domenica 22 settembre 2013

Fioccano movimenti anti-euro/2

Sulla falsariga del Movimento 139, di cui abbiamo già parlato, è stata creata in questi giorni una nuova associazione, Progetto Eurexit. La presentazione di questo soggetto è stata benedetta dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ed ha avuto luogo proprio in quella città. Nel sito viene definita l'identità e lo scopo dell'associazione. Si tratta di un soggetto voluto e finanziato da un gruppo di imprenditori e liberi professionisti, e che si basa su una piattaforma dichiaratamente post-ideologica (con vari accenni al "frontismo", "destra e sinistra unite", ecc.). Sono presenti contributi di Alberto Bagnai, Giulio Tremonti, 48 e Paolo Savona.
È probabile che gruppi come questo  siano soltanto l'avanguardia di un generale "risveglio" politico dei capitali nazionali in difficoltà. L'Italia dovrebbe essere il terreno privilegiato per la nascita di questi movimenti: essa infatti è un paese molto particolare, che non fa nettamente parte né dello schieramento dei PIGS nè di quello dei paesi core; il suo tessuto imprenditoriale, che è indebolito ma non scomparso, dopo aver scommesso per anni su Berlusconi e sulla permanenza nell'euro potrebbe decidersi che è ora di uscire. (C.M.)

13 commenti:

  1. Ma Tremonti è sempre in mezzo? Che c'entra Tremonti? Che meriti ha Tremonti? Non fa (o faceva) parte del PDL? Cioè di quelli che hanno votato il fiscal compact, per capirci? Adesso spunta come il prezzemolo in tutti i dibattiti antieuro... mah, si vede che piace. E in fondo agli imprenditori è sempre piaciuto. A me ricorda tanto quei personaggi fascisti fino al 43 e antifascisti dal 45 in poi. Va' dove ti porta il vento, banderuola mia...
    Comunque ben venga l'associazione, un tassello dopo l'altro dai che forse tra venti o trent'anni gli italiani si svegliano.

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  2. ed è proprio per questo che la commissione stringe le sue grinfie ed è così inflessibile solo con l'Italia con la storia del 3%.

    perchè il nostro tessuto produttivo è più duro a morire di quello degli altri pigs.

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  3. Gentile Claudio,

    grazie come sempre per la segnalazione. Ciò che mi sconcerta è la reattività del capitale se confrontata all'ignavia e alla stolidità delle classi subalterne. Se il primo da tempo lavora sottotraccia ad eventuali scenari da rottura di unione monetaria (si pensi solo alla nota di sintesi di Unicredit depositata a gennaio 2012) per garantirsi margini di manovra, nonché sopravvivenza, i secondi si limitano nella maggiorparte delle circostanze ad una desolante passività, un po' per ignoranza, un po' per viltà.

    La situazione attuale delle classi dominate mi ricorda sempre più i cupi scenari di Brave New World di Huxley o, se si vuol qualche scenario più risalente, la Servitù volontaria di La Boètie.

    Questo tuttavia rende ancora più meritoria l'opera di questo blog e di quelle associazioni/gruppi che si sforzano di operare una svolta sintetica nella critica allo stato di cose attuali.

    Buon lavoro e grazie.

    ND




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  4. A me dispiace che Bagnai, dopo aver fatto un ottimo lavoro divulgativo e aver insegnato tanto ai suoi lettori, abbia scelto di dare voce a quel blocco sociale che sta dalla parte opposta ai lavoratori. Mi aspetto un prossimo successo elettorale dei movimenti che erano vicini a B e che sosterranno l'uscita dall'euro (si badi pero' non dalla UE). Se dovessero vincere in un futuro forse lontano, forse inesistente, queste forze, potremmo parlare di "un'uscita da destra" ed un altra occasione persa dai brandelli dei movimenti di sinistra che hanno perso il senso della realta'.

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    1. in base a che cosa tu credi che Bagnai ora "abbia scelto di dare voce a quel blocco sociale che sta dalla parte opposta ai lavoratori"?

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  5. Dal "Chi siamo" del sito (grassetti miei): "L’ideatrice e promotrice del progetto, l’Avvocato Francesca Donato, dopo un lungo periodo di studio di testi divulgativi in materia economica e di confronto fra le opinioni più autorevoli, a livello internazionale, sulla crisi dell’eurozona e le sue cause, ha deciso di tradurre in realtà quella che sentiva essere un’esigenza sempre più pressante di molti cittadini, cioè dare vita ad un movimento che avesse come scopo fondamentale l’uscita dell’Italia dall’Eurozona"

    E poi: "Tutti i soci fondatori vivono e lavorano a Palermo e non hanno mai svolto attività politica di alcun genere".

    Se non mi è sfuggito qualcosa di rilevante i contributi di Bagnai (ma anche gli altri citati da Claudio) sono quelli "linkati" dal sito, quindi "riferimenti ideali" dell'associazione.

    Insomma siamo di fronte a una associazione che utilizza le analisi di alcuni studiosi, tra i quali Bagnai, ma non possiamo per questo attribuire, viceversa, le idee dell'associazione a Bagnai.

    Le analisi di Bagnai sono a disposizione di tutti, non mi sentirei per questo di dedurne (come fa Marco) che "abbia scelto di dare voce a quel blocco sociale che sta dalla parte opposta ai lavoratori".

