sabato 7 dicembre 2013

Caro Rodotà, il maggioritario è sempre incostituzionale

Stefano Rodotà commenta la recente sentenza della Corte Costituzionale, in un intervento nel quale il noto giurista difende l'operato della Corte relativamente all'annullamento del premio di maggioranza senza soglia e delle c.d. 'liste bloccate'. Per capire cosa ciò comporti, ecco un breve riepilogo.

Non intendo dilungarmi sulle conseguenze politiche immediate di questo evento, né sui limiti della sentenza. Basti dire che, secondo un'opinione abbastanza accreditata , l'intervento della Corte configura un favore al Governo Letta;  e che non è stato toccato uno degli aspetti peggiori dell'attuale legge, e cioè la presenza di molteplici soglie di sbarramento.

Mi concentro qui su due passaggi dell'articolo di Rodotà:

La legge Calderoli ci aveva trascinato fuori dalla logica rappresentativa, e ci aveva abbandonato in una sorta di vuoto dove la logica costituzionale era stata sostituita dal potere assoluto di oligarchie ristrettissime (venti, trenta persone) di scegliere arbitrariamente 945 parlamentari. E tutto questo era avvenuto all’insegna della pura “governabilità”, parola che aveva cancellato, con una evidente e grave forzatura, il riferimento alla rappresentanza.
 E più avanti:

Nell’esercitare il potere di approvare una nuova legge elettorale, al quale fa esplicito riferimento il comunicato ufficiale della Corte, il Parlamento dovrà tuttavia tenere ben fermi alcuni vincoli che già emergono con grande nettezza (...)  Il secondo tipo di vincolo riguarda l’illegittimità costituzionale di meccanismi che alterano il rapporto tra voti e seggi attraverso forzature maggioritarie. In questo modo è possibile restaurare quella democrazia perduta negli anni tristi del Porcellum.

Qui S.R. da un lato sembra credere che i problemi legati alla presenza di oligarchie e allo stravolgimento della rappresentanza li abbia instaurati il Porcellum, come se il sistema precedente (Mattarellum) non avesse creato, più o meno negli stessi termini, i medesimi problemi; dall'altro appare consapevole che, sotto il profilo costituzionale, qualcosa nel maggioritario non va. Solo che questa consapevolezza non arriva al punto di considerare il maggioritario in sé e per sé come incompatibile con la Costituzione; e ci si appunta solo sugli aspetti patologici (le "forzature").

Il maggioritario è la negazione del suffragio universale. Innanzitutto dovrebbe essere definito minoritario, perché si tratta di un sistema concepito per trasformare nelle minoranze di rappresentati in maggioranze di rappresentanti; una forza politica che è maggioritario nel voto reale non ha bisogno del maggioritario. La questione è magnificamente inquadrata qui. In secondo luogo introduce nel dibattito politico un elemento di manipolazione del consenso espresso nelle urne, cosicché la lotta politica si sviluppa anche sul terreno delle "regole del gioco", perché le tecniche di manipolazione sono diverse e avvantaggiano, volta per volta, attori diversi: ecco un'ottima spiegazione. In terzo e decisivo luogo, il maggioritario vanifica il principio "una testa, un voto", che è la pietra angolare della democrazia elettorale. Per capire la misura della violenza che il maggioritario compie ai danni dei principi democratici non c'è nulla di meglio di questa lettura.

Per dimostrare quest'ultimo assunto, bastano alcuni facili esempi astratti. Immaginiamo un sistema elettorale maggioritario, articolato in tre collegi uninominali. Si affrontano due partiti, A e B. Supponiamo che tutti i collegi abbiano lo stesso numero di elettori registrati. A prende il 90% nel primo collegio; B il 51% negli altri due. Se si prende il totale dei collegi, B ha ricevuto il 37,3% dei voti, a fronte del 72,6% di A; tuttavia, B riceve il doppio dei seggi di A. 
Altro caso. B prende il 51% in tutti e tre i collegi, ricevendo così tre seggi. A rappresenta, a livello del voto popolare, quasi la metà del consenso espresso; tuttavia, la sua rappresentanza nell'assemblea elettiva è del tutto nulla.
Altri esempi possono essere suggeriti dalla fantasia dei lettori, e possono essere estesi anche ad altri tipi di maggioritario, diversi dall'uninominale secco: tanto il principio è sempre il medesimo.

