lunedì 4 novembre 2013

Al Corriere, a volte, ragionano, a Repubblica no

 L'ormai celebre editoriale di Eugenio Scalfari, nel quale si accusa Grillo di essere più o meno il nuovo Hitler, non ha scatenato soltanto la veemente reazione dei militanti 5 Stelle, ma anche una risposta da parte di un altro autorevole esponente del mainstream. Quando è troppo è troppo, e se gli argomenti che vengono impiegati nella difesa a oltranza dello Status Quo e della UE superano eccessivamente i confini della logica e della misura finiscono per nuocere alla stessa causa che dovrebbero sostenere. Ma andiamo con ordine.
Scalfari mescola critiche legittime (anche se iperboliche) all'autoritarismo di Grillo, con "argomenti" che dovrebbero far arrossire chi li adotta, come quando accusa Grillo di opporsi a tutti i partiti, a tutte le istituzioni, a tutti i ministri. E cosa dovrebbe fare un partito di opposizione, secondo il fondatore di Repubblica?

Il nostro poi si impegola in una riflessione (piuttosto sghemba) della "fine della privacy" nell'era di Internet, e poi arriva finalmente all'unico punto che veramente gli preme:

Se per concludere andiamo dal più grande al meno grande, deriva da questa analisi la vitale importanza che l’Europa divenga al più presto uno Stato federale, l’euro non sia in nessun caso messo a rischio, gli strumenti politici europei si trasformino in strutture federali alle quali i governi, i Parlamenti, le Corti costituzionali, la Difesa, la politica estera dei singoli Stati trasferiscano i loro poteri.

Un colossale Non Sequitur: siccome Grillo è cattivo e le "reti interconnesse" hanno cancellato la privacy, bisogna fare gli Stati Uniti d'Europa. Un'inferenza paragonabile a quella che facesse derivare la necessità di uscire con l'ombrello dal fatto che c'è un terremoto in Cornovaglia. Ovviamente la conclusione dell'editoriale non ha quasi nessun legame con il corpo dello stesso, ma poco importa; si dice che Catone concludesse qualsiasi ragionamento con il leitmotiv "e comunque Cartagine deve essere distrutta". Per Scalfari vale lo stesso. Gli Stati Uniti d'Europa si devono fare, al di là di qualsiasi argomentazione e plausibilità; la loro necessità è autoevidente, e se non sei d'accordo giù insulti. Ed ecco illustrato cosa intende Scalfari per dialettica democratica.

Un simile, vergognoso atteggiamente ha fatto alzare il sopracciglio persino ad Angelo Panebianco, che ha risposto, quasi punto per punto, allo sproloquio scalfariano (e il primo ad accorgersene è stato Marco Cattaneo, mi sembra). Panebianco è lucido e lapidario:

È inutile, e controproducente, continuare a spendere vuota retorica a favore di una ipotesi di super Stato — gli Stati Uniti d’Europa — che probabilmente non nascerà mai e che, comunque, in questa fase storica, non interessa alla maggioranza degli europei.

E ancora:

(...) chi vuole mettere in sicurezza l’euro (e bisognerebbe fare il possibile per metterlo in sicurezza) ha l’onere di individuare soluzioni realistiche, accettabili per i diversi Stati nazionali, rinunciando alle solite fughe in avanti, rinunciando a perorare l’idea di un impossibile Stato sovranazionale. 

Se ne sono accorti! Alla lunga, non è possibile rimuovere il problema del crescente euroscetticismo con l'insulsa etichetta di "populismo". L'editorialista del Corriere sembra comprendere che se il mainstream continuerà a non degnare del minimo rispetto i propri oppositori, alla fine verrà coinvolto in una vera crisi di legittimità. 

Putroppo però per chi, come Panebianco, sostiene nonostante tutto il progetto eurista, gli euro-fanatici alla Scalfari, nella loro tracotanza, almeno una ragione ce l'hanno: mentre gli argomenti a favore di Euro e UE sono pochi e gracili, quelli contro traboccano, sono tali e tanti da ricomprendere in essi l'intero spettro delle possibili posizioni politiche, potendo addirittura restituire senso a termini come Destra e Sinistra. In un confronto dialettica onesto e serrato, è facile prevedere chi avrebbe la meglio. Ecco perché gli euro-fanatici di Repubblica sono costretti a rifugiarsi nei Non Sequitur, abbandonando la lucidità che evidentemente al Corriere ancora conservano. (C.M.)
 

