domenica 13 ottobre 2013

Un cimitero europeo

Segnaliamo un ottimo intervento di Galli della Loggia sul Corriere. A volte il mainstream si rivela in grado di esprimere riflessioni interessanti. Il caso di Maria Pia Lorenzetti, che viene qui trattato, è un triste epifenomeno dell'incredibile degrado raggiunto dalla nostra classe politica (e accademica, e imprenditoriale). Un fenomeno che, con solare evidenza, non è addebitabile ai soli berlusconiani, o al solo berlusconismo. Vale la pena di notare come questi episodi facciano giustizia di uno dei più diffusi luoghi comuni di questo paese: l'esigenza dell'Europa come freno ai fenomeni di incivilità e corrutela, come salvaguardia degli italiani da sé stessi. Una versione etica e moraleggiante del Vincolo Esterno. Ebbene, come avevamo già evidenziato, l'argomento non sta in piedi, perché la classe politica che è all'origine della corruzione endemica che ci pervade è la stessa classe che in questi anni ha dato ogni sostegno politico al progetto europeo. L'euro e la UE in Italia stanno in piedi grazie ai voti delle Lorenzetti, e non sembrano davvero in grado di "neutralizzare" queste ultime. Galli della Loggia definisce l'Italia un "cimitero delle illusioni". Un cimitero che non perde la sua fede europeista.

5 commenti:

  1. Il degrado della classe dirigente italiana viene da lontano e precede l'ingresso nell'euro (do you remember tangentopoli).

    Il vincolo esterno, semplicemente, finisce per rendere evidente a tutti questa realtà... ma ahimè sempre troppo tardi: è accaduto prima con la svalutazione della lira nel 1992 e adesso di nuovo con la crisi del debito sovrano.

    Un cordiale saluto.
    http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

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    1. Nessuno qui ha mai affermato che l'euro o il vincolo esterno siano la CAUSA di tale realtà criminosa. Quindi, mi perdoni, ma il suo commento lascia davvero il tempo che trova.

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    2. Non sono stati certamente euro e vincolo esterno ad originare una classe dirigente incompetente ed arraffona ... piuttosto può venire il dubbio che sia una tale classe dirigente alla base del declino di questo grande Paese ...

      Quanto al vincolo esterno, Cesaratto ha scritto in un recente articolo ("Quel pasticciaccio brutto dell'euro") che è proprio adesso, nella fase più acuta della crisi, che esso dispiega tutta la sua forza.

      Una forza capace di sovvertire le forme della politica italiana, ma non ancora la sostanza (tangentopoli, la seconda repubblica, l'ascesa di Berlusconi ed ora il suo declino, il grillismo di oggi ed il renzismo di domani ...)

      Non che siano mancate le voci fuori dal coro (si pensi all'ammonimento di T. Padoa-Schioppa riportato nello stesso articolo di Cesaratto, formulato con anni di anticipo rispetto alla crisi del debito sovrano). Semplicemente, il problema è che non vengono ascoltate, neanche a posteriori ...

      Solo un auspicio: chi ne fa ancora oggetto di dileggio, eviti almeno di spiegarci quanto è inutile il vincolo esterno!

      Un cordiale saluto.
      http://marionetteallariscossa.blogspot.it/

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    3. il vincolo esterno c'entra, proprio in quanto genera da un lato la deresponsabilizzazione del nucleo centrale del potere e consente quindi il sorgere di potentati locali. I Craxi e gli Andreotti erano corrotti ma avevano comunque la guida del Paese e di conseguenza portavano sulle loro persone i fallimenti e i successi perchè non dovevano chiedere permesso ad un potere straniero (politico o economico che fosse) totalmente vincolante come quello europeo. Adesso invece la classe politica centrale è ridotta ad un ruolo semplicemente notarile, alla ratifica per più dell'80% di leggi comunitarie, e di conseguenza è totalmente deresponsabilizzata sia verso l'Italia sia verso la conduzione del rispettivo partito. Ecco che in questo contesto i vari "signorotti" locali possono risollevare la testa, purchè garantiscano la sopravvivenza del sistema.

      Per quanto riguarda poi le norme europee che via via hanno sostituito la legislazione nazionale, sono proprio queste che hanno eliminato tutta una serie di controlli che consentivano di prevenire i casi di corruzione o almeno di perseguirli come tali (chi si ricorda la frase di un PM di Mani Pulite, che ha parlato di ingegnerizzazione della mazzetta: quell'ingegnerizzazione è stata resa possibile dalle nuove norme europee, e chi si ricorda ad esempio il tentativo recente di assegnare gli appalti TAV seguendo la legge francese la quale è meno severa di quella italiana in merito ai criteri per l'assegnazione dei subappalti ed è più permeabile all'ingresso di aziende mafiose?).

      Il vincolo esterno c'entra eccome

      Gabriele Bellussi

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    4. Provi a datare il declino verso lo schifo da Mani Pulite. Prima non è che fossero the best and the brightest, ma almeno non si vendevano l'Italia a prezzi stracciati. Sembrava poco, non lo era.

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