lunedì 24 marzo 2014

Qualcuno si stupisce?

Non si sa esattamente come commentare il voto "municipale" francese. Il vero vincitore della giornata, l'UMP, non è però il protagonista dell'evento politico che si è consumato in questi giorni. I protagonisti reali sono il Partito Socialista e Marine Le Pen. Ci si chiede se sia più notevole la vittoria dell'una o la disfatta dell'altro. La sconfitta di quest'ultimo è infatti impressionante, e trascina con sé tutta la multiforme sinistra francese. I socialisti, con un'opportuna alleanza con i Verdi, riusciranno probabilmente a conservare il governo di Parigi.
Ma Parigi non è la Francia. Nella provincia francese la sinistra perde ovunque. E spesso la sua disfatta coincide con la crescita dei gruppi di Le Pen. In particolare a Marsiglia e nel Sud la sconfitta è rovinosa: sugli otto arrondissement in cui si divede la metropoli portuale, uno è stato conquistato al primo turno dal UMP, in due il ballottaggio è tra UMP e PS, e il primo è in vantaggio, mentre in quattro il ballottaggio è tra Fronte Nazione e UMP. Solo in un settore cittadino si registra un vantaggio del PS; ma la somma dei voti delle destre è ben maggiore rispetto ai suffragi del partito di Hollande. Quest'ultimo fenomeno è una costante dei risultati elettorali, in ogni angolo del paese. Ci sono molti casi di vittoria al primo turno del UMP, come Bordeaux, Le Havre, Nizza, Orleans, Tolone, Amiens (e negli ultimi quattro casi il secondo classificato èil FN, non il PS). Ma anche nei luoghi dove il PS è competitivo, come a Lione, Lille, Dieppe o Rouen, è probabilissimo che i voti delle destre si sommino al secondo turno, determinando la sconfitta del partito di governo. Sono pochi i casi in cui è plausibile che la sinistra prevalga al ballottaggio, ed è significativo che dove ciò accade (Tolosa, Nantes e Montpellier)  è perché è fortemente radicato il partito ecologista. Ma la regola, in quasi tutti i territori, è la prevalenza dell'UMP. Persino nelle roccaforti di Arras, Brest, Lens, La Rochelle, il PS non riesce a vincere al primo turno.
Insomma, una catastrofe. Il paese ha divorziato dal governo.  Ed è probabile che il voto francese vada letto come un voto anti-Hollande, più che anti-euro: altrimenti non si spiegherebbe la messe di consensi guadagnata da un partito ultra-europeista come l'UMP. Semplicemente, Hollande ha fallito. E il suo partito non riesce ad attirare fiducia e mobilitazione, strappandoli ad una astensione dilagante (in queste elezioni il non voto nella fascia tra i 18 e 24 anni ha superato il 60%).
Ciò non significa che il partito anti-euro per eccellenza non abbia raccolto un grande successo. Anzi, un successo molto più grande di quel che appare. Marine Le Pen ha schierato 600 candidati nei 36000 comuni nei quali si votava (in molti dei quali si è presentato un unico candidato, eletto con la totalità dei voti). Concentrandoci solo sulle realtà più importanti, vediamo che il FN ha conquistato la maggioranza relativa ad Avignone, a Perpignano, a Frejus, in gran parte dell'Alta Savoia. I dirigenti del PS hanno immediatamente proposto a quelli dell'UMP di fare fronte comune per impedire che il FN  prevalga al ballottaggio, e questi hanno risposto picche (segnale molto importante); il che significa che queste importanti città (insieme ad alcuni altri centri minori) saranno con tutta probabilità amministrati dagli esponenti del gruppo di Le Pen. Qualcuno potrebbe commentare: perché la vittoria in una percentuale piccolissima dei 36000 comuni francesi dovrebbe rappresentare un grande trionfo? Per la stessa ragione per cui anche le municipali del 1995 furono considerate come una vittoria del Fronte; eppure in quel caso Le Pen conquistò solo tre sindaci. Il fatto è che, fino a ieri, il FN godeva di un radicamento territoriale scarsissimo. Il sostegno all'estrema destra è sempre stato visto come un voto d'opinione, da esprimere preferibilmente alle elezioni presidenziali. Il 18% conquistato da Marine Le Pen alle elezioni presidenziali non era un evento rivoluzionario nella vita politica francese: suo padre nel 2002 era arrivato al ballottaggio con il 17. Ma i francesi che votavano il candidato presidente FN, fino a ieri, non ripetevano la stessa scelta nemmeno per elezioni legislative. Questo fenomeno, insieme alla sostanziale chiusura del sistema politico francese (determinata in primo luogo dalla legge elettorale maggioritaria), ha per anni fatto sì che il Fronte godesse di una rappresentanza parlamentare assolutamente trascurabile; e il discorso si ripeteva, moltiplicato, per le elezioni per gli enti locali. Tanto per fare un paragone, alle ultime elezioni municipali del 2008 (in Francia la carica di sindaco dura 6 anni) Marine Le Pen presentò metà delle liste rispetto ad oggi, e non riuscì a eleggere nemmeno un sindaco
Un successo oltre ogni aspettativa, dunque. La sinistra dell'euro è riuscita nell'intento di dare al FN un vero radicamento territoriale. Ora si può dire che Le Pen dispone di basi più solide per conquistare il governo del paese. Complimenti. (C.M.)