Che questa roba non sia in contrasto solo con la Costituzione italiana, ma con tutte le possibili costituzioni di qualsiasi paese democratico, è sotto gli occhi di tutti. Coerentemente, Napolitano cerca di imporre il maggioritario al parlamento.
Ci aspetteremmo che Stefano Rodotà impegni tutto il suo prestigio in una campagna che conservi gli aspetti proporzionali della legge in vigore, così come ritoccata dalla Consulta. Gli ingenui richiami al Mattarellum non sembrano però deporre a favore di tale ipotesi. (C.M.)

31 commenti:

  1. Quindi per voi è democratico solamente il sistema proporzionale puro. Sarebbero anti-democratici gli Usa, il Regno Unito, la Francia e anche la Germania (che ha soglie di sbarramento).
    Non vi sembra che sia un p' troppo stretta la vostra definizione di democrazia?

    D'altra parte, se i padri costituenti avessero voluto una fedele rappresentazione dell'elettorato in Parlamento avrebbero potuto inserire nella Carta fondamentale la legge elettorale. Così non è stato. Il che consente di avere sistemi elettorali diversi dal proporzionale senza che siano necessariamente incostituzionali.

    Il problema, piuttosto, è che le leggi elettorali sono state modificate secondo logiche di breve periodo, senza aver riguardo alle conseguenze che si sarebbero riverberate su tutte le delibere parlamentari che la Costituzione impone siano prese a maggioranza qualificata.

    In altri termini, non considero anti-democratico un sistema che preveda ad esempio il doppio turno. Considero tuttavia opportuno che un simile sistema sia integrato dalle opportune modifiche costituzionali che bilancino i pesi e i contrappesi tra maggioranza e opposizione. Invece noi abbiamo la tendenza a copiare i sistemi degli altri paesi, senza assumerli per intero, perché potrebbe essere in quel momento giudicato conveniente.

    Abbiamo quindi a che fare una classe politica mediocre e meschina. Ed è questo il vero problema dell'Italia.

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    1. 1) che il sistema USA sia meno democratico (e più consono alle esigenze delle oligarchie) di quelli della tradizone europeo-continentale è un fatto assodato nella comunità degli studiosi. Quello britannico è il più vicino al modellino "super-maggioritario" che ho rappresentato, e infatti è già capitato che un partito minoritario nel voto fosse maggioritario in parlamento. Il che, ne converrai, è una aberrazione. Dopodiché non è che se uno stato ha il maggioritario allora diventa una tirannia totalitaria. Ci sono vari gradi di "allontanamento" dall'ideale di una demcorazia effettiva.

      2) lo abbiamo studiato all'università: fra i costituenti circolava la proposta di costituzionalizzare il proporzionale, ma poi prevalse l'idea che tale formulazione fosse superflua e pleonastica, in quanto a loro pareva OVVIO che l'unico sistema elettorale compatibile con l'impalcatura istituzionale che si trova in Cosituzione fosse proprio il proporzionale puro. Fecero un errore.

      3) se leggi il libro di Canfora, vieni a sapere dell'episodio in cui un membro dell'assemblea tolse di soppiatto dal testo da approvare una limitazione precisa: che le leggi elettorale non fossero sottoponibili a referendum. Senza questo inganno (vedi libro) non ci sarebbe mai stato il referendum di Segni.

      4) la modifica con ottica di breve periodo, in assenza di qualsiasi fair play,

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    2. ...è un portato dello stesso principio maggioritario, come ben esemplificato da Giannuli. Il proporzionale è neutro, perché si limita a fotografare l'esito del voto. Invece i vari maggioritari differiscono tra loro nel tipo e nella misura della distorsione che infliggono sull'esito delle urne; alcune distorsioni avvantaggiano gli uni, altre gli altri. Ecco perché il dibattito si sposta sulla legge, e non sui contenuti.

      5) è un caso che la nostra classe politica abbia raggiunto l'apice dello schifo a partire dai primi anni '90? Io non credo.

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    3. Se vogliamo fare della sociologia, sul fatto che il sistema americano favorisca le oligarchie, mi si deve spiegare se non sia successo anche in Italia quando vi era il proporzionale. Al più posso accettare che dalle oligarchie siamo passati, dopo il '94, a un regime ancor più esclusivo di potere, concentrato in una decina di persone. Ma certo non si può dire che imperava il paradiso della democrazia in terra.

