tag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post4234702179282683835..comments2023-09-04T15:30:29.534+02:00Comments on main-stream.it: Sinistra e destra, progresso e conservazioneClaudiohttp://www.blogger.com/profile/18111436213155940875noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-47326344031618224062013-11-11T20:36:28.847+01:002013-11-11T20:36:28.847+01:00q.e.d.
Una delle caratteristiche principali del ca...q.e.d.<br />Una delle caratteristiche principali del capitalismo è la massima attenzione proprio sui diritti civili, trascurando in toto i diritti sociali e del lavoro. Quindi trattamento delle donne, delle minoranze, dei rom, ecc. sono temi che non consento di differenziare la sinistra dalla destra.Orchiclastahttps://www.blogger.com/profile/01160349001246178063noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-71711910833727771332013-11-03T13:33:35.178+01:002013-11-03T13:33:35.178+01:00«In prima approssimazione, e volendo ad ogni costo...«In prima approssimazione, e volendo ad ogni costo utilizzare queste fuorvianti metafore spaziali, il pensiero unico è di destra in economia, di centro in politica e di sinistra nella cultura, il che equivale a dire ovviamente che non è né di sinistra, né di centro, né di destra, ma è un’altra cosa, che si tratta appunto di connotare con categorie adatte, al di là della obsoleta e fastidiosa dicotomia. Ma accettiamo ancora di giocare al “gioco dei tre cantoni”, per far piacere ai suoi appassionati lettori. Il pensiero unico è di “destra” in economia, perché sceglie le soluzioni liberiste contro quelle keynesiane, perché smantella il welfare state, perché fa ponti d’oro alla speculazione finanziaria, perché ridefinisce in termini assistenzialistici e caritativi la questione sociale tradizionale, eccetera. Il pensiero unico è di “centro” in politica, perché i suoi sistemi elettorali, già definiti […] in termini di oligarchia plebiscitaria, tendono ad elidere le ali estreme dello specchio elettorale facendole demonizzare e delegittimare dai suoi giornalisti-servi, e contestualmente legittimando figure carismatico-mediatiche magari alternative sul piano pittoresco e comportamentale d’immagine, ma ferreamente simili sulle questioni fondamentali di politica interna e soprattutto estera. Infine, il pensiero unico non è tanto di “sinistra” – abbiamo visto che solo in alcune parti del mondo questa espressione ha un senso –, quanto ha una “preferenza di sinistra”, che si tratta appunto di capire – e che studiosi come Ignacio Ramonet, convinti che l’intero pensiero unico sia di destra, non capiranno purtroppo mai. Il pensiero unico ha culturalmente una “preferenza di sinistra”, perché la sinistra è storicamente il luogo duplice della critica borghese e dell’illusione proletaria, e dunque della tendenziale distruzione dialettica delle due identità, ottenuta ovviamente mediante due processi diversi anche se segretamente convergenti.»<br />Costanzo Preve, Destra e Sinistra. La natura inservibile di due categorie tradizionali, C.R.T. – petite plaisance, 1998, pagine 24-25.<br /><br />Nella <a href="https://www.facebook.com/pages/Costanzo-Preve/39055231199" rel="nofollow">pagina facebook di Costanzo Preve</a> stiamo riproponendo, con interventi quotidiani, tutte le riflessioni del professore sull'argomento, in particolare quelle tratte da questo pamphlet del 1998. Nelle pagine seguenti ad esempio critica la teoria bobbiana indagando la dialettica eguaglianza-eguagliamento. Il capitalismo globalizzato, mercificando il mercificabile, rende tutti uguali di fronte al mercato e al contempo tutti diseguali per differenziali di reddito, sintetizzando così ineguaglianza di destra e eguaglianza di sinistra in una forma nuova.<br />Amici di Costanzo Prevehttps://www.facebook.com/pages/Costanzo-Preve/39055231199noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-90866078294387486042013-11-03T09:00:14.342+01:002013-11-03T09:00:14.342+01:00Alla domanda posta, rispondo "ovviamente sare...Alla domanda posta, rispondo "ovviamente sarei contrario". Non mi è chiaro che rapporto abbia questo con il contenuto del mio intervento. Quanto alla necessità di una "nuova cornice", sono d'accordo. Tutto quello che scrivo da ormai una ventina d'anni ha essenzialmente questo scopo. Anche la creazione di questo blog vuole essere un contributo in questa direzione.Marino Badialehttps://www.blogger.com/profile/01001630736449254906noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-231991895561506172013-11-02T11:16:42.336+01:002013-11-02T11:16:42.336+01:00Caro Cucinotta,