43 commenti:

  1. eh già! oggi ho assistito alla performance del 'mio' candidato a (a cosa? presidente europeo? no, presidente del consiglio? no, presidente del parlamento? no, presidente di un caxo europeo? esattamente) piazza pulita e devo dire che soffrirà per un buon periodo di una forte dose di schizofrenia: vederlo sostenere posizioni keynesiane di sabato antisindacali di lunedì e gli costerà parecchio in salute. Cercasi equilibrio. E grillo che vuole cambiare il primo articolo della cost: una repubblica basata sul reddito (cos'era prima?). Per non parlar di renzi of course. Le destre vincono per mancanza di opponente. Ma dove sono le sinistre? CHI è a sinistra? davvero l'unica scelta è tra diverse forme di neo liberismo e neo fede?

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  2. I francesi si sono svegliati. Magari un bel dì ci sveglieremo anche noi.

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    1. Magari si passa da un incubo all'altro, chissà.

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    2. @ Claudio.
      In questo momento non penso che in Francia abbiano altre soluzioni per dare calci in culo alla via eurista/neoliberista dell'incubo in cui siamo finiti e come dici tu alla fine i complimenti di questo disastro sono ascrivibili alle anime candide della sinistra (pro quota di responsabilità con la destra ufficiale s'indtende).
      Sarà quindi ora che muovano il posteriore anche lì per evitare ulteriori scivolamenti.
      Di incubi ce ne sono tanti, in questo caso si autoalimentano, ma quando chi dovrebbe avvertire che la via percorsa è sbagliata e si rischia di finire nel burrone e magari poi in un altro non lo fa, ha doppia colpa.
      Inutile aspettarsi troppo, il popolo bue in determinate circostanze è proprio così: BUE.

      Riccardo.

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  3. Nel '77 Claudio Lolli,cantautore bolognese vicino al Movimento di allora,pubblicò un album bellissimo dal titolo profetico:"Disoccupate le strade dai sogni",al cui interno era inserita una canzone dal titolo altrettanto profetico:"La socialdemocrazia",dove Lolli la paragonava ad un mostro senza testa,usando una metafora perfettamente calzante anche oggi.Senza usare troppe perifrasi e dotte disquisizioni sul voto in Francia,si può quindi ricavare da un semplice brano musicale la sintesi delle ragioni sacrosante per cui interi strati di lavoratori,precari e senza lavoro, hanno abbandonato i loro storici partiti politici,considerati,giustamente oramai irrecuperabili alla causa della giustizia sociale,anzi,di più, additati come il loro nemico principale.Come dargli torto?Quando la Sinistra,con la maiuscola,non quella serva del capitale,abdica alla sua naturale funzione,andando a braccetto di lorsignori,il minimo che ci si deve aspettare è una totale ripulsa,non solo elettorale. Luciano

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  4. Tutto può succedere. Però, il nè aderire nè sabotare non è mai stata una buona politica. C'è una guerra in corso? E allora, va scelto il campo.

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    1. Già fatto: contro il capitale e contro il fascismo, per la democrazia. Suona un po' retrò. Ma non saprei trovare altre parole.