      E quand'anche voi la pensaste così, resta il problema del ricatto delle piccole formazioni politiche. Infatti, grazie al proporzionale puro, il governo è possibile solo con una coalizione. Ma l'esperienza italiana insegna che in quel periodo il PSI con il suo 10-12% esercitò un ruolo fondamentale nei governi pentapartito, imponendo la sua volontà agli alleati democristiani e agli altri, pena la crisi di governo.

      Sicché voi sareste contro il maggioritario, perché darebbe un peso eccessivo ad una forza politica rilevante, ma sareste favorevoli a che un partito minoritario possa imporre la sua linea al restante 90% delle forze politiche? E' questo ciò che intendete per democrazia?


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    4. Ottimo Claudio! Claudio.

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    5. 1) nessuno ha mai sostenuto che la prima repubblica fosse il paradiso in terra, questo lo ha detto lei come iperbole per attaccare le nostre posizioni. E comunque il mondo nn è in bianco e nero: ho parlato apposta di gradazioni.

      2) vedo che lei non è aggiornato, caro Giorgio. Il governo dell'Unione di Prodi era appeso all'1% di Mastella; e pensi all'immensa influenza che esercitava la Lega col suo 8 e qualcosa. Il maggioritario non ha eliminato l'utilità marginale dei seggi, l'ha anzi amplificata, e vi ha aggiunto l'utilità marginale dei voti.

      3) è poi molto facile risponderle che il PSI, persino ai tempi del CAF, per non parlare dell'epoca del primo centrosinistra, faceva allenze per fini POLITICI; magari politici deteriori, ma comunque politici. Col maggioritario all'italiana, si sono visti accrocchi elettorali paradossali tenuti insieme dall'unico fine di conquistare il premio di maggioranza. È questa la sua idea di buona politica?

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    6. Il caso Mastella rientra nel caso Porcellum. Una legge elettorale che - come ho detto prima - è stata fatta specificatamente per azzoppare la prevista vittoria del Csx.

      Quanto alla Lega, non vi ho visto ricatti, ma reciproci scambi di favori: la Lega faceva passare le leggi ad personam e le manovre finanziarie portate avanti da Berlusconi e Tremonti. In cambio questi approvavano le leggi razziste e pseudo-federaliste della Lega.

      Ma qui non stiamo discutendo di ciò che hanno fatto PDL (o FI) e la Lega. Ma di metodo di governo.
      Ovvio che il Psi di Craxi facesse accordi politici con la DC. Ma non ha esitato ad usare la sua ridotta forza politica alternativamente contro la DC e il PCI. Una rendita di posizione che il proporzionale esaspera.

      Possiamo dire tutto il male sulla Lega o sul PSI. Ma non è questo il punto. Il punto è che il proporzionale non risolve il problema della giusta rappresentanza degli interessi nell'ambito della coalzione di governo. Mentre in Italia abbiamo avuto esperienze "bastarde" di maggioritario.

      In definitiva, l'esperienza antecedente al 1992-94 non mi incoraggia a sostenere il proporzionale. Mentre sarebbe opportuno un rinnovato quadro istituzionale che dia coerenza tra forma di governo e selezione della classe politica.

      Che non si sia d'accordo, mi sembra evidente. Me ne farò una ragione.

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    7. 1) "Il caso Mastella rientra nel caso Porcellum"

      Cioè in una legge maggioritaria.

      2) na legge elettorale che - come ho detto prima - è stata fatta specificatamente per azzoppare la prevista vittoria del Csx.

      e siamo a tre. Mi tocca il copia e incolla, visto che il messaggio non è passato: " la modifica con ottica di breve periodo, in assenza di qualsiasi fair play è un portato dello stesso principio maggioritario, come ben esemplificato da Giannuli. Il proporzionale è neutro, perché si limita a fotografare l'esito del voto. Invece i vari maggioritari differiscono tra loro nel tipo e nella misura della distorsione che infliggono sull'esito delle urne; alcune distorsioni avvantaggiano gli uni, altre gli altri. Ecco perché il dibattito si sposta sulla legge, e non sui contenuti.

      3) Quanto alla Lega, non vi ho visto ricatti, ma reciproci scambi di favori

      Se vale per la Lega e il PdL allora valeva anche per PSI e DC.

