli USA, che avevano puntato tutto sul governo dei Fratelli, sono rimasti spiazzati dal golpe, e ora meditano di eliminare il programma di aiuti all'esercito egiziano. Quasi tutti i governi del mondo condannano a gran voce la violenza dei militari, dall'Iran al Qatar alla Turchia fino alla Unione Europea (un bel parterre, non c'è che dire).

Il post accetta in toto la narrazione dei media occidentali, per cui i militari egiziani hanno fatto strage di civili innocenti. Ma l'esercito egiziano non ha colpito solo pacifici e inermi dimostranti, come è avvenuto in Siria due anni fa; è intervenuto su miliziani armati, i quali avevano occupato un intero quartiere del Cairo, terrorizzandone gli abitanti, rapendo e seviziando in apposite camere di tortura i loro oppositori, e di lì sparando su tutto quello che si muoveva. I "pacifici dimostranti" hanno attaccato la Biblioteca di Alessandria, incendiato il ministero delle Finanze, devastato la facoltà di Ingegneria dellìuniversità del Cairo. I Fratelli hanno assaltato stazioni di polizia, linciandone gli occupanti, hanno assaltato diverse chiese copte spesso incendiandole, con danni culturali notevoli, hanno disperso le manifestazioni dei sostenitori del governo a colpi di bastone e machete. Certo, la reazione dell'esercito è stata spaventosa, ma gli unici a rallegrarsi del numero dei morti sono proprio i capi dei Fratelli Musulmani, che adesso hanno dei martiri da sventolare di fronte alla telecamere dei media di tutto il mondo.

Si dice spesso che Morsi è stato eletto democraticamente. Ci si scorda di dire che un Presidente eletto con il 25% dei voti ha interpretato il suo ruolo come accentratore di tutti i poteri costituzionali; che ha emanato decreti che lo trasformavano in un soggetto legibus solutus; che il golpe è avvenuto al seguito di manifestazioni molto più grandi di quelle che hanno rovesciato Mubarak; che altri quattro anni di Morsi averebbero distrutto l'Egitto.

Tutto questo Beppe Grillo non lo vede, e forse non può vederlo, intrappolato nella retorica populista che vede dappertutto, e solamente, masse in rivolta contro poteri dispotici. I Fratelli hanno vinto le elezioni e sono stati rovesciati da un golpe; tanto basta a Grillo. Non importa che quella organizzazione abbia di fatto dichiarato guerra all'Egitto, che non si arrenderà finché i suoi referenti internazionali non le avranno restituito il potere, che se l'esercito non riuscirà a prevalere l'unica prospettiva è il baratro della guerra civile. Anzi, forse in quest'ultimo caso Grillo si accorgerà di quanto è avvenuto: ondate migratorie di egiziani disperati si abbatteranno sulle nostre coste, i movimenti xenofobi denunceranno l'invasione, e il capo del M5S sarà alla loro testa. (C.M.)

22 commenti:

  1. ah, si, certo...In Egitto la repressione è partita per la presenza di milizie, in Siria contro "pacifici dimostranti" E BASTA (tipo quelli che sfilavano in testa ad alcuni cortei Kalashnikov alla mano)...

    -----------------------------------------------

    Vediamo che scriveva il Wall Street Journal (che rappresenta un' area con una certa influenza politica, diciamo, sul governo degli USA*) in un suo editoriale di qualche settimana fa:
    “Gli egiziani sarebbero fortunati se i loro generali avessero la tempra del cileno Augusto Pinochet, che arrivò al potere in pieno caos ma seppe coinvolgere dei riformatori liberali e introdusse una transizione democratica. Se il generale egiziano Abdel Fattah al-Sissi cercherà di ripristinare il regime di Hosni Moubarak, gli toccherà lo stesso destino di Mohamed Morsi.”

    *questo NON significa che il governo degli USA abbiano ordito un "gomblottone" sul tavolino di qualche segreta stanza.
    -----------------------------------------------


    Forse il "nostro" Claudio Martini (che abbassa di non poco il livello di questo, altrimenti eccellente blog) quando scrive "l'incapacità di valutare criticamente le notizie"
    parlava di se stesso...



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei solo un troll ignorante. Ovviamente i cortei coi kalashnikov in prima linea sono un parto della tua becera immaginazione. Va a portare i tuoi insulti altrove, e non tentare la mia pazienza.

