lunedì 3 febbraio 2014

"Questa politica presenta però limiti e risvolti negativi"

E ce ne eravamo accorti...

Riprendiamo da "Voci dall'estero" la segnalazione di un comunicato stampa della Commissione Europea che ripete tutte le cose che i lettori del nostro blog (e di "Voci dall'estero", appunto, e di "Goofynomics", e di tanti altri) sanno già benissimo. I passi rilevanti sono i seguenti:

"I divari macroeconomici, sociali e occupazionali tuttora crescenti minacciano gli obiettivi fondamentali dell'Unione sanciti dai trattati, ossia vantaggi generalizzati attraverso la promozione della convergenza economica e miglioramento della vita dei cittadini negli Stati membri. Il rapporto 2013 dimostra come le basi dei divari attuali siano state poste nel corso dei primi anni di introduzione dell'euro, giacché in alcuni Stati membri una crescita squilibrata, fondata sull'aumento del debito alimentato da bassi tassi di interesse e su massicci afflussi di capitale, è stata spesso associata a un andamento deludente della produttività e della competitività.
Venuta meno la possibilità di svalutare la moneta, i paesi della zona euro che tentano di recuperare competitività sul versante dei costi devono ricorrere alla "svalutazione interna" (contenimento di prezzi e salari). Questa politica presenta però limiti e risvolti negativi, non da ultimo in termini di un aumento della disoccupazione e del disagio sociale e la sua efficacia dipende da molti fattori come il grado di apertura dell'economia, la vivacità della domanda esterna e l'esistenza di politiche e di investimenti che promuovano la competitività non di prezzo."

Dovrebbe ormai essere evidente a tutti che questi sono i temi, quando si parla di "Europa" e della sua crisi. Chi li elude, non ha nessuna possibilità di capire la situazione né di modificarla.

(M.B.)

3 commenti:

  1. Ormai lo dicono anche i giornali, per esempio: "...le nazioni periferiche che, penalizzate dalla forza dell'euro nel loro export e dalla svalutazione interna (sostanzialmente il taglio dei salari e dei posti di lavoro imposti da Bruxelles per restare "competitivi" nell'area della moneta unica), corrono davvero il rischio di entrare in una pericolosa spirale deflazionistica". Da "Il Sole" di oggi.

    Safonte

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    1. Ecco il link:

      http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-02-03/europa-bilico-deflazione-091526.shtml?uuid=AB2Tu6t

      grazie della segnalazione

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  2. cmq il portavoce di Andor ha appena detto su Electrolux che è giusto che un'azienda sposti tutto dove le fa più comodo.

    Non che mi aspettassi niente di diverso, ma giusto per ricordare di chi stiamo parlando.

    Questi anche se prima o poi parleranno degli effetti negativi dell'euro il dio mercato mai lo metteranno in discussione.

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