sabato 15 marzo 2014

Tre segnalazioni

1) Mentre tutti sono distratti dal taglio dell'Irpef, evento futuro e incerto, è immediamente operativa la modifica della c.d. acausalità dei contratti a tempo determinato. Nel nostro ordinamento questi contratti possono essere rinnovati per un massimo di 36 mesi; fino a ieri il ricorso alla formula a tempo determinato non poteva essere arbitrario, ma legato ad una giusta causa, la cui allegazione era onere del datore di lavoro: ciò ad eccezione dei primi 12 mesi. Da oggi l'eccezione si tramuta in regola: l'imprenditore non dovrà motivare alcunché. Giova ricordare che la regola sopra richiamata conferiva un preciso diritto al lavoratore, e cioè quello di adire il giudice in modo da ottenere, in difetto di giusta causa, la conversione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Oggi quel diritto è cancellato. Con conseguenze facilmente immaginabili.

2) pochi giorni prima che un esponente del mondo delle cooperative rosse infliggesse un colpo formidabile ai diritti dei lavoratori, gli esponenti del mondo dell'accademia economica "di sinistra" si riunivano alla Camera dei Deputati. Ecco un ottimo resoconto di Sergio Cesaratto.

3) Lo storico Aldo Giannuli ha pubblicato un ottimo pezzo sui numerosi e variopinti movimenti di rivolta che hanno accompagnato questi ultimi anni, ai quattro angoli del globo. Di tutti gli spunti che lo scritto offre vorrei riprenderne uno, quello contenuto nei seguenti brani. A proposito dei movimenti di rivolta che fanno arricciare il naso alla "sinistra antimperialista" nostrana Giannuli scrive:

(...) su tutti, l’ombra onnipotente di un qualche servizio segreto come la Cia, il Mossad, l’MI5, lo Sdece ecc (curiosamente, mai servizi segreti diversi da quelli occidentali). Praticamente vanno bene (o quasi) solo quei movimenti a coloritura genericamente di sinistra e ortodossamente non violenti come Ows e gli indignados. In realtà, guardare al Mondo con queste lenti serve solo a precludersi la comprensione di quel che sta accadendo.
La “purezza rivoluzionaria” che molti esigono è un sogno impossibile nelle condizioni storicamente date. E, le lenti del passato (campo imperialista contro campo antimperialista) -già erano abbondantemente fuorvianti a loro tempo- sono solo dei formidabili diversivi buoni a confondere le idee.
A proposito: sarebbe ora di piantarla con questa lagna per cui rivoluzioni sono solo quelle che ci piacciono e che possono iscriversi a pieno titolo nel solco delle rivoluzioni socialiste e democratiche del novecento, mentre tutte le altre sono solo congiure di servizi segreti. Le rivoluzioni possono anche avere un segno che non ci piace o anche, semplicemente, avere aspetti molto criticabili, ma non per questo cessano di avere una loro spontaneità per essere ridotte a puro complotto. Ci sono due atteggiamenti opposti ed ugualmente sbagliati: quello di chi pensa che le rivoluzioni siano sempre e solo movimenti sociali spontanei, nei quali i servizi segreti non c’entrano o, comunque, sono impotenti e quello di chi pensa che i servizi segreti siano pressochè onnipotenti, in grado di suscitare eruzioni sociali che poi guidano a bacchetta. Mitologie: entrambe mitologie.
I servizi segreti non sono in grado di suscitare molto di più che occasionali sommosse, possono finanziare gruppi, supportare eventuali leader ecc, ma un movimento sociale vero e proprio nasce solo se ci sono condizioni precise che lo consentano, a cominciare dall’ esasperazione popolare che non è cosa che si inventi. Può accadere che un tumulto di piazza sia più o meno stimolato da qualche servizio segreto o polizia politica e funga da innesco, ma se sotto non ci sono le polveri da sparo o le polveri non sono abbastanza asciutte, non scoppia niente.

Grassetti e sottolineature mie. Chissà che queste semplici parole non possano essere di giovamento a qualche lettore. (C.M.)

6 commenti:

  1. Lettore tipo Giulietto Chiesa?

    Riccardo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Malizioso ;) comunque ammetto che non stavo pensando a lui.

      Elimina
    2. Per carità sulla Siria e Iran ha sbagliato alla grande, ma sull'Ucraina mi sa che ha una buona dose di ragione e di prove vere e verificabili.

      Riccardo.

      Elimina
    3. Sinceramente, io credo che esprimere ora un giudizio sull'Ucraina sarebbe prematuro. Seguendo una certa cautela, io aspettai che passassero alcuni mesi (6) prima di esprimere una valutazione sui fatti siriani. Secondo me è una buona prassi.

      Elimina
  2. epperò le condizioni di malessere sociale adatte possono essere indotte dagli investitori internazionali dai cui capitali le economie del mondo occidentale - e di riflesso quelle dei paesi ad esso sottoposti - dipendono.

    RispondiElimina
  3. Grazie per la segnalazione del pezzo di Aldo Giannuli che altrimenti mi sarebbe sicuramente sfuggito. E, malizia per malizia, penso che C.M. si riferisse a qualche economista con velleità tuttologiche che alberga nel web in questo periodo...
    Vittorio

    RispondiElimina