sabato 3 maggio 2014

Un intervento da "Sollevazione"

Abbiamo visto che il tema delle prossime elezioni europee suscita un acceso dibattito fra i nostri lettori. Pensiamo possa essere interessante la lettura di questo intervento apparso sul sito del Movimento Popolare di Liberazione:


http://sollevazione.blogspot.it/2014/05/le-europee-e-il-disfattismo.html


Personalmente lo trovo molto lucido e lo condivido. Ma naturalmente se ne può discutere.
(M.B.)

46 commenti:

  1. io come primo commento inizierei col chiedere di vedere questi fantomatici "sondaggi riservati" commissionati dal PD da cui risulta il M5S addirittura davanti.

    mi sembra cmq tutto troppo semplicistico.

    Io sono tutto sommato favorevole a mettere una stampella fra le ruote della macchina infernale, ma non ho affatto questa convinzione che ne possa uscire qualcosa di buono. Ormai il limite della decenza è stato oltrepassato da tempo e ritengo personalmente le elites italiane ed europee capaci di quasi tutto.

    Del resto anche forzare le elezioni ora porterebbe di nuovo il PUDE al potere tramite sistema proporzionale puro che non lascerebbe altra strada a FI e PD che un'ennesima alleanza: questo scenario aprirebbe la strada al definitivo crollo di questi due partiti ma potrebbe obbligarci a passare altri 5 anni in questo stato. e in 5 anni così può davvero succedere quasi di tutto.

    Detto ciò, preferisco cmq tentare. per cui si proceda.

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  2. Quella del voto al m5s che diventerebbe, nell'ipotesi di una vittoria, la spallata al governo è una pretesa francamente ridicola, almeno per due motivi.
    In primo luogo sono elezioni europee per cui una tale rilevanza a livello nazionale del voto è una forzatura; una cosa giustificabile solo con la mancanza di argomenti di livello europeo.
    In secondo luogo la pretesa di far cadere il governo deve passare per Renzi, Napolitano e tutta la schiera dei partiti che li appoggiano. Nessuno di loro farà un passo indietro, e ne avrebbero perfino ragione.
    Sorprende che un gruppo come quello, che fa della lotta all'euro l'asse portante della sua attività, metta i propri voti a servizio di un movimento che ha tutt'altre intenzioni.

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    1. È più o meno ridicola dell'idea di abbattere l'euro votando Salvini?

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    2. Dire decisamente di più.
      Personalmente non ho alcuna stima di Salvini o della lega, ma almeno loro hanno preso una posizione molto precisa a questo riguardo. Poi magari si rimetteranno in riga con tutti gli altri per continuare a fare da puntello al sistema, ma per adesso queste sono illazioni.
      Il fatto è che oggi sull'euro la lega propone la soluzione giusta, il m5s quella sbagliata.
      E comunque che ne pensi di chi sposta l'attenzione sul piano nazionale, dando a questo voto un significato che non ha?

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    3. Fra i "Sette punti per l'Europa" del M5S:

      1) Referendum per la permanenza nell'euro
      3) Adozione degli eurobond

      Non trovate i due punti un po' contraddittori?

      Se devo dare il mio voto al M5S, che non sarà un partito ma è pur sempre un movimento POLITICO, gradirei sapere prima del voto (e in maniera inequivocabile) la loro posizione sull'euro.
      Sono queste elezioni il referendum sull'euro e il M5S subdolamente vuole tenere il piede in due scarpe.

      Tra l'altro il M5S non ha indicato preventivamente a quale gruppo parlamentare europeo aderirà, né può costituirne uno da solo (essendo necessari 25 eurodeputati eletti in almeno 4 stati diversi). Il "gruppo dei non iscritti" non ha le stesse prerogative degli altri gruppi parlamentari, tra le quali la fondamentale possibilità di prender parte alle decisioni circa la calendarizzazione dell'attività parlamentare.

      Aderirà ad un gruppo parlamentare esistente? Vorrei saperlo prima del voto.
      Risulterà nel gruppo dei non iscritti? Vorrei saperlo prima del voto.

      Ribadisco, il punto è che se io delego un mio rappresentante, voglio sapere prima del voto quale sia la sua posizione almeno sugli argomenti rilevanti. E la posizione sull'euro è un argomento rilevante.

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    4. Beppe Grillo all’assemblea Monte dei Paschi di Siena

      Questo sarebbe l’uomo che non fa guerra allo strapotere finanziario e che avrebbe tutt’altre intenzioni?

      Mi sembra sia stato L’UNICO POLITICO che ne ha parlato, da quello che ricordo, Salvini non c'era.

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    5. Chi conferisce un'importanza nazionale al voto europeo, e cioè il 99,9999% degli osservatori/analisti/passanti per strada, ha perfettamente ragione. Se il m5s vince Renzi è fottuto. E siccome Renzi è attualmente l'unica carta in mano al ceto politico nazionale, una vittoria del m5s creerebbe una serissima crisi all'interno di quel ceto politico. Non è così difficile da capire.

