giovedì 17 aprile 2014

La lettera di Padoan, e la risposta della Commissione

Ecco il testo tradotto dello scambio di lettere tra il Ministro Padoan e il Vice-Presidente della Commissione Europea Sim Kallas. Qui gli originali. 
 Con questo documento il Governo ufficializza di voler derogare agli obiettivi di bilancio stabiliti dagli accordi europei. Valuti il lettore se ciò rappresenta o meno una conferma di quanto previsto da questo blog.

Dear Sim,
Sono lieto di poterti inviare, allegato a questa lettera, il Documento di Economia e Finanza italiano per il 2014, al cui interno vi sono i Programmi di Stabilità e Riforma Nazionale.
Questo documento costituisce la risposta del Governo italiano agli effetti della dura recessione che ha colpito il paese tra il 2012 e il 2013, contemplando misure concrete per aumentare il potenziale di crescita nel medio termine e implementare importanti riforme strutturali.
Il Governo italiano, al fine di reagire agli effetti della recessione, e in armonia con la clausola delle "circostanze eccezionali" di cui alla Legge sull'Equilibrio di Bilancio (L. 243/2012, art. 6), ha deciso di accellerare il pagamento degli arretrati dei debiti della Pubblica Amministrazione con le imprese nella misura di ulteriori 13 miliardi di euro nel 2014, il che provocherà un aumento del rapporto debito/PIL riferito allo stesso anno.
La clausola richiamata stabilisce che il Governo può, informata la Commissione e riferito al Parlamento, deviare temporaneamente dagli obiettivi di bilancio, qualora ciò sia ritenuto necessario per affrontare"circostanze eccezionali".
Al capitolo 3 del Programma di Stabilità è descritto in dettaglio il piano di riallineamento dei conti pubblici. Esso prevede un rallentamento della convergenza al MTO* nel 2014 (con una riduzione del deficit dello 0,2% del PIL), una forte convergenza nel 2015 (con una riduzione dello o,5), e una piena convergenza nel 2016, con il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio. Tale manovra fiscale sarà inoltre accompagnata da un esteso piano di privatizzazioni, per un valore pari allo 0,7% del PIL all'anno, finalizzato al ridimensionamento della dinamica del debito pubblico. Questo piano assicurerà un pieno rispetto delle regole di bilancio europee.
Nella parte rimanente del 2014, il Governo utilizzerà i risparmi derivanti dal processo di revisione della spesa per finanziare ambiziosi programmi di alleggerimento fiscale e di rafforzamento del potenziale di crescita italiano nel medio e breve periodo.
Yours Sincerely,
P.C.P.

Dear Mr. Padoan,
è mio piacere ringraziarti, anche a nome del Vice-Presidente Kallas, della lettera inviataci in data 16 aprile. La Commissione prende atto dell'annunciata deviazione temporanea dagli obiettivi di bilancio e del rinvio al 2016 del raggiungimento del pareggio strutturale. La Commissione, nell'ambito del Semestre Europeo, giudicherà il percorso di aggiustamento finalizzato al MTO nel contesto della valutazione dei Programmi di Stabilità e Riforme, la quale verrà pubblicata in data 2 giugno.
Yours Sincerely,
Marco Buti

*Medium Term Objective, obiettivo di medio termine. Si riferisce alla soglia del 3% del rapporto deficit/PIL.

16 commenti:

  1. una correzione, se posso:

    MTO è il pareggio strutturale di bilancio. non il deficit al 3% in cui già oggi rientriamo.

    quindi al di là di tutto non so cosa si aspetti Padoan ma è chiaro che non c'è da aspettarsi nulla di diverso di ulteriore recessione...o al massimo crescita zero se proprio l'euforia dei mercati regge.

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    1. Ho riportato quanto scritto sul sito della commissione europea.

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    2. l'asterisco sotto con

      "*Medium Term Objective, obiettivo di medio termine. Si riferisce alla soglia del 3% del rapporto deficit/PIL."

      non è una precisazione aggiunta da voi?

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    3. Al di là del fatto che la Commissione europea non ha ancora pubblicato niente (forse perché il Def doveva ancora essere approvato in via definitiva dal parlamento italiano) ha ragione Luca, ed è una correzione importante perché non riguarda i parametri di Maastricht di cui parla sempre Renzi, quanto l'attuazione del fiscal compact e la vergogna che abbiamo inserito in Costituzione. Tant'è che ieri c'è voluta la maggioranza assoluta per approvare la deroga, come da art. 81 modificato.