      4) Ovvio che il Psi di Craxi facesse accordi politici con la DC. Ma non ha esitato ad usare la sua ridotta forza politica alternativamente contro la DC e il PCI. Una rendita di posizione che il proporzionale esaspera.

      Esattamente quanto è accaduto, in maniera amplificata, con le leggi maggioritarie. Vedi Udeur, Udc, persino singoli gruppetti di parlamentari.

      5) Possiamo dire tutto il male sulla Lega o sul PSI. Ma non è questo il punto.

      Certo che no. Ma sei tu che hai introdotto il PSI nella discussione. Qui si discuteva di maggioritario.

      6) Il punto è che il proporzionale non risolve il problema della giusta rappresentanza degli interessi nell'ambito della coalzione di governo.

      Questa frase è oscura. Noi sappiamo che il proporzionale risolve il problema della giusta rappresentanza degli elettori, e tanto basta.

      7) Mentre in Italia abbiamo avuto esperienze "bastarde" di maggioritario.

      Si è votato per 11 anni con collegi uninominali che coprivano tre quarti della camera e tutto il senato. Non era abbastanza?

      8) In definitiva, l'esperienza antecedente al 1992-94 non mi incoraggia a sostenere il proporzionale.

      Quindi tu prendi l'esperienza di un singolo paese, durante un singolo periodo, per dedurne un'indicazione di carattere generale? Mah. Comunque, dovresti ricordare che con il proporzionale l'Italia è diventata la quinta potenza indutriale del mondo. Lo dico perché qua sembra che la prima repubblica fosse la Kampuchea democratica.

      9) Mentre sarebbe opportuno un rinnovato quadro istituzionale che dia coerenza tra forma di governo e selezione della classe politica.

      Vedi punto 6.

      10) Che non si sia d'accordo, mi sembra evidente. Me ne farò una ragione.

      Be', anche noi.

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    8. L'ora è tarda e mi limiterò ad alcuni punti.
      Lo "scambio di favori" tra Lega e PDL non consente di leggere in egual modo il rapporto DC-PSI. Tra i due partiti vi era una contrapposizione per conquistare posizioni di potere ed insieme si contrapponevano al PCI. Il Psi di Craxi è solo stato più abile ad utilizzare la sua rendita di posizione. Il risultato - che voi continuate ad ignorare - è che di fatto governava una forza politica che aveva il 10%. E' chiaro ora cosa intendo quando scrivo "il proporzionale non risolve il problema della giusta rappresentanza degli interessi nell'ambito della coalizione di governo"?

      Pertanto non basta per niente che il proporzionale risolva il problema della rappresentanza, se poi non mi consente di governare, a causa dei veti incrociati, o se lo consente ad una forza politica minoritaria. Non so che farmene di rappresentanze inutili o di mera testimonianza. Preferisco un sistema che consenta di poter realizzare il programma votato dalla maggioranza degli elettori. Certo non sarà sempre il programma che posso auspicare. Ma questa è la democrazia: vince la maggioranza.

      Quanto al fatto che farei riferimento ad un singolo paese (sapete indicarmi altri paesi con proporzionale puro con esperienze di successo?) e relativo ad un singolo periodo (quel periodo è durato più di 40 anni, altro che 11 !) o che in quel periodo l'Italia sia stata la quinta potenza industriale, ho una notizia per voi: gli Usa sono la prima potenza con un sistema ultra-maggioritario.

      E, tuttavia, non è il sistema elettorale (proporzionale o maggioritario) che decreta il successo industriale di un paese.

      Mentre è certo che l'esperienza del proporzionale in Italia è stata fallimentare.

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    9. Lei qua e là tenta di confondere le carte, caro Giorgio, ma il senso del suo messaggio è chiaro. Partiamo dal fondo.

      1) Mentre è certo che l'esperienza del proporzionale in Italia è stata fallimentare.

      Affermazione apodittica quant'altre mai, che non è giustificata da nulla di quanto abbiamo detto finora. Ma forse si spiega alla luce dei punti successivi.

      2) Lei è semplicemente ossessionato dal PSI. Non le pare di esagerare? Vuole veramente sostenere che il PSI avesse chissà quale potere negli anni '80? Il PSI era il secondo partito di governo, alleato del partito di maggioranza relativa. Nonostante Craxi, era un partito dotato di radicamento reale nel paese. Ciò che faceva le fortune del PSI era il collante dell'anticomunismo con gli altre forze del pentapartito, non certo il tipo di legge elettorale.