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    6. @Ran

      Quel che dice è giustissimo. Credo di poterle riferire la posizione di Beppe Grillo sul punto. In un suo video il nostro affermava "euro o lira, se non ci sbarazziamo di questa classe politica non cambierà mai nulla in Italia". Ho trovato questa frase, di indubbia rozzezza, illuminante. Riassume con efficacia il cuore della questione.

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    7. @Claudio

      L'obiettivo di sbarazzarsi della classe politica può coesistere con una presa di posizione sull'euro. Se questa coesistenza non risulta è evidente come possa dipendere da una precisa tattica politica, quella di non allontanare coloro che condividono il primo obiettivo ma non condividono l'eventuale presa di posizione sull'euro. In questo modo allontanano però me e tanti che la pensano come me.
      Immaginiamo lo scenario: il M5S vince le europee -> cade il governo -> elezioni anticipate -> vince il M5S -> governo M5S.

      Che farà a questo punto il M5S in relazione all'euro? E in che stato sarà ridotta l'Italia nel frattempo?

      E in fin dei conti chi mi dice che i "grillini" siano una classe politica migliore?

      Concludendo il mio ordine di priorità è questo:
      1) uscita dall'euro;
      2) eventuale rinnovamento della classe politica.

      Quello di Grillo:
      1) rinnovamento della classe politica;
      2) uscita dall'euro? NON SO LA RISPOSTA!!!

      Per questo motivo io non voterò M5S alle europee.

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    8. Ecco, il punto di (profondissimo) non coincidenza tra me e lei che è per lei il "rinnovamento" della classe politica è solo "eventuale", e che comunque non sia la priorità; per me invece è il fatto politico per eccellenza. Lei crede che non ci sarà alcun vero problema se la nuova lira sarà gestita dall'attuale crisi, individuando nel solo euro l'origine dei nostri problemi. Una posizione che, in fin dei conti non è così severa nei confronti del ceto politico; tanto è vero che l'uscita dall'euro viene sventolata da alcuni pezzi di quel ceto (Lega e frattaglie varie) al fine esclusivo di riciclarsi come forze credibili.

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    9. Ha male interpretato...
      L'eventuale è in relazione alla frase che ho scritto nel commento e che le riporto: «E in fin dei conti chi mi dice che i "grillini" siano una classe politica migliore?», a sottolineare che se i "grillini" sostituissero la classe politica odierna si avrebbe un rinnovamento formale ma non necessariamente sostanziale. Da cui "l'eventuale".

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    10. Allora mi scusi, visto che non è sicuro che il m5s sia meglio dell'attuale ceto politico, vota direttamente un pezzo di quel ceto così è più tranquillo?

      (la mia è solo una chiosa: io non dò indicazioni di voto, ognuno faccia quel che gli pare)

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    11. Rispetto le priorità di cui al mio commento sopra. Se la Lega mi da' anche una minima possibilità di uscire dall'euro, la colgo. La questione del rinnovamento la affronto in seguito.

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    12. Al di là di tutto spero che si stia tenendo in adeguata considerazione il fatto che il nostro ceto politico è relativamente inabile a decidere alcunchè di radicale.

      la vicenda Ucraina dovrebbe insegnarci che difficilmente sarà consentito intralciare il piano euro-americano del Trattato di libero scambio transatlantico - VERO CROCEVIA tra una futura rinascita o definitivo affossamento dell'europa periferica.

      Un Paese come l'Italia non ha la forza di affossare tale progetto. Salvini o non Salvini, Grillo o non Grillo. al limite, con una classe politica rinnovata, potremo spalleggiare qualcun altro se si presenterà l'occasione.

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    13. Non sono per nulla d'accordo, senza l'Italia, l'europa, intesa come quella disegnata fin qui dai trattati, non esiste. Ergo, senza di noi, cade il castello delle panzane mass-mediatiche....che ci hanno portato fin qui.
      Mi spiego sinteticamente, grossolanamente e con metafore: i miglioramenti della vita in Italia, post euro/unione europea?
      Zero, sottolineando i 43(!!!!!!!!) anni di contributi x una misera pensione, passando a non siamo più neanche in grado di far rispettare un referendum come quello sull'acqua, "perchè lo vuole l'EU", finendo al fatto che dovremo per sempre essere NO TAV e NO F35.
      In Europa? Vedi Spagna, Grecia, Portogallo, e i ceti sociali subalterni di Francia, Germania, Inghilterra letteralmente fottuti, al pari di quelli italiani.
      Dunque, mio nonno diceva che una pianta si riconosce dai frutti che dà
      (lo diceva anche Gesù...pare...), dunque, gli unici che mi parlano di tagliare la mala pianta, proteggendo la pianta che ci ha portato ad essere la 5^ economia mondiale ed i relativi benefici sociali, non sono certo i complici ventennali che fin qui ci han portato, ma il M5S, in questo momento storico, l'unica opposizione, il resto è finzione...sicuramente.
      La pianta Repubblica Popolare Italiana avrà bisogno di costante uso di antiparassitario? I cittadini son qui per questo. NO TTIP, NO NATO, Italia neutrale, No all'imperialismo peloso occidentale.
      Filippo Incorvaia.

