martedì 10 settembre 2013

Fioccano movimenti anti-euro

I più non se ne sono accorti, ma il celebre Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, insieme a due ex-dirigenti di primo piano dell'Italia dei Valori, Felice Belisario e Carlo Costantini, hanno fondato un nuovo movimento, 139. Se si va sulla loro pagina si legge immediatamente:
"L'Euro è stato un errore"
e proseguendo:

L’Euro doveva essere il punto terminale di tutti i processi di unificazione auspicati anche dagli europeisti più convinti. Averlo imposto, invece, come il punto di partenza si è rivelato un errore, sia rispetto alle prospettive di natura politica, che rispetto a quelle di natura economica.

Dunque, se l’Euro doveva accompagnarci in questi anni verso l’unificazione politica ed economica dell’Europa, l’Euro ha fallito. E riconoscerlo espressamente non è un atto di parte; è semplicemente un atto di responsabilità verso il paese.

Sganciarci dall’Euro, da soli o in compagnia. E farlo possibilmente con il consenso degli altri partners ma, se necessario, anche senza il loro consenso.

Molti economisti se ne sono occupati e continuano ad occuparsene e moltissimi, tra loro, sostengono motivatamente che di fronte agli scenari che ho brevemente rappresentato, l’opzione dell’uscita dall’attuale moneta unica rappresenti l’unica possibilità che ci resta per salvare ciò che possiamo ancora salvare.



Non male, vero?  Forse non è una coincidenza che l'autore di questo scritto, Costantini, sia di Pescara. Battute a parte, è notevole che personaggi del calibro di Orlando decidano di puntare il loro peso politico su messaggi così dirompenti. Segno che qualcosa sta cambiando.
La cosa veramente curiosa è che, a quanto pare, il fine di 139 è quello di partecipare alle primarie del centro-sinistra presentando un programma anti-euro; il che è più o meno come partecipare ad una asseblea di Testimoni di Geova perorando la causa dell'ateismo. A parte questi dettagli pittoreschi, la presenza, magari effimera,  di simili realtà è sintomo di qualcosa di profondo. È prevedibile che la critica esplicita all'euro (se non proprio la proposta di uscirne) sarà il prossimo luogo strategico della politico, dalla cui occupazione dipendono gli esiti delle competizioni elettorali. (C.M.)

10 commenti:

  1. In effetti non me lo aspettavo proprio... però certo che per chi ha del fiuto politico dovrebbe comprendere che se continua a sostenere un sistema in crollo , crollerà con esso... Quindi anche se non fosse frutto di grandi comprensioni o scelte o sensibilità verso la gente, è comunque una notizia positiva.

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    1. È il numero degli articoli in Costituzione. Ma quanto sono carini...

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    2. Già, già...

      Art. 139: "La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale"

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  3. Leoluca Orlando quello che ha ignorato la lettera della Undiemi sull'ESM?
    Da tempo mi interrogo se sarò capace di dare il mio voto a questa gente, solo perché si approprierà della battaglia anti-euro, dopo decenni di tradimento democratico e occultamento della verità.

    La sinistra, questa sinistra, completamente avulsa dalla realtà, ha delle colpe da libri di storia, facciamo in modo che i figli ricordino. Io già insegno ai miei.

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    1. purtroppo non siamo nella posizione di poterci concedere il lusso di scegliere il cavallo su cui puntare.

      se ne avremo uno sarà già tanta grazia.

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  4. Io trovo che manchi un pezzo: quando si affrontano questi argomenti inevitabilmente si finisce per parlare solo dell'euro, di costi vs benefici economici, esportazioni, competitività, inflazione eccetera. Ma l'uscita dalla moneta unica è solo un capitolo, per quanto ineludibile. Il resto ha a che fare più con la democrazia che con l'economia, e scusate se è poco. Parlare solo di uscita dall'euro è riduttivo e rischia di far perdere di vista questioni come la permanenza nella UE, il pareggio di bilancio in Costituzione, l'indipendenza della BC , l'adesione a trattati criminali come il fiscal compact eccetera. I 139 sono i benvenuti, evviva, meglio tardi che mai, non mi frega se in passato hanno sbagliato, voglio credere alla loro buona fede e sincero pentimento. Ma forse hanno l'approccio un po' sbrigativo e superficiale di chi si è svegliato tardi e arriva in classe a lezione iniziata da un pezzo (mi fate un ripassino? che hanno detto? ah l'euro... che dici? bisogna uscirne? ok ok, chiaro, sono d'accordo...). Ne hanno di strada da fare questi qua...

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    1. Tanta strada vero, ma meglio che non muoversi...

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    2. Dovremo essere bravi anche noi a non accontentarci ma continuare a spingere.
      Quando tra un po' tanta gente ammetterà che l'euro è un problema, ci rimetteremo in minoranza, sposando un'altra battaglia :)

      Comunque non mi sorprende che alla fine tutta la protesta venga condensata verso l'euro: è per sua natura un simbolo. E' stato usato come simbolo di unione e fratellanza nel momento in cui è stato imposto, il nostro ambiente è stato invaso da questo simbolo. Ora questa sua "naturale" funzione viene sfruttata anche in senso contrario. Per di più i tempi stretti di comunicazione, soprattutto nel maistream, favoriscono l'emergere simbolico più dei contenuti che ad esso si accompagnano.Però i contenuti ci sono e sono alla portata di chiunque abbia voglia e tempo di approfondire.

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  5. "partecipare alle primarie del centro-sinistra presentando un programma anti-euro; il che è più o meno come partecipare ad una asseblea di Testimoni di Geova perorando la causa dell'ateismo"

    La battuta è buona, ma pagherei per assistere a questo spettacolo (2 euro).

    Anzi, sarebbe ancora più bello se un iscritto del PD presentasse una mozione in questo senso al prossimo (?) congresso.

    Forse non potrebbero buttarlo subito fuori, mentre per le primarie sarà sicuramente pre-disposta una carta d'intenti opportuna. :)

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