venerdì 28 marzo 2014

Ancora sul voto

Il post sul voto ha suscitato un certo dibattito fra i nostri lettori. Volevo provare qui a rispondere a coloro che criticano la possibilità di votare per il M5S in base al fatto che esso non ha una linea politica chiara, in particolare proprio su euro e UE, e preferiscono quindi il voto alla Lega o a Fratelli d'Italia. Il punto che mi separa da queste opinioni è, io credo, una diversa valutazione dell'essenza del ceto politico italiano. E la mia opinione in proposito è che si tratta di un ceto totalmente corrotto e totalmente menzognero. Si tratta di due punti importanti. Dire che si tratta di un ceto politico di mentitori vuol dire in sostanza che per essi le parole dette e gli impegni presi non hanno nessun valore: ogni dichiarazione, ogni presa di posizione è semplicemente uno strumento nella lotta per accaparrarsi fette di potere che si traducono poi in affari e clientele. Per cui, semplicemente, ritengo  che non si possa credere mai a nessun loro impegno. Se potessi credere alle parole dei politici, allora in questi anni avrei votato per qualcuna delle formazione di sinistra radicale, che spesso, a parole, prendono posizioni sulle quali concordo (non sull'euro, questo è vero). Ma non l'ho più fatto da parecchio tempo in qua, perché l'esperienza mi ha dimostrato che quelle parole non sono nulla, non hanno nessun peso e nessun valore di fronte all'unica cosa che veramente ha contato, per la sinistra radicale, negli ultimi decenni, cioè l'alleanza col  centrosinistra per guadagnarsi qualche spazio remunerato nelle istituzioni. Il simbolo di questa politica pseudoradicale ce l'ho ben chiaro in testa: è il Partito dei Comunisti Italiani che nel '99, al tempo dell'aggressione alla Jugoslavia, faceva parte del governo che mandava gli aerei italiani a bombardare la Jugoslavia agli ordini della NATO e contemporaneamente protestava contro la guerra e contro la NATO. “Ho visto cose che voi umani eccecc”. Ecco, dopo aver visto queste cose mi è difficile credere a una sola parola che venga dal ceto politico della sinistra radicale, e non vedo perché a destra le cose debbano essere differenti. Insomma, per tornare all'argomento, anche le posizioni antieuro della Lega mi sembra che  abbiano un carattere strumentale, che siano un modo per guadagnare voti intercettando i sentimenti antieuro che si stanno diffondendo. Voti con i quali poi contrattare qualche poltrona in più col resto del centrodestra. Naturalmente mi fa piacere che in questo modo le tematiche anti-euro abbiano maggiore risonanza e visibilità, ma di qui a credere che vi sia nella Lega una autentica volontà di fare una battaglia politica intransigente su questo tema, ce ne corre.
Ma i politici italiani non sono solo menzogneri. Sono anche corrotti. E questo è importante, ma non perché la corruzione sia il principale problema della nostra economia. Non mi interessa discutere qui della rilevanza economica del fenomeno della corruzione, perché il punto che voglio sottolineare è un altro. Il problema è che questo paese potrà salvarsi solo attraverso una autentica lotta di liberazione nazionale che riconquisti indipendenza e democrazia contro le potenti forze, interne ed esterne, che ce le hanno confiscate. Si tratta di una lotta dura, difficile, che costerà cara. Ma come si può pensare che una simile lotta venga condotta dai corrotti? I corrotti si faranno corrompere, è il loro mestiere. I corrotti accetteranno qualsiasi compromesso, svenderanno qualsiasi cosa, qualsiasi ideale, qualsiasi alleato, pur di salvare le loro rendite e le loro posizioni. E' esattamente quello che hanno fatto finora. Mi sembra evidente che non c'è alternativa: occorre spazzare via l'intero ceto politico italiano, perché una classe dirigente all'altezza della lotta necessaria possa riprendere in mano lo Stato e ricostruire il paese nell'indipendenza e nella democrazia. Questo è possibile solo con la rottura netta e intransigente nei confronti dell'attuale ceto politico, in tutte le sue componenti e con tutti i suoi annessi e connessi. Se non si capisce questo, cioè il fatto che l'intero ceto politico è il nemico, qui ed ora, non si può nemmeno impostare la lotta. L'unica realtà significativa che capisca questa necessità mi sembra il M5S, per questo ribadisco la mia convinzione che l'unica scelta possibile oggi è fra l'astensione e il voto al M5S.
(M.B.)

74 commenti:

  1. La corruzione c'è sempre stata. È caratteristica umana positivamente correlata con il livello del potere. Pensare di estirparla è utopistico. Stante la corruzione, sono le scelte della classe politica (comunque corrotta) a dispiegare i loro effetti sulla società. Ed è per questo che non ritengo sufficiente modificare il decisore se non conosco le scelte di colui che andrà a sostituirlo.
    La scelta di voto è fra chi fa un'affermazione, potendola smentire, e chi non la fa affatto.
    Nel primo caso colui che afferma acquisisce una responsabilità nei confronti del popolo, di se stesso e della Storia; nel secondo caso, colui che non afferma, non ha responsabilità potendo dunque agire senza vincoli morali.
    Preferiresti scegliere chi afferma di compiere un'azione e poi magari non la compie, o chi evita, per ignavia o calcolo, di fare un'affermazione?
    Io sceglierei il primo, perché dopo, incontrandolo per strada, saprei cosa dirgli (o fargli).


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    1. Accountability con i bastoni. grazie, non avrei saputo dirla meglio! ;)

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  2. Concordo, la classe politica è disonesta perchè corrotta e menzognera, del tutto inaffidabile.
    Tuttavia, da tale constatazione non deriva automaticamente che la classe politica sia il nostro maggiore problema. Se non riusciamo poi a collegare gli atti politici concreti alla trama internazionale che li tiene assieme, se non siamo in grado di svelare il disegno politico complessivo che i politicanti nostrani eseguono su commissione, allora tutto ciò sarà inutile, rimarremo comunque vittime del disegno, chiunque lo esegua ed indipendentemente dal fatto che si tratti di atto deliberato o soltanto dovuto ad incomprensione.
    L'onestà insomma non garantisce nulla, anche quando fosse in grado di resistere alle tentazioni.
    Naturalmente, questa non costituisce una risposta alle scelte elettorali che ciascuno di noi è chiamato a fare, riflette solo la problematicità di tali scelte.

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  3. Ringrazio Badiale per la consueta chiarezza, e replico con un breve commento.
    Non mi risulta che sia possibile sostituire una intera classe dirigente politica, salvo in seguito a una vera e propria rivoluzione (dell'ordine di grandezza delle rivoluzioni francese, russa, cubana), spesso concomitante con una guerra fra Stati. Per fare una rivoluzione mi pare che i requisiti minimi siano a) un partito rivoluzionario b) una ideologia solida e diffusa c) appoggi interni alle FFAA e alle forze dell'ordine.
    Nell'Italia del 2014 non ne vedo neanche uno.
    Che il ceto politico italiano faccia schifo è un'evidenza. Personalmente, credo che l'Italia non farà mai il primo passo per uscire dall'euro e per abbattere la UE; una delle ragioni, è proprio la qualità del ceto politico. Eventualmente, se le cose andranno nel migliore dei modi, l'Italia reagirà all'onda d'urto proveniente dalla Francia, l'unico paese nel quale, se continua l'affermazione del FN, potrebbe andare al governo una forza coerentemente antieuro e antiUE. Nelle elezioni politiche europee (che non sono le elezioni politiche italiane) a me pare che il votante antieuro e antiUE abbia due opzioni possibili per usare bene il suo voto. La prima, votare un partito che si dichiari chiaramente e inequivocabilmente contro l'euro e la UE, allo scopo di a) accrescere la forza delle formazioni antiUe nel parlamento europeo b) mandare un chiaro segnale alle forze politiche italiane, e favorirvi spaccature lungo il clivage euro sì/no, Ue sì/no (spaccature possibili solo se il personale politico dirigente vede messa in dubbio la sua futura sopravvienza elettorale dall'adesione acritica a euro e UE) c) astenersi, nella speranza che la percentuale di non voto superi il 50%, allo scopo di delegittimare l'intero sistema politico. Quest'ultima ipotesi, che ha un suo senso, si scontra però con due fattori: 1) il sistema politico proUE ha sempre reagito alla delegittimazione popolare applicando d'imperio la legalità 2) una delegittimazione dell'intero sistema politico provocherebbe, probabilmente, una sua unificazione difensiva.
    Quanto al M5S, personalmente lo ritengo eterodiretto. Naturalmente non ho prove.

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  4. Comincio con quello con cui sono d'accordo. Sono d'accordo sull'analisi della cosiddetta "sinistra radicale". Ahimè, che abbia rappresentato una costola del centro-sinistra è vero. E' anche vero che l'obiettivo è stato quello di ritagliarsi uno spazio politico all'interno di questo sistema. Ma al mondo, ai lavoratori, dello spazietto politico non gliene frega niente.
    Sono d'accordo anche sulla corruzione del sistema politico nel suo complesso, nel modo in cui è espresso nel post. Giusto.
    Più che essere in disaccordo sul resto, credo che occorra un approfondimento. Cioé, occorre spiegare perché si è venuta creando questa situazione. Una delle spiegazioni (mi sembra che anche Screpanti ne faccia menzione) è che questo ceto politico (non parlerei di "classe") non conta praticamente niente nelle decisioni di fondo dello svilupppo e delle politiche economiche. E se non conta niente, se occorrono i "maggiordomi" per sbrigare le faccende dell'amministrazione, allora si può riempire di inetti, nani e ballerine. Berlusconi in questo "ha dettato la linea".
    Anche questo aspetto andrebbe indagato, occorre comprendere come si evolve la società. E comunque non basta. Perché, ad esempio, c'è una lunga tradizione del capitalismo de noantri, quello basato su clientele, su appalti, su rapporti più o meno grigi con l'amministrazione pubblica.
    Occorre approfondire. Perché solo in questo modo possiamo individuare le "cause radice". Se non lo facciamo, si rischia di andare appresso al primo che urla "tutti a casa", l'evoluzione della specie dei Di Pietro, dei manipulitisti. Con quali garanzie? Se non si rimuovono le cause di fondo, le metastasi si riproducono.