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  3. Scusate se adesso non ho il tempo di leggermi il post, lo leggerò durante l’arco della giornata, però avrei l’urgenza di rivolgervi alcuni dubbi amletici sulle prossime elezioni europee, se ci fosse qualche anima pia che volesse rispondermi:

    Perché economisti stimatissimi così esperti, come Alberto Bagnai e Claudio Borghi consigliano di votare la Lega Nord, quella del cerchio magico d’oro, di diamanti e di fanghiglia?

    Perché Claudio Borghi ad un incontro con la Lega ha ricordato con commozione Gianfranco Miglio, l’ideologo del partito, quello delle ampolline dell’acqua del Po, di Alberto da Giussano, del carroccio, del sole delle Alpi, dell’indipendenza della Padania, della secessione, del federalismo (mai ottenuto in 20 anni di attività politica)?

    Perché Rainews24 manda continuamente in onda Salvini che fa propaganda per la Lega, per esempio proprio oggi è stato ripreso un suo discorso in diretta da Pontida per 20 minuti?

    Perché Lilli Gruber, la domestica a ore del gruppo Bilderberg , spesso invita Salvini, segretario di quel partito che voleva rinnovare la politica italiana, e che poi appena giunto in Parlamento si è alleato con il primo miliardario che passava di lì, salvandolo dalla bancarotta fraudolenta e permettendogli di diventare oggi uno degli uomini più ricchi d’Italia (Enzo Biagi e Indro Montanelli testimoniano di avere udito affermazioni in tal senso, dallo stesso Berlusconi, fin dal 1993 «Se non vado in politica, mi mandano in galera e mi fanno fallire»), dopo che ha portato l’Italia sull’orlo del default economico, finanziario, morale, culturale, politico?

    Solo perché la Lega dice chiaramente di voler uscire dall’euro? Ma questi stimatissimi professori, non hanno pensato che potrebbe essere l’ennesimo imbroglio di un partito che ha navigato attraverso tutti gli scandali possibili, macchiandosi delle stesse dirette responsabilità degli altri partiti, proponendo misure deleterie che hanno ridotto i diritti democratici (vedi Porcellum) e votando tutte le leggi vergogna ad personas dei loro alleati indagati e pregiudicati?

    Come ci si può fidare di un sepolcro imbiancato, che ti ha già fregato migliaia di volte?

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    1. Non lo so, ti giro le mail?

      Salvini è stato messo lì da Maroni allo scopo specifico di far dimenticare Belsito e le lauree del trota. Per farlo, il giovanotto ha brandito l'ascia no-euro. L'anno prossimo, se necessario, la dissotterreranno.
      A conti fatti, finora la campagna no-euro ha sortito un unico risultato politico: fornire un paracadute ad un pezzo di ceto politico (Lega e FdI). Detto ciò, io non penso che il voto a questi partiti sia seriamente frutto di un calcolo politico-strategico funzionale al superamento della moneta unica. Nessuno, nemmeno il più decerebrato, può pensare che usciamo dall'euro se Meloni prende il 3% invece del 2 e Salvini il 5 invece del 4. Ritengo invece che la questione no-euro abbia galvanizzato l'animo di moltissimi sinceri nazionalisti, convinti a votare quei partiti proprio in adesione a valori nazionalisti e reazionari. L'euro, alla fine, è solo un pretesto.

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    2. La Lega aderisce però al gruppo parlamentare europeo EFD che è l'unico ad essere dichiaratamente anti-euro (se non anti-EU) e ad avere i numeri per poter perseguire le proprie politiche. Far eleggere alla Lega un eurodeputato significa far avere un eurodeputato in più all'EFD.

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    3. Mi perdoni la volgarità, ma quanto lei ha appena scritto mi ha fatto veramente cadere le palle. Mi scusi ancora.

      Cioè, noi ripetiamo continuamente (e giustamente) che il parlamento europeo conta poco o nulla, e adesso l'obiettivo è diventato conquistare un eurodeputato in più? E cosa fa l'eurodeputato in questione? Straccia i trattati? Da solo, in casa, di notte?

      L'unico canale di intervento sulle questioni europee è il Consiglio, cioè l'assemblea dei capi di stato/governo. Dunque, l'unico modo di intervenire sulle questioni europee, per i cittadini di un paese, è cercare di influire sul governo di quel paese.
      Da questo punto di vista, Salvini cosa offre? La prospettiva di un accordo con Berlusconi (e Alfano), ecco cosa offre.