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    2. A mio avviso, in pillole la la situazione attuale è questa.
      1) capitalismo: scontro fra capitalismo mondialista a guida USA-Ue/capitalismi nazionali, insieme a uno scontro (trasversale) tra grande capitale e piccolo capitale. Un campo anticapitalista tout court non c'è in forma organizzata, gli manca persino una analisi e una ideologia all'altezza del compito.Il movimento operaio non mi pare in grande spolvero.
      1) fascismo: nell'accezione propria e nella realtà effettuale, non è presente sul campo, tranne minoranze marginali. Le potenze e le forze che si definiscono "antifasciste", e in base a questa qualificazione si legittimano di fronte ai popoli, alla storia, all'etica, sono: anzitutto gli Usa, poi gli alleati NATO e le eventuali coalitions of the willing; in Europa, i principali partiti di governo, di sinistra e di destra. Le potenze e le forze "antifasciste" definiscono "fascisti" i loro avversari e/o nemici, da Milosevic, a Saddam Hussein, a Assad, a Putin, a Marine Le Pen, a Matteo Salvini, al mio gatto se desse fastidio. Se ti posizioni nel campo "antifascista" ti posizioni, volens nolens, insieme a queste forze.
      3) democrazia. A me risulta che senza stati nazionali almeno tendenzialmente sovrani, la democrazia non può esistere in forma piena, perchè la sovranità popolare ha bisogno di un popolo, e non esistono popoli internazionali. Mi risulta anche che le potenze e le forze "antifasciste" di cui al punto precedente di autoqualificano anche come "democratiche": però, quando le elezioni danno risultati che non gli piacciono, le annullano; come dichiarano "populisti" e "fascisti" i partiti e le forze che non gli piacciono. Se congiungi indissolubilmente "democrazia" e "antifascismo" ti posizioni, volens nolens, insieme a queste forze.
      4) Sintesi: lo scontro politico principale in atto in Europa, in questa fase storica (oggi e domani, non dopodomani e sgg.) è quello tra: fronte pro-euro-UE (che si autoqualificano come "democrazia antifascista")/ antieuro-UE (che viene definito dalle forze avversarie come "popullista-fascista", eventualmente "sovranista-rossobruno").
      La scelta politica reale è fra questi due campi. E' poi evidente che in entrambi i campi coesistono posizioni anche molto differenziate e confliggenti, che tutte tentano di conquistare l'egemonia all'interno del proprio campo. I campi, però, piaccia o non piaccia, quelli sono. Per questo ricordavo, nel commento precedente, che "nè aderire nè sabotare" è una posizione politicamente sbagliata. Sul piano dell'analisi e della teoria non è necessario schierarsi dall'una o dall'altra parte; sul piano dell'azione politica, sì. E' una semplificazione brutale, una menomazione; piacerebbe anche a me che la si potesse evitare, ma purtroppo, penso che Schmitt abbia ragione.

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    3. Non sono d'accordo praticamente su tutto. Comunque è un buon compendio delle idee che circolano nel sottobosco anti-sistema, sopratutto web.

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    4. Be', noi funghi la pensiamo così, ma siamo aperti al dialogo con voi alberi d'alto fusto, se avete qualcosa da dire.

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    5. Bah, finora avete solo approfittato della nostra ombra...

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    6. Be', l'ombra della Quercia e dell'Ulivo ci ha sicuramente fatto bene.

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    7. Noi funghetti siamo stati i primi ad essere schiacciati sotto i pesanti e poco accorti passi del boscaiolo di Bruxelles.
      Ed è naturale che per salvarci la pelle ci siamo abituati a ragionare semplice: Euro si, Euro no.

      Ho votato m5s alle ultime, e alle prossime voterò Lega o Fdi. Questo non perché non credo più alla volonta' di cambiamento del movimento, anzi, ma è perché mi sto cominciando decisamente a stancare di essere schiacciato per primo, e oltretutto con noncuranza.

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    8. Non usciremo mai dall'euro a quella maniera. È ora che qualcuno cominci a dirvelo.

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    9. E come ne usciamo? Con gli Eurobond ed il referendum?
      Ovvero chiedendo pietà al boia, che per sua natura pietà non ha?

      Dicci dicci, da lunedi sono disoccupato (dopo 22 anni) e di tempo per ascoltare ne ho.... di tempo per continuare a procacciare da mangiare per me e i miei cari, molto meno; ma questo non ha importanza, siamo solo dei piccoli funghetti buoni solo da mangiare.
      Dicci dicci..

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    10. Ve lo dico in un prossimo post. Visto che hai tempo, puoi aspettare.

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    11. E comunque non voglio sembrare troppo arrogante e non ho intenzione di sminuire il vostro lavoro.
      Esprimo solo il mio punto di vista.
      Grazie per i tuoi contributi.

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    12. Ho inserito il brano di Sylos Labini perché non vorrei che qualcuno si faccia illusioni. Quando si parla di destra e di fascismo, è indispensabile conoscere la realtà storica. La Le Pen, se vincesse in Francia, farebbe politiche atroci. Non solo contro gli immigrati. Provo grande solidarietà per Alessando Ale e capisco quello che dice. Capisco anche i drammi personali. Però uscire dall'euro e basta non funziona. Senza cambiare la politica e la struttura dei rapporti sociali, i problemi tornano. Perché riprendere a produrre scarpe e riuscire ad esportarle svalutando la Lira, non è la soluzione. Occorre incidere su tutto il sistema industriale, occorrono investimenti pubblici per l'innovazione, occorre migliorare le condizioni di lavoro. Per non tornare ai tempi della Classe Operaia Va in Paradiso.