mi sembra che non ci capiamo, e fo...Caro Cucinotta,<br />mi sembra che non ci capiamo, e forse è inutile continuare questa discussione sul blog, possiamo scriverci in privato. In ogni caso, non posso che ribadire quanto ho detto sopra: io ritengo che l'analisi di classe sia valida per tutta la storia umana da 5000 o 10000 anni a questa parte, mentre ritengo che abbia senso parlare di destra e sinistra solo per gli ultimi due o tre secoli. Di conseguenza, la tesi da Lei sostenuta che “un punto di vista di classe determina automaticamente l'identificazione di una destra e di una sinistra” è per me del tutto assurda. Un esempio: per me ha senso parlare di lotta di classe fra popolo e oligarchia nell'Atene classica, ma non ha senso identificare una della due parti con una “sinistra” e l'altra con una “destra”. Detto altrimenti, ritengo infondata la Sua tesi che la nozione di destra e sinistra sia uno degli “aspetti teorici così fondamentali che non credo sia possibile negarli senza negare in toto Marx”. Se Lei avesse la bontà di leggere il breve testo che ho citato nel commento precedente, potrebbe confrontarsi con qualche argomentazione più approfondita di quella che è possibile svolgere nei commenti ad un blog.Marino Badialehttps://www.blogger.com/profile/01001630736449254906noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-82240753837897568792013-11-02T10:25:14.999+01:002013-11-02T10:25:14.999+01:00"La lotta di classe esiste da venti anni e la..."La lotta di classe esiste da venti anni e la mia classe l'ha vinta. Noi siamo quelli che abbiamo ricevuto riduzioni fiscali in modo drammatico". E' la oramai celebre frase di Warren Buffett. Che non esista più la classe operaia come nel '900 è un discorso. Che esistano ancora la produzione e i lavoratori, scusandomi per la banalità, mi sembra innegabile. Come innegabile è che il lavoro continua ad essere subordinato. Chi possiede capitali e investe in un'impresa utilizza la forza lavoro, sia essa quella della catena di montaggio o quella delle cooperative di servizi, in modo subordinato. Il lavoro continua ad essere una merce che i lavoratori vendono per sopravvivere. Di questo lavoro le imprese ne fanno quello che vogliono, lo organizzano come vogliono e vorrebbero disfarsi dei lavoratori quando non ne hanno più bisogno. C'è qualcuno che riesce a contestare queste affermazioni? Mi sembrano una lampante constatazione. Il lavoro è oggi più di prima una merce, è sempre più precario, frammentato e traumatizzato. Che i lavoratori oggi non si possano definire classe perché sono divisi, perché le catene di produzione sono mondializzate, perché il terziario funziona in un altro modo, possiamo discuterne. Mi sembra però che il tema posto da Marino sia differente. Cioè se tutto questo possa ancora essere rappresentato dalle categorie storiche della sinistra. Fuori dagli equivoci semantici, cioè cosa è sinistra, non così facile da classificare perché sinistra è tantissime cose, spesso in conflitto tra di loro, la mia posizione è che occorre trovare il modo per affrontare efficacemente la lotta di classe e che quella che oggi si auto-definisce sinistra non è in grado di fare e non ha voglia di fare. Nel 1996 uscì un libro di Revelli, "le due destre", una populista e l'altra tecnocratica. Oggi si potrebbe dire che la seconda è rappresentata dal PD e che rappresenta i poteri forti del capitalismo multinazionale, in contrasto con quella populista nazionalistica. Credo che occorra definire un'altra strada. Permettetemi di chiamarla "sinistra sociale" che oggi praticamente non c'è. Francescohttps://www.blogger.com/profile/16828893061670601635noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-37415543290255747702013-11-01T21:12:06.868+01:002013-11-01T21:12:06.868+01:00Scusa se intervengo nuovamente, solo per precisare...Scusa se intervengo nuovamente, solo per precisare che mi pare si siano in questo