lunedì 27 gennaio 2014

Elezioni europee/3

Ci sono diversi buontemponi che, negli ultimi mesi, hanno spesso associato il Front National di Marine Le Pen e il Movimento Cinque Stelle, sussumendo entrambi sotto la categoria di "populismo anti-europeo". Quasi altrettanti sono quelli che hanno fatto proprio l'auspicio che si formi, nel prossimo parlamento europeo, un "fronte comune anti-euro" che riesca a tenere insieme, tra gli altri, FN e M5S.

Chi poteva aspettarsi che la regina del FN disprezzasse in maniera così implacabile  Beppe Grillo e il M5S, tanto da definire quest'ultimo

non un partito ma un’eruzione cutanea, un’allergia alla vita politica*

E che invece il campione del centro-sinistra italiano, la forza più europeista di tutto il continente, si sarebbe guadagnato tanti apprezzamenti? Nemmeno Berlusconi esce male nella "pagella" di Le Pen. Sembra quasi che per la signora conti di più l'approccio "metodologico" alle decisioni politiche, piuttosto che il merito delle stesse; perciò un duce** capace di prendere decisioni in tempi rapidi e di imporle agli altri è più vicino alla sensibilità del FN di quanto non lo possa essere un movimento che, in fin dei conti, è schierato tra i critici dell'euro. Se così fosse, sarebbe prova della di lei intelligenza: il come vengono prese le decisioni è l'elemento decisivo al fine di un giudizio su una forza politica. Infatti tra le principali ragioni che ci permettono di considerare il FN come una forza reazionaria e anti-democratica c'è proprio il dominio assoluto esercitato dalla signora Le Pen sul suo partito, il fatto che tutta la comunicazione politica sia concentrata sulla sua figura personale, e che essa debba il proprio potere essenzialmente ai propri natali.

Probabilmente il M5S non se ne avrà troppo a male per questa stroncatura. Dopotutto, essa rappresenta la prova di come il movimento stia riuscendo ad essere davvero al di là della destra e della sinistra. È proprio vero che certi insulti sono altrettante medaglie. (C.M.)



* Spesso il linguaggio che si usa è sintomatico del proprio orientamento ideologico.

** È l'esatta traduzione del termine "leader".

11 commenti:

  1. come ho commentato nell'altro post, Le Pen non fa dichiarazioni a caso.

    evidentemente sa che la rottura dell'euro, che vuole forzare, scatenerà confusione nella supina classe politica italiana e vuole proporsi come figura di contatto, di appoggio e quindi dominante nei confronti dei leader che probabilmente saranno ancora in campo nel futuro prossimo.

    vedo una connessione logica nel collegare il riarmo (anche della marina) voluto dalla Le Pen a un tentativo di iniziare una nuova egemonia mediterranea per la Francia, più che all'uso interno (o cmq oltre a...).

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    1. Tutto può darsi. Fatto sta che da oggi possiamo dire che Matteo Renzi è appezzato dai vertici del FN, come è più di Berlusconi, mentre il m5s è da essi ampiamente schifato.

      Una cosa sulle spese militari. Il quadro che ho tracciato io è comunque più favorevole, per il FN, di quello disegnato d coloro i quali pensano a una destinazione 'esterna" del promesso riarmo. Io dopotutto ho immaginato una Francia che si richiude in se stessa, e che che crea troppi problemi al resto del mondo. Dire che la Francia ricercherà l'egemonia nel mediterraneo equivale a dire che cercherà l'egemonia sui paesi del mediterraneo. E se davvero la nuova flotte dovesse servire a sfidare le altre potenze, avremmo il riavvio di un confronto Inter-imperialistico poco confortante, ad un secolo dalla Grande Guerra. Insomma, all'ufficio di PR del Fronte conviene che si diffonda la mia interpretazione...

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    2. "e che NON crea troppi problemi al resto del mondo". Scusate.

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  2. Gli assi della politica estera del FN si trovano qui, riassunti in 11 punti:http://www.marinelepen.fr/le-projet-de-marine-le-pen/politique-etrangere/notre-politique-etrangere/
    I primi tre sono:
    "1/ L’avènement d’une Europe des Nations, une sortie du commandement intégré de l’OTAN et l’offre faite à la Russie d’une alliance stratégique poussée, fondée sur un partenariat militaire et énergétique approfondi, le refus de la guerre d’ingérence et le soutien au droit international."

    2/ Conjointement, la proposition faite à l’Allemagne de s’associer pour former une alliance trilatérale Paris-Berlin-Moscou.

