giovedì 12 marzo 2015

Poche ma sentite parole

Maurizio Viroli ha pubblicato ieri, sul "Fatto Quotidiano", un breve commento alla decisione della minoranza PD di votare a favore della "riforma" renziana del Senato. Lo potete leggere qui:


http://giacomosalerno.com/2015/03/11/la-minoranza-dem-gente-senza-dignita-maurizio-viroli/


Non c'è davvero molto altro da aggiungere. Per leggere qualcosa di meno deprimente, consiglio un ulteriore intervento di Mimmo Porcaro, ospitato nel blog di Bagnai:


http://goofynomics.blogspot.it/2015/03/di-che-cosa-abbiamo-bisogno-appunti-per.html


Ammetto che sarei molto tentato di entrare nel partito/fazione/corrente di Mimmo Porcaro, se solo esistesse.
(M.B.)

4 commenti:

  1. Ma qui non si tratta di scagliarsi contro l’ultima scandalosa defezione. Bersani è una persona irritante. Per uno che viene dalla tradizione comunista, la “ditta” dovrebbero essere i lavoratori, non il partito. Capisco il “centralismo democratico”, ma qui adesso si chiama a mobilitazione per la legge elettorale dopo aver votato la fiducia sul Jobs Act.
    Ma non mi stupisco. Questa storia parte da molto lontano, addirittura dalla fine degli anni ’70. Quando Berlinguer abbandonò la strategia del compromesso storico. La destra “migliorista” gli fece la guerra. Amendola, Napolitano, Lama e tanti altri.
    Anche la posizione assunta da Napolitano contro lo SME fu per disciplina di partito. Quando ne ebbe la possibilità, dopo la morte di Berlinguer, le politiche nei confronti dell’Europa furono di segno completamente opposto.
    Questo rimasuglio di vecchio PCI è patetico. Dopo averla fatta a pezzi la sinistra, dopo aver abbandonato persino un approccio socialdemocratico per abbracciare con entusiasmo il social-liberismo, adesso protesta.
    Solo per riassumere le ultime cose (l’elenco sarebbe lunghissimo) ricordiamoci che alla fine del 2011, quando Berlusconi si dimise, non chiesero elezioni anticipate, come sarebbe stato normale. No, il dictat del pro-console dell’Impero (vedere libro di Screpanti sull’imperialismo), re Giorgio Napolitano, impose Monti. Il PD di Bersani, tra le altre cose, votò il pareggio di bilancio in costituzione e la legge Fornero. Con la maschera afflitta della faccia di Bersani. Non sono mai scelte sue, sono i “vincoli esterni” che glielo impongono. Adesso hanno il vincolo Renzi e la “ditta”.
    Io davvero mi auguro che questi qui si estinguano da soli, che finiscano di fare politica. Invece continueranno a fare confusione, magari con SEL, col volto umano del renzismo. Basta!

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  2. Posso chiedere come mai questo blog ha preso le distanze da quello di Alberto Bagnai? Grazie

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    1. Non c'è stata una presa di distanza del blog. Dei tre fondatori di Main-stream.it, uno (Claudio) ha legittimamente cambiato opinione circa la necessità di uscire dall'euro, e ritiene che il governo Tsipras proceda nella giusta direzione. Marino ed io abbiamo espresso la nostra opinione qui http://il-main-stream.blogspot.it/2015/02/tsipras-non-riuscira-cambiare-il.html
      Al momento, quindi, il blog non esprime una linea unitaria sulla crisi

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    2. L'accoumt twitter del mainstream blog mi pare di capire sia gestito al 100% da martini, con toni molto piccati verso bagnai e i no euro. Forse e' questo ad aver generato l'impressione di daniele

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