Finalmente, dopo molte cattive notizie, una buona: “l'Unità” ha chiuso, speriamo per sempre. Si è scritto molto su questo fatto, e non ho granché da aggiungere a quanto detto da Alberto Bagnai (qui e qui), solo un ricordo e alcune considerazioni. Il ricordo è quello di tante domeniche mattina degli anni Sessanta, quando, bambino, accompagnavo mio padre in auto nelle campagne delle mie parti a vendere l'edizione domenicale dell'Unità, e ne tornavo con le dita nere di inchiostro, felice perché convinto di aver fatto la cosa giusta, e perché l'avevo fatta assieme a mio padre. Migliaia o forse decine di migliaia di persone facevano lo stesso in tutta Italia. Milioni di persone hanno dato lavoro, energie, soldi, tempo, ai partiti della sinistra. Lo facevano senza avere nulla in cambio. Lo facevano anche quando (lungo tutti gli anni Cinquanta, per esempio) la sinistra accumulava sconfitte e non riusciva granché a difendere i ceti sociali che ad essa facevano riferimento. Lo facevano, quei milioni di persone, perché sentivano che quei partiti, anche quando sbagliavano e venivano sconfitti, erano comunque dalla loro parte. Se i loro figli e le loro figlie hanno smesso di farlo, non è per colpa della caduta del Muro di Berlino o delle televisioni di Berlusconi, come dicono gli sciocchi. È perché hanno percepito, magari senza avere gli strumenti intellettuali per dirlo chiaramente, che non è più così, che il ceto politico di sinistra ha smesso di difenderli, ha smesso di essere dalla loro parte e si è messo al servizio di altri. Al servizio dei nemici del popolo, se mi è permessa questa espressione certo démodé. Ma la sinistra ha fatto questo utilizzando il patrimonio costruito negli anni dai sacrifici di milioni di persone come mio padre. Ha fatto questo utilizzando i simboli che erano costati sangue sudore e lacrime, e ingannando il proprio popolo. Se si usa il giornale fondato da Antonio Gramsci, e sostenuto per decenni dal lavoro di milioni di persone come mio padre, per appoggiare feroci politiche antipopolari, credo che si possa correttamente parlare di “furto” e di “tradimento”. In senso politico e culturale, e non giuridico, s'intende. Il tradimento non è una valida categoria di interpretazione storica, sia chiaro: cioè, non è una spiegazione dei fatti storici, perché a sua volta richiede una spiegazione. Ma è una valida categoria di giudizio delle persone. A quei giornalisti e intellettuali che lamentano la chiusura del giornale che fu di Antonio Gramsci, e che fu di milioni di persone come mio padre, possiamo solo rispondere che i traditori non meritano nessuna solidarietà. La solidarietà cercatela presso quel potere di cui vi siete fatti servi.
(M.B.)
Vero, tutto vero. Anche che la coscienza che fu di classe non esiste più e quindi neanche la classe. E su questo l'azione ideologica dei media non è ininfluente, mentre rimane lo sfruttamento come codice identificativo di questa società. Un abbraccio Ettore
RispondiEliminaCredo che la chiusura di un giornale (anche se di Partito è fazioso) e che ha pubblicato simili titoli http://www.orologiko.it/public/10/161107572.jpg, sia una perdita per la democrazia. Ma credo fortemente che un giornale deve essere stampato solo se ha dei lettori che lo leggono e non solo perchè pagato da finanziamento pubblico.
RispondiEliminaNon ho mai letto l'Unità, anzi no, una volta l'ho letta.
RispondiEliminaFu il giorno dopo le elezioni del '94 in cui vinse Berlusconi (io all'epoca non votavo ma ero politicamente schierato), non so se vi ricordate il senato era in bilico perchè gli mancavano due voti.
L'avevo comprato per capire cosa succedeva dall'altra parte, ero giovane e vista la tendeza dalle mie parti, AN per intenderci nel mio comune prese anche il 40% (non mi pare in quelle elezioni ma in altre), dopo essere stato un comune fino ad allora democristiano, oggi tornato all'ovile visto che Renzi alle europee ha preso il 48%.
Una comunità di elastiche vedute come si può vedere.
Dicevo, non ho mai letto quel giornale, nemmeno quando vi scriveva Travaglio, però voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Badiale e a chi come lui ci ha, a suo tempo creduto e combattuto, come suo padre.
