giovedì 5 settembre 2013

Grillo non ha tutti i torti

Chi frequenta questo blog sa che non abbiamo mai lesinato critiche al M5S, almeno quando le critiche apparivano necessarie. Tuttavia, non si può non notare che alcuni degli atteggiamenti che Grillo assume nei confronti dei "dissidenti" interni, nonostante la loro caratura autoritaria, sono ampiamente giustificabili.

Nei fatti, la "corrente" che a noi piacerebbe vedere presente all'interno del M5S non esiste in termini politicamente apprezzabili. Questa corrente dovrebbe essere composta di soggetti che rifiutino l'imperio di Grillo-Casaleggio sull'intero movimento, e reclamino democrazia interna (questione di metodo), ma che allo stesso tempo non abbiano il minimo dubbio sulla necessità di non collaborare in nessuno modo con una forza distruttiva e anti-popolare come il PD (questione di sostanza). Ebbene, nella realtà delle cose coloro che si trovano sul giusto versante per quando riguarda la questione di metodo sono pronti a sostenere un nuovo governo di centro-sinistra, mentre quelli che hanno ragione sulla sostanza sono i guardiani dell'autoritarismo anti-democratico di Grillo. Non vi è dunque alcuno spazio di medizione.
Ospite a giugno della prima puntata di "In Onda Estate", programma condotto da Luca Telese, Adele Gambaro, senatrice espulsa dal gruppo del M5S, riservava buone parole per il governo Letta-Alfano, e si diceva pronta a sostenere una maggioranza "per il bene del paese". Pochi giorni fa Orellana ha annunciato che bisognerebbe allearsi con il PD. La reazione da parte dei vertici del movimento è stata sempre la stessa, la solita: minacce di espulsione e proclami roboanti. Resta il fatto che Orellana si dice pronto a lasciare il gruppo, come hanno già fatto quattro suoi colleghi. Quindi il PD potrebbe contare su diverse stampelle, oltretutto sormontate dall'aura della "dissidenza" e del "martirio". La situazione in Senato è questa*:

PD: 107 senatori
PdL: 91
M5S: 50
Monti: 20
Autonomisti di varia estrazione: 19
Lega: 17
Sel: 7
Grillini dissidenti: 4

In grassetto i gruppi che sosterrebbero un nuovo governo di centro-sinistra.

Se contiamo i 4 senatori a vita provvidenzialmente nominati da Napolitano, a fronte di un'Aula con 319 membri, il centro-sinistra gode di una possibile maggioranza di 161 voti contro 158. Uno scarto minimale. Diventa così indispensabile attirare nuovi senatori, e putroppo il M5S è attualmente terreno fertile. Non è nemmeno escluso, anzi è molto probabile, che qualche voto per il nuovo governo provenga anche dal PdL. Basterebbero cinque senatori ex-grillini e cinque ex-berlusconiani per arrivare ad una maggioranza piuttosto solida. 

La prospettiva di un nuovo governo senza il PdL diventa più realistica man mano che si chiudono le porte dell'impunità a Berlusconi. Di fronte alla prospettiva dell'esclusione dalla vita politica, questi potrebbe tentare il colpo di mano, cercando di ottenere le elezioni anticipate da vincere con una campagna elettorale anti-euro e sostanzialmente eversiva. Gli esponenti più moderati del suo partito non lo seguirebbero. Ed è facile prevedere che un nuovo governo Monti-Letta-Vendola, formato "per senso di responsabilità nazionale", verrebbe sostenuto da una manciata di preziosi voti ex-M5S. (C.M.)




*Non ho contato il voto di Ciampi, che ha 93 anni, di Grasso, che è divenuto presidente dell'assemblea, e ho spostato il voto di Tremonti dal gruppo degli autonomisti a quello della Lega.

16 commenti:

  1. Quando Napolitano ha fabbricato i quattro senatori a vita mi chiedevo ero certo che lo facesse per il solito giochino della maggioranza (vedi TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE di Antonio Albanese) ed in effetti vedendo i conti ora ho la conferma.