scambio di interventi tra noi confusi due distinti piani. <br />L'uno che era quello di cui parlavo, era quello teorico, di credere o non credere che le classi siano una categoria rilevante (o addirittura la più rilevante per il marxismo) ai fini politici, e l'altro che tu hai introdotto, della constatazione che fai dell'esistenza delle classi da decine di migliaia di anni. <br />Il punto che affrontavo non era di carattere storico, ma di carattere teorico, nel senso che dicevo che un punto di vista di classe determina automaticamente l'identificazione di una destra e di una sinistra, come formazioni politiche rappresentative rispettivamente della borghesia e del proletariato. <br />Se si accetta il punto di vista che la lotta politica è lotta di classe, si può accusare di tradimento sedicenti partiti di sinistra, ma non si può negare che destra/sinistra sia il discrimine fondamentale della politica. <br />Naturalmente, convengo con te riguardo alle doverose distinzioni tra marxiani e marxisti e in generale al quadro molto frastagliato di tutti coloro che si richiamano in differenti forme al pensiero di Marx, ma un breve commento su un blog non mi pare possa rappresentare il luogo dove farlo, nè mi pare fosse così necessario visto che mi riferivo ad aspetti teorici così fondamentali che non credo sia possibile negarli senza negare in toto Marx. Vincenzo Cucinottahttps://www.blogger.com/profile/18184543762214806551noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-72639133695350687452013-11-01T12:04:43.703+01:002013-11-01T12:04:43.703+01:00Caro Cucinotta,
dal mio punto di vista (fallibile,...Caro Cucinotta,<br />dal mio punto di vista (fallibile, s'intende, come quello di tutti) le classi e la loro lotta esistono da quando la produzione di un consistente surplus economico permette la loro esistenza: diciamo, all'ingrosso, forse da 5000 o 10.000 anni. Destra e sinistra esistono da circa un 200 o 250 anni. Dire che rifiutare la dicotomia destra/sinistra significa rifiutare l'analisi di classe della società è perciò, sempre dal mio punto di vista, del tutto insensato. Le classi e la loro lotta esistevano prima di destra e sinistra e continueranno ad esistere dopo. In generale, mi permetto di consigliare qualche precauzione metodologica, quando si discute di Marx e marxismo: la prima, ovvia, è appunto la distinzione fra Marx e marxismo. La seconda è la distinzione fra diversi aspetti e livelli delle teorie di Marx. Per quest'ultimo punto, chi è interessato può utilmente consultare “Marx e la decrescita”, scritto da Massimo Bontempelli e me e pubblicato da Asterios.Marino Badialehttps://www.blogger.com/profile/01001630736449254906noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-27131589855059753792013-11-01T11:43:39.639+01:002013-11-01T11:43:39.639+01:00Valerio, Modena
Pongo questa domanda:"se un ...Valerio, Modena<br /><br />Pongo questa domanda:"se un partito in Italia propugnasse l'uscita dall' euro e dalla UE, ma nel contempo si battesse per uno stato totalitario retto da un dittatore, Badiale sarebbe favorevole?" Non Credo. Ecco perché sono abbastanza d'accordo con il commento di Vincenzo Cucinotta. Se si vuole superare la dicotomia destra-sinistra perchè sono diventate semplici etichette, allora occorre ridefinire una nuova cornice che entri di più nel dettaglio.<br />GrazieValerio, Modenahttps://www.blogger.com/profile/17483669718526322453noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-55980199176236311332013-11-01T10:27:03.021+01:002013-11-01T10:27:03.021+01:00Articolo eccellente, e direi illuminante. Una comn...Articolo eccellente, e direi illuminante. Una comnferma di questa analisi può trarsi dalle posizioni politiche di SEl, oggi unica forza parlamentare "di sinistra". In sostanza, il partito di Vendola di occupa solo di ampliare quella dimensione culturale di apertura della società che è stata già pienamente integrata dal modello capitalista, e quindi sostiene la lotta all'omofobia come quella alla violenza di genere. Nel contempo, SEL accetta di fatto, salvo qualche inutile distinguo di pura facciata, le politiche neo liberiste che, in altri tempi, sarebbero state il vero bersaglio di un partito di sinistra storicamente inteso. gianni pinellihttps://www.blogger.com/profile/15344787567545720782noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-25879501783346802282013-10-31T21:58:18.619+01:002013-10-31T21:58:18.619+01:00Caro Marino,