      In particolare si può notare come i vincoli esterni (e interni in Costituzione) quali i cinque regolamenti e una direttiva detti "six-pack" e il trattato intergovernativo noto come fiscal compact, non siano altro che la ripetizione "rafforzata" del Patto di stabilità e crescita del 1997, quello impacchettato in un apposito regolamento definito letteralmente dal noto giurista Giuseppe Guarino un colpo di stato e che renderebbe incompatibile (e quindi illegittima) l'attuale Eurozona con lo stesso Trattato dell’Unione europea (già di per sé incompatibile con i principi fondamentali della nostra Carta, tra le altre cose...).

      (..)È anche necessario far sì che le politiche di bilancio nazionali sostengano politiche monetarie orientate alla stabilità. Se perseguono l'obiettivo di una sana situazione di bilancio che preveda un saldo vicino al pareggio o positivo, gli Stati membri potranno affrontare le normali fluttuazioni cicliche, mantenendo il disavanzo pubblico entro il valore di riferimento del 3% del PIL.

      (..)

      Risoluzione del Consiglio europeo sul patto di stabilità e crescita

      Gli Stati membri

      1. Si impegnano a rispettare l'obiettivo di una situazione di bilancio a medio termine comportante un saldo vicino al pareggio o positivo, indicato nei loro programmi di stabilità o convergenza, e a mettere in atto i correttivi di bilancio che ritengono necessari per conseguire gli obiettivi dei loro programmi di stabilità o convergenza, ogniqualvolta dispongano di informazioni indicanti un divario significativo, effettivo o presunto, da detti obiettivi;

      2. Sono invitati a rendere pubbliche, di propria iniziativa le raccomandazioni che il Consiglio rivolge loro a norma dell'articolo 103 paragrafo 4;

      3. Si impegnano ad intervenire sul bilancio con i correttivi che ritengono necessari per conseguire gli obiettivi dei loro programmi di stabilità e convergenza, allorché ricevono un segnale di allarme sotto forma di raccomandazioni del Consiglio a norma dell'articolo 103 paragrafo 4;

      4. Avviano senza indugio gli aggiustamenti di bilancio che ritengono necessari, non appena ricevano informazioni indicanti il rischio di un disavanzo eccessivo;

      5. Rimediano il più rapidamente possibile ai disavanzi eccessivi constatati; tale correzione deve essere portata a termine non oltre l'anno successivo alla constatazione del disavanzo eccessivo, salvo circostanze particolari;

      6. Sono invitati a rendere pubbliche, di propria iniziativa, le raccomandazioni che sono loro rivolte a norma dell'articolo 104 C paragrafo 7;

      7. Si impegnano a invocare l'articolo 2 paragrafo 3 del regolamento del Consiglio per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi solo nel caso di una recessione grave; nel valutare se la recessione economica è grave, di regola gli Stati membri prendono come punto di riferimento una diminuzione annua del PIL in termini reali di almeno lo 0,75%.

      (Amsterdam, giugno 1997)


      L'"Europa" è sempre stata questa roba qui.

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    4. Già allora esisteva la possibilità di deviare dall'obiettivo di medio termine (cioè il pareggio strutturale di bilancio come specificato da Tremonti e Commissione fin dal 2011) "solo nel caso di recessione grave", tra gli "eventi eccezionali" nella versione più recente del fc costituzionalizzato.

      Niente che non avrebbe fatto in campagna elettorale anche il governo Letta, deciso a rimborsare comunque i debiti della Pa e privato della possibilità di utilizzare la clausola per gli investimenti produttivi nonostante l'Italia fosse uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo (e poi non ci sono figliastri...), ma rassicurando al contempo la Commissione impegnandosi a rispettare le sue richieste dell'anno scorso.

      Leggetevi bene la lista delle riforme (*), quelle non ancora realizzate saranno le priorità di Renzi e Padoan...

      Insomma, pare solo una questione di ritmo: flessibilità sul medio termine (dello 0,1%...) ma intransigenza a ridurre il debito nel lungo termine; in cambio della gentile concessione ulteriore repressione salariale via austerità e maggiori dismissioni e privatizzazioni del patrimonio pubblico. Caspita, una vera svolta!