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  5. Anche Grillo non è da meno sulla strumentalità degli argomenti, ho visto il video in cui urlava di volere la sovranità monetaria (prima delle elezioni) per poi dire che non è contro l' euro(dopo le elezioni) , di volere un referendum sull' euro(per accontentare quelli che magari lo hanno votato per quello) sapendo benissimo non che si può fare, ma come si fà a fidarsi di qualcuno così?
    Il M5S NON E' un movimento dal basso, conta quello che pensano due persone per le decisioni importanti, e a parte il livello di corruzione io ci vedo molta somiglianza con forza italia, nel senso che c' è un leader carismatico che decide (per i propri interessi) senza il quale il partito o il movimento prenderebbe alle elezioni un bello zero virgola (vorrei vedere senza grillo e casaleggio quanto avrebbe preso). Io non riesco a fidarmi di questi figuri.
    A me sembra che grillo non creda a una sola parola di quello che dice.Lieto di essere smentito.
    Saluti, Manuele.

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  6. Casaleggio ha espresso chiaramente la sua posizione sull'euro. Secondo lui quello che indebolisce la nostra economia sono gli sprechi e la corruzione. Quindi non è un problema legato alla gabbia monetaria in cui l'euro ci ha costretto ma anzi, dice che la svalutazione competitiva, che un uscita dall'euro permetterebbe, negli anni 80-90 ha fatto male alla nostra economia.
    E' il discorso che fanno quelli che difendono l'euro: l'Italia ha problemi perchè non è competitiva, quindi si tratta di fare le riforme strutturali (precarizzazione, abbassamento il costo del lavoro, diminuzione delle pensioni ecc.) Poi una volta fatto questo e risolto il problema degli sprechi e della corruzione lui dice che si potrà pensare se uscire dall'euro. Messa così è evidente che non hanno nessuna intenzione di abbandonare la moneta unica e il loro referendum ha il solo scopo di intercettare il dissenso per poi convogliarlo verso obbiettivi che ancora non sono chiari. Alcune cose sono però chiare: questa presunta democrazia digitale è servita a tenere fuori dal movimento il lavoro e le competenze acquisite, in anni di lunghe battaglie e impegno civile, da tante persone e gruppi che hanno fatto esperienza diretta sul territorio; tutto il lavoro degli stessi meetup fatto da gruppi di persone competenti e di buona volontà, non ha nessuna influenza sulla definizione della linea del movimento; gestito in questo modo il movimento risulta, finora, essere solo uno strumento nelle mani del creative marketing di un modello "web company" alla americana. Inoltre l'appoggio che il M5s ha riscosso dalle banche d'affari e dal console USA mette la dirigenza di questo movimento in una posizione poco rassicurante per noi, anche meno rassicurante di quella dei nostri soliti politici corrotti. Quelli perloméno sappiamo dove vogliono andare a parare.

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  7. Sono perfettamente d'accordo con Marino Badiale,
    però non diciamolo ad Alberto Bagnai, se no ci spella vivi ...

    O buono Appollo, a l’ultimo lavoro
    fammi del tuo valor sì fatto vaso,
    come dimandi a dar l’amato alloro.

    Infino a qui l’un giogo di Parnaso
    assai mi fu; ma or con amendue
    m’è uopo intrar ne l’aringo rimaso.

    Entra nel petto mio, e spira tue
    sì come quando Marsia traesti
    de la vagina de le membra sue. ...

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    1. Rosanna stai trasformando la tua giusta indignazione personale in un cambio di campo che poco ha a che vedere con tutti i tuoi commenti espressi nel blog di Bagnai, che io ho letto, ammirandone costanza ed impegno.

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    2. Significato di corruzione, dal latino: [corruptio], composto da [con-] e [rumpere] rompere, Perciò 1)"decomposizione, disfacimento",2) in modo estensivo "perdita, scadimento di valori etici",3) poi arriva il significato di corruzione connesso alla pubblica amministrazione, di chi deroga o induce a derogare ai doveri d'ufficio in cambio di vantaggi personali.
      A che corruzione si riferisce Claudio?
      Di fronte all'attacco ai principi della nostra Costituzione perché PRESCRIVE alle istituzioni di promuovere i diritti fondamentali del cittadino, essendo la nostra una democrazia necessitata come ben ci rammenta Luciano Barra Caracciolo,, non le sembra Claudio che chiamata in causa ora sia la corruzione nel suo primo-secondo significato, come corruzione, disfacimento (consapevolmente operato) dell'ordinamento costituzionale democratico? E da ciò che il primo atto politico da sostenere sia quello a sostegno e difesa della Costituzione stessa?
      E non è l'unione monetaria ed europea che richiede di fatto la soppressione delle Costituzioni nazionali? Non sono i trattati europei a contraddire di fatto la nostra Costituzione, non è il vincolo europeo a imporre priorità a discapito dei diritti garantiti dalla stessa?
      Perciò questo, l'eliminazione del vincolo monetario, è il primo obiettivo, che non esclude purtroppo tutti gli altri. ma un passo alla volta.
      Chiunque ci conduca a questo primo, ma non esaustivo risultato, ben venga, e che sia di destra è solo colpevolissimo risultato della corruzione, nel PRIMO senso, della sinistra.

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    3. Ehm, Claudio sarei io? Ma l'articolo l'ha scritto Marino Badiale...

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    4. Vabbè, facciamo così: Marino risponderà, visto che mi pare che la domanda fosse rivolta a lui. Intanto provo a dire qualcosa io.
      La ringrazio per avermi informato che Barra Caracciolo aderisce ai principi del garantismo e della legalità sostanziale (la storia della Costituzione "necessitata", ecc). Va detto che questi principi sono propri di una teoria elaborata da Luigi Ferrajoli, autore (molto) di sinistra. Perché allora può essere adoperata per invitare a votare la destra, come nel suo caso?
      Ora, a mio avviso lei non considera alcune cose:
      1) i Trattati, la Carta di Nizza, La Convenzione dei diritti dell'uomo, contengono enunciazioni meravigliose sul lavoro, sulla salute, la democrazia, ecc. Se noi ci fermassimo al dato letterale, i Trattati rappresenterebbero un di più di tutela dei diritti dell'uomo e del lavoratore, non un di meno. Evidentemente il problema sta altrove.
      2) è arduo dire che I Trattati sopprimono le costituzioni. Non foss'altro perché ogni sei mesi siamo appesi ad una pronuncia della corte costituzionale tedesca. Vede, il diritto non è formato da entità magiche si sopprimono l'un l'altra, o si superano, abrogano, derogano... Il diritto è l'applicazione del diritto da parte di qualcuno deputato a farlo. In particolare le corti costituzionali , che adottano ora l'una ora l'altra interpretazione. Ma chi sceglie i giudici della Corte? Il ceto politico.
      3) lo stesso ceto politico che sceglie, a sua sovrana discrezione, quali direttive UE attuare, e quali no. Quando sforare i patti di bilancio, e quando no. Quando concedere aiuti di stato, e quando no, in barba alle disposizioni relative al mercato unico. E così via. Lo stesso ceto politico che potrebbe, da un momento all'altra, attivare la procedura di recesso dai trattati (art 50 TUE)
      4) quanto sovraesposto dovrebbe convincerla che il centro della sua attenzione non dovrebbe essere tanto l'europa, quanto il ceto politico. E dovrebbe indurla (forse) a ritenere che non è stata l'europa a sottrarre sovranità nazionale all'Italia, ma il ceto politico a sottrarre ai cittadini la sovranità popolare.
      5) il ceto politico ha sempre fatto un uso retorico dell'Europa: ora come pretesto per le sue malefatte, ora come obiettivo a cui tendere, ora come orco da cui mettere in guardia. Non si lasci ingannare.
      6) vuole una piena attuazione della Costituzione? Si attivi per il recupero, da parte dei cittadini, della sovranità popolare. Uscire dall'euro non basta, anzi: di per sé non sposta di un millimetro la questione.
      7) un ultimo appunto. Se ha a cuore i diritti fondamentali della Costituzione, dovrebbe difenderli anche dagli attacchi della destra. O crede che i programmi del fronte nazionale, della lega o di FdI siano compatibili con la costituzione?