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  2. noto con disappunto che redattori di m.s. non colgono l'essenza dell'm5s. non è un movimento che DOPO si e coagulato con fattezze organizzative e politico-istituzionali ma è un esperimento organizzativo fatto a tavolino che POI ha preso le fattezze del falso-movimento(falso perchè subordinato ai canoni del marketing pubblicitario).esperimento organizzativo con le stimmate del (partito)-azienda, vedere il curriculum vitae di casaleggio, ed per ogni azienda che deve creare valore non è ammessa la CRITICA, la DISCUSSIONE, vale insomma il princpio decisionale gerarchico. punto.si dia il caso che l'm5s abbia sbancato le ultime elezioni e che dati i numeri siano stati eletti anche elementi non affidabili al 100x100. e chiaro che alle prossime elezioni questo non succederà, casaleggio ha imparato la lezione, ma intanto, che lui e grillo si preoccupino di sbattere fuori gli indesiderabili, come un marchionne qualsiasi , a noi CHE CE NE FREGA? il punto rimane quello che se si vuole creare un'alternativa PATRIOTTICA (semplicemente patriottica), bisognerebbe abbandonare una volta per tutta questi stucchevoli distinguo e prendere la macchina m5s di casaleggio per quello che è , una carta che la borghesia finanzcapitalistica potrebbe giocare allorchè sarebbe indispensabile normalizzare drasticamente gli spazi pubblici di CRITICA e DISCUSSIONE.

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  3. Ed è anche bene sottolineare che, seppur fuori dal parlamento, Sonia Alfano è pronta a spingere per un accordo col PD discutendo di alcuni punti imprescindibili. La Alfano ha fatto dell'antimafia la sua caratteristica identitaria; l'antimafia è ben più nobile dell'antiberlusconismo e proprio per questo non merita di essere usata come paravento dietro quale nascondere l'accettazione di politiche antisociali, neppure quelle più insidiose del menopeggismo. Senza dire che queste politiche sono volute dalle mafie finanziarie che lei, da paladina dell'antimafia, dovrebbe senza indugi combattere.

    Allora bisogna pretendere dalla nostra dipendente (loro si definiscono così) Alfano che ci dica chiaramente quali sono i punti imprescindibili, senza lasciarli nell'ombra della trattativa per essere comunicati solo alla fine. Perché è chiaro che il PD non accetterà mai politiche sociali contrarie agli interessi della finanza di cui si è fatto servitore. Sonia Alfano deve enunciarli subito questi principi per potere essere discussi da tutti.

    Inoltre, una eventuale spaccatura degli M5S porterebbe una ulteriore disaffezione verso la politica. Mi sembra che questo punto sia stato sollevato in un vecchio post di Tringali che torna pertanto attuale. Questa disaffezione potrebbe essere utile agli scopi di chi vuole costruire un grande centro, con sole frammenti e macerie politiche intorno, che governi grazie a qualche tipo di maggioritario stile Violantum.

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  4. Eh sì, piuttosto che entrare in un governo con il PD, i parlamentari del M5S dovrebbero restare fermi sulla richiesta di nuove elezioni, con l'attuale legge elettorale ...

    Bello questo atteggiamento da: "tanto peggio, tanto meglio".

    Chissà se dipende dalla sicurezza che la "paghetta" è sempre assicurata.

    Un cordiale saluto.
    http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

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    1. Scusa, ma mi pare che a forza di "meno peggio" al posto del "tanto peggio, tanto meglio" siamo alla fine comunque arrivati al peggio.

      Riccardo.

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    2. Non c'è limite al peggio.

      Il M5S ha incanalato la voglia di cambiamento in una palude.

      Forse, più che disperdere le proprie energie investendo su soggetti politici nuovi e incerti, bisognerebbe prendere d'assalto (democraticamente) le sedi del PD ...

