Una simile notizia indica un evidente problema rispetto alla volontà dichiarata dal governo di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013.
Si noti poi ciò che viene detto alla fine dell'articolo citato: le banche hanno aumentato la quota di titoli di Stato nei loro portafogli. Ora, da una parte questo è l'effetto, certamente voluto, delle iniezioni di liquidità da parte della BCE. Dall'altra l'acquisto di titoli di Stato è evidentemente alla base della riduzione del famoso “spread” che è intervenuta in questo periodo.
Sembra dunque che la BCE stia facendo (anche se non in forma diretta ma per il tramite delle banche) quello che da più parti le è stato chiesto per sorreggere i paesi in difficoltà. D'altra parte, sembra anche che tutto questo aiuto abbia solo un effetto passeggero.
La crisi infatti è nell'economia reale, come spiega bene il fondo di Galapagos sul “Manifesto” dell'11 Aprile.
La direzione verso cui tutto questo ci porta è indicata alla fine dell'articolo citato:
“In molti (come pubblicamente in un report di Citigroup) credono che Madrid sarà costretta - come hanno già fatto Grecia, Portogallo e Irlanda - a chiedere una qualche forma di sostegno da parte della troika (Ue-Fmi-Bce). Sostegno che, per certi versi, equivale a una sorta di amministrazione controllata.”
In effetti la Spagna, a differenza di Grecia e Italia, ha ancora un governo che è espressione del voto dei cittadini, e a questo difetto bisognerà rimediare. Si preannunciano ulteriori strette alla democrazia.
(M.B.)
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