venerdì 28 giugno 2013

La violenza del PUDE

Giuro che non mi invento nulla.

Appena sentito dalla trasmissione televisiva di Lilli Gruber, Otto e Mezzo. Ospiti Eugenio Scalfari e Giovanni Floris. Entrambi sono chiamati a commentare le parole di Francesco Gaetano Caltagirone, il quale ha affermato il giorno prima (giovedì 26 giugno) che o la BCE si mette a "stampare denaro", oppure all'Italia conviene uscire dall'euro. Scalfari si stupisce che una persona di quel calibro non sappia certe cose, e cioè che senza l'euro diventeremmo come il Marocco e l'Egitto, perché la speculazione internazionale "giocherebbe a palla con la nostra moneta nazionale". Floris rincara la dose, affermando che noi staremmo peggio del Marocco e dell'Egitto, perché quelli "sono paesi che crescono", e quindi noi uscendo dall'euro SPARIREMMO DALL'ECONOMIA GLOBALE (sic), e diventeremmo un paese dal quale i giovani scappano molto più che adesso, e nessuno lavora più. E ancora, il conduttore di Ballaro' chiarisce che l'euro non è responsabile della crisi italiana, in quanto l'Italia non sta male per colpa dell'euro, ma perche "non cresce" e "ha diversi problemi". Che è un po' come dire che l'Italia sta male perché sta male.

 Tutti e tre giornalisti convengono che purtroppo la critica all'euro è molto popolare, e che starà agli italiani determinare la nostra permanenza. Scalfari sottolinea l'importanza dell'informazione, che non deve limitarsi a dare la voce alla gente, ma deve educare la gente. Il che, detto nel contesto suddescritto, fa semplicemente rabbrividire.

Scontata la malafede dei giornalisti in questione, preme evidenziare come queste parole dimostrino chiaramente la natura dello scontro in atto. Lo scontro non è tra diverse opinioni, ma tra la ragione e la disinformazione, la verità e la menzogna, e infine la libertà e l'oppressione. Suona esagerato e enfatico? Si rilegga quanto riportato sopra. Abbiamo a che fare con delinquenti che spargono, scientemente, terrorismo tra i cittadini. I quali cittadini possono cadere nella trappola solo se pesantemente sprovveduti (in questo senso è significativo il riferimento a Egitto e Marocco, perché dimostra che il terrorismo si fonda sulla totale ignoranza dei dati economici, in questo caso le dimensioni comparate delle varie economie; ci ritorneremo).

Non si tratta dunque di normale dialettica politica. È in atto una guerra di classe (contro di noi!) che si avvale di tutti gli strumenti più abietti e distorsivi dell'arsenale della propaganda. Non dobbiamo farci spaventare, e non dobbiamo rinunciare a combattere
. (C.M.)

17 commenti:

  1. Naturalmente si tratta di delinquenza politica: http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/articolo303155.shtml

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  2. Scalfari è lo stesso signore che in una disgustosamente genuflessa intervista/dibattito all'allora recente primo ministro Monti affermava "“…in tutto questo discorso così ampio, emerge un punto molto interessante, cioè che noi abbiamo bisogno di un vincolo esterno. Come tutti i paesi del mondo scavezzacolli che vivono di una vista corta,come aveva ricordato Padoa Schioppa, ha avuto bisogno, secondo me perché ha bisogno anche di questo, di un vincolo esterno che ha riassunto, per nostra fortuna, un prestigio internazionale perché in grado di contribuire al formarsi del vincolo esterno“.
    Con ciò dimostrando di non aver mai superato l'imprintig fascista della sua adolescenza: Il "vincolo esterno", infatti, è la versione intellettuale de "L'uomo della provvidenza" auspicato dall'omino al bar sotto casa.
    Nella stessa occasione chiosava: “Lei [Monti] però lascerà una novità alle spalle; che è stata la costituzione del suo governo di tecnici; è di tecnici ma poteva anche essere di politici. Lei è stato nominato dal Presidente della Repubblica e non sarebbe utile che questa esperienza diventasse la nuova Costituzione materiale?“

    http://mauropoggi.wordpress.com/2012/08/18/la-democrazia-ai-tempi-dello-scudo-anti-spread/

