Credo che dovremmo essere tutti grati e ammirati della lotta in cui il M5S ha ingaggiato le istituzioni del regime. Sto parlando ovviamente dell'ostruzionismo contro l'infame decreto Imu-Bankitalia, che doveva a tutti i costi essere ratificato dal ceto politico, per le ragioni qui esposte. Alla luminosità dell'audacia e della compattezza dei 5 Stelle fa ombra la tetraggine della "Casta". Il triste spettacolo della "ghigliottina", e le reazioni inviperite contro chi fa notare che, solitamente, chi aziona tale strumento prende il nome di boia; la morte dell'antifascismo, o meglio dell'antifascismo "di maniera" di cui fanno pieno uso gli appartenenti al centrosinistra; uso della violenza fisica in aula, e la sua successiva giustificazione. E dato che i tempi foschi che abitiamo non si sono originati oggi, né ieri, è bene collocare queste ultime aberrazioni all'interno della ricca galleria degli orrori da noi percorsa negli ultimi anni: cosa che fa magistralmente Angelo D'Orsi.
Quest'ultimo pezzo ci permette di ricollegarci ad un altro tema: al fatto che il M5S sta facendo, giorno per giorno, ciò che dovrebbe essere fatto dalla Sinistra; e che la Sinistra, invece di fare le cose che dovrebbe fare, aggredisce il M5S.
In tutto questo un ruolo di avanguardia è assunto dal partitino di Vendola e Boldrini. In questa formazione sono riassunti tutti i caratteri deteriori del fenomeno della "sinistra radicale" degli ultimi vent'anni, in particolare la totale separazione tra parole e fatti. Non è una forza politica da sottovalutare, nonostante la sua inconsistenza elettorale: ricordiamo che è proprio grazie ai voti di Vendola che il PD può vantare il triplo dei deputati del M5S, nonostante queste due liste abbiano ottenuto un numero di voti pressoché eguale. E ricordiamo che è proprio sulle risorse di quel partito che contano i "saggi" del Gruppo L'Espresso per presentare la famigerata Lista Tsipras, il cui intento è proprio quello di sottrarre voti al M5S. Il partito che ha consentito che si regalassero miliardi alle spregiudicate banche italiane proporrà una candidatura di lotta all'"Europa delle banche". Ricordiamocelo. (C.M.)
Finalmente un blog sovranista* che non devasta politicamente il 5s. Era ora che non lo si riconoscesse solo in Grillo, se vedete i parlamentari capirete tante cose, come il Di Maio (a porta porta!) che parla del voto degli iscritti sul reato di clandestinità (voto contrario alla linea Beppe) come prova di maturità. Non è l'unico. In più i dibattiti alla camera organizzati per affrontare il problema Euro hanno portato in sedi istituzionali Galloni Brancaccio Borghi Rinaldi, e in altra occasione Bagnai e Asimmetrie. Insomma un po' troppo per essere tacciati di pudismo ad ogni occasione. Non dico che siano la salvezza, d'altra parte il figlio di Dio è morto, bisogna rassegnarsi ed arrangiarsi con QUEL CHE C'E'.
RispondiElimina*A proposito, visto che si parlava d'identità: come ci definiamo? cioè, noi 'bloggers', sovranisti, social liberal democratici, contro il potere illimitato, a favore della dialettica parlamentare ma anche del rigore intellettuale, amanti della ricerca dell'approfondimento della logica (e che altro?) CHI SIAMO? Diego Fusaro parla di 'comunitarismo', a me sembra debole, che ne pensate?
Me lo chiedo anch'io... probabilmente non siamo nulla. L'utopia non marcia sulle gambe dei filosofi ma sul senso di giustizia diffuso tra la gente normale che era il retroterra di una battaglia secolare ormai irrimediabilmente smantellato.
EliminaSe ci sarà una palingenesi, almeno in Europa, passerà per l'evoluzione dei fronti nazionali alla Le Pen e non per il rinsavimento della sinistra storica i cui motori portanti (organizzazione operaia e partito di classe) sono completamente esauriti ed estranei alle forme di speranza "popolare".
Sicuramente non posso accettare una risposta del genere, il cinismo e la rassegnazione non fanno parte del mio 'noi'. L'analisi è piuttosto realistica ma rifiuto che delle istanze di cambiamento passino attraverso forme di sciovinismo aggressivo. Per quanto mi riguarda è no e mai.
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