di Fabrizio Tringali
Domenica non si voterà solo per il rinnovo del Parlamento Europeo, ma anche per alcuni comuni e per i consigli regionali di Abruzzo e Piemonte.Quest'ultima votazione non è politicamente meno importante di quella che coinvolge l'intero territorio nazionale. Tutti hanno capito che, in questo momento, la vera sfida è quella fra PD e M5S.
Non che non vi siano altri aspetti di una certa importanza (per esempio un risultato negativo dei partiti minori della maggioranza potrebbe portare a un collasso del governo), ma ciò che davvero conta è pesare il consenso reale che il PD riesce a raccogliere in questo momento, e poi confrontarlo con quello del Movimento 5 Stelle, unico soggetto politico potenzialmente in grado di buttarne all'aria i piani.
Il risultato delle europee sarà determinante, ma anche quello del Piemonte ci dirà parecchie cose.
Chiamparino è senza dubbio un candidato forte, e soprattutto è un politico schietto. Le sue posizioni sui tempi principali sono chiare. E' assolutamente favorevole alla TAV, è totalmente dalla parte di Marchionne.
Questo ovviamente non impedisce a SEL di sostenerlo. Magari qualcuno ricorderà che, sulla scorta della vicenda FIAT, alle scorse elezioni politiche la segreteria nazionale della FIOM ha infilato il proprio responsabile del settore auto nelle liste vendoliane, portandolo in Parlamento.
E chi sostiene egli oggi? Ovvio. Anche lui scondinzola al candidato PD che stende tappeti rossi ove passa Marchionne, rifiutandosi perfino di chiedere le primarie e sfidarlo, con la poco originale scusa che il nemico da battere è la destra (non certo Chiamparino che sta con la TAV e Marchionne...).
Il Piemonte è quindi la regione dove, ancora più che altrove, il ceto politico mostra con totale chiarezza che le politiche reali (che vinca il centro, la destra o la sinistra) possono seguire una sola direzione: distruzione del territorio, delle condizioni di lavoro, della vita della stragrande maggioranza della popolazione.
E lo fa, appunto, con la schiettezza di Chiamparino, senza tergiversare o annacquare i messaggi.
E' chiaro quindi che misurare la forza del M5S in questo contesto è di fondamentale importanza. Il M5S ha ottenuto qui ottimi risultati un anno fa, ed anche le scorse regionali erano andate bene. In consiglio erano entrati in due, fra cui Davide Bono, l'attuale candidato alla presidenza della giunta.
Davide è stato fra i primi militanti del M5S ad affrontare temi relativi alle relazioni fra economia e democrazia (non a caso propone l'adozione di una moneta complementare), si è impegnato a fondo in moltissime battaglie ed ha acquisito l'esperienza istituzionale necessaria per ricoprire anche incarichi di governo.
La sua vittoria non avrebbe solo l'effetto, importantissimo, di liberare i cittadini piemontesi dalle grinfie dell'intreccio politica-affari che governa da decenni, ma costituirebbe un primo, fondamentale, passo verso la costruzione di una reale alternativa di governo.
In bocca al lupo Davide!
P.s. Si può sostenere Davide votandolo (ma bisogna risiedere in Piemonte), ma anche versando qualche euro per la campagna elettorale, e questo possiamo farlo tutti, a questo link: http://www.kapipal.com/02ad3c6743634427b7bedb108f42418d
Mi sembrava la logica del voto utile. Cioè, visto che il candidato forte dall'altra parte è Chiamparino, l'unico modo utile per opporsi è votare per il M5S. Dal punto di vista numerico della quantità di voti, non c'è dubbio. A me personalmente non basta. Vivo in Piemonte e non voterò mai, nemmeno sotto tortura, Chiamparino e il centro-sinistra. L'ho fatto in passato e lo considero un grave errore di pigrizia mentale che non rifarò. Sono completamente d'accordo con la critica a quella coalizione di centro (la parola "sinistra" non sarebbe da pronunciare, "sinistra" storicamente, rappresenta la scelta di stare da una parte, da quella dei lavoratori, e non parlare a "tutti", essere il presidente di "tutti"; è qui che è finita l'esperienza della sinistra storica italiana, nella governabilità, nel centrismo interclassista degli anni '90). Detto questo, vorrei trovare motivi validi per votare per Davide Bono. Le caratteristiche interclassiste di questo movimento non mi convincono per niente. Certo, la moneta complementare, se non è solo una promessa elettorale, è un'ottima idea. Ma ci vuole un po' più di carne, mi pare che il profilo sia ancora molto poco individubile. Alternative? Ahimé, non mi pare che ce ne siano, la lista l'Altro Piemonte mi pare molto, molto povera purtroppo.