      Elimina
    2. Ciao, anche le navi israeliane che bombardano le coste siriane e altri punti strategici, sono TROLL?
      Parlando di Siria, risulta che la popolazione, con partecipazione di circa l'80% degli aventi diritto, abbia eletto Assad, in libere consultazioni, a quanto dicono gli osservatori internazionali, comunque, mi sa che il comandante Marcos 10 anni fa, avesse ragione, sulla IV^ guerra mondiale in corso...Filippo Incorvaia

      Elimina
    3. No, sono reali, anche se lo hanno fatto una volta, mirando a rifornimenti di missili diretti a Hezbollah. Erano reali anche le navi siriane che due anni fa bombardavano il campo profughi di Latakia, uccidendo decine di palestinesi, colpevoli di solidarizzare con le proteste. Nel silenzio assoluto delle organizzazioni sedicenti filo-palestinesi, ovviamente, per le quali la morte di un arabo va denunciata solo se a causarla è un ebreo.

      Certo, Assad stravinse le elezioni. Esattamente come Mubarak, Ben Ali e Saddam Hussein (quest'ultimo, nel 2002, arrivò addirittura al 98% dei voti). Se ritieni sinceramente che le elezioni siriane fossero regolari, mi dispiace, ma non c'è nulla che possa fare per te.

      Elimina
  2. Sull'Egitto bisogna essere cauti estremamente cauti

    RispondiElimina
  3. Caro Claudio bargazzino non è un troll,la notizia sul wsj è vera,come sono vere altre informazioni confuse che arrivano da quelle parti!Credo sia meglio prendere con le molle la situazione egiziana.saluti.Claudio.

    RispondiElimina
  4. Come sempre Grillo di fronte a una notizia forte ha la classica reazione del cane di Pavlov, i suoi limiti intellettuali non stupiscono, ha stupito semmai la sua stupidità politica, ora conosciamo anche quella.
    Sull'Egitto ci andrei con i piedi di piombo. A me non piace quando un esercito spara sulla folla per il semplice motivo che domani in quella folla potresti esserci io , o quelli che la pensano come me. I muslim brother sono insopportabili, per certi versi sono paragonabili ai fasci degli anni venti del secolo scorso, però io non sono mica sicuro che abbiano iniziato loro a sparare. E' una vita che l'esercito egiziano combatte contro di loro, Mubarak ne aveva fatto strage...insomma è una storia abbastanza oscura.

    RispondiElimina
  5. Vedo che ho esagerato. Sono molto contento che da queste parti sia diffuso il riflesso, direi quasi l'istinto, di guardare alle violazioni dei diritti umani in loro stesse, senza badare alle motivazioni politiche di vittime e carnefici. Ecco perché respingete con sdegno l'idea di appoggiare quello che sembra un esercito di assassini, che spara sulla folla e reprime nel sangue le manifestazioni. Ottimo. Mi sarebbe piaciuto vedere una simile reazione per gli eventi siriani, e una simile empatia per i morti ammazzati dai militari del regime, ma evidentemente non si può avere tutto.

    Venendo a noi. Tutto si può dire di me tranne che sia entusiasta delle dittature e dei bagni di sangue. Mi sembra di averlo dimostrato. E se l'esercito egiziano ha commesso dei crimini (e sicuramente lo ha fatto) i repsonsabili andrebbero processati e condannati. Senza dubbio.

    Tuttavia, vi invito a riflettere sul fatto che se qualcuno avesse avuto la brillante idea di armare gli ordinari cittadini anti-Morsi, oggi i morti non sarebbero 1000, ma 20000. Fate un sondaggio tra gli egiziani che conoscete,se ne conoscete. Due su tre vi risponderanno che l'esercito ha usato la mano troppo leggera. Ragazzi, non stiamo parlando di una pro-loco. Qui c'è di mezzo un'organizzazione combattente e armata, che viene da decenni di quasi-guerriglia. I fratelli musulmani hanno gli arsenali zeppi di armi, lo sanno tutti. E sono pronti a incendiare tutto l'Egitto se questo non si piega ai loro voleri. L'esercito ha gli occhi di tutto il mondo addosso: non si può permettere, neanche volendo, di esercitare il pugno di ferro in maniera spietata. Lo prova il fatto che, oggi 18 agosto, Morsi, Badie, Shater sono ancora vivi e vegeti. Pensate che se Al Sissi avesse voluto eradicare con la violenza la fratellanza ne avrebbe lasciato in vita i capi?