      3) gran parte dei fenomeni di corrutela generalizzata erano dovute al sistema delle preferenze, che a noi non piace e che costituisce, in un certo senso, un elemento maggioritario in un complesso proporzionale.

      4) Detto tutto ciò, le ricordo che negli anni '80 si stava meglio di adesso. Il riferimento agli USA non è pertinente. La performance dell'italia nel secondo dopoguerra e negli anni successivi non ha eguali (Cina a parte) nella storia dell'industrializzazione moderna. Si è trattato di un successo strepitoso. Il meno che si può dire è che il proporzionale non lo ha impedito.

      5) A dire il vero gran parte dei successi economici (e sociali) della prima repubblica si devono ad iniziative dei vari governi. Mi viene in mente il primo centrosinistra, ma potrei citarne altri. Quel che le sfugge, caro Giorgio, è che col proporzionale sono state realizzati programmi elettorali, e conseguenti riforme, di immane portata, che oggi quasi non riusciamo a immaginare. Non una grande riforma è stata realizzata in questo paese con il maggioritario, se non quelle (antipopolari) che ci venivano imposte dalla UE. Sono sicuro che converrà.

      6) è vero che col proporzionale c'erano governi instabili, ma ciò si spiega col fatto che in quel sistema (in accordo con la Costituzione) si realizzava un predominio del legislativo sull'esecutivo. Infatti c'erano governi brevi, e legislature lunghe. Nella seconda repubblica invece ci sono i governi più lunghi della storia repubblicana, ma anche le legislature più brevi.

      7) la maggioranza dei paesi democratici usa il proporzionale. E se mi chiede esempi di proporzionale puro, con soglie di sbarramento minimali, mi vengono immediatamente in mente Israele, Austria e Nuova Zelanda. Non proprio "stati falliti", ecco. Ma cerchi per conto suo, troverà molti altri esempi.

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    10. In realtà il cuore dell'argomentazione di Giorgio è il seguente:

      Pertanto non basta per niente che il proporzionale risolva il problema della rappresentanza, se poi non mi consente di governare, a causa dei veti incrociati, o se lo consente ad una forza politica minoritaria. Non so che farmene di rappresentanze inutili o di mera testimonianza. Preferisco un sistema che consenta di poter realizzare il programma votato dalla maggioranza degli elettori. Certo non sarà sempre il programma che posso auspicare. Ma questa è la democrazia: vince la maggioranza.

      E qui capiamo dove siamo finiti: nelle maglie della GOVERNABILITÀ. La quale si traveste indebitamente da democrazia, e ciò mi frustra, perché significa che Giorgio non ha letto il post che critica, altrimenti saprebbe che il maggioritario non permette alla maggioranza di governare: il maggioritario consente a delle MINORANZE di trasformarsi in maggioranza con degli artifici; ciò si porta dietro tutti i problemi sollevati nel post, cui Giorgio non ha prestato la minima attenzione, e che sono un attimino più gravi del (presunto) dominio del 10%.
      Giorgio, dia retta, si procuri il piccolo testo di Canfora che ho linkato. Quantomeno si renderà conto di quali sono tutte le implicazioni del suo ragionamento. Il maggioritario, quando non nasce per impedire un'affermazione delle forze democratiche e socialiste (storicamente questo è avvenuto spesso), è frutto comunque di una grave sfiducia nelle capacità degli elettori di autogovernarsi; in altre parole, di sfiducia nel suffragio universale. Siccome questi poveri stupidi si mettono a votare tanti partiti, perché disgraziatamente non possiamo vietare il multipartitismo, allora li costringiamo a intrupparsi in due forze "maggioritarie"- tali magari solo per la migliore distribuzione dei consensi tra i collegi, e non per la loro entità. Così, la minoranza che meglio sfrutta gli artifici della legge elettorale potrà IMPORRE il proprio programma sulla maggioranza recalcitrante. È la distorsione del voto popolare al fine di ottenere un esecutivo forte e libero da vincoli.

      Cosa ci sia di democratico in tutto ciò non dato sapere. Dicono che sia funzionale. Ma si ricordi di una cosa, caro Giorgio: la tirannia è semplice. La democrazia è complicata e complessa. Se lei tiene al valore della governabilità più che a quello della rappresentanza democratica, evidentemente ha bisogno di un Duce. La saluto.

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    11. Quella del Duce se la poteva risparmiare.

