martedì 26 febbraio 2013

Elezioni: ecco il bivio di fronte al Movimento 5 Stelle

di Fabrizio Tringali
Il primo commento al voto che mi viene in mente è il seguente: il Movimento 5 Stelle si trova già di fronte al primo bivio di importanza vitale. I numeri al Senato sono chiari, non c'è una maggioranza che possa sostenere un governo Bersani-Monti (che era il vero obiettivo di entrambi già da prima delle elezioni).
Quindi cercheranno di imbarcare il M5S. Non tutto, ovviamente, ma proveranno a spaccarlo e a tirar dentro 20 senatori a sostegno di un governo pro-euro supino di fronte ai diktat di Bruxelles e Francoforte.
Lo stesso faranno coi senatori del centrodestra. La campagna acquisti sarà condotta direttamente dal Quirinale, e appoggiata dalla UE.

Se riescono a far fare il salto della quaglia a qualche eletto del M5S, quel movimento nasce morto. Se non ce la fanno, allora inizierà ad essere davvero possibile discutere di come organizzare nel Paese l'opposizione al ceto politico che ci sta devastando. Le contraddizioni interne alle coalizioni scoppierebbero in tutta la loro evidenza, e probabilmente si tornerebbe presto al voto.
Io spero di sbagliarmi, ma temo che gli emissari di Bersani, Monti e Napolitano possano riuscire nell'intento, dato che il M5S non implementa meccanismi interni di piena democrazia diretta, e quindi finisce, anch'esso, per selezionare arrivisti. Offriranno loro mari e monti. Le pressioni saranno fortissime. E nella condizione attuale del M5S anche una piccola percentuale di arrivisti può togliere credibilità e sbriciolare l'intero movimento.

Possiamo aggiungere, poi, che questo voto sancisce la rinascita di Berlusconi, cosa che in questo blog era stata ampiamente prevista, e la fine della cosiddetta "sinistra radical-istituzionale" e dell'IDV, il che, sinceramente, è un gran bene. Speriamo di non sentire mai più parlare di Ferrero, Diliberto, Di Pietro, cespugli verdi, etc..
Su SEL non vale la pena di spendere troppe parole: è ormai chiaro che Vendola non rappresenta altro che una minuscola fetta di elettorato piddino che ancora spera di "spostare a sinistra" l'asse di governi che hanno come primo obiettivo la distruzione delle condizioni di vita e di lavoro dei ceti sociali più deboli. Il suo misero 3% servirà a dare un po' di poltrone all'entourage del presidente della giunta pugliese, nulla più.
Quanto a Monti e alla sua coalizione, possiamo dire che presto ne vedremo delle belle. La percentuale ottenuta dalla sua lista non è malvagia (purtroppo), ma i suoi amichetti Fini e Casini non accetteranno in silenzio un risultato elettorale da "prefisso telefonico".
La partita è aperta, vedremo gli sviluppi.

9 commenti:

  1. Concordo in pieno con l'analisi . Beppe (Grillo) se gli eletti del m5s ti/ci tradiranno ci rimane solo
    il berlusca e la santanchè e bruenetta...e stavolta non riesco a sorridere sardonicamente a questa eventualita'...

    Eletti del M5s Avete un ENORME responsabilita' , che uno o due tradisca sara' accettabile
    se saranno di piu' le speranze di uscita dall'euro veloce e di rinnovamento culturale e sociale dell'italia saranno incenerite per una o due generazioni...


    uno dei pochissimi a sinistra che prende posizione
    http://www.emilianobrancaccio.it/2013/02/26/leuro-e-ormai-un-morto-che-cammina-occorre-tentare-una-exit-strategy-da-sinistra/

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  2. Se anche uno solo degli eletti M5S solo ci provasse, non sa quello che lo aspetta. Non è una minaccia, è una constatazione. Solo un improvviso impazzimento di Grillo potrebbe rendere plausibile questa eventualità. Incrociamo le dita!

    Alberto Conti

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  3. Sicuramente la minaccia di fatwa immediata pesera' su qualsiasi defezione...l'unico rischio e' rappresentato dall'emergere di un secondo centro di potere parlamentare in opposizione a Grillo, magari disposto ad una politica piu' "accomodante" verso l'establishment. Vedremo.

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  5. Pare che abbia già deciso che via prendere al bivio, ed è una cosa preoccupante

    http://www.beppegrillo.it/2013/02/gli_italiani_non_votano_mai_a_caso.html

    Il buongiorno si vede dal mattino. Mettiamo i non tutelati contro i tutelati per finire l'opera di smantellamento dei diritti dei lavoratori. Usiamo magari come copertura il reddito di cittadinanza.

    Certo dare la prima parola a un decrescista che da anni cerca di convicerci, con scarso successo per fortuna, di quanto fosse bella la società preindustriale.

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  6. Potrebbe esserci un'altro "scenario".
    Mantenere un governo tecnico per un breve periodo e poi andare alle elezioni.
    Nuove elezioni sono un rischio sia per Grillo che per Bersani.Uno spostamento dei due elettorati o verso la governabilita o verso un ulteriore voto di protesta farebbe la differenza.
    Al posto di Bersani sceglierei il rischio elezioni.
    Tra i Grillini cosi apparentemente rivoluzionari potrebbe esserci qualcuno disposto a preferire la governabilita'.La compravendita è naturalmente possibile ma li brucerebbe definitivamente.Molto rischiosa.

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  7. Che non tutto sia "chiaro" nella selezione dei candidati del M5S è evidente in Toscana, dove un gruppo di previdenti aretini ha organizzato un "gruppo di pressione", giungendo facilmente in testa, data l'ingenuità degli altri candidabili. La rappresentanza dei territori è venuta così a mancare ed io sono convinto sia un valore. Questo senza un giudizio etico, anche se l'organizzare il consenso è cosa da prima repubblica, stile primarie PD a Napoli!

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  8. Parlare di "tradimento" per aver impedito a Schifani di essere rieletto mi sembra una pipì fuori vasino.

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