Claudio Martini
Dunque si è scoperto che Berlusconi oltreché imprenditore, statista e playboy è anche evasore fiscale. Il nostro è agitato, e neanche troppo velatamente minaccia di togliere la fiducia la Governo da lui installato quasi un anno fa con l'accordo di Napolitano. Si è scatenato un putiferio; per accorsene basta confrontare la reazione alle sue ultime uscite del mainstream da una parte (Franco, ma anche Folli) e del Silvio Fan Club dall'altra (un insuperabile Sallusti, inspiegabilmente ancora a piede libero).
Di fronte a simili prese di posizione è legittimo aspettarsi che finalmente Berlusconi faccia qualcosa di buono; e cioè che la stacchi, quella benedetta spina. A mio parere invece la spina rimarrà saldamente attaccata, e le minacce di Berlusconi verranno ricordate come un semplice sfogo.
Il fatto è che Berlusconi non è nuovo a proclami simili a quelli di questi giorni. Non si contano le sue dichiarazioni apertamente critiche nei confronti dell'azione della UE. Ma a ciò si accompagna il sostegno costante e infaticabile del suo partito ai provvedimenti concreti adottati dal Governo nell'ultimo anno.
Il Berlusconi che spara contro l'Euro e l'Europa (nonché contro l'IMU) piace moltissimo ai suoi sostenitori più fanatizzati, quasi quanto piace alle penne d'Establishment il Berlusconi che vota tutto, ma proprio tutto, quello che chiedono BCE e Commissione Europea. Ed è questo il trucco di Berlusconi: essere il più solido pilastro del Governo Monti e allo stesso tempo il suo più implacabile critico. A volte il personaggio si trova in difficoltà nel suo ruolo di Arlecchino (servitore di due padroni), e cade fatalmente nel grottesco. A volte le sue parole suonano troppo forti e sgradevoli, e molti, in Italia e all'estero, ne risultano allarmati. Eppure la sostanza non muta: Berlusconi fornisce a Monti i voti indispensabili per distruggere l'economia italiana, e Monti lo ringrazia.
A parere di chi scrive non c'è alcun motivo di ritenere che stavolta le cose andranno diversamente. Quelle che risuonano sono bordate a salve. Berlusconi non farà cadere il Governo.
Naturalmente posso sbagliarmi. Se sarà il caso risconoscerò l'errore. Vedremo nelle prossime settimane.
E' abbastanza impressionante la lettura dell'editoriale di Antonio Polito sul "Corriere" di oggi:
RispondiEliminahttp://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/121029/1mhvxa.pdf
Si guardi solo l'inizio:
"Con l'adesione di Silvio Berlusconi al No Monti Day, il Pdl si è virtualmente dimesso dal Partito popolare europeo. Vi potrà, un giorno, rientrare; ma, ormai è chiaro, dovrà farlo senza e forse anche contro il suo fondatore, che indica nei leader di quella famiglia politica i carnefici dell'Italia"
Oppure si legga la chiusura, con l'esplicito invito ai dirigenti del Pdl a mettere in minoranza Berlusconi.
Sbaglierò, ma un intervento di una tale durezza sulla vita interna di un partito non è molto comune, per un giornale come il "Corriere". E' evidente che i ceti dominanti sono molto preoccupati dall'eventualità che si formi, nell'area del centrodestra, una forte spinta anti-UE, e che le prossime elezioni diventino, come è esplicitamente evocato nell'articolo "un esperimento in grande stile [...] di uscita dall'Unione". Verrebbe da pensare che in questa preoccupazione pesi anche il buon risultato della manifestazione anti-Monti di sabato, che infatti viene citata esplicitamente da Polito. Insomma, i nostri ceti dominanti si rendono conto che sta crescendo un rifiuto trasversale delle politiche UE-Monti, e fanno quello che possono per impedire che tale rifiuto cresca. Staremo a vedere. Si direbbe che i prossimi mesi possano essere piuttosto interessanti.
Sempre sullo stesso tema, consiglio la lettura di Leonardo Mazzei, lucido come sempre:
RispondiEliminahttp://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2245:sfogo-bluff-o-cosa-seria&catid=78:italia