Un tempo Utopia era molto diversa da come la conosciamo oggi. Era un ben
strano sistema: al centro di tutto c'era un enorme e affollatissimo
parlamento, anzi due parlamenti, che legiferavano su tutto a seconda
dell'umore del momento. Dato che nella società di Utopia era diffusa la
discordia di opinioni, e dunque la frammentazione in molti partiti, quei
due parlamenti erano ostaggio dei ricatti di mille gruppi di interesse.
Terribile era l'effetto sui governi, che andavano e venivano in un
continuo saliscendi. I due parlamenti eleggevano anche un presidente,
che era il capo dello Stato, ma che contava poco o nulla; anzi, quando
questi provava a intervenire sulla formazione dei governi, in modo da
renderli un po' più stabili e longevi, i parlamenti urlavano
immediatamente allo scandalo, al colpo di stato, e dichiaravano
l'impeachment.
Il paese era nel caos più completo. Ma poi per fortuna arrivarono gli
uomini delle riforme, e furono in grado di tirare fuori gli abitanti di
Utopia dal disastro nel quale si erano cacciati.
Il primo atto fu simbolico: il nome dello stato fu cambiato, e si passò
da Utopia a Eutopia, che è quello che usiamo ancora oggi.
E poi ci furono le grandi rivoluzioni. Invece di una costituzione fatta
di pochi, laconici articoli, che si limitavano a porre dei principi
generalissimi, fu approvato un testo molto grande, anzi enorme:
centinaia e centinaia di disposizioni, che regolavano nel dettaglio i
tanti aspetti della vita del paese. Ciò fu senz'altro opportuno, visto
che nei tempi bui i parlamenti, nella vaghezza dei principi generali,
facevano quello che volevano.
La nuova costituzione (che prese il nome di Grande Trattato) risolveva
in maniera geniale il problema della distribuzione dei poteri. Al centro
di tutto vi era il consiglio dei presidenti delle regioni di Eutopia,
che infatti prendeva il nome di Gran Consiglio Eutopico. Qui erano
riuniti i rappresentanti degli esecutivi regionali. Questo consiglio era
ed è importantissimo: è l'unico, per esempio, che può modificare il
Grande Trattato, ed è quello che nomina i membri della Corte di
Giustizia delle Comunità Eutopiche, la più alta magistratura del paese,
l'unica che vigila sul rispetto delle leggi fondamentali. Nei tempi
antichi in questi due settori avevano peso enorme i parlamenti; ma ora
quei tempi sono passati.
Sempre dalle Regioni provengono i membri del Consiglio delle Regioni.
Quando c'è da discutere di economia, tutte le giunte regionali mandano
il proprio responsabile economico; e questo vale per tutte le materie.
Come vedremo questo organo ha un ruolo fondamentale nella procedura
legislativa Eutopica. Mentre nel Gran Consiglio, che è l'organo supremo,
i voti dei presidenti di regione valgono tutti allo stesso modo, in
questo altro consiglio conta di più chi rappresenta la regione più
popolosa. E del resto non si può certo pretendere che il voto della
Gerbardia valga quanto quelli della Grelabria o del Moligallo.
I presidenti riuniti nel Gran Consiglio godono di un altro potere:
nominano i membri della importantissima Commissione Eutopica. Questi
commissari hanno l'incarico di sovrintendere agli interessi generali del
paese, e non solo delle singole regioni; tuttavia, non bisogna
dimenticare che si tratta di agenti delle varie giunte, e che
provengono dalle file dei partiti politici regionali: perciò il
compimento imparziale della loro missione riposa del tutto sulla loro
specchiata buona fede. Comunque, i commissari, per così dire,
sorvegliano l'attività delle singole regioni, pronti a denunciare alla
Corte le violazioni del Grande Trattato. L'astuzia del costituente ha
così portato alla nascita di un organo che, su incarico delle giunte,
può efficacemente disciplinare l'azione dei vari consigli regionali! E
così è scongiurata la possibilità che si riproduca l'anarchia e il
disordine così tipici dei tempi andati.
Gli eccellentissimi commissari, inoltre, hanno il potere esclusivo di
proporre i disegni di legge al Consiglio (e anche all'Assemblea, ahimè:
come vedremo meglio tra poco). In questo modo i temi del dibattito
politico tra gli organi Eutopici sono sempre introdotti dalla
Commissione: è lei che decide di che si parla. E se per caso gli organi a
cui la proposta di legge è inviata la approvino, ma riscrivendola, in
modo da stravolgerne il senso, la Commissione è in grado di porre il
veto sulla sua (ex) creatura.
Dicevamo dell'Assemblea. Quest'organo, pletorico e affollato, deve dare
il proprio assenso a ogni disegno di legge, e anzi ha addirittura il
potere di non approvare la nomina dei commissari da parte del Gran
Consiglio. I piccoli lettori si staranno certamente chiedendo a che
serva quest'organo, e se sia giustificato lasciargli tanto potere. Il
fatto è che alcune minoranze conservatrici, imbevute di dottrine
sorpassate, ma che avevano un certo seguito ai tempi di Utopia,
credevano che non ci potesse essere democrazia senza assemblea
legislativa, quasi che a rappresentare i veri desideri del popolo non
bastassero i presidenti di regione. Per non scontentare nessuno, e anzi
guadagnar consenso alla causa dell'Eutopia unita, si è così deciso di
concedere l'Assemblea. Ma badate: essa ha poco in comune con i vecchi
parlamenti. Non può modificare il Gran Trattato, nel quale sono già
ricomprese moltissime norme fondamentali. Non può proporre disegni di
legge, come già detto. Intere, fondamentali materie sono al di fuori del suo controllo, come la politica estera e di difesa, oppure quella monetaria. Non può sfiduciare, ovviamente, i membri dei
Consigli. Può farlo invece nei confronti dei commissari, ma è un caso
rarissimo e sciagurato.
Ecco succintamente descritti i principali organi politici della grande e
bella Eutopia. Naturalmente rimane fuori da tale novero la Banca
Centrale Eutopica, che certo ha un ruolo decisivo, ma che non fa scelte
politiche: essa si muove, come tutti sanno, in base alla Leggi Eterne
della Scienza Economica, universalmente valide per tutte, e si preoccupa
soltanto della promozione del Bene Comune. A scanso di fraintendimenti,
il Presidente della BCE è nominato dal Gran Consiglio.
Siamo arrivati alla fine. È corretto dire che la forma di governo eutopica è la migliore possibile? Certamente lo è nello spirito. Ma resta ancora qualcosa da fare. In particolare, molte competenze (e troppa discrezionalità) vengono ancora lasciate alle regioni. È giusto procedere sulla strada del progressivo accentramento. I retrogradi regionalisti non se ne abbiano a male: nulla davvero sparisce dalle mani dei rappresentanti dei cittadini. Solo che si spostano poteri e responsabilità dai consigli regionali, singolarmente presi, alle giunte regionali, riunite tra loro. Questo è il modo migliore per assumere decisioni vincolanti per tutti con sufficiente ponderazione, attenta riflessione, e -possibilmente- al riparo dal processo elettorale. (C.M.)
Bella favola! Che faccio? La leggo la sera a mio figlio disoccupato per non farlo addormentare?
RispondiEliminaChi ti ha detto che è una favola?
EliminaEutopia inglobata da parecchio tempo nell'impero...più... assurdo di tutti i tempi!
RispondiEliminaRiderne per non piangerne...a questo punto, forse solo una risata li seppellirà...
Un Augurio di Buone Lotte a Tutte/i, Filippo Incorvaia.