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    5. Mi scuso per la gaffe, Claudio, mi pareva una prosecuzione del post precedente.
      A me sembra che:
      "Se noi ci fermassimo al dato letterale, i Trattati rappresenterebbero un di più di tutela dei diritti dell'uomo e del lavoratore, non un di meno", appunto. I Trattati Europei enunciano letteralmente diritti e tutele ma li subordinano ad una Banca Centrale Indipendente finalizzata alla stabilità dei prezzi, con l'ovvia conseguenza che il perseguimento degli stessi non risulta più una priorità imperativa e ad essa stabilità possono essere sacrificati.
      Ne consegue un attacco alla Costituzione nazionale contro cui, senz'altro come lei osserva, non si levano voci da coloro che sarebbero deputati a difenderla.
      Che la colpa sia del ceto politico son pienamente d'accordo; ma dietro a quei trattati e a quella moneta si nascondono. Per cui io parto da là, a togliergli il paravento.
      Avrei rivotato 5s con molto più entusiasmo ma non posso fingere di non vedere che attacca la casta politica per la corruzione "spicciola" (non vorrei essere fraintesa, non meno esecrabile) ma si guarda ben bene dal denunciarne la ben più alta Corruzione consistente nella Menzogna iperliberista come alternativa democratica dettata da uno stato di emergenza e necessità esterni. Se non denuncia che questa crisi non è una fatalità ma è stata voluta e provocata dai ceti politici a cui dice di opporsi, non è credibile quando ne critica le amare ricette, e peggio nasconde al Paese che esiste una via d'uscita compatibile con la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali.

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    6. Be' sa, fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi la BCE ha l'obbligo di sostenere le politiche generali della UE in funzione degli obiettivi di cui all'art 2 TUE; e cioè il progresso, il benessere, la giustizia, la libertà, l'eguaglianza, e tante altre belle cose. Dato che contrastare l'inflazione non è necessariamente in contrasto con quegli obiettivi, ne consegue che è possibile affermare che tra i doveri istituzionali della BCE c'è il sostegno al welfare europeo. Vede come il dato letterale è ballerino. Io, da giurista, non mi ci soffermerei troppo.

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    7. Lei scrive che il M5S "nasconde al Paese che esiste una via d'uscita compatibile con la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali.". Addirittura! Ma non le pare di esagerare?

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    8. "Dato che contrastare l'inflazione non è necessariamente in contrasto con quegli obiettivi, ne consegue che è possibile affermare che tra i doveri istituzionali della BCE c'è il sostegno al welfare europeo". Ne è sicuro? Il Governing Council dell'ECB ha fissato il target sull'inflazione a "less than 2%", e come ben saprà questo numerello, non citato in nessun trattato de cujus, è altamente inconciliabile con la tutela blablabla. Quindi si, de facto i diritti e le tutele enunciate dai trattati sono subordinati alla policy scelta dalla ECB, che - ovviamente - rispetta la lettera dei trattati, ma se ne fa crasse risate dello spirito.

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    9. "Fatto salvo" implica una subordinazione del sostegno al welfare al controllo dell'inflazione e una interpretazione più benevola è antistorica, date le differenze strutturali dei Paesi in partenza, accresciute inevitabilmente negli anni di moneta unica. Non era compatibile la stabilità dei prezzi con il sostegno del welfare, non essendo un'area valutaria ottimale. Per salvare la prima stanno distruggendo il secondo, e pare fosse proprio quello che volevano.
      La nostra Costituzione non subordina il diritto al lavoro e gli altri diritti fondamentali ad alcunchè, altre interpretazioni sono escluse. Credo che ad essa e solo ad essa dobbiamo tornare.

      E sì, qualsiasi partito, compreso il 5s, non denunci che svalutazione salariale, disoccupazione, perdita di ricchezza nazionale...derivano dall'adozione dell'euro, e che la cura a base di tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni aggraveranno ulteriormente la situazione, mente ai suoi elettori e pur se composto di tanti bravi ed onesti attivisti e parlamentari, è complice dei corrotti che intenderebbe mandare a casa.

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    10. Ne sono sicurissimo. Qualunque targeting dell'inflazione è per principio compatibile con piena occupazione e spesa pubblica crescente: basta che cresca di pari passo la produttività dei fattori, in primis del lavoro. E il fatto, che lei correttamente ricorda, della natura di soft law del limite del 2% la dice lunga su quale sia la gerarchia delle fonti in Europa. Non sono i trattati ad avere una posizione di primo rango, ma la discrezionalità delle istituzioni europee: cioè dei governi nazionali; cioè del ceto politico. CVD.

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    11. @chiara ped

      La mia più che una domanda era un avvertimento. Poi, faccia lei.

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    12. @Claudio, concordo con lei che nell'Unione la discrezionalita' delle istituzioni comunitarie ha preminenza sui trattati. lei riporta questa discrezionalita' ai ceti politici nazionali. Tuttavia sa bene che nella ecb il peso relativo dei vari ceti politici nazionali risulta molto differenziato, e che il ceto politico dominante e' quello alemanno e dei paesi core, se vogliamo stare al contesto... sbarazzarsi del nostro - corrotto e traditore curatore coloniale - mantenendo il vincolo monetario non ci salverebbe dalla brama di conquista del ceto politico forestiero: il nuovo si troverebbe triturato dalle politiche imposte da istituzioni in cui ha scarso peso e di cui non capisce il funzionamento (e i rappresentanti del m5s consapevoli non lo sembrano proprio, per usare un cortese eufemismo). In altre parole, distruggere il vincolo esterno e' condizione necessaria non sufficiente per smascherare le responsabilita' e le scuse degli odierni e futuri quisling che dovessero prendere il potere.
      Sono inoltre meravigliato da "qualunque targeting dell'inflazione e' per principio compatibile con piena occupazione e spesa pubblica crescente". Le serie storiche indicano l'esatto contrario, e non credo che il board delle ecb non se ne sia accorto (siamo sempre ai pallidi eufemismi): la tendenza alla piena occupazione si accompagna alla crescita sostenuta dell'economia, che implica tassi di inflazione decisamente superiore al 2%. Sottolineo inoltre non tanto il pur interessante 2% (e non 3 o 4) ma il "less than": non solo non si accetta un'inflazione che possa sostenere la piena occupazione, ma addirittura asimmetricamente si accetta pienamente la deflazione, ovvero la possibilita' di svalutazioni salariali (molto gradite dal ceto politico tedesco per politiche mercantiliste), ovvero crescita della disoccupazione, ovvero distruzione dei diritti dei diritti dei lavoratori attraverso ricatto dell'esercito industriale permanente di riserva. La curva di philipps. Quindi le cose dimostrate sono altre, in aggiunta alla discrezionalita' delle istiuzioni europee: che esse agiscono contro lo spirito dei trattati e riproducono primariamente gli interessi di alcuni ceti politici nazionali, ma tra questi, al momento, non c'e' il nostro. Il nostro, per mero istinto di autoconservazione, avrebbe tutto il piacere di avere una politica piu' espansiva, ma non gli e' concessa da chi comanda.
      Quindi non si preoccupi: ci penseranno la ecb e le istituzioni comunitarie a distruggere il nostro ceto politico, non il movimento 5 stelle. Lei puo' stare anche a casa per le europee.

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    13. ceto politico che però perdendo lo stimolo (o la scusa) del vincolo esterno si troveremmo delegittimato davanti al popolo. perdendo faccia e probabilmente consenso.

      anche se la propaganda può far sempre miracoli.

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    14. A casa ci stia lei, grazie. Io ho una visione completamente ribaltata dei rapporti di forza nella UE. Non credo proprio che il ceto dominante sia quello tedesco: per l'ottima ragione che, se fosse stato per loro, l'euro sarebbe affondato tra il 2011 e il 2012. È intervenuto un altro fattore: sono intervenuti gli italiani (Monti e Draghi, su mandato di Napolitano e Berlusconi). Una visione non complottistica ci fa capire che le istituzioni UE sono il mezzo di affermazione, a livello continentale, delle strategie del ceto politico italiano. La visione opposta è del tutto lunare. Uno dice: è perché allora i politici appaiono così deboli e confusi? Risposta: in primo luogo è una debolezza più apparente che reale. In secondo luogo, a rovinare i piani dei nostri è arrivato il Movimento. È proprio l'irruzione dei 5 stelle l'unico fattore che, in questi anni, ha messo seriamente in crisi il ceto politico. Ora non possono più fare il conto senza l'oste.
      Una cosa sull'inflazione: l'idea che la stabilità dei prezzi sia incompatibile con piena occupazione e salari crescenti è una vecchia stronzata padronale. Ribadisco, dipende tutto dall'andamento della produttività dei fattori. Assicurata una dinamica crescente di quest'ultima, l'inflazione si manterrà bassa, anche se crescono i salari. C'è una vulgata pseudo-keynesiana per cui l'inflazione è un che di buono, e comunque è il prezzo inevitabile da pagare se si vogliono politiche espansive. Stronzate, appunto.

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    15. @ Claudio

      Ma allora perché Berlusconi si è dimesso?

      Io pensavo che la Germania non ha fatto saltare l'euro perché deve rientrare di un sacco di soldi (vedi ultima analisi Target2 del sito cobraf Zibordi che poi riprende in maniera chiara quello che sono gli squilibri interni all'euro).

      Francamente che sia l'Italia a dettare l'agenda e gli altri a seguire mi pare un po' troppo. Al massimo, e senza problemi posso accettare che certe letterine siano state scritte qui con mittente però BCE e quindi utilizzale per uso interno (per dare senso alla vulgata: c'è lo chiede l'Europa).

      Per quanto mi riguarda sull'analisi di FDI e Lega mi trovi d'accordo.

      Sul M5S ho ancora forti dubbi.

      Se vai su Huffington post o sul sito della lista tzipras trovi le ultime perle di saggezza di uno dei dotti e sapienti di quella lista appunto, l'economista da premio Nobel Viale.

