lunedì 2 giugno 2014

Ancora sulle elezioni

Segnalo un intervento sulle elezioni europee di Leonardo Mazzei:


http://sollevazione.blogspot.it/2014/05/la-resistibile-ascesa-di-matteo-renzi.html


Mi sembra interessante notare che, a partire da uno sfondo condiviso di analisi, vi sia una differenziazione fra quanto dice Mazzei (e condiviso da molti, anche fra i lettori di questo blog) e quanto ha sostenuto Claudio Martini in vari interventi sul blog: il punto è se i ceti dominanti siano in grado di stabilizzare la situazione attuale, magari concedendo qualcosa in termini di allentamento delle politiche di austerità (e chiedendo molto, si intende, in termini di perdita di democrazia e di diritti), oppure se all'interno di euro e UE questo sia impossibile e il tavolo da gioco di Renzi e sodali sia quindi destinato a saltare. La prima è l'opinione di Claudio (ma anche di molti analisti mainstream, che ovviamente attribuiscono un segno positivo a questa eventualità), la seconda di Mazzei e di molti “antisistemici”. È una questione aperta,  e probabilmente i prossimi mesi ci daranno la risposta.
(M.B.)

3 commenti:

  1. Buonasera,

    non pretendo di avere la sfera di cristallo per indovinare il futuro, ma gli esiti delle elezioni ci dicono che la stragrande maggioranza del Paese spera in una stabilizzazione della situazione dentro la moneta unica, anzichè provare la sorte e "fare saltare il tavolo".

    Potrebbe anche darsi che si finisca per uscire dall'euro... ma non ci si può più illudere che ciò avvenga ad esito di una scelta ordinata e consapevole dei cittadini (modello referendum), bensì perchè costretti da eventi così drammatici che auguro a me stesso ed a chiunque altro di poter evitare (si pensi al popolo greco: pur vivendo una situazione più drammatica della nostra, non si è ancora convinto dell'opportunità di uscire dalla moneta unica).

    La battaglia politica per una società più giusta deve essere condotta oggi entro lo scenario dell'euro.

    Un cordiale saluto.
    http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

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  2. I primi segnali in un senso o nell'altro lo vedremo nella finanziaria e nel bilancio a fine anno.

    In ogni caso non credo che un contentino sia sufficente per stabilizzare la situazione visto quello che ha dovuto stampare la fed in america non riuscendo però a far ripartire l'economia reale, oggi la crisi è tornata negli usa se mai l'abbia lasciata.

    Credo che il punto sia questo, questo tipo di capitalismo non funziona a prescindere.

    Riccardo.

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  3. l'errore che secondo me Claudio Martini fa è il pensare che ne siano in grado.

    Qui non è questione di non volerlo....perchè ovviamente i ceti europei vogliono stabilizzare la situazione in qualche modo....il punto è che non ne sono proprio in grado. e siccome ormai sono legati a un modello di sviluppo che intrinsecamente crea povertà e malessere....o metteranno in dubbio questo modello neoliberista (e qui penso che il dubbio forte sia ragionevole) oppure anche se proveranno falliranno.

    l'unica possibilità per cui non falliscano è che i due terzi degli europei (ma forse anche tutti) si adattino a vivere come si vive oggi nei pigs e, ciò nonostante, non si esprimano elettoralmente contro tutto questo.

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