mercoledì 18 dicembre 2013

Sergio Stalin


I fatti sono ben riassunti qui. Le vignette satiriche dovrebbero divertire e far riflettere, e spesso ci riescono, quando sono concepite con intelligenza e al fine di schernire un potente, ridicolizzare un pregiudizio, attaccare un dogma e gridare che il Re è nudo. Quando invece sono fatte per esaltare un sopruso e una prepotenza, oltraggiandone le vittime, producono soltanto disgusto. 

E un po' dispiace di dover affiancare, per amor di battuta, il nome di un personaggio  sì controverso e terribile, ma di di prima grandezza storica, a quello di un piccolo imbrattacarte di partito, il cui unico fine (da anni) è ricordare ai sempre meno numerosi militonti che la Linea è Giusta, e che i Capi hanno Ragione.
A ben guardare però la battuta ha una sua dignità "filologica": in effetti queste sono pure manifestazioni di stalinismo. Stalinismo in sedicesimo, certo, molto meno tragico e assai più grottesco dell'originale, ma pur sempre stalinismo; e tale è sempre stata l'ideologia di fondo del nostro Presidente della Repubblica (mai dimenticare che in Ungheria l'URSS portava la pace).

Quanto all'attuale ideologia del giornalista Eugenio Scalfari, confessiamo la nostra incertezza. Sarebbe troppo facile dedurla dai trascorsi giovanili del nostro (che risalgono a quando il padre della Spinelli marciva al confine, guarda che caso). Quel che è sicuro è che le frasi

Ti assicuro che da questo momento in poi cancello dalla mia memoria quanto ho ora ricordato. Voglio solo pensare il meglio di te a cominciare dal fatto che sei la figlia di Altiero Spinelli. Ricordalo sempre anche tu e sarà il tuo maggior bene
Sono intrise di una tale indecente volgarità, oltre alla carica intimidatoria, da far impallidire qualsiasi cosa abbia mai detto e fatto Silvio Berlusconi. (C.M.)

6 commenti:

  1. Gli studi sulla natura umana hanno oramai dimostrato che l'ambiente è più rilevante nella prima parte dell'esistenza, cioè è fondamentale alla nascita e perde via via importanza fino quasi ad annullarsi nella vecchiaia inoltrata dove i geni la fanno da padrone.
    Che dire, oltre una certa età, ognuno si mostra per quello che realmente è nella sua essenza, non resta che prenderne pietosamente atto.

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  2. Forse è uno sfogo, forse una domanda lecita, ma tu, caro Claudio, ci credi ancora alla sinistra? Non nei vertici dei partiti, ma anche e soprattutto in un'identità, in una coscienza che anche in forma embrionale possa risollevarsi e rinascere dalle ceneri di quello che è oggi. E se sì, dove la trovi questa speranza, dove guardi, dove guardi?
    Grazie

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    1. Un po' OT, ma ti rispondo nel merito.

      Non foss'altro che per ragioni anagrafiche, non mi è consentito di credere "ancora" alla sinistra. Non sono un reduce, semmai una recluta.
      Oggi trovo qualcosa di "sinistra" lo trovo in ogni luogo dove gli uomini si ribellano ai molteplici sistemi di dominio, e cercano di sostituirli con istituzioni improntate al rispetto dell'eguaglianza e (quindi) della libertà.
      Rimanendo all'Italia, e al presente, il primo luogo che mi viene in mente è la Val Susa.
      Il fatto che sia controverso se la lotta della Val Susa appartenga o meno al concetto di "sinistra" (e di progresso), o al contrario sia l'esempio della necessità di superare aurei concetti, dimostra il grave smarrimento ideologico (e terminologico) nel qual ci troviamo immersi.

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  3. Bene. E' dal 1968 che conosco Scalfari per quel che è. Leggere su Wikipedia alla voce Eugenio Scalfari cosa fece nel 1968. Ma lì manca l'articolo col quale E.S. giustificava la sua scelta: quella di fare il deputato essendo contemporaneamente direttore (ed editore) di giornale. Scrisse che lui era sempre stato socialista, per averglielo insegnato il padre ciabattino, da sempre socialista. In particolare, gli aveva insegnato "a non disperare mai della rivoluzione". Scalfari, un socialista massimalista, come no.
    Ma si era nel '68, l'epoca di quei barboni che poi dirà di avere detestato da sempre, in quanto da sempre liberale.
    Ed è assolutamente vero che personalmente è peggio di Berlusconi. Se non altro, Berlusconi non è tirchio, direi al di sopra di ogni dubbio.
    Ed è da anni che i "compagni" di sinistra mi guardano di traverso, quando dico queste cose che appaiono "di destra".
    Il dramma della sinistra italiana non comincia da ora.

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  4. A me i miei "compagni" elettori del pd mi hanno ripetutamente dato addirittura del fascista! Ma non disperare, è solo l'effetto della pancia ancora piena....

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