      Vedi qui per ridere o piangere:

      http://www.huffingtonpost.it/guido-viale/fare-default-non-vuol-dire-lasciare-leuro_b_5047983.html

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    16. Scusate il precedente commento anonimo è invece firmato Riccardo. Scusate spero che il commento non venga perso.

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    17. Facile. Si è dimesso perché gli conveniva. Berlusconi, sostenendo Monti, ha schivato le elezioni anticipate, nelle quali sarebbe stato cancellato. Così ha guadagnato un anno per rimettersi in pista. Il punto è che B non era nella posizione migliore per "fare le riforme". Da un lato aveva nel governo un soggetto recalcitrante come Tremonti (e Tremonti, dal 2008 in avanti, è stato il vero capo della Lega, cioè dell'alleato fondamentale di B). Dall'altro, aveva contro di sé tutta l'opposizione sociale che questo paese poteva esprimere. Ci ricordiamo dei referendum del 2011? Ci ricordiamo, soprattutto, del 15 ottobre? Ora provi a immaginare B che tenta di mettere in atto il suo programma di governo, cioè quella cosa, scritta da Brunetta, nota al pubblico come "lettera di Francoforte", nel frangente sopra descritto. Sarebbe stato stritolato. Grazie a Napolitano, oggi è ancora vivo, vegeto, e arbitro della politica nazionale.
      Per quanto riguarda la Germania: se fosse stato per la sua intransigenza l'euro si sarebbe dissolto. Se davvero la Merkel avesse esercitato un sostanziale dominio, Mario Draghi non avrebbe potuto scandire il "whatever it takes". Lei si ricorda i dibattiti tra gli anti-euro nel 2011-2012? Scommettevamo tutti sulla fine dell'euro nel giro di mesi, per una ragione via l'altra: uscita della Francia, della Germania, della Grecia ecc. Ci siamo sbagliati. E ci siamo sbagliati perché consideravamo ininfluente il ceto politico italiano, che invece ha agito e ha messo in sicurezza la baracca. E ora siamo qui.

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    18. @Claudio

      Grazie per la risposta, non serve usare il lei.

      Ma la Grecia rientra anche in questa visione e in tutto questo guazzabuglio cosa ci guadagna il ceto politico italiano?

      Bisognerebbe allora capire meglio quali sono i collegamenti esistenti del così detto stato profondo nostro e le sue interazioni con gli altri della UE.

      Rimango sorpreso di questa analisi perché anche leggendo qua e la sulla stampa estera non mi pare di ricavare un peso specifico italiano così forte anche perché la Francia comincia a perderci in questo "gioco" al massacro e alla fine penso che anche la Germania abbia a perderci sul lungo termine da una europa distrutta.

      A proposito di Berlusconi solo però con la crisi di quella estate cominciò a parlare di banca centrale come prestatore di ultima istanza ed è da quella estate che cominciò però a cambiare atteggiamento sull'UE, sia ben chiaro visto il personaggio tutti i dubbi non sono solo leciti ma anche doverosi.
      Penso che all'epoca si trattasse di tattica ma adesso in Forza italia stanno cercando di definire la propria posizione tra euro si o euro no, la solita farsa?


      Riccardo.

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    19. cioè quindi l'attacco speculativo ai titoli di stato italiani proprio in concomitanza con l'esitazione berlusconiana nell'applicare le manvore correttive da 50 miliardi l'una "volute da Bruxelles" sarebbe una montatura con il nano come uno degli artefici principali?....andiamo. per favore. non scadiamo nel dietrologismo esagerato.

      è molto ma molto più probabile che Berlusconi abbia colto la palla al balzo del clima internazionale lui sfavorevole....per cui abbia barattato la sua posizione con maggiori garanzie.

      disconoscere il ruolo e della classe politica italiana e delle istituzioni UE e quindi dell'indubbia influenza estera esercitata da queste sul nostro paese è un gioco partigiano in ogni caso. sia che si sminuisca la componente interna che quella esterna delle forze di reazione che ci stanno distruggendo.

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    20. "cioè quindi l'attacco speculativo ai titoli di stato italiani proprio in concomitanza con l'esitazione berlusconiana nell'applicare le manvore correttive da 50 miliardi l'una "volute da Bruxelles" sarebbe una montatura con il nano come uno degli artefici principali?."

      Ma chi ha mai detto una cosa del genere? Bah...

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    21. mi pare che tu abbia detto che fu Berlusconi stesso a volersi dimettere per evitare la disfatta elettorale. ma l'insieme di eventi verificatisi nel novembre nero della democrazia italiana ci suggerirebbero che quello fu semmai il suo atteggiamento "difensivo" nei confronti di un elite europea e nazionale che aveva deciso di metterlo comunque da parte. proprio perchè inadatto moralmente a presentarci il conto dei più grossi sacrifici mai sostenuti dalla popolazione dal dopoguerra in avanti.

      il punto, secondo me, è che fate bene voi a rimarcare le responsabilità dell'elite italiana nella distruzione di questo paese...perchè troppo spesso si dà la colpa all'europa come entità generica.
      Però in questo pezzo mi pare si sia passati dall'altra parte quasi classificando come poco influenti le pressioni esterne ed estere. così non è.

      il ceto politico italiano trae linfa vitale dalla forza delle istituzioni di bruxelles. è vero che è il ceto politico a decidere l'alleanza mortale...ma è anche vero che senza l'appoggio fondamentale di bruxelles questa involuzione democratica e sociale sarebbe probabilmente già naufragata.

      Per cui diamo ad ognuno le sue responsabilità e dirigiamo i nostri intenti contro e l'uno e l'altro nemico. sia quello interno che quello estero.

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    22. " un elite europea e nazionale che aveva deciso di metterlo comunque da parte"

      E come avrebbe potuto l'elite europea costringere Berlusconi alle dimissioni? Spero che tu non creda che i governi francese e tedesco possano manovrare lo spread...

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    23. nella guerra di Francia e Inghilterra contro l'Egitto di Nasser, gli USA per fermare la cosa minacciarono la vendita delle riserve valutarie di sterlina possedute dalla Fed...rendendo più "morbidi" i vertici inglesi per stoppare la guerra in egitto. Questo per ricordare come il potere di intimidire gli alleati in questo modo sia sempre esistito e sia conclamato.

      Berlusconi avrebbe potuto restare in sella solo diventando Monti. applicando le sue stesse misure. lui non volle o fu troppo lento nel farlo - temeva il tracollo elettorale conseguente - e fu messo da parte.

      Il crollo in borsa delle aziende mediaset lo ricordo solo io? l'uscita della notizia del fatto che deutsche bank si stava liberando di miliardi e miliardi di debito pubblico italiano proprio in estate? coincidenze?

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    24. Va bene, se davvero ci credi non so che dirti.

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    25. e tu davvero credi che Berlusconi abbia manovrato tutto fin dall'inizio? andiamo.

      è possibile per carità. ma, se mettiamo da parte le ideologie, dobbiamo ammettere che la mia ricostruzione è senza dubbio più probabile della tua.

      tu sembri dipingere Berlusconi quasi come un infallibile macchinatore. sei proprio tu a dire che le elites fanno errori. la tua ricostruzione presuppone che Berlusconi non abbia sbagliato una (UNA!) mossa in 20 anni:

      e considera che stiamo parlando di quello che finisce sotto processo perchè si fa minorenni e che prova a riparare dicendo che si tratta di nipoti di sovrani esteri. fai un pò te.

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    26. 1) non ho mai detto che Berlusconi abbia architettato tutto fin dall'inizio. E questa è già la seconda o terza volta che mi metti in bocca cose che non stanno né in cielo nè in terra.

      2) ho scritto sotto che la parte principale del progetto di B è fallita clamorosamente. Leggi meglio.

      3) po', non pò.

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  8. Ottimo l'intervento di Badiale per quanto attiene al ceto politico. Ciò che ne rimane fuori è il fatto che questo ceto è in larga parte espressione di una società civile altrettanto corrotta, imbelle e asservita al culto di Mammona. Nelle analisi dei sinistri le masse devono sempre conservare una loro verginità.

    Solo su queste basi che diventa realistico pensare al "che fare".

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  9. Quello che non si capisce del M5 S è quale sia il suo fondamento culturale. quando una persona aderiva alla DC o al PCI sapeva bene quali persone erano, che idee, che ambienti frwquentavano, che valori avevano. Che cosa Grillo vuole mettere a foindamento del M5S? la socialdemocrazia? la dottrina sociale della Chiesa? il nazionalismo? il liberalismo? Secondo me lui e Casa hanno fatto uno studio di marketing, anzi lo fanno costantemente per vedere che cosa devono dire. Ad esempio pochi giorni prima del referendum veneto online per l'indipendenza sul sito di Grillo è apparso un articolo che pareva ammiccare alla voglia di secessione/indipendenza. Detto questo, spero che il M5S sia un incubatore per la maturazione di un nuovo ceto politico più rappresentativo degli interessi popolari.
    Ciao
    Mauro S.

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  10. Non posso fare altro che ringraziare Marino Badiale, per l'onesta intellettuale contenuta nell'articolo, che rispecchia in toto la mia idea dell'attuaale situazione, aggiungo soltatnto che, se ai nostri padri(e madri...) avessero tolto di fatto le pensioni di anzianità, come hanno fatto a noi, programmando scientemente un avvenire di precarieta' ad intere generazioni, schiavizzandole con rapporti di lavoro di tipo, diciamo...ottocentesco (ma solo perchè sono educato con i sindacati...), oltre che di emigrazioni mascherate, penso che ne avremmo viste delle belle...ma tant'è, è il liberismo, giusto? Dunque, o astensione( ma andando in piazza tutti i giorni a dire le proprie ragioni, sia che si appartenga al quinto stato che ai lavoratori dipendenti), o M5S...non voglio tediare, un abbraccio, Filippo Incorvaia.