    3/ La proposition de la formation d’une Union paneuropéenne (des Etats souverains) incluant la Russie et la Suisse et respectant le statut de neutralité, le droit national, la fiscalité nationale. La Turquie ne serait pas associée à ce projet."

    E' qui enunciato a chiare lettere un progetto politico di portata mondiale. Il proposito di rafforzare la Marina (sommergibili d'attacco, una nuova portaerei) va visto in questo quadro, più oceanico (Pacifico anzitutto) che Mediterraneo (nel Mediterraneo, le ambizioni di supremazia della Francia/FN si varrebbero di strumenti piuttosto politici, economici e diplomatici).
    Il confronto inter imperialistico mondiale è già in corso, qualunque cosa faccia o non faccia il FN o la Francia. La linea politica, molto, forse troppo ambiziosa del FN è quella di inserirvisi come potenza d'equilibrio, nella tradizione della politica francese degli ultimi secoli. "Potenza d'equilibrio" significa che una media potenza come la Francia non può aspirare all'egemonia mondiale, ma può promuovere il multipolarismo qualora si attrezzi per "riequilibrare" la balance of power mondiale; come quando Richelieu, nella guerra dei Trent'anni, si alleò con le potenze protestanti per contrastare il progetto egemonico degli Asburgo che minacciava direttamente l'indipendenza francese. Il principale responsabile della politica estera e di difesa del FN è uno dei più accreditati studiosi di geopolitica del mondo, Aymeric Chauprade. Chi desideri saperne di più, può seguire il suo blog, http://blog.realpolitik.tv/, o leggere uno dei suoi libri, per esempio "Géopolitique : Constantes et Changements dans l'Histoire".
    Prese le informazioni necessarie, ciascuno valuterà come meglio crede.

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  3. ma sicuramente lo scenario del mediterraneo verrebbe gestito diplomaticamente.
    quando io parlo di riarmo intendo sempre come elemento negoziale...non come strumento da utilizzare effettivamente.

    si sa che, ad oggi, le guerre in europa sono per fortuna impossibili. e non certo grazie alla UE.

    a una Francia nel caso basterebbe fare pressioni economico/politiche su una classe dirigente italiana alla disperata ricerca di un'ancora di salvezza (ricordiamo che si è rinunciato ad autogovernarci da almeno 20 anni) e usare il riarmo per imporre con le cattive accordi che non venissero accettati nell'area nord africana.

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  4. Purtroppo temo non sia esatto che "oggi le guerre in Europa sono impossibili". Ricorderei la ex Jugoslavia, e oggi terrei d'occhio l'Ucraina, dove le mosse concordate tra USA e Germania costituiscono un vero e proprio rischio di guerra. Veda questa analisi di A. de Martini, molto puntuale: http://corrieredellacollera.com/2014/01/28/ucraina-la-crisi-come-conseguenza-di-strategie-superate-e-due-pregiudizi-obsoleti-la-germania-fa-correre-un-rischio-di-guerra-alla-unione-europea-di-antonio-de-martini/#comment-10286

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    1. mi sono espresso male. intendevo in europa occidentale. la vicenda ucraina a grandi linee la conosco e ha del vergognoso. anche lì l'egida della pace della UE...

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  5. La UE non ha una politica estera autonoma. Gli interessi nazionali degli Stati forti, come la Germania, agiscono in condizioni di irresponsabilità, come avvenne al tempo della frammentazione jugoslava, quando la Germania, dando il via ai riconoscimenti della Slovenia, Croazia, etc., ha dato semaforo verde alla secessione senza potersene/volersene assumere la responsabilità politica. E infatti, chi ne ha profittato (e chi ha autorizzato quelle mosse pericolose) sono stati gli USA.

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    1. Segnalo solo che gli ultimi commenti, e in particolare questo sopra, sono del tutto OT.

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  6. quando la Le Pen offrì a Grillo di collaborare fu il M5S ad essere sprezzante e rifiutare la sua offerta.
    Non ricordiamo ciò che fa comodo e basta. Inoltre vorrei sapere come si possa definire strategia antieuro quella del 5S che al massimo vuol far votare gli italiani sull'uscita dall'euro.
    Ma davvero il 5stelle ignora che la Costituzione prevede che il popolo NON SI POSSA ESPRIMERE SUI TRATTATI INTERNAZIONALI?
    In effetti, a molti italiani basta un pò di sceneggiata

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    1. Fa comodo a chi? Comunque, per inciso, abbiamo già votato su trattati internazionali.

      http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_consultivo_del_1989_in_Italia

      Basta la volontà politica.

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