Sembra che finalmente, sulla questione dell'euro, i nostri marxcomunisti si stiano svegliando. Buon giorno, dovreste essere ben riposati, visto quanto avete dormito....
Scherzi a parte, ci fa ovviamente piacere che sempre nuove forze si aggiungano al fronte dei critici dell'euro. L'articolo di Spartaco Puttini che segnaliamo nel link è ampiamente condivisibile, e sostiene con estrema chiarezza una serie di tesi che sono anche le nostre e che, fino a poco tempo fa, non era facile sentire negli ambienti marxcomunisti. Non possiamo che esserne contenti. Abbiamo iniziato il nostro lavoro di eurocritici, anche aprendo questo blog, proprio perché eravamo convinti che il carattere devastante di euro/UE sarebbe divenuto sempre più chiaro col passare del tempo, e avrebbe spostato sempre più persone nel campo degli oppositori.
(M.B.)
gutta cavat lapidem
RispondiEliminaPurtroppo la sinistra ha dormito,anche troppo...di oggi è la notizia dell'oscuramento della tv pubblica in Grecia ed il timore che sia tardi per poter agire pacificamente si fa dentro di me sempre più forte. Le oligarchie finanziare,secondo me, stanno accelerando i tempi per poter ottenere il massimo dall'uscita dall'euro. La battaglia perciò sarà durissima ora e dopo.Mi auguro tanto di sbagliare. Ottimo articolo chiaro e semplice.
RispondiEliminaHo letto questo lungo e interessante intervento di Puttini. Del tutto condivisibile. Il problema della sinistra è che non riesce più a pronunciare una parola: "Imperialismo". La storia dell'euro è chiaramente una storia dell'imperialismo americano. In questo articolo, manca solo il riferimento a Robert Mundell. Questo signore (si fa per dire) fu l'inventore della Supply Side Economics (l'economia reaganiana), che lo stesso Reagan ripudiò a causa della grave crisi economica in cui sprofondò l'America dopo qualche anno di quella "cura". Mundell fu tra i primi ad occuparsi di moneta unica europea. Una sorta di prosecuzione dell'egemonia americana dopo Bretton Woods.
RispondiElimina" E quando l'Europa continuò a procedere verso una maggiore integrazione, e il Mercato Comune cominciò ad esistere, mi interessai all'Europa. E scrissi prima un articolo, poi, nel 1965 e nel 1969, un piano per la realizzazione di una valuta europea.
Presentai questo piano per la realizzazione di una valuta europea ad una conferenza sulle aree valutarie ottimali che avevo organizzato a Madrid, in Spagna, nell'aprile del 1970. All'epoca, dunque, si rimuginava su questa idea di un'unione monetaria in Europa e io avevo un piano per la sua attuazione."
Bandiere ai balconi.
RispondiEliminaVi ricordate il periodo della guerra in Iraq? Abbiamo esposto le bandiere della pace ai balconi e sono rimaste a lungo.
Perché non farlo con l'euro? Forse farebbe presa, visto che in Grecia cominciano a bruciare le bandiere dell'Europa in piazza.
Si potrebbe creare una bandiera europea cerchiata dal divieto di accesso e con la scritta "Troika? No Grazie!"
Un esempio lo potete trovare qui
http://antifascist.eu/index.php main_page=product_info&products_id=41
si è svegliato anche marchionne!!!
RispondiEliminaServe "uno scatto di orgoglio, uno sforzo collettivo, una specie di patto sociale, chiamatelo piano Marshall per l'Italia o come volete. Un piano di coesione nazionale per la ripresa economica". "Chi gestisce l'Italia ha il dovere di alimentare le ambizioni. Il governo può fare sua parte, non chiediamo e non chiederemo aiuti di stato, le imprese chiedono di essere supportate nella transizione. Occorre stilare una seria agenda di riforme per modernizzare e metterla in pratica, smettiamo con la cantilena non si può fare perché... Non servono miliardi per cambiare, basta volerlo".
"Al governo dico. Scegliete le cinque cose più importanti, le cinque cose che si possono fare e realizzatele. Datevi 90 giorni per farle e poi passate alle cinque successive". "Agli italiani stanno a cuore le riforme costituzionali per uno stato più moderno - ha detto - sono argomenti molto importanti che devono essere affrontati ma non stanno in cima ai pensieri della gente". Bisogna dunque operare su temi che "incidono quotidianamente sulla vita quotidiana" e dunque "certamente argomenti di tipo economico e che riguardano il lavoro".
E' "inutile additare la Germania come la responsabile dei nostri mali. Hanno adottato riforme sono diventati il paese più virtuoso d'Europa". "Sono opportunità che avevamo anche noi -ha aggiunto Marchionne- ma le abbiamo sprecate non le abbiamo sfruttate", ha osservato paragonando la Germania all'Italia. "L'Europa, ha detto durante il suo
intervento all'assemblea di Confindustria Firenze - deve compiere un salto di qualità per rafforzare la propria unione". Per farlo, ha spiegato il manager, è necessario che gli Stati cedano "parti di sovranità per condividere le scelte", soprattutto in materia di strategie economica" e per arrivare "a costruire gli Stati uniti d'Europa". "Dobbiamo scommettere sul futuro dell'Italia", dice.
Per Marchionne un’altra occasione non colta appieno è l’euro: "Non abbiamo sfruttato completamente i vantaggi offerti dalla moneta unica", tanto che, per esempio, la spesa pubblica è rimasta elevata, nessuna riforma di sostanza è stata approvata, a parte le pensioni, e adesso ci ritroviamo con un Paese obsoleto".
Fate un esperimento : provate ascoltare queste dichiarazioni con la voce di grillo ...e sentite se vi 'suonano' plausibili in bocca a grillo...
RispondiElimina(per me suonano suonano...)
Meno male che c'è Marchionne a spiegarci cosa fare. E' molto che non si sente Montezemolo, forse troppo impegnato dalle ferrarate...in compenso c'è Santoro che invita Della Valle e Briatore. Manca all'appello Zamparini, che può indicarci la strada delle "riforme". "Fate come la Germania, come Schroeder. Noi avevamo la Fornero e ce la siamo lasciata scappare. Ecco una grande occasione mancata...
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