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    1. Nell'intervista menzionata quello schifoso non faceva altro che recitare una parte, concordata con il suo interlocutore, nella quale si dettava l'agenda di fronte alla quale ci troviamo oggi, che evidentemente non si aveva il coraggio di descrivere altrimenti.
      Come sempre in questi casi, è agevole osservare l'estrema viltà di questi personaggi, capaci di pianificare gli scenari peggiori, ma non di assumersene neppure le responsabilità connesse ala mera enunciazione.
      Frutto evidente della "preparazione" alla quale sono stati sottoposti, gli strumenti della quale, allora, sono i primi responsabili dela situazione attuale e come tali andrebbero osservati.
      In questo tali personaggi si rivelano addirittura peggiori dei più sanguinari dittatori dello scorso secolo, rispetto ai quali hanno fatto un doppio salto di qualità.
      Il primo riguarda la loro capacità di ottenere risultati ancora peggiori rispetto a quegli esempi, ma sena ricorrere all'uso delle armi convenzionali, sostituite dai loro sotterfugi che se possibile sono ancora più violenti, sia pure indirettamente. Il secondo è per l'appunto il fatto che almeno le dittature non avevano remore a dichiarare apertamente la loro natura, assumendosi in questo modo la responsabilità delle loro azioni.
      Questi, invece, vorrebbero far credere che agiscano democraticamente, per il bene della collettività, adottando misure alle quali purtroppo non vi sarebbe alternativa.
      E' proprio l'agire deliberato secondo tale indirizzo a renderli responsabili del crimine più efferato, di fronte al quale non c'è pena che tenga.

      Tra l'altro, caro Poggi, sei fin troppo buono quando individui come "intellettuale" il concetto clerical-fascista del vincolo esterno invocato da scalfari che giustamente indichi come corrispondente a quello dell'uomo della provvidenza.
      Tra l'altro sarebbe già un bene se certa gente fosse solo fascista o addirittura nazista. Quantomeno avrebbe un retaggio sia pure remoto della componente sociale di quelle ideologie. Invece si spinge a un livello per il quale mi manca proprio il termine adatto a indicarlo. Non so se per carenza mia, nel qual caso spero che qualcuno possa suggerirmelo, o per effettiva assenza. E allora è arrivato il momento che lo si deve inventare: postnazista? Postnazista deumanizzato? Mi sembra ancora troppo poco.

      A mio avviso, comunque, quello relativo al vincolo esterno è solo un imbellettamento sommamente ipocrita di un concetto terra-terra, che non esita a sfruttare biecamente la tendenza del popolino italiota all'autodafè, non si sa quanto innata oppure indotta strumentalmente da simili commedie.
      Il che a sua volta esemplifica quali siano le reali attitudini e le capacità di raziocinio delle cosiddette elite culturali del nostro paese, la cui vera e unica specialità è battere il marciapiede in cerca dell'elargizione più generosa per i loro osceni servigi.

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    2. postgoebbelsiano?

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  3. Questi collaborazionisti hanno già lo scranno riservato per Norimberga v.2.0.

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    1. Norimberga sarebbe un atto di pietà verso questi schifosi. e civilità. che non credo meriterebbero.

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    2. Sarà molto difficile. Per il momento continua la spremitura degli italiani. Come alternativa a Norimberga v.2.0, ecco un'invenzione molto efficace: "Quel deputato era il medico ..., che ebbe la disgrazia d'acquistare al suo nome un'infausta celebrità inventando, per un intento d'umanità, il supplizio che venne in mal punto a servire a una ...".

      Franco A.

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  4. Buongiorno,
    seguo da tempo questo blog anche se non ho mai postato prima d'ora.

    Ieri sera ho visto il programma di cui sopra, perché dopo c'era M.C. e volevo vederlo dall'inizio (quella di M.C. è una delle poche cose televisive che vedo, forse l'unica).