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    13. Caro Alessandro,
      noi funghi, avendo una prospettiva terra terra, ci chiediamo: è peggio stare nell'euro, o è peggio che vinca Marine Le Pen, la cattivona che non è antifascista?
      Noi porci(ni) preferiamo uscire dall'euro, grazie.

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    14. ma sarò strano ma le politiche atroci le vedo già ora e le ho viste attuare da 20 anni. dunque non mi aspetto altro che ulteriori politiche atroci per il prossimo futuro.

      Con questo non voglio dire che è meglio il fascismo dell'eurocrazia, però ragazzi bisogna che al di là di tutto si ammetta che le politiche atroci della Le Pen fino ad ora sono solo supposte. quelle di Bruxelles sono reali e presenti.

      @Francesco: se la Le Pen volesse fare quello che scrivi tu, cioè quello che fece mussolini...ma perchè mai vorrebbe uscire dall'euro? provvedimenti nel solco favorevole al grande capitale vengono portate avanti già oggi con Bruxelles come principale esecutore.

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    15. @Francesco, la gran parte di quello che scrive Sylos Labini l'hanno già fatto e lo stanno facendo i governi euristi-liberisti dagli anni '80 ad oggi, con le dovute differenze dovute al fatto che è passato un secolo. Così, per dire. Quindi: de che stamo a parlà? Benvenuto ai giorni nostri. Bada, lungi da me essere contento di dover votare la destra estrema per poter liberarmi dall'euro e da questo inferno hayekkiano, ma se la scelta è tra aspettare l'uscita da sinistra o rischiare la riedizione di un qualche tipo di fascismo d'antan, bon...'sto coi funghetti. Ora, ammesso e non concesso che la La Pen passi da una concezione autoritaria del patto sociale al fascismo, resta il fatto che nel compiuto fascismo economico, quello tanto bene individuato da Labini, ce stamo a sguazzà da un decennio, e non mi sembra che la democrazia formale ne abbia guadagnato (vedi post su democrazia tirannica più giù).
      @Claudio, lei pur di non votare a destra è arrivato a sostenere di votare Grillo. Il che la dice lunga sulla disperazione della risposta alla domanda "che fare?". Come ho scritto nel post che mi ha giustamente bloccato perchè anonimo, non capisco come non faccia ad essere spaventato (almeno) anche da Grillo e dal grillismo, che col fascismo primigenio - quello di san sepolcro - spartisce tantissimo. Ma forse il fascismo primigenio era più dialettico, quello di Grillo è - tra le altre cose - solo l'ennesimo partito azienda.

      Simone

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    16. Certo, siccome il M5S è fascista meglio votare Le Pen. Siamo alle belinate, è proprio il caso di dirlo.

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    17. E poi sperare di abbattere l'euro votando Le Pen in Francia, o addirittura Salvini in Italia, è di una ingenuità sorprendente. E questo pur essendo consapevoli che tutta la stampa nazionale e internazionale, all'indomani di una affermazione del Movimento, griderebbe "gli italiani non vogliono più l'euro". Ora, questo lo so io come lo sapete voi. Siccome non riesco a credere che siate scemi, ma TANTO scemi, traggo da tutto questo una conclusione, in fondo cristallina. E cioè che votate estrema destra perché vi identificate nell'estrema destra. L'euro è solo un pretesto, che vi consente di uscire allo scoperto. Se domani Grillo dicesse "usciamo dall'euro" (cosa che ha già fatto, ma non importa) trovereste un qualche altro motivo per non votarlo. E se fosse vero che avete delle reali remore contro l'estrema destra, semplicemente non la votereste. La pregiudiziale antifascista, per chi la condivide, è invalicabile.
      Insomma, voi e Le Pen vi siete trovati. Vi consente di essere di estrema destra e di poter accampare qualche ragione apparentemente pragmatica ("lo faccio solo perché rivoglio i cambi flessibili, giuro"). Che dire? Sono felice per voi. Dev'essere stata una ricerca di anni.

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    18. Questi sofismi non le si addicono.
      Il M5S è un partito azienda (o padronale, lo chiami come vuole) con potenzialità fascistoidi, spero che su questo non si debba discutere, al di là dei pipponi sulle potenzialità "a la gauche" del movimento (certo, manco fossero gli arditi del popolo).
      FN è un partito leaderistico (ereditario) con una concezione autoritaria della società, un'ascendenza fascista, per di più dichiaratamente fascista fino a poco tempo fa.
      FN si dice deciso a rompere il principale strumento con cui è stata fascistizzata sostanzialmente la nostra società negli ultimi trent'anni (Sylos Labini docet), M5S non ci pensa minimamente.