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    4. Quello che lei dice è impreciso per omissione.

      Il "Trattato di Lisbona" amplia i poteri legislativi del Parlamento Europeo.
      Può inoltre sfiduciare la Commissione (art. 107 - Regolamento del Parlamento Europeo.

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    5. Bene, pur di giustificare il voto alla Lega siamo giunti alla riscoperta del potenziale politico del parlamento europeo, opportunamente ampliato dal benefico Trattato di Lisbona. Stupendo.

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    6. E quale sarebbe invece il potenziale politico di un unico membro del Consiglio Europeo?

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    7. Molto superiore a quello di un qualsiasi gruppo parlamentare, ovviamente. Però, vede, non è questo il punto. Io non ponevo in contrapposizione Consiglio e Parlamento col fine di suggerire un'azione politica che coinvolga il Consiglio; lo facevo solo per sottolineare la sostanziale irrilevanza del Parlamento, che a questo giro fungerà al più da sfogatoio degli umori anti-euro.
      Non è perché spero in un rappresentante al Consiglio 5 stelle al Consiglio che voto quel movimento (anche se sarebbe un enorme passo avanti); lo voto per mettere in crisi il ceto politico italiano. È questo che mi pare continui a sfuggirle: dalle nostre parti noi non votiamo 5 stelle per il programma, o per avere qualche eurodeputato; lo facciamo per sostenere l'unica opposizione, e annientare Renzi. Il che, certamente, avrebbe ripercussione negative sulla tenuta dell'euro ben maggiori che il 6% alla Lega.

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    8. POSSO ANNOTARMELE SULL'AGENDA?

      lo voto per mettere in crisi il ceto politico italiano. È questo che mi pare continui a sfuggirle: dalle nostre parti noi non votiamo 5 stelle per il programma, o per avere qualche eurodeputato; lo facciamo per sostenere l'unica opposizione, e annientare Renzi. Il che, certamente, avrebbe ripercussione negative sulla tenuta dell'euro ben maggiori che il 6% alla Lega.

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    9. Se anche il M5S vincesse le europee, non necessariamente cadrebbe il governo, non necessariamente cadendo verrebbero sciolte le camere, non necessariamente andando anche a nuove elezioni vincerebbe il M5S, non necessariamente vincendo il M5S avrebbe i numeri per formare un governo.
      Accadrebbe invece che, paventando la reazione dei mercati, avremmo l'ennesimo governo di larghe intese (con conduzione più o meno tecnica).
      Questo copione l'ho visto già recitare, non ci casco più.

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    10. Il copionedi Francesco Belsito invece lo conosce?

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    11. No, mi dispiace (senza ironia). A cosa si riferisce? Potrebbe indicarmi dove reperire informazioni al riguardo? La ringrazio.

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    12. Cerchi da sé, mi dia retta.

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  4. A me sembra che restiamo con due fave in mano sperando che il piccione ci caghi in testa portandoci fortuna.

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  5. I lavoratori della Lucchini hanno diffuso un comunicato con il quale denunciano "il tentativo di mistificazione politica" operato durante la puntata di Servizio Pubblico. Di seguito il comunicato:

    "Con estremo dispiacere, nella trasmissione " Servizio Pubblico " andata in onda il 1/5/2014, ci siamo trovati ad assistere all'ennesimo tentativo di mistificazione politica, perpetrato dalle RSU Lucchini Piombino. Ospite in trasmissione Mirko Lami : coordinatore FIOM RSU Lucchini.

    Anzitutto troviamo scorretto, da parte di un rappresentante sindacale, sfruttare lo spazio televisivo assegnatogli in quanto tale, per attuare un attacco politico nei confronti del Movimento 5 Stelle; soprattutto perché in assenza assoluta di contraddittorio. Nel contesto della trasmissione è uscita una visione alterata dell' intervento di Beppe Grillo, tesa a farlo apparire come a favore della chiusura dell' Altoforno.

    Ci teniamo a ribadire che Grillo ha semplicemente affermato di non avere in mano le soluzioni per salvare i 4000 posti di lavoro della siderurgia piombinese ed ha invitato gli operai ad individuare i veri responsabili del disastro a cui stiamo assistendo, ovvero chi da venti anni governa il nostro paese ed il territorio di Piombino, chi da venti anni non mette in campo piani industriali, chi da 20 anni non investe in ricerca e sviluppo, chi da venti anni vende speranze e lascia morire un settore produttivo strategico come quello dell'acciaio.

    Per 20 anni abbiamo voluto credere alla falsa speranza che ci hanno venduto , ma adesso siamo arrivati al capolinea e non si torna più indietro. Abbiamo trovato scorretto anche l'utilizzo del video dal quale emerge che un piccolo gruppo di lavoratori riconducibili al sindacato che si ergono a voce degli operai e contestano l' intervento di Beppe Grillo di fatto alterandone il significato.

