sabato 17 maggio 2014

Correva l'anno 1978...


Probabilmente molti nostri lettori lo conoscono già, comunque segnaliamo l'articolo di Marco Palombi sul “Fatto quotidiano” di mercoledì 14, dedicato alle discussioni interne al PCI relative all'ingresso dell'Italia nello SME, nel 1978. Di queste discussioni aveva parlato Tringali tempo fa, mostrando come fosse allora del tutto chiaro, al gruppo dirigente del partito, che la rigidità del cambio fra Italia e Germania rappresentava uno strumento di attacco ai ceti subalterni. Nel post di Tringali sopra citato si era fatto riferimento a ciò che era a nostra conoscenza, cioè i testi dei dibattiti parlamentari. La cosa interessante dell'articolo di Palombi è che fa riferimento ai verbali delle discussioni interne alla Direzione del PCI, verbali conservati all'Istituto Gramsci. In queste discussioni le cose venivano dette, ovviamente, in maniera più netta rispetto ai discorsi parlamentari. Per esempio, secondo l'articolo di Palombi, Luciano Barca, all'epoca uno dei più noti fra gli economisti del PCI, e padre dell'ex ministro Fabrizio, sintetizzò la questione nel modo seguente: “Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”. Era tutto chiaro, trentasei anni fa.
(M.B.)

4 commenti:

  1. “Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”.

    Considerato che in quell'anno l'inflazione correva al 12% ...

    ... e che, di lì a poco, l'insofferenza della maggioranza silenziosa verso gli eccessi del movimento operaio sarebbe diventata evidente a tutti con la marcia dei 40000 di Torino ...

    ... c'era proprio bisogno di un cambio di rotta in Italia (peccato che la classe dirigente non fosse, allora come oggi, all'altezza della sfida dei tempi ... )

    Un cordiale saluto.
    http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusi sa io sono un po' corto di comprendonio, ma il suo intervento è ironico?

      Elimina
  2. A quanto pare Barca senior si è dimenticato di far parte delle sue preoccupazioni il suo caro figliuolo Barca junior.

    Le mezze stagioni non ci sono più, speriamo che anche le mezze verità facciano la stessa fine.

    Salutoni anche a Lucrezia:

    http://www.corriere.it/economia/14_maggio_14/con-testa-nascosta-sabbia-debito-055fdbf0-db27-11e3-998e-bb303caaf6c1.shtml

    Meno male che aveva detto anche questo a proposito della nota trasmissione Report nel 2013:

    http://www.rivieraoggi.it/2013/10/20/173774/report-lucrezia-reichlin-e-incredula-mai-detta-quella-roba-io-frasi-fuori-contesto/

    Riccardo.

    RispondiElimina
  3. E' una materia interessante. Comprendere ciò che è realmente accaduto nella politica italiana. Che il PCI dell'epoca avesse questa posizione è noto, basta leggere l'intervento di Napolitano alla Camera a seguito della proposta di entrata nello SME. E' molto interessante leggere la ricostruzione di Nino Galloni, che entrò nel ministero del Tesoro proprio all'inizio degli anni '80 (l'oscuro funzionario che previde che il debito pubblico sarebbe arrivato in dieci anni, dopo il divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro, al 100%, partendo dal 60%). Nino Galloni è anche protagonista alla fine degli anni '80, quando fu chiamato da Andreotti stesso a direttore generale del ministero del bilancio. Galloni racconta che, a quell'epoca, Andreotti voleva cambiare quell'impostazione. Era il periodo, per intenderci, in cui Andreotti dichiarava che amava tanto la Germania che ne avrebbe volute due. Sempre Galloni racconta che resistette pochi mesi, poi poteri fortissimi decisero che la moneta unica si sarebbe dovuta realizzare (si parla di pressioni di Kohl) e lui andò via. Credo che l'analisi di quel periodo non si possa fare senza tener conto del contesto internazionale. Le posizioni ondivaghe di Andreotti lo dimostrano, c'erano pressioni esterne e la vera sovranità italiana è un mito. Un mito che non ha mai avuto riscontro con la realtà (sul perido fascista non mi pronuncio, devo studiare di più). In questo contesto, credo che anche il posizionamento del PCI sia cambiato nel tempo. Finita l'esperienza dell'Unione Sovietica, il riciclaggio di quel partito era indispensabile. E, sembra, sia stato accreditato ampiamente da parte dei poteri americani. Nelle stesse memorie di Napolitano ci sono incontri organizzati da Agnelli con Kissinger ad esempio. Il ruolo dei cosiddetti "miglioristi" è stato centrale. Anche da parte di Segre, per citare un altro personaggio influente.

    RispondiElimina