      Quindi, come vede, la scelta è un po' più complicata che fascisti si/fascisti no. Ma capisco che per chi si professa indefessamente antifascista sia tanto meglio tenersi il fascismo economico che si conosce e fantasticare su derive autoritarie di Renzi (il cui progetto di assoluta predominanza dell'esecutivo non è altro che il naturale, progressivo e parallelo portato di 30 anni di evoluzione del fascismo economico in cui viviamo) piuttosto che votare un partito dall'ascendenza fascista per liberarsi dal fascismo economico. Per capire meglio aspetto in ogni caso di leggere uno dei suoi prossimi post, dove ci spiegherà perchè uscire dall'euro non ci salverà, e rimanerci dentro con grillo invece ci permette di sperare ancora. Simone

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    19. Questo è il link al programma del M5S. Chiedo, di grazia, ove sia espressa una qualsivoglia posizione riguardo l'eurozona [NB - I programmi possono essere aggiornati in itinere].
      Ci son cose banali (tipo " Sostenere le società no profit", pag. 10).
      Perché non manifestare la propria opinione su questioni più importanti? Anche se si volesse indire un referendum sull'uscita dall'euro, perché non è possibile conoscere con certezza qual'è la posizione degli iscritti al movimento sull'argomento. Questa seconda cosa non impedirebbe la prima, o sbaglio? Attuano la democrazia diretta all'interno su una messe di questioni, ben meno importanti... Perché non domandare agli aderenti al movimento la loro posizione? Perché non tradurre la volontà della maggioranza che ne uscirebbe in un punto del programma politico? Perché si ha paura di perdere parte dell'elettorato? Perché si immagina l'esito della consultazione contrario alla posizione di una presunta leadership?
      Quando sul blog di Grillo comparirà un sondaggio con domanda :«Vuoi uscire dall'euro?» (risposta: SI/NO), crederò alla democrazia diretta sbandierata dal M5S.

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    20. Guardi Claudio, sono disgustato dal suo ultimo post. Io ero a Genova nel 2001, ho visto amici massacrati, mi sono preso le mie botte e ho rischiato di dormire alla Diaz la notte dell'irruzione, il caso e la fortuna vollero che tutto saltasse all'ultimo minuto. Nel 2003 ero a bloccare i treni che da Camp Derby andavano al nord per rifornire le truppe usa in Iraq. Ho speso anni nel commercio equo e solidale quando era ancora una cosa presentabile, e non c'è giorno che non mi sopporti le mie quotidiane discussioni contro l'universo mondo in difesa dei rom. e spero che sappia cosa significhi dato che solo i primi candidati alle prossime grandi prove di pogrom. Quindi mi faccia il piacere, non devo certo mostrare il patentino di democratico o di "persona di sinistra" a lei. La sua piccineria di vedute la dice lunga sul fatto che l'antifascismo che lei dice di incarnare sia solo un sepolcro imbiancato e che la destra ci sta spaccando il culo e ce lo spaccherà fino in fondo grazie anche a questa ottusità. Buona vita. PS: spero che non mi bolli pure come omofobo per la popolana espressione "spaccare il culo". PPS: chi è l'ingenuo che pensa che gli euroburocrati non sappiano che il m5s è una finta e che i suoi padroni sono filoeuristi fino al midollo, checchè ne dicano i mezzi di informazione? Ma mi ri-faccia il piacere. Simone

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    21. ma quindi anche il 23% dei francesi, se confermati, vorrà solo dire che sono sempre stati intimamente fascisti?

      mi sembra una conclusione davvero ideologica.

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    22. Ma mi faccia il piacere lei, va. "contro il fascismo, vota Le Pen". Lei è solo un confusionario. E mi risparmi la litania sul curriculum no-global, grazie; se finisce a votare FN o equivalenti (perché invece il m5s è fascistoide, come nrelè lei che è contraddittorio, e quel che ha fatto finora non vale un tubo. Tanti saluti.