      Che poi Renzi possa anche vincere le elezioni è un altro discorso, e attiene più al noto regime mediatico in cui siamo immersi h24: una macchina rodata che si è fatta le ossa con l'avvento di Berlusconi, per poi dare il peggio di sé con Monti, Letta e ora Renzi.

      (*) Eversiva la costanza con cui al punto 17 la Commissione "invita" nuovamente il governo italiano a fottersene (come fecero i governi Berlusconi e Monti) dei risultati del referendum popolare del 2011 ("A seguito della sentenza della Corte costituzionale del luglio 2012, altrettanto importante è intervenire per aprire alla concorrenza i servizi pubblici locali").

      PS_A proposito, sapete perché alla lettera di Padoan ha risposto il commissario ai trasporti (?) invece che il compagno Olli? Eh già, il nostro è in congedo elettorale in vista delle europee di maggio, mentre il futuro presidente della Commissione Schulz è rimasto a far campagna inchiodato alla poltrona fino all'ultimo. Liberi tutti: in effetti qui è tutta politica.

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    5. Abbiamo riportato la definizione di MTO contenuta nel sito della Commissione.

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  2. Mi pare un po' pochino per parlare di vera svolta, soprattutto visto che siamo a ridosso delle elezioni europee.

    Viene anche qui ribadita la forte convergenza (cioè ci faranno pagare dopo quello che ci danno oggi) nel 2015 e il pareggio nel 2016.

    Inoltre da quello che a occhio capisco si parla comunque di una riduzione del deficit del 0,2% invece probabilmente di uno più consistente.

    Riamangono alcuni piccoli problemini, di quanto vogliono sforare se hanno intenzione di farlo? E poi la questioncina della deflazione o comunque di una inflazione molto bassa.

    Se gli stati uniti sono riusciti (si fa per dire) a stare a galla con un deficit del 10% per un bel po' di anni, qui, di quanto si può parlare?

    La Francia già ora sfora e non di qualche decimale e le cose non vannno lo stesso bene.

    E se capita uno shock esterno che a quanto si vede in giro non è di certo da escludere.

    In ogni caso dall'export non ci si può certo aspettare grandi cifre e dalla domanda interna a parte qualche mancia del governo la riforma del lavoro abbatterà ancora il suo costo e quindi meno consumi.

    Lavorano per galleggiare ma le incognite sono troppe.

    Sull'aumento dei salari minimi in Germania ho letto in giro che pare più uno spot elettorale piuttosto che qualcosa di consistente. E comunque con la Germania abbiamo un differenziale di circa il 20% che hai voglia a recuperare.

    Per capire bene dove si va a parare (se cioè ci sia una vera svolta, che sarebbe comunque da valutare) non ci resta che vedere la finanziaria e il bilancio a fine anno.

    Riccardo.

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  3. Vorrei fare una domanda a Claudio (se hai tempo e voglia di rispondere), se hai ragione (scusa ma ho ancora dubbi, nel senso che io interpreto questi cedimenti in vista delle elezioni europee più che per una vera svolta), ma non avrò nessuna difficoltà a cambiare in un battibaleno idea se vedo i soldi sul piatto, cioè a fine anno con finanziaria e bilancio (dove i soldi veri dovrebbero esserci).

    Dicevo, se cominceranno a cambiare veramente impostazione, per te, come cambierà lo scenario, voglio dire, bisognerà pensare ad un piano B che non preveda più una discesa ma piuttosto una stagnazione e/o bassa crescita.

    Una stagnazione che però dovrebbe comunque rivelare l'arcano cioè che tutto dipende da politica fiscale+politica monetaria altro che debito pubblico.

    Perchè anche se si batteranno per una crescita media all'1%+2% di inflazione (come annunciato da Visco) comunque il sistema non regge ha bisogno di più debito pubblico per funzionare (gli USA sono lì a dimostrarcelo) e visto che a noi vogliono farcelo rimborsare...

    Tu che ne pensi? In ogni caso io non mi sono mai fatto delle facili illusioni sul fatto che, in ogni caso anche in un scenario di tipo greco per l'Italia, ci vorrà molto tempo per cambiare le cose e convincere la gente.