RispondiEliminaLucidissima analisi. Questo è lo spartiacque. Ogni altra argomentazione contro il voto in questa fase storica della politica italiana è unicamente riflesso della propria impotenza progettuale, oltre che incapacità conclamata dell'intendere quale sia realmente la posta in gioco.
RispondiEliminaQuesta è l'occasione che abbiamo per rompere la saldatura in atto fra questo ceto politicista, e ridare spazio alle istanze del territorio e della cittadinanza. Le argomentazioni che vorrebbero supportare le critiche all'attuale panorama politico esistente, M5S compreso, fatica a capire quello che sta accadendo nei territori e nella realtà delle esistenze che li abitano. Pecca della stessa involuzione che intende criticare, sorvolando a malo modo sui passassi critici, storico-critici, che stanno avvenendo.
O sapremo tirarci da noi fuori da questa crisi, attivando ogni residua responsabilità che i mezzi della pratica politica oggi consentono, oppure dovremo aspettarci gli ulteriori danni che i criticisti a la page serviranno, gratuitamente, ai sostenitori delle... ragioni del potere!
La miopia che su alcuni blog si legge è quasi pari alla cecità... forse è proprio il caso di rileggersi Saramago, ed il suo "Saggio sulla Lucidità".
Speriamo bene. E speriamo che l'approdo definitivo del m5s sia quello giusto.
RispondiEliminaRiccardo.
A quanto pare la crisi non ha ancora scavato a fondo. L'ambiguità di Grillo non ha pagato, la lega è sopravvissuta (con la posizione chiara contro l'euro) e noi ci ritroviamo con il pd al 40%.
RispondiEliminaSecondo me nel pd sono confuiti anche i voti di scelta civica e una parte di quelli di Forza Italia. Penso che il Pd però con queste elezioni abbia raschiato il fondo del barile (che non è poco). Da adesso dovrebbe esserci la discesa.
Grillo è un gatekeeper?
Riccardo.
Renzi ha raschiato il fondo del barile?
RispondiEliminaCredo che una vittoria di tali proporzioni (nella quale una grossa fetta di paura e scelta civica hanno dato una grossa mano) alla lunga sia più problematico da gestire che una vittoria del 33%, ora non ha più alibi.
La crisi passata ci ha regalato la sconfitta di Berlusconi, speriamo che la crisi futura ci regali la sconfitta di Renzi (su questo non posso che concordare con Bagnai).
La situazione negli USA ci dice che il tempo già pessimo volge decisamente al brutto.
Draghi riuscirà coi prestiti a far ripartire l'economia in una situazione di deflazione mondiale?
Ancora una volta gli USA ci dicono che una politica del genere (prestiti e qe) al massimo stabilizza la situazione.
Aspetto presto una vostra analisi del voto.
Il caro Fiorenzo Fraioli stavolta ha visto giusto, le pecche del m5s cominciano a farsi vedere tutte.
Se un partito come la lega (e i suoi trascorsi) è riuscito a salvarsi con una chiara propaganda no euro forse sarebbe il caso che il m5s faccia seria autocritica (e anche noi).
L'unica cosa positiva è che comunque Renzi pesca sempre nella stessa palude.
Se pensate che i vari partiti di centrosinistra, per fare un confronto, avevano alle elezioni del 1996 complessivamente 16,2 mln di voti e oggi mettendoci la lista Tsipras ne hanno 12 mln ma con un centrodestra liquefatto forse non tutto, nel futuro, è perduto.
Riccardo.