    Cari rappresentanti delle RSU. Vogliamo farvi notare che con il vostro comportamento fate del male a voi stessi, sposando la linea del Partito Democratico e così perdendo di credibilità.

    Perché il Mov5* ha così tanti nemici nel mondo dei mass media e invece la Lega trova consenso?

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  6. La mia opinione è che la scelta del voto alle europee sia estremamente difficile, e non credo di avere titoli per salire in cattedra e indicare la strada. Purtroppo, vedo che anche gli interlocutori che trovo incontrano analoghe difficoltà, e le scelte sembrano basarsi su artifici retorici che sottolineano un certo aspetto piuttosto che un altro.
    Personalmente, poichè non esiste un voto contro qualcosa, ma esiste solo il voto a favore di una specifica lista, se non ne trovo nessuna che raggiunga la decenza, preferisco mio malgrado astenermi, ma capisco la problematicità della mia scelta e non me la sento di difenderla a spada tratta.
    Pertanto, preferisco limitarmi a considerare uno specifico aspetto dell'articolo proposto che davvero non riesco minimamente a condividere.
    Non capisco in base a quale strana logica l'autore sostenga che se vincesse il M5S, si andrebbe ad elezioni anticipate. Su questo specifico aspetto, io la penso in maniera del tutto opposta, un insuccesso del PD e dell'area di governo avrebbe come indiscusso effetto l'allontanarsi delle elezioni. Dopo avere fatto la scelta di portare Renzi al governo senza la designazione popolare in apposite elezioni, se già quindi si è deciso di agire come si faceva nella prima repubblica, sarebbe ben stravagante che gli sconfitti si immolassero andando a farsi sconfiggere anche in elezioni nazionali.
    Al contrario, sembrerebbe ovvio (c'è qualcosa che forse mi sfugge?) che tenteranno in ogni modo di allontanare il momento di un redde rationem per loro così rischioso, e nel frattempo tentassero di cambiare la costituzione forse a questo punto anche in senso presidenzialista. Il potere che le passate elezioni hanno loro conferito, non si capisce perchè dovessero buttarlo dalla finestra in una nuova competizione elettorale.
    Ripeto, ciò non implica di per sè che sia sbagliato votare M5S, ma soltanto chiarire che lo scenario che l'articolista vorrebbe proporci è irrealistico, avremo un gruppo di potere sempre più stretto e compatto a difendere i propri privilegi ed a completare il più velocemente possibile il mandato ricevuto dall'establishment globale.

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  7. Io invece concordo almeno sul fatto che col PD sotto il 30% Renzie rischia di brutto il tiro al piccione interno, e sappiamo tutti che dopo Renzi (ma anche con lui, solo su una scala temporale più lunga) per il PD c'è solo uno scenario tipo Dresda di Mattatoio n.5. Il che non significa che i rimasugli, sempre più pencolanti e sempre più minoritari nell'opinione pubblica, di questo e quell'altro partito non possano tirare avanti al governo per anche un altro par d'anni (voglio dire, ormai siamo commissariati da quasi 3 anni), il tempo necessario a liquidare l'Italia.

    Tutto questo ci lascia comunque con la questione M5S, e qui le visioni si divaricano totalmente. Per molti "critici" (e io sono in prima fila tra questi) il M5S mira solo a "rimpiazzare" il PD + Pd-L, e a proporsi agli occhi delle elite europee come nuovi amministratori del condominio Italia, molto attenti alla causa eurista. Ricordo il pronunciamento pro-euro di Casaleggio; faccio notare che tutte le menate su "reddito di cittadinanza" e riforma dello stato sociale somigliano molto al progetto di importare le Hartz IV in Italia; Grillo e Casaleggio non hanno mai messo in dubbio il racconto mainstream sulla crisi (di debito pubblico, come no) e si sono sperticati le mani per il presunto "modello tedesco" (ah, ma mi pare lo si faccia anche in questo blog). Quindi non credo proprio che i nostri euro-padroni si preoccuperebbero, anzi, probabilmente brinderebbero: si troverebbero con un'unica forza maggioritaria in Italia, molto..."attenta" alle loro esigenze. Temo che non faremmo che cadere dalla padella nella brace, una brace purtroppo potenzialmente più persistente agli occhi del disperato italiano rispetto agli ormai screditati PD e Berlusconi. Diciamo che servirebbero altri anni a far aprire gli occhi anche agli ultimi ciuchi la vera natura del movimento, e per allora il cambiamento in Italia sarebbe irreversibile. Altri anni buttati, altri pozzi non solo avvelenati ma totalmente prosciugati.