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  11. Io voterò Lega e spero che tutti quelli che si sentono vicini al m5s facciano altrettanto. Il motivo è molto semplice: il doppiogiochismo sui temi europei del m5s è insopportabile, i sette punti una presa per i fondelli, a maggior ragione se si attesta che la maggioranza della base è contro l'euro. Quindi, sfruttando anche la relativa poca importanza di queste elezioni, voterò Lega, nella speranza che quando si andranno ad analizzare i flussi elettorali il manager Casaleggio si renda conto dove sono andati i suoi voti e si comporti di conseguenza.
    Mi sembra l'unico modo per sostenere la "base no euro" del movimento, che fino ad ora non ha contato una fava.

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    1. Anche se sei fascista, ti appoggio in pieno.
      Chi ha compreso veramente la trappola in cui siamo, sa perfettamente che i 7 punti proposti da Grillo non farebbero altro che allungare di qualche anno la dipartita dell'Eurozona danneggiando irrimediabilmente i ceti più DEBOLI, già sfiancati da 6 anni di crisi ed euro-idiozie.
      Di tempo da perdere non ne abbiamo veramente più.

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    2. Non che mi offenda particolarmente per un'etichetta che mi pare ultimamente venga affibbiata con tanta leggerezza, ma perché fascista?

      Provo a parafrasare il mio ragionamento, anche perché aggiungi un dettaglio sul quale non sono d'accordo:
      a me il m5s non piace, anzi, mi sento in disaccordo con tanti dei suoi principi cardine ("li manderemo tutti a casa" "debitopubblicobrutto" e "via i finanziamenti alla politica") e sono dubbioso su altri (democrazia diretta). Addirittura non li ho votati nemmeno alle politiche, anche se probabilmente ho commesso un errore. No, io il mio pensiero è rivolto ai tanti che si sentono vicini al movimento e che lo vedono come "l'unico possibile incubatore della rinascita sovranista" o cose così. Se davvero al momento vogliono sostenere la base "no euro" o "sovranista" dovrebbero avere la forza di distaccarsi e far capire che non si riconoscono nelle posizioni sintetizzate dai 7 punti e quindi votare altrove, anche se solo temporaneamente, con la speranza che uno spostamento di voti faccia cambiare direzione al movimento.
      Il dettaglio sul quale non sono d'accordo riguarda il "non c'è più tempo". E' vero, e magari! si potesse uscire domani, ma non sarà così e soprattutto non sarà dal parlamento europeo. Si tratta di costruire dentro il Paese una coscienza critica ed in questo senso auspico che chi dice NO EURO acquisti forza, per sdoganare i temi e per accelerare i processi di riposizionamento.

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    3. Scusami ma nel darti del fascista il mio intento era solo ironico; ma mi è venuto male!
      Ironizzavo su chi ancora divide il mondo tra fascisti e anti; ma non è il tuo caso.

      É ovvio che fattualmente una uscita dall'Euro sarà lunga e combattuta. Ma appunto per questo non dovremmo perdere ulteriore tempo dietro ai 7 punti.
      Già sarà complicato uscirne, se poi rincorriamo gli eurobond o altre amenita', non facciamo altro che complilcarci ulteriormente.
      Questo intendevo..
      Non dimentichiamo che ormai sono quasi 10 milioni gli Italiani che versano in condizioni veramente critiche, ed il numero aumenta.

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  12. E' vero, Lega e Fratelli d'Italia non sono credibili. Vengono da esperienze di governo che hanno avallato le politiche europee, quindi è lecito sospettare che le loro attuali posizioni abbiano carattere strumentale.
    Ma anche M5S non è da meno. Più si avvicinano le elezioni, più la loro posizione diventa ambigua. I 7 punti per l'Europa sono velleitari tanto quanto il programma della lista Tsipras, e tra l'altro sono tutte materie non di competenza del Parlamento Europeo. Anzi, mi farebbe molto piacere se gli autori di questo blog, che hanno la competenza necessaria, li discutessero e "smontassero", come già fatto per lista Tsipras.

    Ma soprattutto, parlare di referendum sull'euro senza dare una chiara indicazione di voto, di fatto promuove il mantenimento dello status quo. Si dirà che il concetto di democrazia diretta proposto dal Movimento impone che la scelta venga presa tramite referendum; ma, a parte che la democrazia diretta nel Mov. funziona a fasi alterne, avrebbe più senso allora che il referendum venga indetto tra i 100.000 iscritti al portale, e il relativo esito diventerà la linea ufficiale di M5S. Almeno, se dovessero vincere gli euristi, sapremmo il Movimento da che parte sta!
    M5S mi dà l'idea di un partito con il vertice pro-euro e una base in buona parte sovranista, un ossimoro politico.

    A queste condizioni, meglio non votare, meglio sperare in una astensione di massa. Pur con tutti i limiti di questa scelta, è il più forte segnale anti-UE che in questo momento possiamo esprimere.

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  13. Post Scriptum del mio commento precedente: nel portale del Movimento ci sono già proposte di indire un referendum on-line tra gli iscritti per chiarire una volta per tutte la posizione del Movimento sul tema euro (es: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/12/referendum-on-line-per-luscita-dalluro.html), che raccolgono anche un discreto gradimento tra gli iscritti. Purtroppo, questi inviti non sono ancora stati raccolti nelle alte sfere...

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    1. e mai lo saranno, stanne sicuro. Grillo, in my humble opinion, è la banderuola al vento che indica la strada ai pentastellati. Lo dimostra l'evoluzione (?) del suo pensiero (?), ovvero un coacervo di elementi, spesso superficialmente analizzati, affastellati alla bell'e meglio: internet grande male a inizio duemila, internet salvezza del pianeta a fine anni '10, e tanti altri salti da saltimbanco che dimostrano il suo essere assolutamente un principiante che non capisce quello di cui parla. Peccato che - tornando alla metafora iniziale - il vento sia Casaleggio, e Casaleggio è ultra-liberista fino al midollo spinale. Un anarco capitalista con una visione del mondo da dime novel scritta dopo indigestione da peperonata a metà anni '90 (vedi i video Gaia e Prometheus della casaleggio Associati: già i nomi dei video la dicono lunga). Quindi, se sperate nelle alte sfere, state freschi. Purtroppo per chi ci crede veramente, il movimento non può esistere senza Grillo, e Grillo senza Casaleggio è solo una sacco vuoto.

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  14. Carissima amica chiara ped,
    io non sto facendo alcun cambio di campo, proprio di nessun tipo e di nessun genere, tu forse non hai letto tutti gli interventi che ho fatto nell’arco di due anni nel blog di Bagnai, e sono tanti e numerosi, perché da quando ho letto il suo straordinario libro (ma ha letto anche l’altrettanto straordinario libro di Badiale & Tringali “La trappola dell’euro”) questa tragica storia dell’euro l’ho presa a cuore, non come fosse semplicemente un passatempo o un modo per trascorrere diversamente il break giornaliero, ma come un dovere di coscienza civica, umana e professionale. Per questo motivo ho partecipato al blog di Bagnai con grande piacere ma anche con grande sofferenza, perché ogni qualvolta si cliccava il tasto Grillo, immediatamente si trasformava in un tasto canc, venivi travolta da una valanga di insulti e ingiurie che ti stramazzavano al suolo, come fossi uno zerbino su cui stropicciarsi ben bene i piedi.
    Quindi se in un primo tempo provavo ad intavolare il discorso, in seguito a queste avventurose vicende, evitavo di parlarne e mi defilavo in silenzio, tanto lui si è sempre definito un soggetto terzo rispetto alle tante voci politiche che entravano nel dibattito elettorale. Da quando invece ha cominciato a riciclare e sdoganare forze politiche quali la Lega e Fratelli d’Italia, o personaggi come G.Ferrara, M.Giordano, G.Alemanno, G.Meloni, non solo limitandosi a proporli come capaci di individuare e denunciare le vere cause della crisi, ma anche segnalandoli come esempi di libertà d’informazione e forze politiche candidabili alle prossime elezioni europee, degne di nota, allora le cose sono cambiate, perché persone , uomini politici, partiti, che hanno contribuito volontariamente a questo sistema corrotto (intendo non solo la corruzione della borsa, ma anche dello spirito e del cervello), non può assolutamente essere in grado di condurci fuori dal guado.
    Se poi io qualche volta ho condiviso alcune critiche rivolte alla linea economica del Mov5*, che appare poco chiara nei confronti dell’euro, ciò non toglie che io abbia apprezzato il comportamento politico dei 5* in quasi tutto ciò che hanno fatto finora, perché si sono distinti come unica, vera e forte opposizione al sistema, a difesa della Costituzione, e come unica forza moralizzatrice della politica italiana, tant’è che tutti gli altri partiti stanno inseguendo (o fingono di farlo) le loro proposte, politicamente efficaci e coerenti. Forza politica che ho votato da quando è apparsa sullo scenario elettorale e che voterò fino a quando non mi deluderà, perché mi sembra l’unica credibile alternativa al sistema criminale che ci sta governando. Quindi per concludere non ho cambiato assolutamente alcun campo di battaglia, se mai posso finalmente e liberamente esprimere la mia opinione politica, quando nel blog di Bagnai non era assolutamente possibile farlo, previa protezione di elmetto, giubbotto antiproiettile e visiera. E certamente piuttosto che votare uno di quei bei tomi che sta proponendo lui, preferirei ingoiare un rospo vivo per traverso.

