lunedì 17 giugno 2013

L'idea dell'Italia che hanno gli italiani, e l'idea che ne hanno gli altri

Mi sono andato a vedere, per curiosità, comeWikipedia English descrive il nostro paese. Mi ha colpito, e l'ho tradotta. Guardate quanto è distante dall'idea che dell'Italia hanno gli italiani!

L'Italia:


È stata classificata come la 25esima nazione più sviluppata al mondo, e nel 2005 il suo indice di qualità delle vita era tra i primi dieci del mondo. Gli italiano godono di standard di vita molto avanzati, in parte grazie ad un alto reddito procapite, e hanno a disposizione un sistema educativo di alto livello. L'Italia è considerata uno dei paesi maggiormente globalizzati; essa è un membro fondatore dell'Unione europea, e fa parte del G8, del G8, del G20, della NATO e dell'ONU. Dispone della terza riserva aurea del mondo, del nono pil in termini nominali, del decimo in termini reali, e il suo bilancio pubblico è il sesto più grande del mondo. Fa parte dell'OCSE, del WTO, e del Consiglio d'Europa.
L'Italia occupa l'undicesimo posto al mondo per spese militari, e partecipa al programma NATO di condivisione degli arsenali nucleari. L'Italia, tenendo conto della sua influenza politica, sociale, economica e militare in Europa, è considerata una potenza regionale, e una delle principali medie potenze.

Naturalmente non bisogna per questo cominciare a suonare la fanfara nazionalistica: oltre che estraneo alla nostra cultura, sarebbe semplicemente un errore. Noi non andiamo certo fieri del fatto che il nostro paese faccia parte della NATO, per dire.  Una cosa però è chiara: gli italiani non si rendono del tutto conto di dove vivono. Sono abituati a pensare di vivere in una provincia povera e derelitta della comunità internazionale, e non pensano di essere i cittadini di una delle principali (nonostante tutto!) potenze economiche del mondo. Da questo equivoco nascono tutti i sentimenti pro-euro diffusi nella popolazione: se siamo piccoli e poveri, come potremo sopravvivere con le nostre sole forze? Una volta ho sentito con le mie orecchie dire che, tornando alla lira, saremmo diventati un paese a livello della Thailandia. Poveri stupidi.
Ironia della Storia, da quando questa passione triste ha conquistato le menti degli italiani noi non facciamo altro che perdere posizioni. Ancora qualche anno di euro e Unione Europea e anche noi otterremo lo status di "Paese Emergente" conquistato dalla Grecia. Self-fulfilling prophecy. (C.M)

8 commenti:

  1. Questa "passione triste" ha conquistato gli italiani perché è stata propagandata dal regime con trent'anni di martellamento. La gente depressa la si manipola meglio e tende a non rompere le scatole.
    E così gli italiani non sanno in cosa sono uguali, e in cosa diversi, dagli altri. In genere, si pensano speciali là dove non lo sono (la "corruzione", ad esempio), e come gli altri sempre dove non lo sono (la nostra abominevole cultura giuridica e politica, o se volete, cultura tout court, ad esempio).
    Con questa prospettiva rovesciata è molto facile menarli per il naso. Ma non è una novità: sono stati spediti per vent'anni tutti i sabati a Piazza Venezia a gridare "Eja Eja Alalà" senza che nessuno si domandasse nemmeno cosa volesse dire.
    E ci risiamo.

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    1. Per una volta però non attribuirei troppe responsabilità a quanto avvenuto negli ultimi trent'anni... la vocazione italiana all'autodeprecazione viene da molto più lontano, è un retaggio secolare. Accentuata, nelle sue manifestazioni esteriori, da un altro gusto tutto italiano, quello per il melodramma...

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  2. questo è un punto fondamentale della nostra crisi.
    L' umiliazione del popolo è passaggio necessario per il suo saccheggio.
    Già visto in Russia, Argentina e praticamente tutto il terzo mondo.

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  3. Si è fomentato il risentimento verso tutto ciò che italiano, io stesso so di esserne stato vittima, denigrando in passato le auto italiane, e spesso valorizzando i prodotti esteri, me lo ha passato sin da piccolo mio padre come visione. Solo negli ultimi tempi mi sto rendendo conto di questa propaganda per conquistarci.
    In questo Grillo è perfettamente allineato alla propaganda denigratoria degli Italiani.
    Siamo in Guerra , la Guerra dell'Euro. Ovviamente dobbiamo difenderci con la non-violenza attiva.
    Sabato 22 Giugno approfondire questo tema e vedremo insieme a Galloni varie soluzioni.
    http://www.pumilano.it/workshop-euro-guerra/

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  4. io penso che sia stato un progetto culturale. Non credo che sia casuale.

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  5. questo post i ha riempito di gioia semplicemente perché mi sono reso conto di quello che avete scritto tempo fa ma guardandomi attorno pensavo di essere l'unico. la gente viaggia, si sposta, si muove ma il senso critico non lo porta mai in valigia. grazie.

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  6. E libertà di stampa, corruzione, crescita del PIL, disoccupazione, disoccupazione giovanile, disoccupazione femminile, percentuale di laureati, etc. dove li lasciamo? Prova a guardare queste statistiche, poi ne riparliamo...

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    1. Ne riparliamo se e solo se firmi i tuoi commenti, altrimenti te li cancello. Leggi le regole del blog. In alto a destra.

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