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    1. Di sicuro il blog non ha attribuito alcunché a Bagnai, tantomeno le idee della neonata associazione.

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    2. Sì, sì, è un "link" che mi pare abbia fatto Marco ma è anche possibile che il suo sia un ragionamento più generale e non legato allo specifico dell'associazione di cui si parla.

      Quando ho letto che erano presenti contributi di Bagnai ecc... ho lì per lì pensato alla possibilità di una collaborazione più stretta.

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    3. L'associazione in effetti non presenta alcun legame formale con i politici ed economisti ai quali si fa riferimento. La mia frase si riferiva al fenomeno in senso piu' ampio. Non a caso stanno arrivando molti apprezzamenti per le teorie sull'uscita dall'Euro proprio dal mondo imprenditoriale. La mia deduzione infine deriva dai rapporti con politici, economisti e giornali che difendono quel blocco. Lui stesso ha chiarito che preferisce "dire le cose giuste con le persone sbagliate e non le cose sbagliate con le persone giuste". Nulla di male attenzione non e' una critica ma un chiarimento. Ha scelto quelle persone per dire delle cose. Il messsaggio che ne viene fuori pero' e' "dimmi con chi vai e ti diro' chi sei". Poi personalmente stimo e rispetto il prof Bagnai, spero solo che in un futuro sotterri l'ascia di guerra con Brancaccio e si riavvicini al mondo della sinistra.

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    4. condivido anch io quella speranza...ma il punto è che il mondo della sinistra pare alle volte avere priorità non chiare. e Bagnai ha chiaro il suo obiettivo attuale. pur di fare divulgazione nel modo efficace possibile, usare qualunque mezzo.

      e mi sento di dire che, data l'importanza di una apertura del dibattito anche pubblicamente, ogni megafono è valido.

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    5. Mi permetto sommessamente di fare un piccolo appunto, con l'intento, scevro da velleità polemiche, di condividere alcune riflessioni con voi.

      Che l'eterogenesi dei fini venga annoverata tra le premesse di un discorso, invece di essere considerata come eventuale conseguenza del discorso stesso, mi pare una scelta piuttosto azzardata. Ovvero, dire le "cose giuste" alle "persone sbagliate" apre a mio avviso soltanto due scenari. Nel primo, le "persone sbagliate" divengono, mi si consenta l'espressione, 'utili idioti' al nostro servizio. Nel secondo caso, la situazione si ribalta drammaticamente. Vorrei essere ottimista, ma, perdonate l'ironia, temo che anche in questo caso Faust si pentirà di aver ceduto l'anima al diavolo.

      Ora, non dispongo dell'autorevolezza e non ho la minima volontà di polemizzare nei confronti del Professor Bagnani, di cui tutti conoscono i meriti, sebbene continui a ritenere la sua scelta degli ultimi mesi decisamente avventata. La lotta all'€ privata della contestuale critica all'UE è pericolosamente incline alla più tetra reazione. La differenza che noto tra l'approccio di siti come Goofynomics e questo blog è proprio nella dimensione e profondità della critica. Qui si tenta di tracciare un'analisi di ampio respiro, consci della complessità e della struttura dei problemi, negli altri casi ho l'impressione che l'obiettivo sia unicamente uno, e uno solo, dei tanti agenti patogeni di questa crisi.

      Mi inquieta difatti la possibilità che una volta creato il frame "no all'euro", come i linguisti e gli esperti di semiotica e comunicazione sanno bene, si cristallizzino le opportunità di estensione del discorso critico e, di conseguenza, il fronte della battaglia. La messa in discussione del feticcio monetario, l'€, può indubbiamente essere la testa di ponte per il successivo attacco al costrutto dell'UE, a patto che questo fine sia incluso, persino sotto traccia, nei propri obbiettivi programmatici. Ammetto di non notare tutto questo nell'analisi del Professore, ma saranno di certo sono mie mancanze.

      Nel ringraziarvi per lo spazio, chiudo con un piccolissimo aneddoto che mi viene alla mente. Anche Ludovico il Moro, titillando le già ardenti ambizioni di Carlo VIII, credeva di poter sfruttare il sovrano francese per il proprio tornaconto. Si pentì della propria scelta, ad invasione francese già avvenuta. Era l'inizio della prima guerra d'Italia (ed eravamo 'solo' nel 1494).

      ND

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  6. Non comprendo bene la posizione degli autori del blog rispetto a queste iniziative. Poco male, ma servirebbe a far chiarezza comprendere se si ritiene l'Euro l'armafinetimonto e quindi da contrastare foss'anche alleandosi col diavolo oppure uno degli elementi (tra i più importanti ma non è questo il punto) che la classe capitalista sta utilizzando nell'eterna lotta contro il proletariato (vecchio e nuovo, anche se tra quest'ultimi terrei molto fuori piccoli imprenditori e professionisti vari).
    Perché esiste un tentativo da parte di quelli che una volta si chiamavano "oggettivi complici del capitale" di cercare di continuare a lavorare per lasciare le cose come stanno. Associazioni come questa palermitana a tutto sono interessate tranne che ad una discussione sull'assetto del capitalismo. Che credo difendano. Che la discussione sull'euro sia stata presa saldamente in mano da pseudo intellettuali di destra è un problema che dovrebbe riguardare anche voi, credo. Per questo mi piacerebbe capirne di più.

    robydoc

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