      Un cordiale saluto
      http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

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  5. noto con disappunto che redattori di m.s. non colgono l'essenza dell'm5s. non è un movimento che DOPO si e coagulato con fattezze organizzative e politico-istituzionali ma è un esperimento organizzativo fatto a tavolino che POI ha preso le fattezze del falso-movimento(falso perchè subordinato ai canoni del marketing pubblicitario).esperimento organizzativo con le stimmate del (partito)-azienda, vedere il curriculum vitae di casaleggio, ed per ogni azienda che deve creare valore non è ammessa la CRITICA, la DISCUSSIONE, vale insomma il princpio decisionale gerarchico. punto.si dia il caso che l'm5s abbia sbancato le ultime elezioni e che dati i numeri siano stati eletti anche elementi non affidabili al 100x100. e chiaro che alle prossime elezioni questo non succederà, casaleggio ha imparato la lezione, ma intanto, che lui e grillo si preoccupino di sbattere fuori gli indesiderabili, come un marchionne qualsiasi , a noi CHE CE NE FREGA? il punto rimane quello che se si vuole creare un'alternativa PATRIOTTICA (semplicemente patriottica), bisognerebbe abbandonare una volta per tutta questi stucchevoli distinguo e prendere la macchina m5s di casaleggio per quello che è , una carta che la borghesia finanzcapitalistica potrebbe giocare allorchè sarebbe indispensabile normalizzare drasticamente gli spazi pubblici di CRITICA e DISCUSSIONE.

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  6. Seguo e ho fatto parte del movimento dai primi momenti, quando ancora era meet up: è intrinsecamente contrario alle tabelline sui parlamentari. Mi chiedo, soprattutto vista la natura di questo blog, che senso avrebbe un governo pd? Non sono esattamente le stesse persone che ci hanno portato dentro l'unione monetaria, come potete auspicare una cosa del genere? Aiutatemi a capire.

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    1. Ehm... temo che non ci siamo capiti. Di certo non siamo noi ad auspicare un governo PD!
      Quella di Claudio è una analisi della situazione esistente, che quindi esamina anche la possibilità di un Letta-bis, ma di certo non si pronuncia a favore!
      Non solo, Claudio giustamente sottolinea il fatto che Grillo fa benissino a chiudere ad ogni possibilità di alleanza col PD. Su main-stream abbiamo sempre criticato la poca mancanza di democrazia interna al M5S. Purtroppo però, oggi questo temo è spesso usato strumentalmente da quelli che, appunto, in realtà hanno come obiettivo l'alleanza col PD. Fa bene Grillo a stroncarli. Ma farebbe bene anche a risolvere i problemi di democrazia interna, permettendo finalmente la nascita di un soggetto politico aperto e partecipativo, privo di capi, guru o garanti.

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    2. Grazie per la risposta. Non mi pronuncerò in favore del 5 stelle, l'ho fatto talmente spesso da finire per esser bannato da Bagnai su tw ;)
      però però, se vuoi, un'altra cosa me la spieghi? Non è un soggetto politico aperto quello che vede -in parlamento!- qualche deficiente che ha preso 60 voti online da amici e parenti? E poi prima della restituzione di parte dello stipendio passa al gruppo misto?

      Quello che vedo in lei, come in quasi tutti quelli che non capiscono cos'è sto m5s, è che non è strutturato come un partito né mai lo sarà, cioè NON è strutturato. I rappresentanti vengono votati dagli iscritti ma non esistono 'capi'. Proprio per questa esagerata apertura (che a differenza di altri partiti non può usare filtro ideologico) c'è necessità di condivisione di punti fondamentali, e quindi di qualcuno che li faccia rispettare -il 'garante'.
      Per quanto riguarda il 'guru', egli è PALESE, cioè lo vediamo tutti non solo iscritti, e non esistono 'comunicazioni' alto-basso (né viceversa, purtroppo, ma questo è un'altro discorso).
      Gli iscritti parlano e si confrontano sui post (e su qualsiasi altro argomento svsd), e se ha avuto l'accortezza di osservare, sono spesso critici sia sui contenuti che sui toni. Insomma il dibattito interno c'è e, per chi vuole vedere, si vede!
      Insomma Prodi, odiato da Grillo quasi quanto dal Berlusconi, è finito nella top10 delle proposte per il quirinale! E Grillo cosa ha detto? Vi espello? Prima ci sono gli altri (tra i quali Gino Strada e scusa se è poco!).
      Evito il discorso Euro (dal quale si capiscono tante cose del personaggio Grillo), insomma per me il punto è che grillo è un leader carismatico che NON vuole essere leader carismatico, cioè vuole lasciare a altri massima libertà, pur dicendo la sua. Insomma è un po' pazzo ok? Questo, anche questo, mi sembra chiaro se lo si vuole vedere.
      http://www.businessweek.com/articles/2013-08-08/comedian-beppe-grillo-on-italys-political-and-economic-future#p2
      E allora? Allora mi scusi per essermi dilungato, ancora una volta, ma sto cercando di inquadrare il mov per quello che è e che potrebbe essere e non per quello che tanti -esterni e mai coinvolgibili- vorrebbero che fosse, e che non sarà mai.
      Con la speranza che chiunque possa finalmente far andare questo paese nella direzione ottimale.
      Tanto arriva Renzi e siamo a posto. Vacchemagreforever.