    Detto questo, se pensate che la base si rivolterà contro Grillo-Casaleggio, siete proprio carini. O meglio, potrebbe anche accadere, ma in quel preciso momento il Movimento sparirà, perchè semplicemente non può esistere senza la visibilità del Capocomico (che nella sua dabbenaggine è offuscato da Palpatine Casaleggio). Oh, però se volete se ne può parlare, tanto oggi non ho molto da fare.

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  8. Personalmente sono molto confuso dall'attuale situazione.
    L'unica certezza è l'assenza di una lista che promuova sentimenti democratici, diritti sociali e sovranità popolare, in questo caso nazionale come unico scenario in cui al momento tale sovranità sembra poter essere esercitata.

    Il mio giudizio sui 5s è molto negativo, per i motivi ben spiegati da Saint Simon ma anche per quelli elencati da Fiorenzo in questo post di replica a Piemme
    http://egodellarete.blogspot.it/2014/04/tempo-e-vuoto.html

    Ovviamente sono anch'io scettico sul voto alla lega, più che scettico preoccupato da chi lo vede come un voto sincero e non di protesta, anche se devo ammettere di provare una certa simpatia per il polentone Borghi.

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  9. Il rinnovamento della classe politica può avvenire solo sui temi, nuovi, sulle prese di posizione, nuove, non a partire semplicemente da nuove facce.
    Non bastasse la ritirata sull'euro, mi sembra che Casaleggio e la sua proposta di tagli da centinaia di miliardi alla spesa pubblica sia perfettamente in linea con le vecchie ricette in voga. Sotto che auspici dovrebbe avvenire il rinnovamento?
    E intanto che con comodo 5s persegue la sua strategia ci svendono il Paese e ci incastrano ulteriormente con l'ERF.

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    1. Non sono d'accordo. A determinare i cambiamenti non sono né le facce né le prese di posizione, anche se sono ovviamente importanti. La svolta avviene quando cambia il metodo di selezione della rappresentanza e il rapporto con i rappresentati. Il m5s ha elaborato un set di regole(in realtà piuttosto antiche) che hanno l'effetto di impedire la formazione di nuovo ceto politico: i bassi stipendi, la rinuncia ai denari pubblici, il limite dei due mandati, e (soprattutto) la possibilità di revocare l'eletto. Vorrei farle notare che il problema che sta a monte di tutto è L'incapacità della democrazia rappresentativa di produrre l'autogoverno dei cittadini, in quanto la formazione del ceto politico determina un sequestro, a beneficio di qul ceto, della sovranità popolare. È questa l'autentica radice delle nostre disgrazie. L'antidoto è quello della "vera democrazia", che ha al centro l'abolizione del ceto politico, di cui oggi il m5s è l'embrione.

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    2. Scusi Claudio, senza entrare nel merito delle sue tesi, cosa che sarebbe probabilmente abbastanza inutile, visto che non dubito che siano opinioni lentamente maturate e profondamente radicate (anche se da me non condivise), ma su una cosa potremmo convenire, che lei non concede un appoggio contingente al M5S. lei è a tutti gli effeti un militante del M5S. Così almeno mi sembra da capire, soprattutto da questo suo ultimo intervento, mi sbaglio?

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    3. Non ho capito perché sarebbe inutile entrare nel merito delle mie tesi :) comunque sì, si sbaglia. Posso aver dato quell'impressione, ma non sono un iscritto al movimento, né tantomeno un militante. Su questo blog ho scritto (o ho condiviso quanto scritto dagli altri autori) pezzi di critica molto severa al duo Grillo-Casaleggio. Questo non mi impedisce di constatare che il movimento è al momento l'unica opposizione (elettorale), e che gran parte dei suoi "principi" sono indispensabili per la costruzione di una vera democrazia.

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    4. Non intendevo apparire scortese, ma soltanto constatare che ci sono differenze di opinione abbastanza profonde tra noi, e quando le differenze sono grandi, nel breve volgere di un commento è veramente un'impresa disperata riuscire ad argomentare con la dovuta profondità.
      Proverò ad argomentare sinteticamente.
      Io non credo che il problema stia nell'esistenza di una classe politica, al contrario credo che la mediazione politica e la capacità di operare tale mediazione sia essenziale. Naturalmente, mediazione non significa travisamento e sostituzione delle proprie personali determinazioni alla volontà di chi si rappresenta, ma significa capacità di trovare la via giusta per giungere agli obiettivi condivisi.
      Sono quindi del tutto contrario alla democrazia diretta per motivazioni che sarebbe davvero troppo lungo spiegare qui ed hanno a che fare con la mia critica al concetto di libertà, come predicata dal liberalismo.
      Credo piuttosto a un partito che eserciti il centralismo democratico, governato cioè da un'istanza collettiva di vertice, che sia costantemente impegnata ad interpretare ed ad ubbidire alla cosiddetta base.
      Nel merito poi del M5S, malgrado come contenuti possa sentire una certa prossimità, ritengo che proprio per l'aspetto organizzativo costituisca un esperimento inquietante.
      E' l'ennesima dimostrazione che per fare politica in Italia occorrono tanti soldi, tanta notorietà, e tanto spettacolo, ed in questo senso mi pare riprodurre in tutto e per tutto gli errori drammatici del sistema politico che pure dichiara di volere distruggere.
      Gli strumenti e le modalità di esercizio di ciò che pomposamente viene indicata come "democrazia diretta" risultano decisamente preoccupanti, sia per la modestia numerica di chi è chiamato a decidere, sia per la modestia dei dati informativi di cui dispone.
      Insomma, da buon cittadino del secolo precedente, credo ad una selezione basata sulle competenze sul campo, allo studio ed all'approfondimento, alla capacità di avere obiettivi alternativi ma anche pratiche alternative. Il pericolo più alto che vedo è la spettacolarizzazione della politica, e su questo punto Grillo non sembra offrire un'alternativa.
      Non credo di averla convinta, ma non potevo esimermi dall'esplicitare le mie riserve dopo la sua prima risposta.