      Quanto alla apoditticità, direi che la sua affermazione (nella seconda risposta) che recita "il maggioritario non permette alla maggioranza di governare" direi che è fenomenale. Non sono forse governati paesi come gli Usa, il Regno Unito, la Francia e la stessa Germania, che non ha un proporzionale puro?

      Se in Italia non ha funzionato non è per un problema intrinseco al sistema maggioritario (mai realizzato nelle forme ad esempio della Repubblica Francese), ma - che le faccia piacere o meno - per le specifiche condizioni che sono state frapposte affinché si realizzasse un sistema coerente con il maggioritario.

      Infine due considerazioni che esulano dal tema specifico. Una sul Psi. Non è questione di essere ossessionati. E' un fatto che il Psi di Craxi fosse presente in ogni centro di potere: in periferia e negli enti locali alleandosi spesso con il Pci e a livello nazionale con la Dc. E' storia, Ma questo discorso è utile per comprendere come - a tutti i livelli - fosse degenerato l'uso del proporzionale da parte di un abile partito minoritario. E infatti la modifica del sistema per l'elezione dei sindaci ha consentito - non potete negarlo - un sistema equilibrato di rappresentanza e di governabilità (senza che ciò significhi essere fascisti!).
      L'altro è sul boom italiano del dopoguerra: non dimentichi il ruolo del Piano Marshall e gli aiuti americani volti a mantenere l'Italia nel campo occidentale.
      Quanto alle riforme realizzate in quel periodo, soprattutto con i primi governi del centro-sinistra, non ho difficoltà a riconoscerle. Mi sembra invece che voi abbiate un problema a riconoscere la degenerazione che è venuta dopo, a partire dalla metà degli anni '70.

      Io non sono contrario al proporzionale in assoluto. Ma è buona norma imparare dagli errori e porvi dei correttivi.

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    12. 1) Quella del Duce se la poteva risparmiare.

      Affatto. Non è una provocazione nei suoi confronti. E' un fatto: chi mette le ragioni della governabilità di fronte a quelle della rappresentanza democratica propende, oggettivamente, per una forma di governo autoritaria. Vale per lei come per chiunque.

      2) Quanto alla apoditticità, direi che la sua affermazione (nella seconda risposta) che recita "il maggioritario non permette alla maggioranza di governare" direi che è fenomenale.

      Ci prendiamo in giro, caro Giorgio? Vogliamo discutere o perdere tempo? La frase originale era: " il maggioritario non permette alla maggioranza di governare: il maggioritario consente a delle MINORANZE di trasformarsi in maggioranza con degli artifici". Se lei la taglia per tentare di ridicolizzare la mia opinione non fa una bella figura agli occhi dei lettori.

      3) Se in Italia non ha funzionato non è per un problema intrinseco al sistema maggioritario (mai realizzato nelle forme ad esempio della Repubblica Francese), ma - che le faccia piacere o meno - per le specifiche condizioni che sono state frapposte affinché si realizzasse un sistema coerente con il maggioritario.

      ho capito che vorrebbe un maggioritario migliore. Mi dispiace solo che lei sembra non aver compreso che, nel mio post, la critica era rivolta al PRINCIPIO maggioritario, non ad una o all'altra sua forma particolare.

      4) Infine due considerazioni che esulano dal tema specifico. Una sul Psi. Non è questione di essere ossessionati. E' un fatto che il Psi di Craxi fosse presente in ogni centro di potere: in periferia e negli enti locali alleandosi spesso con il Pci e a livello nazionale con la Dc.

      Grazie tante, aveva i voti! Era un grande partito il PSI, se lo ricorda? Ma non insisto, non vorrei che scambiasse le mie parole per una apologia di Craxi.

      5) E infatti la modifica del sistema per l'elezione dei sindaci ha consentito - non potete negarlo - un sistema equilibrato di rappresentanza e di governabilità (senza che ciò significhi essere fascisti!).

      Non abbiamo alcun problema a negarlo, invece, sulla scorta delle considerazioni già fatte.

      6) L'altro è sul boom italiano del dopoguerra: non dimentichi il ruolo del Piano Marshall e gli aiuti americani volti a mantenere l'Italia nel campo occidentale.

      Grazie della lezioncina :) nessuno lo nega. Tutto il discorso era fatto per contrastare la vulgata della prima repubblica come male assoluto, e male assoluto perché proporzionale.