    Che la forza sia con te, carissima amica chiara ped.

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  15. Un’intervista blindata

    Un bell'articolo di Modigliani che dimostra tutta la tragedia di un paese privo di libertà di stampa, a proposito dell'Intervista fatta da Mentana a Grillo ...

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  16. Per te il problema è il ceto politico italiano, per me è l'euro. Tu voti 5s, io voto lega (e nonostante quello che dice Claudio NON sono leghista, ma a quanto pare le mie parole non sono bastate a spiegarlo, quindi SARO' leghista). Semplice. Tu credi nel voto sentito, io in quello utile. Per oggi. Finché non ci saranno tempi migliori.
    ps Se credi nell'astensione perdi OGNI credibilità ai miei occhi e agli occhi di chi vuole CAMBIARE QUALCOSA. Poi mi fai le lezioni di democrazia e di valori della sinistra? Un bel duce per spazzare via il ceto politico corrotto! Me lo dice sempre mio nonno, classe '26, reduce di russia, non noto per posizioni progressiste: besogna neta' l ni. Scusa per la provocazione ma l'astensionismo me lo devi spiegare proprio bene!!..
    altro ps Chi ha scelto i 7 punti per l'europa? Se voi foste stati DENTRO il movimento da anni, come me e tanti sareste più scettici. E sono critico proprio perchè è una promessa non mantenuta. Il 5s doveva essere un MOVIMENTO con la rete come MEZZO democratico. Le promesse si sono sprecate e la montagna ha partorito un topolino. non c'è NESSUNA discussione a livello nazionale, ne su economia ne su nient'altro. I mezzi ci sarebbero ma si preferisce un blog dove la tua voce conta quanto una scoreggia la mattina presto. Puoi agire a livello territoriale. Grazie potevo farlo anche prima. Il 5s è nato per cambiare la politica nazionale, eppure lo si vuol fare senza strumenti. Le decisioni vengono prese in assoluta indipendenza da grillo o chi per lui, non è questo quello che volevamo, e ora mi ritrovo nella stessa posizione che criticavo agli amici del pd, che entravano per cambiare il pd. Buonanotte. Sì questo ps è rivolto a Claudio, ma anche a Marino, entrateci! nel movimento se vi piace tanto, viverlo da dentro è molto differente, e vi accorgereste di tante cose, e se non vi sale il livello di frustrazione allora potete insegnare lo zen ai monaci. Tutto questo per dire che Grillo dovrebbe presentarsi come capo punto, allora voterei Salvini punto. Il movimento 5s sta diventando lo specchietto per portar voti a un personaggio che a volergli bene è schizofrenico. E io gli voglio bene! ma non si può dire che a seconda di come si svegli la mattina non cambi idea su questioni fondamentali! e il suo dispotismo all'interno del mov è palese a chi ha occhi per vedere.

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    1. Forse è meglio la Lega , meno dittatoriale meno autoritaria e più democratica, col suo cerchio magico d'oro d'argento e di fanghiglia, composta di quella bella gente che si è alleata per anni con il caimandrillo e che ha contribuito a ridurre l'Italia così come è ora, con il rischio di venire esclusi perché non si passa la soglia di sbarramento.
      Bella idea, complimenti!

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    2. @ Rosanna Spadini
      Purtroppo credo che le cose che dice claude siano vere. Il M5s aveva grandi potenzialità ma è stato tradito da Grillo. Doveva fare da portavoce come aveva promesso e poi eclissarsi. Ormai è evidente un dirottamento da parte di personaggi e interessi che con un movimento popolare di quella natura non hanno niente a che fare. I ragazzi dei meetap e quelli che siedono in parlamento dovrebbero liberarsene e forse lo faranno se il tradimento diventerà evidente.

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    3. Ho avuto una situazione simile alla tua, Claude.
      Sono uno dei primi iscritti al M5S.
      Concordo anche perfettamente con Badiale quando afferma che la missione primaria del Movimento è lo sradicamento dell'attuale classe politica.
      Voglio bene a Grillo, ma sulla questione Euro (il problema principale) non si deve cedere di un millimetro; per il bene di tutti deve essere affrontato nella maniera più rapida possibile, prima che la situazione degeneri definitivamente!
      Per questo motivo, e per questa tornata elettorale, neppure io voterò il M5S.

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    4. Perfetto, vuol dire che l'euro ve lo meritate, perché come ne potremo uscire diversamente? Grillo non ha tradito un bel nulla, se non c'erano Grillo e Casaleggio ora il Mov5* non esisteva nemmeno e se Grillo avesse dovuto farsi da parte per lasciare tutta la gestione agli iscritti saremmo andati molto lontano, in uno scenario mediatico in cui gareggiano Pittibimbo contro il Cavaliere della Triste Figura, l'impero del bene contro l'impero del male, la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione.

      Un Movimento senza figure leadership di riferimento, come Grillo, Di Battista, Di Maio, e altri rappresentativi dove può andare a parare?
      Strana la vita dei followers che non capiscono la portata dell'impatto politico che avrà la protesta di Grillo in questo frangente tragico della vita nazionale, perché è l'unica forza politica che può veramente superare il PD e dare una spallata al governo, e se ciò succederà anche Grillo si troverà di fronte al fatto compiuto e dovrà necessariamente rispettare le promesse, come quella che ha fatto qualche giorno fa: "Se la Merkel non accetterà le nostre condizioni allora dovremo uscire dall'euro."

      Gli ultimi sondaggi danno il movimento al 24% e oltre, e siamo a due mesi dalle elezioni, la campagna politica ora si infiammerà e Grillo ha la forza mediatica di smuovere le montagne.

      Ma io non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, non voglio convincervi, e non vi convincerò ...

      però voglio solo dirvi: pensateci bene, non c'è altro mezzo.

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    5. La lega è contro l'euro? Sì. Il movimento è contro l'euro? Forse.
      non vi basta vero?

      Grazie a chi condivide la mia amarezza sul movimento (ma tanto questi non sono manco mai stati sul portale, caro @ale! questi fanno tanto gli attivisti 5s ma mica si son mai sporcati le mani nei meetup!)

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    6. Ma davvero bastano due sparate nei talk-show per essere "contro l'euro"? Senti, ti propongo un accordo. Vorrei poter gestire tutto il tuo patrimonio, con pieni poteri. Sono un bravissimo amministratore, fidati. Quando mi dai le chiavi?

      Un'altra cosa: ti prego di smetterla di dire che noi non conosciamo i grillini, e per questo ne parliamo così bene (?). Tutti e tre conosciamo personalmente i membri della base 5 stelle a Genova. Sappiamo chi sono, come ragionano, ecc. E ci abbiamo anche aspramente litigato. Quindi basta, grazie.

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    7. Puoi anche decidere tu quando interrompere una dialogo/discussione, questo è il tuo blog e lo rispetto, ma, se vuoi, una cosa la dico: io non ti ho mai detto, né penso, che non conosci i grillini, dico invece che non hai mai neanche provato ad entrarci, perchè è quando ci entri che le contraddizioni esplodono davanti agli occhi e ti ritrovi incastrato in un sistema, lontanissimo dall'esser democratico o trasparente. Non sai quanta amarezza ho nel fare questa constatazione (amichevole, ma neanche tanto). Non c'è bisogno che entri, basta che ci provi, e capirai. Questo è tutto quello che posso dirti. La mia esperienza, le mie sconfitte.

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    8. Allora mi esprimo male: quel sistema lo conosciamo anche noi, fidati. Se vuoi ti do i dettagli. Ma ti assicuro che le nostre scelte le facciamo a ragion veduta.

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    9. I sondaggi valutano dal 65% al 80% i contrari all'Euro tra chi vota il M5S.
      Grillo, invece che ascoltare la base, continua a fare melina a centrocampo. Casaleggio la base addirittura manco se la fila: lui è apertamente a favore.
      Inutile dire quale è la linea ufficiale....
      Ergo: per adesso le contraddizioni sono piuttosto evidenti.

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  17. Che dire? Vinceremo anche per voi.