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    3. di un "leader" che risponde SFACCIATAMENTe all'intervistatore che gli chiede se è a favore dell'euro: <>, non vi viene il dubbio che sia SOLO un mediocre imbonitore stile vannamarchi?

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    4. tra le parentesi è saltato<:non rispondo perchè non devo influenzare gli elettori>

      vorrei fare intendere che dentro il contenitore m5s non c'è niente e quindichi cerca di piazzarlo...

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  7. Riporto il parere di Fabrizio Tringali:

    Secondo me la nomina dei 4 senatori a vita è semi-ininfluente rispetto alla possibilità di un letta-bis. Il problema non è solo avere la fiducia in senato (servono 161 voti), ma governare con una certa tranquillità senza farsi rosolare da un berlusconi incazzato nero (fuori o dentro il senato). Per questo, cioè per star tranquilli nelle varie votazioni in aula e commissione (dove i senatori a vita non sono quasi mai presenti e dove spesso mancano i voti dei senatori membri del governo) ci vogliono a dir poco 170 senatori in maggioranza, forse ben di più.
    Ora, se sommiamo i gruppi Grandi Autonomie e Libertà (sono amici del PDL, 10 senatori), Il Popolo della Libertà (91), Lega Nord e Autonomie (16 ), Movimento 5 Stelle (50), arriviamo a 167 senatori su 320, quindi sulla carta, attualmente, il PD può sperare di arrivare a 153 (con scelta civica, sel, cazzi e mazzi vari). Per governare dovrebbero trovarne almeno altri 17, e sono tanti, davvero tanti, considerando che nel PDL (già depurato dei finiani etc....) voglio vedere chi si metterà contro a Berlusconi, e nel M5S voglio vedere chi si metterà contro Grill, in una situazione così precaria. In una situazione più stabile le spaccature non mancherebbero, ma al momento, i transughi rischierebbero davvero una brutta fine. Qualcuno ci sarà comunque, non c'è dubbio, ma dubito che riescano a mettere insieme i numeri per una maggioranza stabile.

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    1. Grazie Claudio. I miei impegni familiari non mi consentono di essere presente sul blog quanto vorrei. Secondo me i numeri per un Letta-bis, al momento, sono risicati. In ogni caso, come scrivi tu, per una nuova maggioranza servono 5 o 6 senatori provenienti dal PDL e altrettanti dal M5S. Insomma, la questione politica è chiara: la possibilità di un Letta-bis dipende dalla tenuta (o meno) del PDL e del M5S. Speriamo che il M5S regga.

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  8. cmq fino a un anno fa mai avrei pensato di dovermi trovare a tifare per l'unità del PDL. anche questa l'ho fatta.

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  9. Casaleggio. Più mainstream di lui...
    Non entro nel merito della questione del governo, so benissimo che nessuno adotta un programma minimo per uscire dalla crisi. Nessuno. Il M5S è sconcertante, le posizioni sono volutamente ambigue e inquietanti.
    Il soggetto politico in grado di portare questo paese verso il progresso sociale, ambientale e politico deve ancora nascere.
    Aspettando Godot...

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