      7) Mi sembra invece che voi abbiate un problema a riconoscere la degenerazione che è venuta dopo, a partire dalla metà degli anni '70.

      E che non ha granché a che fare con la legge elettorale. Sarebbe facile ribattere ricordando la degenerazione che si è avuta negli ani '90. Comunque dei problemi con la legge proporzionale c'erano, ed erano quasi tutti legati alla presenza delle preferenze.

      8) Io non sono contrario al proporzionale in assoluto. Ma è buona norma imparare dagli errori e porvi dei correttivi

      Vedi punto 7. A parte questo siamo d'accordo. Rinnovo i saluti.

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    13. "E' un fatto: chi mette le ragioni della governabilità di fronte a quelle della rappresentanza democratica propende, oggettivamente, per una forma di governo autoritaria. Vale per lei come per chiunque".
      OK, tutti regimi autoritari: USA, Francia, Uk, Germania, ... Mi sembrate paranoici.

      "La frase originale era: " il maggioritario non permette alla maggioranza di governare: il maggioritario consente a delle MINORANZE di trasformarsi in maggioranza con degli artifici". Se lei la taglia per tentare di ridicolizzare la mia opinione non fa una bella figura agli occhi dei lettori".
      Mai sentito parlare di maggioranze relative? Non le piaceranno, ma esistono.

      "L'altro è sul boom italiano del dopoguerra: non dimentichi il ruolo del Piano Marshall e gli aiuti americani volti a mantenere l'Italia nel campo occidentale.
      Grazie della lezioncina :)"
      Allora eviti di dare "lezioncine" sulla quinta potenza industriale, che per di più non ha alcuna relazione con i sistemi elettorali, come sopra le ho ricordato (vedi Stati uniti prima potenza con sistema ultra-maggioritario (o fascista?)).

      "Era un grande partito il PSI, se lo ricorda?"
      Io, si E voi? eppure l'ho scritto più volte: non è andato oltre al 12%. Ma sul concetto di "grande" vi concedo che si possono avere valutazioni differenti.

      In generale, mi dispiace che abbiate assunto una posizione intollerante: proporzionale o niente. Di qua democrazia, di là autoritarismo (o peggio fascismo).

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    14. Vedo che lei vuole semplicemente avere l'ultima parola, costi quel che costi. Se la prenda pure. Mi dispiace che dalle sue parti oggi fosse brutto: di domenica è bello fare delle passeggiate...

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  2. Con le larghe intese nate dal Governo Monti ed ancora presenti siamo oltre il principio "una testa un voto", siamo in uno stato imperiale oligarchico che svuota qualsiasi sistema elettorale e mette il governo in mano a due forze che sulla carta dovevano essere alternative ed incompatibili, ed allora perchè il sistema elettorale è così importante?

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  3. Vi aspettereste che Rodotà, etc.? Mettetevi comodi.

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  4. Già matematicamente era noto che non è possibile trovare un sistema di voto non dittatoriale che possa essere efficiente alla pareto e indipendente dalle alternative irrilevanti ... ci sarà un legame tra questo teorema di impossibilità di Arrow e il post?

    p.s. Il teorema di Arrow è stato usato per distruggere sia il concetto di ottimo di Pareto che la mano invisibile del mercato ...

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  5. concordo al 100% con la posizione espressa dal post.

    sentire gente ciarlare dei "governi decisi nelle oscure stanze di palazzo nella prima repubblica" fa capire lo scollamento dalla realtà in cui versa il paese.

    il solito principio che recita più o meno: meglio che gli accordi vengano fatti dai capi partito prima e poi gli elettori si adeguino, piuttosto che siano gli elettori stessi a imporre vincoli alla classe politica col loro voto.


    E' la democrazia oligarchica...se democrazia si può ancora chiamare.

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  6. "Quindi per voi è democratico solamente il sistema proporzionale puro"
    Il maggioritario impedisce a gruppi seppur piccoli di essere rappresentato. Fai un pò te.
    Se democrazia vuol dire potere del popolo questo deve avere accesso alla rappresentanza

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  7. ritengo che, oltre al principio maggioritario, è profondamente scandalosa l'idea stessa dello sbarramento (e della riduzione del numero dei parlamentari).

    infatti, la complessità ed il dinamismo (si fa per dire...) del nostro sistema socio-economico esigono l'apporto sempre più importante di soggetti creativi capaci di analisi e sintesi originali ed innovative, fuori dalle ovvietà e dalle superficialità del coro.

    sbarramento e riduzione del numero dei parlamentari sono giusto il sistema per "uccidere" tali soggetti, prima ancora le loro idee possano competere con quelle del mainstream.

    davidhume

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    1. Ottimo commento, è proprio così!