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  18. Pubblico un commento di Simone Santini. Aveva postato un commento qui, chiedendomi di cancellarlo; poi ne aveva messo un altro al post successivo, commento che dunque risultava Off Topic, e lo aveva iniziato asserendo che qui "non si potevano più inserire commenti" (?). Il nostro amico ha fatto un po' di confusione. Non che il commento sia chiarissimo, del resto. Ecco:
    imprecisione del suddetto.
    @Claudio, lei da per scontato che il "ceto politico nazionale" sia un blocco monolitico d'interessi. La sua ricostruzione delle dimissioni di Berlusconi lo dimostra ampiamente, tuttavia il ragionamento è fallato dal presupposto. Berlusconi è sempre stato complementare al progetto di dissoluzione della sovranità italiana in Europa, ma non è mai stato sostanziale a tale progetto; il motore principale in Italia è invece la sinistra tutta, dal pd ai rimasugli parlamentari della cosiddetta sinistra radicale. Berlusconi ha sempre e solo rappresentato i propri interessi (che ovviamente non coincidono con quelli nazionali, ca va sans dire), e questi hanno potuto convivere col frame neo libersita europeo fino a che avvantaggiavano comunque quest'ultimo. Nel 2011 gli interessi di B. confliggevano con quelli di Bruxelles. B. si trovò imposta la "lettera da Francoforte": non era sua intenzione spingere l'economia italiana nella trappola nella quale siamo adesso, sapeva benissimo quali sarebbero stati gli effetti elettorali per lui in un momento di estrema debolezza politica. In Europa minacciò l'uscita dall'€, Bini Smaghi e Hans Werner Sinn confermano; fu fatto fuori dalla quinta colonna italiana del progetto eurista (Draghi e Napolitano, con l'aiuto del nostro agente da Bruxelles Monti) e subito un codazzo della destra (Alfano&friends) bussò alle porte del "ceto politico nazionale" vincente per chiedere una fettina di torta e la tesserina di "forza democratica riconosciuta 100%".
    Con quella mossa, il ceto politico nazionale vincente (a la Pirrò) ha consegnato la propria testa alla garrota del ceto politico nazionale tedesco, ma questo se vuole lo approfondiamo dopo.
    La stessa contrapposizione all'interno del ceto politico nazionale si manifesta in Germania, dove la Merkel rappresenta gli interessi dell'industria manifatturiera esportatrice, che nell'euro vorrebbe rimanere per sempre per ovvi motivi di gigantesco surplus commerciale: lo dimostra il fatto che ogni qualvolta l'€ sta per andare in pezzi il governo tedesco fa (a volte non facendo nulla) il minimo indispensabile per mandarlo avanti; il supporto dato a Draghi in occasione dell'annuncio dell'OMT e del "whatever it takes" è stato uno schiaffo dato all'altra fazione tedesca, quello coagulato nella Bundesbank e negli integralisti monetaristi (Luttwak dixit), che invece, salvate le banche tedesche, ritengono che sia l'ora di uscire e abbandonare il club med ai suoi dolori. Guarda caso, dopo lo schiaffo della Merkel alla Buba la Bundesbank ha schierato il suo partito in campo, Alternative fur Deutschland. Guarda caso, è stato soprattutto Weidmann (presidente Buba) ha imporre la penalizzazione per le banche che detengono titoli di Stato nei prossimi stress test, nella speranza che i ceti politici nazionali del club med facciano saltare loro il banco, ben sapendo che nelle colonie c'è un legame inscindibile tra essi e i propri sistemi bancari (che con tali penalizzazioni sarebbero triturati dai mercati un secondo dopo l'uscita dei risultati).
    Sulla parte economica non vale nemmeno la pena risponderle, arrivati alle "stronzate neo-keynesiane" e alle "vulgate padronali" capisco che siamo di fronte alle supercazzole con sblindo a destra che esprimono una certa confusione, reale o artefatta che sia, di vedute. D'altronde, lei sta dicendo che la piena occupazione si può manifestare anche con la deflazione. Vado a riderci insieme a quel neo keynesiano neo padronale di Krugman.

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    1. Molto gentile. Confermo che non riuscivo ad inserire il mio post come Risposta ad un suo intervento piu' sopra, nel nostro lungo dibattito, probabilmente solo per qualche problema tecnico. Lungi da me pensare che ci fosse volonta' di censura da parte vostra, se stava insinuando questo. Le faccio notare che quello che scrivo io con molto piu' dettagli e' quello che scrive anche Luca Tonelli piu' su': la sua ricostruzione della rimozione di Berlusconi non regge, semplicemente Berlusconi ha barattato le dimissioni per qualche garanzia nel 2011, e cio' dimostra che il ceto politico nazionale non e' affatto coeso come lei dice, e questo pone qualche dubbio, per essere gentile, sulla strategia che suggerisce. Faccia attenzione che i "confusi" e i "fascisti" stanno aumentando a vista d'occhio, e alle supercazzole dei soloni di alto fusto credono sempre meno. Al solito, buona vita.

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    2. Ah, non avevo capito che fosse anche fascista! Ora vi rispondo, tranquillo.

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    3. Abbozzo una risposta.
      Innanzitutto io credevo che a descrivere il ceto politico come un blocco unico fosse chi parla di PUDE. Per quanto mi riguarda, non ho mai pensato che i politici si muovano compatti nella loro totalità, così come qualsiasi altro soggetto sociale. Tuttavia, c'è una caratteristica che distingue il ceto politico da tutte le altre classi, inclusa la borghesia; esso è sì composto da entità in contrasto e competizione reciproca, ma è anche in grado di assumere forme di coordinamento. E' come se fosse in qualche modo dotato di autocoscienza. In quanto tale è in grado di elaborare strategie in grado di favorire tutto il complesso della classe dominante; anche sacrificando l'interesse di questo o quel capitalista. Le grandi scelte vengono dunque prese dal ceto politico, in ogni paese. E spesso vengono fatte mediante larghe intese tra le diverse fazioni.
      Chiarito il quadro teorico, vediamo come si cala nel concreto. Chi prendeva le decisioni in Germania tra il 2011 e il 2012 non era disposto a prendere su di sé il destino dell'euro; cioè non era intenzionato a fare autonomamente le concessioni necessarie a tenere in piedi la baracca. Anzi, era decisa a vietare le misure pro-euro. La Merkel non aveva alcun contropotere di fronte a sé. Napolitano e Berlusconi decisero di passare al contrattacco. La strategia era articolata in due iniziative: Draghi a Francoforte e riforme in Italia. Con le riforme si sarebbe formato il capitale politico necessario per piegare Merkel, e preparare il terreno per Draghi. C'era un problema: Tremonti, che si metteva di traverso. E così Berlusconi si fece scrivere la lettera da Brunetta: per poter dire che le sue erano scelte obbligate.
      La prima parte della strategia ha avuto successo, la seconda è clamorosamente fallita. Così B e N sono passati al piano M: come Monti. E ha funzionato:

      http://www.repubblica.it/economia/2012/06/28/news/anti-spread_nuova_ipotesi_consiglio_ue-38171001/

      E così Monti e Draghi hanno salvato l'euro, col nostro sangue. Il ceto politico italiano, ottenuta la vittoria, sperava persino di farla franca. Ma avevano fatto i conti senza l'oste, e cioè senza la reazione degli elettori italiani.

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    4. Quasi dimenticavo: chi dice che la piena occupazione è incompatibile con la stabilità dei prezzi o è un ignorante o è un amico di Confindustria. La deflazione non c'entra nulla. Fine della discussione.

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    5. Suvvia, quindi il crollo delle azioni Mediaset, l'unica cosa che interessa veramente a Berlusconi (ricorda un po' il personaggio del verga Mazzaro', non trovate? Solo piu' simpatico e puttaniere)...dicevo, il crollo delle azioni Mediaset nel novembre 2011, prima delle sue dimissioni, faceva parte di un'articolata messinscena la cui sceneggiatura era stata scritta anche da Berlusconi? Non era una minaccia in stile mafioso del tipo "o ti levi dai coglioni o ti roviniamo"?

      http://www.corriere.it/economia/11_novembre_09/btp-borsa-mercati_be547e7c-0aaa-11e1-8371-eb51678ca784.shtml

      Ma si rende conto delle emerite cazzate che sta scrivendo? Ok, chit chat mode off.
      Claudio, quella che ha scritto riguardo a Berlusconi mi sembra una lieve imprecisione. E anche quella della Merkel messa all'angolo dal mefistofelico duo Draghi-Napo. La Merkel voleva con tutto il cuore che l'Italia restasse nell'euro, glielo chiedevano i suoi stake (nonche' share) holders: la grande industria esportatrice tedesca. Eppero' aveva un problema: non poteva dirlo pubblicamente ai suoi elettori, perche' a questi da anni veniva ripetuto che la colpa della crisi era delle cicale-locuste latinos. E allora concorda con napo-draghi che bissogna trovare la copertura mediatica, ovvero le riforme che l'Italia si impegnera' a fare, cosi' lei avra' il culetto al caldo sul fronte interno. Ma c'e' ancora quel brutto ceffo di Weidmann, capo della Buba, che, nein, mai avrebbe consentito una svolta espansive della bce. E allora guarda che caso:

      http://www.repubblica.it/economia/2011/09/09/news/acquisto_bond_scontro_nella_bce-21433068/

      Jurgen Stark, rappresentate ultra falco tedesco alla ecb, si dimette (o viene fatto dimettere, ha importanza?) in protesta contro tale svolta. Schauble e la Merkel si dicono tanto dispiaciuti, fanno spallucce, "gliele diremo noi delle belle agli sporchi italiani" et voila' la linea Merkel-Napo-Draghi e' servita. Berlusconi fuori dai coglioni e la Buba all'angolo.

      Quando ha tempo, se ci spiega anche come fa la piena occupazione a coesistere con la deflazione...si impegni di piu' pero', che la supercazzola dovra' essere ancora piu' convincente, e gia' su questa ha lasciato a desiderare.

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    6. Addendum: guardi che nessuno mette in dubbio che la stabilita' dei prezzi sia coerente con la piena occupazione. Io metto in dubbio che la soft law deliberata dalla ecb nel '99 sia coerente con la piena occupazione, e lei rispondendomi "qualsiasi targeting di inflazione permette di sostenere la piena occupazione" implicitamente dice che pure la deflazione permette la piena occupazione (deflazione ampiamente permessa dalla medeima soft law). Guardi, io sono qui con i miei confusi amici fascisti della confindustria, prepariamo i popcorn. Ci dica, ci dica.

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    7. beh il ceto politico italiano è attualmente più coeso che nel 2011 senza alcun dubbio. a maggio però il pepe al culo potrebbe iniziare a bruciare.