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    23. Le faccio notare un'ultima cosa, Claudio. Nella mia confusione so benissimo che il Parlamento Europeo non conta una mazza, per questo posso permettermi di mandarci un partito razzista e no euro come la lega: sara' il segnale che il boscaiolo di Bruxelles capira' benissimo, e quello che a me interessa mandare, a danno nullo dal punto di vista legislastivo per il popolo italiano. Alle politiche italiane il mio comportamento elettorale potra', dovra' essere molto diverso, e non ho problemi a confessare che nom ho la minima idea di cosa fare. Ma la sua piccineria d'alto e onorato fusto le impedisce di prendere in considerazione un voto del genere alle europee, cosa ne direbbe l'ecosistema tutto antifascismo a chiacchiere e distintivo con cui poi si devono passare le giornate? Mi ri-stia bene e voti Grillo, vedra' quanti problemi risolti e quante crasse risate a Bruxelles mentre i giornali parleranno di vittoria no euro in Italia. Simone

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    24. Mi sono preso più volte del fascista quando, negli anni scorsi, ho difeso convintanente i valori del M5S e che tutt'ora difendo.
      Continuo a prendermi del fascista dai piddini un giorno si e l'altro pure quando spiego loro i motivi di una lotta contro l'Euro.
      Adesso però siamo addirittura al paradosso puro, prendermi del fascista da uno che difende il Movimento ed è contro l'Euro.... qui ormai siamo alla schizzofrenia più evidente!

      No Luca Tonelli, non sei strano solo tu, o siamo strani in due, oppure io e te siamo normali ed è decisamente strano chi ancora (nel 2014!) divide il mondo in anti-fascisti e pro-fascisti non tenendo conto che nella questione esistono anche svariate sfumature e che i fascisti (quelli veri) siedono tutti ordinati a Bruxelles.

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  5. Ricordo a tutti che i commenti anonimi non sono ammessi.

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  6. Subito dopo essere salito al potere, il partito fascista pagò il conto per gli aiuti finanziari e politici
    ottenuti negli anni precedenti dalla grande borghesia.
    Il governo decise: 1) di sopprimere, in pratica, la Commissione per l'indagine sui sovra-profitti di guerra;
    2) di abolire la nominatività dei titoli azionari; 3) di trasferire la rete telefonica a società private; 4) di rinnovare le concessioni alle società elettriche; 5) di abolire il monopolio statale delle assicurazioni sulla vita e di trasferire una cospicua quota di tali assicurazioni a società private; 6) di attuare il salvataggio, con danaro pubblico, di alcune grandi banche, che restarono private; 7) di riformare il regime fiscale, in senso favorevole ai privati, dei trasferimenti a titolo ereditario; 8) di « sospendere » la legge di riforma agraria; 9) di abolire, attraverso una numerosa serie di eccezioni, il limite massimo di otto ore per la giornata lavorativa, limite che gli operai avevano conquistato dopo dure lotte nel 1919 e nel 1920.
    A favore di una parte della piccola borghesia furono presi diversi provvedimenti, fra cui occorre ricordare:
    1) l'assunzione di notevoli schiere di persone nella burocrazia, nell'esercito, in quella speciale
    milizia di partito denominata «milizia volontaria per la sicurezza nazionale» e negli uffici organizzati nell'ambito
    del partito fascista; 2) la revoca delle sovvenzioni governative alle cooperative (che danneggiavano gl'interessi dei piccoli commercianti); 3) la revisione, in senso restrittivo, delle norme per la concessione delle licenze per il commercio al minuto; 4) provvedimenti a favore di varie categorie di artigiani.
    Da questa cospicua serie di concessioni restavano esclusi i lavoratori salariati, i quali, anzi, dopo essere stati privati delle loro organizzazioni sindacali e cooperative e dei partiti che ne esprimevano gl'interessi, ben presto subirono duri colpi anche sotto forma di riduzioni salariali.

    Paolo Sylos Labini - Indagine sulle classi sociali - Laterza - 1974

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  7. Le posizioni di Martini sono quelle di un’intellettuale profondamente radicato dall’ideologia socialista del XX secolo, nel cui ambito il fascismo giocava un ruolo polemologico e contrappositivo fondamentale. Ruolo ancora rafforzato dal fatto che l’antifascismo militante – non essendoci più fascismo e quindi essendo del tutto gratuito – è rimasto uno dei pochi tratti costitutivi che il fantasma attuale della sinistra può permettersi di continuare a coltivare. Negli ambienti dell’estrema (per ridere) sinistra attuale questo mitologema ha molto vigore e dimetterlo significa esporsi alle più concitate accuse di tradimento.