    RispondiElimina
  6. Sicuramente le tue informazioni sono più valide delle mie.Ma ritengo che tutto quello che sta accadendo nel Mediterraneo(Siria,Egitto,Libia,Tunisia,Turchia;Grecia,Italia,Spagna)sia un disegno più complesso di quanto le singole situazioni possono far vedere.Credo,è mio modestissimo parere,che la crisi del capitale occidentale("gomblotto" o meno) stia portando ad un riassestamento politico,economico,strategico geomilitare di proporzioni gigantesche.A volte ho l'impressione che siano gli inizi o la preparazione a una guerra su vasta scala(e forse già lo è).Come dicevo l'altro giorno sono abilissimi a farci credere che l'effetto sia la causa.Era per questo il mio invito a valutare con molta cautela gli eventi egiziani e non solo.In Egitto c'è il canale di Suez(solo per dirne una) che credo faccia gola a molti,c'è Israele,la Siria,il Qatar etc.Ma ovviamente ben bengano informazioni sui particolari di ogni singola situazione!Saluti. Claudio.

    RispondiElimina
  7. senza cercare il pelo nell'uovo, oggi non penso che agli italiani interessi particolarmente la situazione egiziana, in tempi di recessione le persone sono attente a come sbarcare il lunario, a come trovare un lavoro; penso che almeno una parte della popolazione italiana sia concentrata su questi temi,e che le puntualizzazioni su che cosa dice Grillo siano di scarsa rilevanza; cercate di concentrarvi sui problemi delle persone che vivono nel nostro paese e su come ridurre la disoccupazione e lo sfruttamento degli italiani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non si cerca il pelo dell'uovo nel tentare di comprendere gli enormi problemi di popolazioni che, come noi ,stanno soffrendo la medesima pressione economica internazionale!Chi ci salverà da questo?L'America?Uscirà prima la Germania?no la Francia,oppure sarà un'uscita unilaterale dell'Italia?Da destra?Da sinistra,come dice Brancaccio?Scusate tutti,è mia personalissima opinione,ma si sta cercando con molta fatica e onestà di trovarla questa cazzo di uscita.Sarà quella di Bagnai?quella di 48?non lo so,ma so che devo ringraziare questo blog,48,bagnai.carmen,vincitori e vinti,icebergfinanza ma anche a Fiore,Luca,Bargazzino e tutti coloro che con passione stanno dedicando la propria vita per tentare una via di uscita dall'orrore!Tiberio non sarà facile!Claudio

      Elimina
  8. un punto di vista opposto:

    http://sollevazione.blogspot.it/2013/08/egitto-al-manifesto-hanno-perso-la.html

    Anemone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poliziotti linciati dai Fratelli a Kerdasa, Egitto (ATTENZIONE: IMMAGINI ORRIPILANTI)

      http://www.youtube.com/watch?v=0HZZ0jyCmCc&feature=youtube_gdata_player

      Immagino che emmezeta per questi non provi compassione.

      Elimina
  9. D'accordo sull'Egitto.....ma non credete che in Siria,a prescindere da quale fosse la scintilla iniziale,non sia in corso una falsa rivoluzione,molto simile a quanto avvenne in Libia...ispirata e foraggiata dagli Usa e dal solito cameriere del Qatar?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente no. Se vuoi sapere cosa ne pensiamo della Siria basta che metti "Siria" o "Assad" nel motorino di ricerca del blog. Sono diversi post. Se vuoi partecipare a una discussione più approfondita di invito a scrivermi all'indirizzo Nashwan.mar@gmail.com. È un invito che rivolgo a tutti quelli che hanno dei dubbi sulla mia interpretazione dei fatti mediorientali. Non impartisco lezioni (anche se a domanda rispondo), ma mi impegno in un franco scambio di vedute con gli interlocutori che vorranno esserci.

      Elimina
    2. Non ci son forse appoggi,armi e soldi Usa,Saudi Arabia e qatar? Che differisce dalla Libia?E' un copia-incolla...
      Sarebbe interessante leggere anche questo:http://www.larouchepub.com/eiw/public/2013/2013_30-39/2013-32/pdf/04-07_4032.pdf
      Assad è un dittatore? Gheddafi e Mubarak che erano?
      Ora comunque leggo i post,poi ci risentiamo.