14 commenti:

  1. Francamente, non ricordo un solo ragionamento dotato di un capo e di una coda da parte di Scalfari. Certo, può anche darsi che la memoria mi faccia difetto.

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  2. I COPERCHI DEI DIAVOLI
    Sto perdendo tempo, lo so, e - forse - lo stiamo perdendo in tanti a rammendare - mettere toppe - allo scriba delle "veline" promosso caporedattore nel '43 delle pagine "Roma fascista" e poi nervoso proto-scrittore delle di calure milanesi .
    C'è ben altro e di meglio da fare che rifletter sulle "farine bianche"

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  3. ma mi domando, TUTTO GLI ABITANTI DEL MONDO non vedono loro di andare in pensione e non lavorare piu aspettando la MORTE, perchè in italia i politici e gente come scalfari si comportano in maniera diversa?
    e in piu....perchè visto che fanno piu danni che altro perche non MUOIONO?

    io mi auguro che muoiano prima possibile visto che è l'unico modo per levarseli dalle p...e

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    1. La redazione del blog si dissocia con forza dai contenuti di questo commento.

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    2. E spero anche dai suoi orrendi errori di ortografia e sintassi...
      Matteo Valli

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    3. Ma viva la natura che ci vuole mortali si può dire, è abbastanza politically correct?

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    4. cari signori del blog e lettori tutti, tengo a precisare che il mio post non era un incitamento per qualcuno a togliere di mezzo queste persone in stile "terroristico", era solo un augurio perchè Dio, (se esiste) gli tolga la vita LUI.
      Liberi di non essere d'accordo ci mancherebbe...

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  4. Vorrei attirare però l'attenzione sulla chiusa di Panebianco: "Forse, il vero salvataggio dell’Unione verrà alla fine dall’accordo per il libero scambio con gli Stati Uniti. Se oggi il più grave problema europeo, che alimenta tanta parte dell’antieuropeismo, è quello di una Germania troppo potente economicamente (e quindi politicamente) perché gli altri, a torto o a ragione, non se ne risentano, diluire quella potenza entro una più vasta area economica integrata potrebbe alleviare, col tempo, le difficoltà." Insomma, la proposta alle "stanche élites" europee di trovare un compromesso con quelle americane per continuare la danza. Non saprei dire quanto è realistico; di sicuro non è rassicurante.

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    1. Hai fatto molto bene a sottolinearlo.

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    2. Giusta osservazione, dietro un pericolo se ne annida un altro (anzi vari altri). Rimane il fatto che esistono degli ordini di priorità, dove il problema di oggi non può che venire prima di quelli prospettici.

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  5. SU GRILLO HA RAGIONE
    L'analisi di Scalfari su Grillo e il M5S è corretta. E' un movimento di destra nazionalista, sempre più vicino alla Le Pen.
    Non mi piace dividere i "buoni dai cattivi". E' chiarissimo che ci saranno sempre più movimenti di destra nazionalisti in questa fase di crisi disperante e con un'unione europea espressione istituzionale del capitalismo finanziario. In crisi.
    Dal mio punto di vista il problema è che la sinistra (quella vera, quella che non c'è) sta sottovalutando drammaticamente il tema. E se domani Marine Le Pen vincesse le elezioni presidenziali francesi?
    Non mi dilungo a commentare l'ideologia di Scalfari perché non la condivido e rappresenta la voce di un sistema di potere che è l'altra destra, quella social-liberista.

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    1. Il M5S ha varie anime, ma personalmente continuo a pensare che la componente di destra nazionalista esista ma sia totalmente minoritaria.
      Poi, se la sinistra "propriamente detta" (ammesso di avere capito quale è...) continua nella sua atarassia, che facciamo ?

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    2. Bella domanda! Che facciamo? Certo, assistere inermi allo scontro finale delle due destre, quella nazionalista e quella tecnocratica dei poteri multinazionali forti, non mi entusiasma. Le analogie con l'Europa degli anni '30 ci sono e sono molto inquietanti.

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