mercoledì 23 ottobre 2013

Fornero dixit

Nel  Corriere di oggi, Aldo Cazzullo intervista l'ex ministro Fornero. Lettura interessante, rispetto alla quale mi limito a fare un rapido commento su due passaggi. Il primo è il seguente:

all'estero si guarda molto di più ai contenuti. E sono consapevoli del lavoro che abbiamo fatto: sono appena andata due settimane in Germania, dove ho presentato e discusso le nostre riforme. Sono cose che fanno piacere.

e il commento ovvio è: fanno piacere a chi? Ai ceti dirigenti tedeschi di sicuro, e al popolo italiano?

L'altro passaggio è una annotazione rispetto alla decisione di Monti di "salire in politica". Dice Fornero:

La decisione fu presa nella linea del servizio al Paese e, credo, anche tenendo conto delle aspettative all'estero.

E anche qui si potrebbero fare tanti commenti, del tipo "avevamo avuto il sospetto, in effetti" oppure "si dice estero, si intende Berlino (e Washington)". Ma la cosa migliore è mettere assieme i due passaggi per capire bene con chi abbiamo a che fare. Ministri che ci tolgono diritti e redditi e poi vanno a farsi fare i complimenti in Germania, e certo sono cose che fanno piacere. Capi di governo le cui scelte politiche tengono conto, certo, delle aspettative all'estero. Un bel quadretto. Un ministro del governo di Vidkun Quisling non avrebbe detto cose diverse, mi immagino.
(M.B.)

4 commenti:

  1. Francamente, che Monti avesse il gradimento di Washington non lo credo proprio.
    Le vedute sul ruolo politico della Germania in Ue degli Stati Uniti (amministrazione Obama) erano piuttosto opposte a quelle della Merkel.
    Ovviamente, questo non c'entra nulla con la Fornero. Non racconto episodi precedenti alla sua "discesa in politica" perché non voglio rivelare circostanze che riguardano terzi, ma il soggetto era già da tempo, da sempre, quel che poi si è manifestato.
    Quanto alla "discesa in politica" di Monti, lui in politica c'è sempre stato. Non ci sono state quindi né discese né ascese, a meno di non voler considerare quello di commissario europeo un ruolo "apolitico", cosa che fa francamente ridere.
    Il problema è solo che molti italiani hanno semplicemente la memoria corta, e si erano dimenticati di lui.
    Non così i suoi Caligola.

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  2. probabilmente no. questa spocchia e questo continuo ripetere "all'estero siamo più apprezzati che in italia" è insopportabile. mai che nessuno dei nostri media asserviti ricordi loro come il paese che dovrebbero servire sia appunto quello italiano.

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  3. Le nomine, cooptate, a commissario, la 1° (95-99) "al mercato interno" con Santer "inabissato per corruzione e nepotismo, la 2° (94-'04) "alla concorrenza" con Prodi, non furono (a)politiche ma APOSTOLICHE per non dimenticare il ruolo dei tanti "repubblichini" italiani hanno avuto, da T Padoa Schioppa, compagno della "barbara" Spinelli, N Andreatta,C A Ciampi, Carli ... a scendere e/o a salire nella ideazione e costruzione del (n)euro delirio, servendo agli "alleati" un "pranzo" bello e pronto.

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  4. la cosa più sconcertante è che la Fornero ,ma in generale la classe politica, è così convinta di quello che dice che non si pone il problema del messaggio che arriva agli orecchi degli italiani; probabilmente hanno elementi statistici per sapere che la maggioranza della popolazione non vuole sentire parlare di uscita dall'euro oppure in alternativa sono posseduti da alieni filotedeschi, quindi in qualsiasi caso noi siamo spacciati

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