Perchè siete state persone oneste che non si meritavano che chi avrebbe dovuto difenderle politicamente ed anche intellettualemente, soprattutto per chi non ha gli strumenti per difendersi (ammesso che anche chi ce li ha li usi bene anche per se stesso) li abbia usati per il loro tornaconto personale e non per un fine più generale.
Non voglio qui emendare le mie colpe politiche, non aver compreso prima Berlusconi e sodali, i paraocchi non li avevano solo i "trinariciuti".
Il mio campanello d'allarme ha suonato nel 2001 per le note vicende di Genova (ritenendomi all'epoca un liberale e quindi scandalizzato dalla gestione di quella situazione) e c'è voluto un bel po' per rielaborare.
Nel mio caso, per chi interessa le vie per cui uno riesce anche ad aprire la propria mente, fu proprio un articolo di Panorama scritto dalla redazione nell'ultima pagina prima della copertina in cui si deplorava tutto quello che era avvenuto a Genova.
Pensa te, ripensadoci fu proprio quel piccolo insignificante comunicato letto per caso fra l'altro, che mi disvelò le cose per quelle che erano.
Potrebbe sembrare incredibile, ma quando è sostanzialmente la tua parte che ti conferma le cose che "sospettavi" nonostante le evidenze, l'effetto, almeno nel mio caso, è stato decisivo e dirompente.
Dopo di che non sono andato a votare per molto tempo e ho ripreso solo adesso, ma sapendo i limiti dell'attuale situazione politica che tutti noi conosciamo, senza disincanto sia chiaro, ma con più riflessione.
Voglio qui fare un augurio a tutti, speriamo di cavarcela.
Riccardo.
Ineccepibile,come sempre.Il riassunto di quella che è stata la sinistra in questo paese andrebbe però arricchita di un altro dato su cui le classi dominanti hanno costruito le loro fortune ed hanno potuto contare,garantendosi anni di veloce accumulazione di ricchezze,trovandosi di fronte un antagonista come il Pci che, in realtà, era un tranquillo ed innocuo contenitore di istanze popolari "riformiste", e che al culmine della crisi del capitale e della sua connaturata esigenza di autovalorizzazione,ha invece dimostrato tutta la sua complicità con gli agenti di quei circoli reazionari incaricati di salvare il "sistema".Insomma il dato certo è stata la sua utilità per le élites,derivata dal fatto di essere una forza che incanalava si, le giuste rivendicazioni delle classi subalterne,ma che le indirizzava verso una perdente ed ininfluente (sull'assetto del potere vero),"democrazia progressiva",mito propalato da Togliatti in quel congresso di Salerno del '46,in cui il partito perse definitivamente la sua natura di classe e popolare,assumendo le sembianze di una forza interclassista senza la quale il ceto dominante non avrebbe MAI potuto arricchirsi in maniera così volgare e quasi indisturbata.La sua base poi,è stata ciò che di più fideistico possa esistere,vera e propria massa di manovra indispensabile a lorsignori per le loro scorribande contro la democrazia;ancora oggi vi sono lavoratori e pensionati praticamente sulla soglia della pura sopravvivenza che credono ancora alla panzana di quel partito variamente denominato, inserito nell'alveo delle forze "progressiste" e di "sinistra"(sic),difensore dei più deboli.Ho buona memoria e ricordo ancora con rabbia gli editoriali di fuoco di quel giornale "gramsciano"contro gli studenti e i futuri precari nel '77,rei di contestare alla radice la logica dello sfruttamento capitalistico,considerati alla stregua di "untorelli".Quindi ben venga la chiusura,alla nuova borghesia compradora di questo paese non serve più,vada all'inferno assieme ai suoi sodali e alla sua corte di beoti sostenitori!Luciano
RispondiEliminaRicordo che negli ultimi 45 anni quando ci governavano i Governi di Centro-Sinistra, si diceva che erano Governi-amici... Abbiamo (noi lavoratori e classe mediobassa) preso tante di quelle mazzate proprio da loro: Scala Mobile, Contingenza, Inflazione Programmata, e strisciante depauperamento dei diritti dei Lavoratori, Riforme del Lavoro da massacro sociale... Ricordiamocelo... sempre. MaxLennox
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