    E’ ovvio che il Front national rappresenti un’occasione insostituibile per mettere in crisi il regime plutocratico, in sempre maggiore affanno. Ma il discorso è a mio avviso più vasto. Ciò che passa sotto il nome di globalizzazione liberista è semplicemente l’impero americano eretto forzatamente dopo il crollo dell’Unione sovietica. Il regime di capitalismo selvaggio in cui ci dibattiamo è quello anglosassone. E’ questo impero che bisogna distruggere. E la sua distruzione avrà conseguenze talmente vaste che è abbastanza secondario quali partiti e quali movimenti portino oggi avanti la lotta nei diversi Paesi. Importante è saper costruire una pirotecnica del consenso avversa a quella del regime: se in Francia ci vuole il richiamo nazionalista qui vanno bene le buffonate di un capocomico e perfino il fantasma della democrazia diretta. Importante è marciare.

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  8. Sono stato a una riunione con i deputati grillini . In prossimità delle europee hanno parlato di ogm e ambiente,l'euro è stato relegato al referendum(come dire pensateci voi noi non ne volemo sapè niente) ,anzi l'ultimo intervento,accalorato,era semplicemente l'equazione uscita euro=megainflazioene, debito pubblico legato alla corruzione dei politici,neanche una parola sulla indipendenza delle banche centrali.Sono rimasto deluso e preoccupato e se Grillo non volesse uscire dall'euro?Cioè come tsipras fosse un contenitore degli antieuristi?Comunque mi sto indirizzando verso il non voto, per il momento. Claudio.

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  9. Le reazioni al mio ultimo commento sono molto significative. È come se avessi tirato un petardo in un pollaio: piume e starnazzamenti ovunque. Bene, significa che ho colto nel segno.

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    1. a me sembra invece che gli starnazzamenti, se così vogliamo chiamarli, siano il risultato dell'ennesimo delegittimare l'unica forza, ripeto UNICA, antieurista ed anti-UE che ad oggi ha la possibilità di diventare primo partito in un paese europeo.

      e noi sappiamo bene tutti cosa questo potrebbe comportare. tanto più che essendo Le Pen in Francia....noi italiani dovremmo doppiamente tifare per lei...perchè potrebbe far esplodere l'ordine costituito senza riflessi "fascisti" sul nostro paese.

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  10. Intanto vi segnalo un'intervista di Bertinotti sul tema. http://www.glialtrionline.it/2014/03/27/bertinotti-sulla-francia-ha-ragione-marine-le-pen-oggi-lo-scontro-e-tra-alto-e-basso-della-societa/
    «Il conflitto si è spostato. Non è più tra destra e sinistra ma tra alto e basso. Su questo ha ragione Marine Le Pen che deve il suo successo alla comprensione di questo cambiamento». Fausto Bertinotti non è affatto sorpreso del risultato francese che va letto ancora prima come la vittoria di Front National, come la sconfitta della sinistra di Hollande. Chi oggi si stupisce di questa disfatta vuol dire che è in malafede o che non ha capito davvero quello che sta accadendo in Francia come in tutta l’Europa: «Lo scontro oggi è tra le élites e il popolo».

    Lo faccio per onestà intellettuale, non perché condivida il suo punto di vista. Il mio cercherò di spiegarlo meglio.

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  11. Adesso provo a spiegare meglio il mio pensiero. @Simone. E' vero che tutto quello che descrive Sylos Labini lo stanno facendo da trent'anni. E' anche vero che c'è uno scontro, tra grandi capitali multinazionali (rappresentati dall'euro) e piccoli capitali nazionali (rappresentati ad esempio dalla Lega). Ma io non ci sto. Non ci sto a scegliere tra queste due "Patrie". Io in guerra non ci vado per difendere gli interessi delle multinazionali ma nemmeno per difendere il sur padrun della fabbrichetta. Adesso è chiaro quello che voglio dire? Le guerre sono un inganno. Lo è stata la prima guerra mondiale che ha macellato milioni di persone in nome degli interessi imperialistici nazionali, lo è stata la seconda. NON voglio essere messo nella condizione di scegliere tra questi due PORCILI. L'unico modo per ragionare è partire dagli interessi dei lavoratori, è utilizzare una logica di CLASSE. Le scelte nazionalistiche (fasciste nella nostra storia), hanno portato beneficio ai capitalisti nostrani. Tra capitalisti nostrani e multinazionali io scelgo i lavoratori. Forse adesso è un po' più chiaro.