      Elimina
    3. Ho letto diversi vostri articoli sulla siria,non tutti ovviamente,ma almeno una decina e lì vi ho risposto,per non far qui una paginata.
      L'unica cosa su cui son d'accordo è che non può scoppire nessuna guerra,ma non per gli interessi USA:IRAN_SIRIA che dite voi,ma molto più semplicemente perchè la Russia ha messo un veto all'onu,e la Cina (che fa grossi affari con l'Iran,ha più volte ammonito gli Usa a star attenti.In più pare che o golpisti siano perdendo.Il caso turco so è sgonfiato come un pallone.
      Poi a prescindere da tutti i possibili maneggi diplomatici di realpolitik,mi pare chiaro da che parte stiano in Siria gli usa...e una parte molto attiva e concreta.
      Quanto alla loro strategia generale sull'area,vi ho esposto in un post la mia idea,o meglio la mia sensazione.

      Elimina
    4. Purtroppo per te giusto ieri il capo di stato maggiore delle forze armate USA ha chiarito che il suo paese è contrario alla presa del potere da parte dei ribelli siriani.

      http://news.yahoo.com/dempsey-syrian-rebels-wouldnt-back-us-interests-070802647.html

      Molto attiva e concreta, non c'è che dire. Ricevuto questo incoraggiamento, Assad è passato a bombardare con armi chimiche l'hinterland di Damasco. Cosa di cui ci sono le prove documentali. Ma sicuramente sono false. Anzi no, il gas l'hanno usato i ribelli. Cosa vado a pensare.

      Elimina
  10. Apprezzo molto questo sito, tanto da averlo inserito tra i link presenti nel mio.
    Condivido assai meno, invece, interventi come questi sull'Egitto.
    L'imperialismo finanziario degli USA è inseparabile -naturalmente- dalla loro azione militare, rivolta sempre e ovunque a imporre gli interessi degli Stati Uniti, a costo di suscitare e incrementare guerre e distruzione in qualunque area del pianeta.
    Quanto sta accadendo in Siria e in Egitto credo che vada letto anche in questa chiave. Le forze militari egiziane sono sostenute dagli Stati Uniti e da Israele. Bisognerebbe dunque essere più cauti nel difendere la loro azione.
    E' anche per questo che il commento apparso sul blog di Grillo mi sembra in ogni caso plausibile, così come quello -qui già segnalato-di Sollevazione: http://sollevazione.blogspot.it/2013/08/egitto-al-manifesto-hanno-perso-la.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che gli USA sostengano il golpe è tutto da dimostrare. Ci sono moltissimi segnali che invece A) non sappiano che pesci pigliare B) nel dubbio cerchino di proteggere i fratelli musulmani. Tutte le testate del mondo hanno riportato i tentativi dei vertici USA di far liberare Morsi. Oggi Catherine Ashton (che non credo sia così slegata dalla Casa Bianca), a nome di tutta la UE, a condannato la violenza dei militari. Quella dei Fratelli al prossimo giro. Gli USA meditano di togliere ol sostengo finanziario, e il nuovo primo ministro egiziano si è affrettato a dire: "viviamo benissimo anche senza". Che gli israeliani sostengano così tanto l'esercito è una fola messa in giro da Erdogan che non ha fondamento. A proposito di Erdogan, i suoi continui attacchi al nuovo governo egiziano hanno suscitato la risposta piccata del portavoce del presidente Mansour, risposta che forse potrebbe suggerire qualcosa agli "antimperialisti"(?) nostrani: "non ci faremo dare lezioni di democrazia da un agente delle potenze occidentali".

      Noto comunque che, come al solito, la discussione sta sprofondando nel geopoliticismo. I crimini della fratellanza (ma in realtà pure quelli dei militari), e la dura prova che sta affrontando il cittadino egiziano in questi giorni passano in secondo piano. Conta solo chi sta con chi, chi sostiene chi, chi si è mosso col beneplacito di... Quando vi ficcherete nella testa che un criminale, anche se (dice di essere) anti-USA, è pur sempre un criminale?

      Elimina
  11. Per quel niente che può valere io apprezzo molto il vostro equilibrio - purtroppo raro - su Siria, Egitto e altre questioni mediorientali. I pro Assad li trovo insopportabili anch'io.

    RispondiElimina