    Parlavo proprio ieri con due autisti delle corriere differenti uno per l'andata e uno per il ritorno a casa (quest'ultimo era mio compagno di scuola e vedeva le cose in maniera piuttosto nera, e lui il posto fisso c'è l'ha, ma da come mi ha fatto capire non ci scommette più molto) e attaccando discorso col primo su crisi euro ecc. alla fine mi ha detto aspettiamo e vedremo, questa frase è il mio incubo e mi convincono che anche a livello popolare la strada è lunga, mooolto lunga.

    Riccardo.

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  4. "Tale manovra fiscale sarà inoltre accompagnata da un esteso piano di privatizzazioni, per un valore pari allo 0,7% del PIL all'anno, finalizzato al ridimensionamento della dinamica del debito pubblico."
    C'è un DEF pre-elettorale, quello degli 80 euro, e ci sarà un DEF post-elettorale, quello vero, quello delle privatizzazioni, dei tagli feroci alla spesa pubblica e della manovra fiscale.
    Tutto come da copione.

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  5. Sull'ultimo numero di Longitude c'è un articolo di Bini Smaghi in cui oltre a dipingere il Fiscal Compact come un programma rieducativo per ragazzi sulla cattiva strada, sostiene giustamente che tutto dipende dall'entità della crescita. Peccato che nell'attuale contesto italiano ciò sia come il miracolo dei pani e dei pesci. Altrimenti sostene B.S. ci vogliono misure straordinarie, ma non dice quali. (mega privatizzazioni + mega patrimoniale). Come ho cercato di far intendere ieri, per me tutto dipende da quanti voti prende Marina in Francia. Se è vero che l'euro è nato da un patto franco-tedesco, solo la necessità di rinegoziarlo può cambiare le cose, visto che niente c'è da sperare dall'italia e gli altri non hanno la forza per farlo. Lo sosteneva qualche giorno fa anche mi pare sartori o forese ostellino sul corriere "ben vengano gli euroscettici, minoritari, se serviranno a far aggiustare la rotta". Ciao
    Mauro S.

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  6. Scrive Padoan:

    "Tale manovra fiscale sarà inoltre accompagnata da un esteso piano di privatizzazioni, per un valore pari allo 0,7% del PIL all'anno, finalizzato al ridimensionamento della dinamica del debito pubblico."

    "ridimensionamento della dinamica del debito pubblico" significa esplicitamente "rallentare la crescita esponenziale del debito"



    Cioè ammette candidamente che le ulteriori privatizzazioni non risolvono un cazzo, se non prolungare l'agonia e consentire di far recuperare un altro po' di crediti altrui (inesigibili di fatto, se i giochi fossero puliti).

    Questo ennesimo liquidatore fallimentare non è certo meno viscido dei suoi predecessori, ma forse un po' più esplicito. Non sprechiamo quest'occasione per aprire un po' di occhi chiusi, almeno tra gli incazzati per le conseguenze sulla loro pelle della truffa dell'euro.

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  7. a me pare evidente che se si fanno le famose riforme strutturali ( cioè le riforme del mercato del lavoro alla tedesca) questi ci permettono di sforare.Ovviamente tutto ciò è un motivo in più per combattere contro l' unione europea, non uno in meno.

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    1. "...questi ci permettono di sforare"

      E come potrebbero impedirci di sforare, di grazia?

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  8. Mi sono espresso male. E' una questione di volontà politica ( e infatti quando fr e ger hanno voluto sforare l' hanno fatto ). Mi sembra comunque che l' accordo tra le varie classi dirigenti europee sia questo " le riforme strutturali sono il nostro biglietto da visita per l' europa, poi possiamo sforare il deficit". Sbaglio?

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    1. No. È proprio questo l'andazzo. Comunque, la cosa importante è che non passi il messaggio per cui questi farabutti sono costretti (poverini!) a fare quello che fanno.

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    2. Assolutamente no figuriamoci se il mio intento era quello. L' attuale assetto europeo ( che per me non è riformabile, quantomeno non lo è mantenendo l' euro come moneta unica e la totale libera circolazione dei capitali) è stata una scelta ( anche ) della nostra classe dirigente, io non mi presto al gioco " è colpa dell' europa o colpa dei politici" che tanto va di moda in televisione ;-) .

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