Probabilmente molti nostri lettori lo
conoscono già, comunque segnaliamo l'articolo di Marco Palombi sul
“Fatto quotidiano” di mercoledì 14, dedicato alle discussioni
interne al PCI relative all'ingresso dell'Italia nello SME, nel 1978.
Di queste discussioni aveva parlato Tringali tempo fa, mostrando come
fosse allora del tutto chiaro, al gruppo dirigente del partito,
che la rigidità del cambio fra Italia e Germania rappresentava uno
strumento di attacco ai ceti subalterni. Nel post di Tringali sopra citato si era fatto riferimento a ciò che era a nostra conoscenza, cioè i testi dei dibattiti parlamentari. La cosa
interessante dell'articolo di Palombi è che fa riferimento ai
verbali delle discussioni interne alla Direzione del PCI, verbali
conservati all'Istituto Gramsci. In queste discussioni le cose
venivano dette, ovviamente, in maniera più netta rispetto ai
discorsi parlamentari. Per esempio, secondo l'articolo di Palombi,
Luciano Barca, all'epoca uno dei più noti fra gli economisti del
PCI, e padre dell'ex ministro Fabrizio, sintetizzò la questione nel
modo seguente: “Europa o non Europa questa resta la mascheratura di
una politica di deflazione e di recessione anti operaia”. Era tutto
chiaro, trentasei anni fa.
(M.B.)
“Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”.
RispondiEliminaConsiderato che in quell'anno l'inflazione correva al 12% ...
... e che, di lì a poco, l'insofferenza della maggioranza silenziosa verso gli eccessi del movimento operaio sarebbe diventata evidente a tutti con la marcia dei 40000 di Torino ...
... c'era proprio bisogno di un cambio di rotta in Italia (peccato che la classe dirigente non fosse, allora come oggi, all'altezza della sfida dei tempi ... )
Un cordiale saluto.
http://marionetteallariscossa.blogspot.it/
Scusi sa io sono un po' corto di comprendonio, ma il suo intervento è ironico?
EliminaA quanto pare Barca senior si è dimenticato di far parte delle sue preoccupazioni il suo caro figliuolo Barca junior.
RispondiEliminaLe mezze stagioni non ci sono più, speriamo che anche le mezze verità facciano la stessa fine.
Salutoni anche a Lucrezia:
http://www.corriere.it/economia/14_maggio_14/con-testa-nascosta-sabbia-debito-055fdbf0-db27-11e3-998e-bb303caaf6c1.shtml
Meno male che aveva detto anche questo a proposito della nota trasmissione Report nel 2013:
http://www.rivieraoggi.it/2013/10/20/173774/report-lucrezia-reichlin-e-incredula-mai-detta-quella-roba-io-frasi-fuori-contesto/
Riccardo.
E' una materia interessante. Comprendere ciò che è realmente accaduto nella politica italiana. Che il PCI dell'epoca avesse questa posizione è noto, basta leggere l'intervento di Napolitano alla Camera a seguito della proposta di entrata nello SME. E' molto interessante leggere la ricostruzione di Nino Galloni, che entrò nel ministero del Tesoro proprio all'inizio degli anni '80 (l'oscuro funzionario che previde che il debito pubblico sarebbe arrivato in dieci anni, dopo il divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro, al 100%, partendo dal 60%). Nino Galloni è anche protagonista alla fine degli anni '80, quando fu chiamato da Andreotti stesso a direttore generale del ministero del bilancio. Galloni racconta che, a quell'epoca, Andreotti voleva cambiare quell'impostazione. Era il periodo, per intenderci, in cui Andreotti dichiarava che amava tanto la Germania che ne avrebbe volute due. Sempre Galloni racconta che resistette pochi mesi, poi poteri fortissimi decisero che la moneta unica si sarebbe dovuta realizzare (si parla di pressioni di Kohl) e lui andò via. Credo che l'analisi di quel periodo non si possa fare senza tener conto del contesto internazionale. Le posizioni ondivaghe di Andreotti lo dimostrano, c'erano pressioni esterne e la vera sovranità italiana è un mito. Un mito che non ha mai avuto riscontro con la realtà (sul perido fascista non mi pronuncio, devo studiare di più). In questo contesto, credo che anche il posizionamento del PCI sia cambiato nel tempo. Finita l'esperienza dell'Unione Sovietica, il riciclaggio di quel partito era indispensabile. E, sembra, sia stato accreditato ampiamente da parte dei poteri americani. Nelle stesse memorie di Napolitano ci sono incontri organizzati da Agnelli con Kissinger ad esempio. Il ruolo dei cosiddetti "miglioristi" è stato centrale. Anche da parte di Segre, per citare un altro personaggio influente.
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