lunedì 12 ottobre 2015

Ancora sull'economia dell'inganno

Sabato scorso abbiamo segnalato un articolo nel quale fra l'altro si parla di un recente libro di Akerlof e Shiller. Lo stesso libro è recensito da Marco Onado nell'inserto del Sole24ore di ieri. Mi sembra una recensione interessante. La trovate qui.

1 commento:

  1. Onado casca dal pero. In che senso Akerlof e Shiller sarebbero dei "liberisti"?
    Anzitutto questa parola esiste solo in italiano, e loro sono statunitensi.
    Semmai avrebbe potuto dire "neoliberali" (ma non è il caso dei due) o al più "neoclassici". Ma anche qui, le loro critiche alle "teorie dell'equilibrio" sono di lunga data. Akerlof ha scritto un paper sulle asimmetrie informative (a proposito della qualità dei limoni) nel 1970, e Shiller nel 1981 un paper dove criticava l'ipotesi dei mercati efficienti.
    Ma Onado, cascando da un pero altissimo, ignora che le critiche all'impostazione neoclassica rimontano all'epoca stessa della sua nascita, quando il diversamente intelligente Walras gettava le fondamenta di questo castello di sabbia. E provenivano da Poincaré, e Walras stesso lo prendeva molto sul serio, dato che aveva il mito della matematica, cosa che capita spesso a coloro che non ne capiscono nulla.
    http://documentazione.altervista.org/walras_poincare.htm
    Ma anche in tempi recenti queste critiche sono state rinnovate puntando anche sul paradigma "dell'agente rappresentativo", che in realtà è un'ipotesi destituita di fondamento conoscitivo:
    http://documentazione.altervista.org/dahlem_report.htm
    Si legga la nota 5.
    Onado casca dalle nuvole perché nelle nuvole vive.

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