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    5. Ma non è affatto apparso scortese, tranquillo!
      Due cose:

      1) io non sono un fanatico della democrazia diretta; credo molto in quella rappresentativa. Perché questa funzioni, però, la condizione è che il rappresentante non possa trasformarsi nel padrone del rappresentato; la formazione del ceto politico è l'espressione di questa metamorfosi: quindi la pre-condizione per aversi effettiva democrazia diretta è l'abolizione del ceto politico. Le regole del 5 stelle vanno in quel senso.

      2) la vecchia forma partito, connotata da una sostanziale mancanza di democrazia interna, è fallita. Oggi dovremmo capire che la democrazia nelle associazioni che mediano la volontà popolare è prerequisito ineludibile della democrazia nella società. Nel Movimento la democrazia interna è prossima allo zero, anche se credo sia comunque molto maggiore che nei partiti del regime; questa è la ragione principale che mi impedisce di entrare nel movimento.

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    6. Concordo con @Vincenzo Cucinotta nel ritenere che la democrazia di un grande Stato moderno non possa essere che rappresentativa (se vuol essere democratica): perché è mediazione ovvero "capacità di trovare la via giusta per giungere agli obiettivi condivisi" dal proprio elettorato, e mediazione con le rappresentanze di elettorati diversi dal proprio. Perché tale mediazione richiede competenze ed esperienze difficilmente conseguibili nella maggior parte dei casi da neofiti,nei due mandati.
      Perché le politiche economiche e sociali di medio-lungo periodo di cui un Paese ha bisogno non sempre sono compatibili con il metodo dei sondaggi e referendum e dei semplici portavoce a tempo determinato. Perché la democrazia diretta per esser tale è totalitaria, mira ad esser l'unica forma, escludendo a fortiori l'organizzarsi di un'opposizione, essendo per definizione i singoli cittadini degli uni che valgono ciascuno uno.
      Perché richiederebbe una reale e approfondita diffusione delle informazioni necessarie ad esercitare il proprio voto nelle ripetute consultazioni che mi sembra francamente utopica.
      Perché comunque abbisogna di una regia, presumibilmente non eletta?, che presenti temi e tempistiche delle consultazioni.
      E abbiamo visto ad esempio come nel 5s sia stata ignorata la richiesta di discreta parte della base di procedere una buona volta ad una consultazione sull'euro, rimandandola al futuro..
      Se poi la maggioranza (degli iscritti? degli italiani?) un giorno fosse chiamata a votare e decidesse per la moneta unica (non così improbabile dopo tanto terrorismo mediatico, anche dal blog di Grillo stesso), il portavoce, IN COSCIENZA, che dovrebbe fare?

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    7. Insomma oggi il M5S é un tentativo di risposta al vecchio dilemma se sia meglio avere un politico bravo o onesto (leggi libero di fare l'interesse di chi lo ha votato anche sbagliando in buona fede)? Io so solo che non mi farei operare dal più bravo chirurgo del mondo ... se ho scoperto che ha interesse ad uccidermi

      Gios

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  10. Ho letto il post di “Sollevazione” e sono assolutamente d’accordo con la tesi sostenuta, se Grillo batte il Pd, e lo farà perché è già al 28%, mentre il Pd sta dietro al 27%, e Grillo in campagna elettorale ha una forza che smuove le montagne (ricordate che ha attraversato lo stretto di Messina a nuoto?), ho appena letto su Facebook che sarà dall’insetto di Porta a Porta, ha appena rilasciato un’intervista a Skytg24, il Pd e tutto il pattume neoliberista che lo sostiene se la faranno sotto e cadrà il governo.

    Sono fermamente convinta che Grillo prenderà il 30% (come minimo), alla faccia di tutti gli uccellacci del malaugurio, poi vediamo che fine fa il governo.

    Le utopie cambiano la storia, non le ipotesi di complotto.

