mercoledì 11 giugno 2014

Discussioni sull'austerità

Qualche giorno fa abbiamo segnalato due ipotesi sui possibili sviluppi futuri della situazione nell'eurozona. In questo articolo trovate ulteriori elementi per la comprensione delle discussioni interne ai ceti dominanti.
(M.B.)



13 commenti:

  1. La domanda è: un fiscal compact soft con qualche investimento funzionerà? Gli USA e il Giappone altro che rimedi soft hanno usato per stabilizzare e far ripartire le loro economie.

    Poi manca il terzo incomodo la deflazione e dulcis in fundo la crisi che si comincia ad intravvedere negli USA.

    Senza contare nuovi sconquassi nel settore finanziario...

    Riccardo.

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  2. Bel post! Dunque dai PIGS non è venuta alcuna opposizione efficace* (la Grecia insegna) mentre l'unica opposizione temuta è il FN, quindi presumibilmente si concentreranno nella stabilizzazione della sola Francia (mentre finiscono il lavoro nei PIGS accelerando "le riforme" e tumulando le Costituzioni).

    Nel breve periodo credo riescano a tamponare il FN ammorbidendo i vincoli per Parigi, ma nel lungo periodo come "normalizzeranno" la Francia eliminando anche il suo welfare?
    Voglio dire, visto che ha già prodotto una forza di opposizione largamente votata dai ceti popolari, credi che il welfare possa sopravvivere in una Francia "eccezione europea"?

    In fondo la loro demografia e il livello di istruzione sono buoni (sono intorno al tasso di sostituzione ed hanno il triplo di neolaureati rispetto all'Italia)

    *...sai che paura che gli fa la Spinelli ;-)

    Stefano Cianchetta

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  3. lo si vede già dalla Tasi come l'austerità sia finita. e dal rinvio dei rimborsi per chi ha diritto a detrazioni superiori ai 4 mila euro.

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  4. http://www.repubblica.it/economia/2014/06/11/news/incontro_draghi_merkel-88686500/?ref=HREC1-3

    Riccardo.

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    1. Grazie. Questa notiziola meriterebbe un post a sé.

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    2. Ho trovato la fonte primaria tramite icebergfinanza, penso che la Repubblica abbia dato una interpretazione un po' troppo "ottimistica". Vedremo.

      http://www.bloomberg.com/news/2014-06-11/merkel-says-ecb-actions-show-need-for-more-euro-reforms.html

      Mi pare che stiano ancora trattando eventuali alleggerimenti o non abbiano ancora le idee chiare.

      In ogni caso eventuali alleggerimenti dell'austerity non so quanto potrebbero incidere sul calo della disoccupazione (secondo il mio modesto avviso, l'unico elemento su cui battere per ottenere ascolto dalla gente).

      Riccardo.

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    3. suggerisco di farlo dopo aver letto le dichiarazioni intere della Merkel e compagnia quantomeno....non solo quelle riportate da Repubblica...quotidiano noto per la sua imparzialità.

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  5. Provo a mettere in condivisione i miei dubbi. Lo sviluppo economico europeo, quando ha funzionato, si è basato sul mercantilismo, esportare di più di quello che si importa. Era un progetto francese ma la Germania è stata l'interprete più rilevante.
    Come è stato possibile? A tirare l'economia sono stati gli USA, con la loro domanda, in buona parte a debito.
    In un'economia di mercato in cui c'è anche il mercato delle valute, il dollaro si sarebbe dovuto svalutare. Non è avvenuto. Almeno, non nelle proporzioni del deficit della import/export. Questo fenomeno è avvenuto perché il dollaro è stata la moneta principale per cui la domanda è stata sempre sostenuta. Il petrolio, ad esempio, lo continuiamo a pagare in dollari.
    Ci sono fenomeni importanti nel mondo. Se si va a vedere la mappa del commercio si scopre che la Cina occupa un'area molto più vasta degli USA. Scopriamo poi che nel gigantesco accordo di fornitura di gas tra Russia e Cina, non useranno il dollaro, ma le rispettive monete cinesi e russe. Cambiamento importante.
    La crisi Ucraina mostra poi che gli USA vogliono proporsi al mondo come esportatori anche loro. Con le nuove tecnologie, ad esempio, vogliono imporre il loro gas.
    Voglio dire che il mondo mi sembra molto cambiato. E che le politiche europee non possono non tenerne conto. La capacità produttiva delle industrie europee è di molto superiore alla domanda interna. Dopo la crisi americana, la Germania si è salvata esportando in Europa. Ma questa è una soluzione insostenibile. Le politiche europee non possono essere quelle del passato. Finanziare gli investimenti? Per cosa? Con le riforme sul lavoro si intende abbassare il costo del lavoro. Quindi, la domanda interna non sembra che si voglia premiare più di tanto. In un contesto internazionale completamente mutato, occorrerebbe capire che politica vogliono fare questi grandi eurocrati. A me, personalmente, non è per niente chiaro.