spero che non ti offenda se ti dico ...Caro Marino, <br />spero che non ti offenda se ti dico che trovo ciò che scrivi nello stesso tempo condivisibile, ma anche un po' elusivo. <br />Dire che destra e sinistra sono categorie politiche superate, come del resto anch'io penso, significa tuttavia dire anche che il marxismo è superato. <br />Marx predica l'esistenza delle classi, da una parte la borghesia, dall'altra il proletariato. Partendo da questa suddivisione in classi, sarebbe facile identificare la destra come il partito della borghesia e la sinistra come il partito del proletariato. Dire che questa divisione non ha maggiore senso di quella esistente tra guelfi e ghibellini, oltre ad essere una palese esagerazione che utilizzi a scopo retorico, significa che non credi alla divisione in classi, che trovi questo fondamentale aspetto del marxismo non più utile. <br />Naturalmente, non sarà certo uno come me che proprio partendo da una critica radicale al marxismo, tenta di definire categorie politiche del tutto nuove, a scandalizzarsi per questo abbandono del marxismo. Troverei però molto utile che ciò fosse ben esplicitato, solo da un dibattito franco, senza zone grigie, è possibile costruire vie inesplorate per nuove prospettive politiche. <br />Fatta chiarezza su questo specifico aspetto, si potrebbe poi facilmente motivare l'opportunità del superamento della dicotomia destra/sinistra, come ho fatto io sul mio blog, anche semplicemente perchè troppo schematica, come se nel descrivere uno spazio a molte dimensioni, decidessimo di costringerci su un'unica dimensione, quella che si potrebbe riassumere nelle politiche di distribuzione della ricchezza. <br />Oggi, le questione del rapporto tra sviluppo tecnologico ed ambiente, tanto per fare un esempio molto significativo, non può essere ignorata, e bisognerebbe allora tracciare un secondo asse per descrivere le differenti posizioni politiche. <br />Tuttavia, se oggi si riuscisse a costruire una teoria politica che avesse caratteri di coerenza interna paragonabili al marxismo, se tale teoria politica riuscisse ad affermarsi in modo netto, allora credo che tutti saremmo soddisfatti da una descrizione politica monodimensionale, proprio perchè quell'unico criterio di distinzione sarebbe in sè sufficiente per definire tutti i suoi contenuti e perfino i contenuti dell'ipotesi avversa. Vincenzo Cucinottahttps://www.blogger.com/profile/18184543762214806551noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-5817217189829991782013-10-31T21:15:40.601+01:002013-10-31T21:15:40.601+01:00c'è qualcosa di sinistra nel capitalismo? il t...c'è qualcosa di sinistra nel capitalismo? il trattamento delle donne , delle minoranze, dei rom, i diritti in genere? chi non si lascia schiavizzare e non consuma come prescritto, chi si oppone al fascismo mascherato e montante (già, fare una croce su un pezzo di carta è democrazia...) viene accettato e rispettato? la cultura è cultura insenso alto, o è fare soldi, se no sparisce? ecc., ecc.. Anch'io mi riprometto di leggere il post più attentamente e quindi commentare.<br />franco valdes piccolo proletario di provincia<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5529958008927634220.post-56013643013560601712013-10-31T18:14:15.708+01:002013-10-31T18:14:15.708+01:00Mi riprometto di leggerlo più attentamente e event...Mi riprometto di leggerlo più attentamente e eventualmente di commentarlo in modo appropriato. Voglio però fare una considerazione estemporanea. Quando si dice che si vuole lottare contro il capitalismo si potrebbe anche equivocare che si desidera portare indietro l'orologio della storia. Personalmente sono per il superamento del capitalismo. Superamento è un termine progressivo. Vorrei distinguermi dall'impostazione reazionaria di rimpianto dei tempi che furono. Del Noce mi sembra l'ideologo più importante di questo filone, Pietrangelo Buttafuoco dei tempi più recenti. Dio, Patria e Famiglia!Francescohttps://www.blogger.com/profile/16828893061670601635noreply@blogger.com