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    2. però c'è un limite naturale: visto che ci sono 630 posti alla Camera e 315 al Senato, per ottenere almeno un posto occorrerebbe avere alla camera lo 0,15% dei voti, mentre al senato lo 0,31%. Come si farà per i voti inferiori a tali cifre?

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    3. Si tratta del cosiddetto sbarramento naturale, e in sé è eliminabile. Certo, esistono dei sistemi che garantiscono rappresentanza anche chi ottiene risultati, coi meccanismi cosiddetti di "ripescaggio". Va detto che nel nostro sistema nn sono mai esistite soglie naturali dell'entità che hai riportato, per la banale ragione che le camere non sono mai state elette sulla base di un singolo colleggio nazionale. Al senato vi erano i collegi regionali, con soglie naturali che variavano a seconda della popolazione: erano basse in Lombardia e alte in Umbria, tipo. Alla camera invece i collegi erano più numerosi (saranno stati una quarantina, o meno) e uniformi. Quindi la soglia naturale, in realtà, si attestava attorno al 2-3%.

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  8. La legge elettorale dei Sindaci trasposta a livello di elezioni politiche potrebbe essere più digeribile garantendo una certa governabilità e anche rappresentanza?

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    1. La legge elettorale dei sindaci trasposta a livello nazionale riproduce, sostanzialmente, il modello francese; e cioè un presidanzialismo con assemblea eletta con collegi uninominali, il tutto temperato dal doppio turno. Uno dei sistemi peggiori in circolazione, a mio modesto parere.

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    2. convengo con Claudio pienamente

      davidhume

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  9. Tagliando corto: i sistemi maggioritari sono quelli tipici dei paesi imperialisti dove le oligarchie di potere non possono certo rimettere le proprie decisioni nelle mani degli umori del popolo soprattutto per ciò che concerne la politica estera. Si imposta il sistema su due partiti principali entrambi controllati, per convergenza di interessi e/o semplice corruzione, dal potere economico, gli si dà una spolverata superficiale di diversità, soprattutto nei modi, tanto per fornire l'impressione dell'alternativa ed il gioco è fatto.

    Ulteriore considerazione: con il sistema proporzionale puro così com'era veicolato dalla Costituzione italiana, una delle più democratiche del mondo, fatta una certa tara agli immancabili arrampicatori, si formavano partiti veri, cioè attorno ad idee e concezioni del mondo. I cittadini si dividevano soprattutto su quelle non dovendo subire il ricatto del voto sprecato. Con il maggioritario c'è solo la lotta per il potere ed i partiti si trasformano in melasse indistinte, semplici vetrine dove quello che conta alla fine sono solo le regole del marketing per accaparrare voti. Le idee spariscono e rimangono solo dei dogmi condivisi imposti dall'alto da chi ha tutto l'interesse per farlo.
    E' la fine della politica, il trionfo della pura apparenza che dissimula il controllo totalitario delle oligarchie.

    Complimenti per questo ottimo blog.

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    1. la sintesi di RobertoG è perfetta. i sistemi maggioritari sono la tomba della dialettica ideologica e politica reale, sono un semplice paravento patinato per ammantare di falsa democrazia regimi oligarchici che di realmente democratico e dialettico hanno ben poco (USA docunt)

      davidhume

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  10. MI AIUTI !! NON RIESCO A CAPIRE I NUMERI DEL PRIMO ESEMPIO. Facciamo il caso che il totale dei voti disponibili sia 100x3ollegi=300.
    Il partito A prende 90 x 100 + 49 x 100x 2 (collegi)=90+98 = 188
    Il partito B prende 10 x 100 + 51 x 100x 2 (collegi)=10+102= 112
    188 / 300 = 62,6% NON 72,6%!!!!??
    112 / 300 = 37,3% GIUSTO!!Il ragionamento è chiaro,torna anche così, ma non capisco i suoi numeri (72,6): forse errore di scrittura ? GRAZIE !!

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    1. Direi appunto un errore di scrittura, grazie per averlo fatto notare.

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