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  6. "A Berlino non ci sono chiusure all'idea di favorire grandi investimenti per l'occupazione, ma molti paletti restano. Sulla base dell'esperienza, la Germania diffida di come vengono spesi i fondi europei in Italia e altri Paesi: ora Berlino vorrebbe che la Commissione avesse più potere di dire alle capitali in quali progetti investirli, e come."

    Commissariamento in piena regola, manco ai tempi del feldmaresciallo Kesserling!

    E inoltre, leggendo l'articolo ( "Per l'Italia significa approvare le riforme del lavoro, della giustizia, l'apertura dei mercati dei servizi o i tagli di spesa di cui ha parlato la Commissione europea la scorsa settimana"...) ho l'idea che nel medio periodo il prezzo da pagare, in termini di riforme strutturali, a queste presunte politiche per la crescita sarà ancora maggiore di quello già pagato per l'austerità.

    Da questa UE bisogna fuggire il più velocemente possibile, più Europa = meno democrazia, meno libertà.

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    1. ma il punto è sempre lì....se si prosegue sulla strada delle riforme strutturali il massimo che si otterrà è crescita fittizia - buona per raccontare di riprese inesistenti ai tg - e ulteriore ribasso dei redditi e della quota di occupati - buona per aumentare lo scontento.

      se vogliamo dire che potremo avere una ripresa del PIL (peraltro minima) allora sì probabilmente l'avremo...a meno di crac finanziari generali che sono cmq probabili.

      se vogliamo dire che la situazione occupazionale migliorerà sappiamo bene che stiamo sbagliando. e non è col numerino del PIL che si ottiene consenso....almeno non nel medio termine.

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  7. A quanto pare stanno ancora cercando la quadra del cerchio.

    http://www.corriere.it/economia/14_giugno_13/per-l-europa-obiettivo-crescita-trattativa-berlino-fondi-f584894c-f2d7-11e3-9109-f9f25fcc02f9.shtml

    Non ho capito bene il sottotitolo dell'articolo:

    L’obiettivo Il mantenimento di un significativo avanzo primario

    Scorrendo l'articolo non si parla di avanzo primario. Se comunque tengono all'avanzo primario concluderanno ben poco.

    Riccardo.

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  8. Ecco la posizione tedesca:

    http://www.repubblica.it/economia/2014/06/16/news/germania_pil_deficit_riforme_ue-89125338/?ref=HREC1-10

    Devono decidere quali costi non mettere in conto al deficit.

    Riccardo.

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  9. La Francia si è schierata per non modificare i trattati.

    Dall' ultimo capoverso dell'articolo con il link in calce:

    “La priorità sulla quale abbiamo discusso – ha proseguito Hollande – è la crescita, utilizzando tutti i margini di manovra e le flessibilità previste dall’attuale Patto di stabilità”. Per questo, ha spiegato “non c’è bisogno in alcun modo di modificare le attuali regole”.

    Il resto qui:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/21/ue-hollande-ottimi-rapporti-con-renzi-siamo-uniti-su-crescita-e-investimenti/1035490/

    Riccardo.

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