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    1. Francesco, capisco il suo punto ma non lo condivido. Condivido invece molto delle sue preoccupazioni. Comunque, dato che sono confusionario,non posso che dire che massima e' la confusione sotto il cielo, e le risposte a questo articolo lo dimostrano benissimo: antieruro antifascisti che invitanano a votare m5s ed danno del fascista a chi vota m5s e si rallegra del successo alle europee francesi di le pen, antieuro votanti 5s stelle che sanno benissimo che grillo&casaleggio sono pro euro e di conseguenza 5s sono lista civetta e voteranno lega alle europee, antieuro che ritengono che il movimento sia intimamente fascistoide sotto la guida del premiato duo e che purtroppo non possa esistere senza di loro, quindi non c'e' speranza. E si prendono del fascista dagli antieuro antifascisti. La situazione e'gravissima ma affatto seria. I Monty python ci avrebbero fatto un film,Francesco, capisco il suo punto ma non lo condivido. Condivido invece molto delle sue preoccupazioni. Comunque, dato che sono confusionario,non posso che dire che massima e' la confusione sotto il cielo, e le risposte a questo articolo lo dimostrano benissimo: antieruro antifascisti che invitanano a votare m5s ed danno del fascista a chi vota m5s e si rallegra del successo alle europee francesi di le pen, antieuro votanti 5s stelle che sanno benissimo che grillo&casaleggio sono pro euro e di conseguenza 5s sono lista civetta e voteranno lega alle europee, antieuro appellati no global che ritengono che il movimento sia intimamente fascistoide sotto la guida del premiato duo e che purtroppo non sia data alternativa perche' non puo' esistere senza il gatto e la volpe. E si prendono del fascista dagli antieuro antifascisti. La situazione e' talmente grave e talmente poco seria che I Monty python ci si sarebbero spellati le mani. Simone

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    2. ecco messa così è condivisibile.

      però va sempre ricordato che l'unico vero obiettivo delle europee è mandare un segnale e cambiare equilibri di potere interni agli stessi partiti dominanti. essendo che sappiamo bene tutti dell'inutilità quasi totale del parlamento UE:

      per cui alle politiche son d'accordo...il sur imprenditore brianzolo o il veneto che fa far decine d'ore di straordinari non pagati li combatterei anch io. ma appunto alle europee si può votare più liberamente per questi partiti perchè cmq la cosa non avrà riflesso alcuno sul nostro paese se non iniziare a metter un pò di pepe al culo e quindi magari minare la coesione interna dei grandi partiti...risultato apprezzabile sempre.

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  12. Scusate ragazzi, ma non potete pretendere di non pagar dazio. La vostra scelta elettorale è legittima, ma non è insindacabile. Non so se è chiaro. Se votate l'estrema destra, io mi permetto di giudicarvi affini ai valori e alla visione tipica dell'estrema destra. Mi dispiace, ma ve lo beccate questo giudizio. E non venitemi a raccontare che lo fate per l'euro. Se aveste davvero l'euro al centro dei vostri pensieri, fareste di tutto (in Italia) per mandare al governo il M5S; il che significherebbe, sic et simpliciter, la fine del progetto eurounitario. Cioè, votereste il Movimento per ragione tattiche, passando sopra a tutti gli innumerevoli difetti che lo caratterizzano. Esattamente quello che NON fate.

    @Luca. Che ci sarebbe di strano se il 20% degli elettori francesi che si recano a un seggio (e cioè grosso modo il 14% degli adulti francesi) fosse fascista? Dov'è mai la contraddizione?

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    1. 1 . l'associazione presa del potere da parte del movimento e fine dell'euro è purtroppo non automatica....come ben si capisce dal nicchiare continuo di grillo e casaleggio sul tema.

      2 - boh il 14% del corpo elettorale francese fascista a me sembra un tantinello altino eh? a meno che non iniziamo a usare la parola fascismo a sproposito pure noi.

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  13. Sì, penso anch'io come Simone che ci sia un'enorme confusione nei "nostri ambeinti", cioè in quella indistinta vasta area in cui ci riconosciamo, rispetto alla scedenza elettorale europea.
    Io rimango dell'opinione che il problema sia il globalismo, ma naturalmente non pretendo che altri convengano con me, è chiaro che ho argomentazioni che giustificnao questa mia opinione, ma certo non posso portarle qui per motivi di sintesi.
    Assumendo quindi questo punto di vista, si tratta di costruire un partito antiglobalista, ma un tale partito può trovare consenso solo se riesce a capovolgere il pensiero dominante. Purtroppo , scorciatoie non ve ne possono essere.
    D'altra parte, sono convinto che non sarà la decisione di uscire dall'euro a risolvere i problemi dell'economia che sono appunto globali, e sarà lo stesso evolvere della crisi ad imporre quelle scelte drastiche che sarebbero necessarie ma che si ha paura di affrontare, e ciò mi permette quel minimo di distanziamento da questa scadenza elettorale, dove purtroppo non vedo quale risultato potrei considerare davvero positivo.
    Sarebbe quindi il caso di cominciare a lavorare per costruire il partito che non c'è, questa è la sollecitazione che sento di dover dare.

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