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  11. Ribadisco un'altra certezza.
    Intendo quella di non votare assolutamente per liste come il carrozzone per Tsipras.
    Sul m5s i dubbi riguardo alla sua azione o meno da gatekeeper si possono secondo me discutere anche per dare una spinta positiva al movimento stesso.
    Invece è palese come tale listone tsipriota non sia altro che il pacchetto che il sistema confeziona per venderlo agli oppositori "distratti".
    Tanto per sdrammatizzare, posto qui un articolo dove è descritto un simpatico quanto grave (secondo me), scivolone della responsabile della comunicazione del pacchetto tsipriota.
    http://www.communianet.org/node/411

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  12. Se il M5S risultasse il più votato, per la politica italiana si aprirebbero due scenari possibili. Il primo vedrebbe l’establishment chiudersi a testuggine, serrando ancora di più i ranghi della maggioranza nel tentativo di allontanare il più possibile lo spettro delle elezioni politiche anticipate, stringendosi attorno a Re Giorgio. Il secondo scenario è la dissoluzione della maggioranza, con la resa dei conti interna al PD, le dimissioni di Matteo Renzi e le elezioni anticipate nel prossimo autunno. Il problema è che molto probabilmente queste si terrebbero con la legge elettorale scaturita dalla sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, ovvero con un sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 4%. In teoria il risultato potrebbe essere molto simile a quello delle europee, col PD, NCD e FI che insieme supererebbero il 50% e potrebbero continuare a replicare ancora a lungo i governi delle larghe intese, con Berlusconi ancora determinante ed influente.

    Arroccandosi o contrattaccando, l’establishment politico-economico farà di tutto per restare al comando, non avendo alcuna intenzione di cederlo. Affinché il blocco politico al potere possa essere democraticamente rimosso e rimpiazzato, è necessaria una legge elettorale in una qualche misura maggioritaria, che consenta all’attuale opposizione di avere la maggioranza parlamentare anche senza doversi coalizzare con altri partiti. Il punto è che una legge simile non vedrebbe mai la luce nell’attuale Parlamento, ed anche l’Italicum in corso d’approvazione, verrà rapidamente accantonato nel caso di una vittoria del M5S alle europee.

    Che fare, dunque? Personalmente sono scettico sulle possibilità di cambiamento tramite le elezioni in questo paese, perlomeno non nell’interesse della maggioranza della popolazione, che poi sarebbe anche quella classe subalterna che ha sofferto ben più della classe abbiente e dominante la crisi economica degli ultimi sei anni. Resta l’effetto segnalazione, il voto come segnale di biasimo inviato al potere, per quanto questo ne possa tener conto.

    Probabilmente gli effetti maggiori delle elezioni si avranno in Europa, laddove le forze euroscettiche registrassero un risultato sorprendente, in grado di inceppare realmente i processi decisionali, aprendo così la strada ad una dissoluzione ordinata dell’eurozona, intesa sia come uscita della sola Germania, che come ritorno generalizzato alle monete nazionali. In ogni caso, l’esito fallimentare dell’esperimento intrapreso con la moneta unica, potrebbe costare il potere a molti partiti in Europa, tranne forse che in Italia, dove il fantasma del trasformismo è sempre dietro l’angolo.

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  13. Di Battista (M5S) all'attacco: "Altro che Genny'a carogna, ecco chi siede in parlamento a 12 metri da me"

    Di Battista all’attacco su Facebook riguardo ai fatti accaduti durante la finale di coppa Italia:

    Se Luigi Cesaro, detto “Giggino a Purpetta” (l’autista di Raffaele Cutolo, il fondatore della Nuova Camorra Organizzata) è un parlamentare della Repubblica (si siede a 12 metri da noi) è ovvio che Gennaro De Tommaso, detto Genny “a carogna” possa decidere quando giocare la finale di Coppa Italia. Mi sembra coerente con la linea politica scelta dai partiti in tutti questi anni. Nulla di nuovo quindi.

    Quel che è accaduto ieri all’Olimpico è uno dei tanti esempi (un altro è Francantonio Genovese, deputato PD renziano – lui si siede a 30 metri da noi – per il quale i giudici hanno chiesto l’arresto, arresto che deve essere votato dalla Camera ma la Boldrini ancora non ci fa votare) dell’assenza dello Stato. Lo Stato non esiste, o ce lo riprendiamo noi cittadini o prima o poi Genny “a carogna” verrà convocato da Renzi per riformare la Costituzione. In fondo perché Berlusconi e Verdini sì e lui no? Ah, forse perché è meno pericoloso.

    Questo a dimostrazione che i partiti non sono solo comitati di affari autoreferenziali, ma vere e proprie organizzazioni malavitose, ricattate da interessi camorristici e mafiosi. Quindi questa classe dirigente infame, vogliamo spazzarla via oppure ci facciamo ancora un pensierino?

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