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    8. Claudio questa ricostruzione non può reggere. perchè i crediti target europei nel 2011 erano in condizioni emblematiche.

      la rottura dell'euro quell'estate avrebbe causato una fra le perdite più da record della storia alle banche tedesche sovraesposte nella intera periferia europea. ne consegue che la preferenza dell'elite tedesca non poteva che essere per il salvataggio dell'eurosistema.

      a meno che non vogliamo ipotizzare che davvero la politica decida e il capitale stia a guardare. cosa che in realtà sappiamo bene non essere...non è credibile la ricostruzione che vuole Berlusconi convincere la Merkel a prendere una decisione a favore dell'interesse del mondo bancario continentale...specialmente quello tedesco.

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    9. Simone Santini, lei è un complottista e un cretino. Gli ultimi commenti sono vergati con un linguaggio che chiunque le avrebbe censurato. Io non lo faccio, perché poi vi lagnate. Si vada a leggere qualche libro, troppo internet le fa male. Addio.

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    10. Luca: è perché no? I ceti dominanti mica agiscono sempre e solo in sintonia con i loro (presunti) interessi oggettivi. Molto spesso commettono "errori".

      Prima che la discussione si avviti, ricordiamo qual è la posta in palio. A dare retta alla interpretazione tradizionale, quella del complotto anti-Berlusconi, si finisce per assolvere l'ex-Cavaliere. Se prevale la mia interpetazione, il ceto politico in generale, e Berlusconi in particolare, vengono inquadrati come i primattori della vicenda. Con tutte le conseguenze del caso.

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    11. nono io non voglio assolutamente assolvere Berlusconi ci mancherebbe.

      però gli do un ruolo nella vicenda inferiore. lui secondo me è stato colui che le volontà delle elites le ha sempre assecondate....mai indirizzate.

      a meno che non si voglia pensare che sia tutto un giochino pianificato fin dai primi anni 90, berlusconi è sempre stato mal sopportato dalle elites "benpensanti" italiane, europee ed europeiste. secondo me è stato tollerato, visto come un interlocutore affidabile finchè tale si è dimostrato.

      una volta finito il suo compito ha perso la fiducia degli "investitori" venendo quindi gentilmente accompagnato alla porta. per sua megalomania personale ha mal digerito questa decisione...tant'è che dovette subire diverse pressioni in mezzo alle quali cercò di districarsi (per curare i propri interessi) prima di convincersi a lasciare.

      Berlusconi non è esattamente il ritratto dell'imprenditore che ha interesse in questo progetto di impoverimento collettivo. lui è un imprenditore nel campo dei servizi...ok ha anche finanziarie sotto controllo ma il suo impero pubblicitario televisivo dipende anche dal ciclo economico. secondo me i suoi interessi divergono a un certo punto...per lui va bene la riduzione delle tutele sul lavoro ma non la distruzione del benessere collettivo.

      Lui non ha delocalizzato imprese manifatturiere ovunque. non è mai stato beneficiario di svendite di patrimonio pubblico ad minchiam. non è mai stato parte vera dell'elite. questo dobbiamo riconoscerlo.

      Per quanto possa roderci doverlo ammettere...lui non è stato il motore dell'evolversi della situazione attuale.

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  19. Per quel che mi riguarda (se a qualcuno interessa), alle prossime elezioni europee mi asterrò come ho già fatto alle politiche.
    Per decidere quanto lunghe devono essere le banane da importare, o quanto largo il cetriolo europeo non hanno bisogno del mio voto; che ci vada un leghista, un corrotto del PD, un fratello d'Italia o un uomo a cinque stelle, secondo me, poco cambia.
    Non vedo come noi poveracci possiamo cominciare a contare, se legittimiamo attraverso il voto la costruzione oligarchica di questa europa.
    Spero la storia mi smentisca, ma in fondo sono un pessimista.

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    1. Mentre astenendosi i poveracci potrebbero contare qualcosa!!

      Purtroppo farai un favore alla maggioranza, qualunque essa sia.

      Ho letto tempo fa che l'ARS boicotterà le elezioni europee, mi spiace perché è un movimento veramente nato e fondato sull'essere no€ e noUE, e credo che sia la tentazione dei molti no€ disgustati, disperati, incazzati e di seguito convintisi dell'equivalenza tra il non votare nelle elezioni europee e il non avvallare l'unione europea.
      Sembrerebbe molto logico, purtroppo gli esiti di ciascuna presa di posizione che pare logicissima a livello individual-morale è la presa d'atto della sconfitta a livello democratico, di popolo.
      La democrazia va difesa insieme e con tutte le armi democratiche, che non sono poche affatto (anche se ci vogliono convincere che solo una rivoluzione potrebbe...).
      Non siamo dei santoni indù paghi dell'essere moralmente ineccepibili nel casino della corruzione universale, siamo degli uomini/donne nati e vissuti per anni in una nazione democratica, con certo tutte le perfettibilità che essa deve avere; non dimentichiamo i nostri padri/nonni che per questo imperfetto modo di governo, ma che concede la possibilità, anzi la prescrive, si sono battuti.
      Hanno svuotato il significato di destra e di sinistra: non vi accorgete che non c'è più né la difesa del lavoro né dell'impresa? né del welfare né della produttività? Lo sentite Visco che bacchetta insieme sindacati e imprese, l'avete sentito l'ennesimo tizio della Goldam Sachs che invita ai saldi italiani, la Bundesbank che CI consiglia la Grande patrimoniale (sconsigliandola nello stesso tempo in Germania perché recessiva), i sindacati che firmano il Testo unico?
      Iniziamo a ragionare come popolo, partiamo da qui.
      Siamo in questa unione europea (minuscola!) piacenti o no, è essenziale dire se ci piace o no esserci, e se lo riteniamo compatibile con la Democrazia.

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    2. Allora, il giochino delle elezioni a questo punto è: votiamo in massa una forza anti sistema o presunta tale, così da mettere paura, con le alte percentuali conquistate, in primis alla classe politica italiana e poi alle elites europee. Poi, sempre con le nostre belle percentuali a due cifre influenziamo il dibattito politico e le scelte a livello comunitario e usciamo dalla crisi.
      Be' a me personalmente, e senza offesa per nessuno, questa mi sembra una favola.
      Sono d'accordo con te è essenziale dire se ci piace o no esserci, ma se riteniamo che questa UE non è compatibile con la Democrazia, partecipare al voto è legittimare questa oligarchia.
      Il non voto è un voto, almeno finché non cambia la costruzione UE.
      Alte percentuali di astensione, supportate da azioni politiche e manifestazioni svuoterebbero completamente di significato il teatrino europeo e sarebbero molto più efficaci del continuare a votare e alimentare, nella speranza che qualcosa cambi, il sistema UE.

      I nostri nonni sputerebbero su questa unione europea.

      wee opinioni personali ovviamente

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  20. Acido basico...

    "Laddove si manifestasse la possibilità di costituire in seno al Parlamento europeo un gruppo politico con deputati di altri Paesi europei che condividano i valori fondamentali del MoVimento 5 Stelle verrá fatto su proposta di Beppe Grillo, in qualità di capo politico del M5S, e ratificata tramite votazione in Rete da parte degli iscritti al M5S."

    (dal "Codice comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle alle elezioni europee e per gli eletti al Parlamento europeo"

    ("Noi chiederemo alla Merkel di abolire il fiscal compact e il pareggio di bilancio e gli eurobond, intanto informiamo i cittadini sull'euro e se la Germania non ci sta allora proponiamo un referendum sull'euro" -> e questa sarebbe la strategia? La strategia del dopo, che informare adesso vuol dire prendere una posizione ben definita...)

    Casaleggio ha fatto tante belle promesse alle associazioni di piccoli e medi imprenditori che negli ultimi mesi hanno fatto rete attorno al M5S, in generale di tagliare le tasse e sburocratizzare l'attività economica (solito specchietto supply side comune all'intero arco parlamentare): cambiare comunicazione dall'oggi al domani dicendo:"ma i problemi vostri dipendono soprattutto dall'euro, scusate le tasse ve le tagliamo dopo" sarebbe una mossa controproducente e siccome da quelle parti di comunicazione qualcosa capiscono non avverrà mai. Il fatto che Casaleggio ci creda pure a quelle cazzate fa riflettere, ma a conti fatti sul tema euro si sono incartati da soli. L'unica cosa che li distinguerà, e che penso rivendicheranno, sarà di non averlo mai sostenuto l'euro a differenza di tutti gli altri partiti, nel presente o nel passato che sia: troppo comodo!

    Peraltro l'aspetto più sconfortante "della vicenda quivi narrata" è quello di liquidare il programma del M5S come sostanzialmente inutile, superfluo (ma diciamo idiota) perché i programmi politici non contano una beneamata sega. Ottimo. Il metodo più consono per valutare il movimento dovrebbe essere esattamente l'opposto, ovvero quello che loro stessi applicano agli altri: una spietata disamina di tutti gli aspetti del loro agire (o non agire) politico, senza eccezioni, senza concessioni sentimentali o stumentali. E punendoli, nel caso. Questa è la più autentica forma di rispetto che gli si deve per aver smosso la fogna del ceto politico italiano.

    Da quel poco che conosco del M5S offesa più imperdonabile non poteva essere pronunciata: immagino, se l'intransigenza della base è quella tanto sbandierata, motivo sufficiente per declinare l'endorsement...

    Poi ognuno voti (o non voti) per chi gli pare che tanto i conti si faranno a Parigi.

    PS_In anteprima vi do i risultati delle europee: vince il M5S con il 32%. Astenuti il 42% degli aventi diritto al voto. Contenti?

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