    Qui sembrerà un po' banale, ma subito mi è venuta in mente la frase "l'invenzione della stampa, però, rese più semplice manipolare l'opinione pubblica, un processo al quale diedero ulteriore impulso il cinema e la televisione". E poi "diveniva possibile ... una totale uniformità di opinioni".

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    1. La prossima volta firmati, per favore.

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    2. Chiedo venia per la dimenticanza.

      Franco A.

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  5. tra l' altro in Egitto, non mi risulta che ci sia sta gran crescita economica.....
    ....

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  6. Stamattina parlavo con delle persone che si lamentavano del disastro in corso, allora gliela ho buttata lì: e se uscissimo dall'euro? Beh... le risposte erano perfettamente in linea con Scalfari e Floris.Sarà dura.Saluti.

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    1. Sì. E sta funzionando benissimo.

      Franco A.

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  8. "Non si tratta dunque di normale dialettica politica. È in atto una guerra di classe (contro di noi!) che si avvale di tutti gli strumenti più abietti e distorsivi dell'arsenale della propaganda. Non dobbiamo farci spaventare, e non dobbiamo rinunciare a combattere."

    Esatto.
    Allora noi dobbiamo tenere a mente le azioni di quelta gentaglia e di tutti i loro compari nel momento in cui si arriverà al redde rationem.
    Perché prima o poi ci si arriverà: quelli degli Scalfari o dei Floris di turno sono soltanto diversivi atti a ritardare il presentarsi di quel momento. E dunque a salvaguardare lo status quo loro, dei loro pari casta e delle caste a loro superiori, infima minoranza, a spese del resto della collettività.

    Quando si arriverà a quel momento, allora, dovremo ricordarci che come loro non hanno fatto prigionieri, tantomeno ne dovremo fare noi.
    Quindi non dovremo cadere nel tranello di chi invoca ambiguamente l'umana pietà.
    La stessa che loro non hanno avuto nel ridurci alla fame per acquisire una mole di privilegi e di ricchezze non solo smisurati, ma in gran parte superflui, essendo tali da non poter essere umanamente spendibili nella loro interezza.
    E neppure dovremo dimenticare l'esperienza del 25 aprile, quando ci si limitò a tagliare l'estremo cocuzzolo dell'iceberg lasciando intatto il resto, per poi festeggiare e convincersi di aver risolto la questione, mentre si stava soltanto dando luogo alla causa prima dei nostri guai attuali.

    In quel momento, allora, anche la legge del taglione dovrà ritenersi superata. Perché l'occhio, il dente e persino l'unghia si dovranno pagare con l'intera testa.
    In caso contrario i nostri posteri non potranno che trovarsi un giorno punto e daccapo.

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  9. Se è vero, come è vero, che si tratta di una guerra, forse è il caso di decidersi a prenderne atto, una volta e per tutte.
    E quindi di comportarsi come si conviene quando ci si trova coinvolti in un evento simile.
    Credo che la storia ci insegni che nella scorsa guerra la risposta vincente della comunità democratica del paese sia stato il CLN.
    Ovverosia il coalizzarsi di tutte le forze realmente decise a produrre un cambiamento, attorno al minor numero possibile di punti programmatici. Così da poter unire le loro forze, sola scelta in grado di garantire qualche prospettiva di riuscita.

    Ecco, credo sia giunto il momento di dar vita a un nuovo CLN, a settant'anni precisi dall'8 settembre.
    Però, chissà perché, dei tanti che sbraitano dai loro siti e blog contro la nuova dittatura finanziaria e tecnocratica, nessuno finora ha accolto quest'idea.
    Per paura? Sindrome da prima donna? Assenza della voglia di impegnarsi concretamente? Non lo so.
    Spero che questa sia la volta buona.

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  10. Condivido quasi in toto, ma per favore, parlando di gente come Floris e Scalfari è meglio scrivere "giornalisti". Le virgolette sono d'obbligo, o si umilia un'intera professione.

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