lunedì 30 aprile 2012

Il piddino

di Fabrizio Tringali 
(aggiornato con un video in fondo al post)

Antonio Gramsci odiava gli indifferenti. E anche io. E rispettava i partigiani, sia quelli che si schieravano dalla sua parte, sia gli avversari. E anche io. 
Ma quel che odio di più non è l'ignavia. Rispetto ad essa c'è di peggio: io odio l'atteggiamento del piddino

Il piddino non si schiera con una “parte”, sta con tutte le parti in campo.

Il
piddino non è, necessariamente, iscritto al PD. Il piddino è ovunque nella sinistra, soprattutto in quella radicale.

Il
piddino ringrazia l' “Europa”, che ci ha tolto di mezzo Berlusconi, pazienza se si è portata via anche quel poco di democrazia che avevamo.

Il
piddino pensa che, in fondo in fondo, di fronte alle cose “giuste” da fare, la democrazia è un ostacolo.

Il
piddino non si spiega perché lo spread non scende, visto che non c'è più Berlusconi.

Il
piddino di SEL vota Vendola perché ha “fatto bene in Puglia”, ma non ha la più vaga idea di cosa abbia fatto Vendola in Puglia.

Il
piddino rifondarolo teorizza che le forze proletarie, in periodi di arretramento del movimento operario, devono accettare compromessi con le forze del ceto dominante. 

E non ha né il coraggio, né l'onestà, per riconoscere che questa supercazzola è solo una falsa e puerile giustificazione di vomitevoli accordi spartitori.

Il
piddino, quando lo metti di fronte alle sue enormi contraddizioni, si inalbera, impreca, inizia a sproloquiare sull'antipolitica.

Il
piddino inorridisce di fronte alla nascita di nuovi soggetti politici, dice che i partiti sono già troppi, e che bisogna stare tutti uniti contro quegli altri.

Al
piddino non importa se poi, tutti uniti, si fanno le stesse cose di quegli altri. Anzi, pensa che sia impossibile che si facciano le stesse cose di quegli altri, perché quegli altri ne avrebbero sicuramente fatte di peggio.

Il
piddino è il più forte ostacolo a qualsiasi vero cambiamento della società.

Ora
piddino, non inorridire leggendo la parola “odio”. Non è riferita alla tua persona, ma al piddino che è in te

Ti confesso che un po' piddino lo sono stato anche io (piddino “rifondarolo”, per la precisione).
Ma caro
piddino, per tutti, prima o poi, arriva il momento in cui bisogna fare i conti con i propri valori, e soprattutto con la propria coscienza.
Puoi decidere di avere il coraggio di
affrontare l'elaborazione del lutto della morte politica delle forze in cui hai, un po' ingenuamente, creduto; prendendo atto che la sinistra, tutta, non è altro che una parte dell'oligarchia dominante da combattere. 

Oppure puoi preferire continuare ad essere piddino, e mentre la sinistra compartecipa alla distruzione di tutte le conquiste politiche e sociali degli ultimi 70 anni, accontentarti di ripetere slogan vuoti, sventolare bandiere scolorite, festeggiare vittorie arancioni che non spostano di una virgola il potere di un ceto politico ed economico tanto arrogante quanto maleodorante.
Scegli.



p.s. Ringrazio un lettore del blog, che ci ha segnalato questo video, che pubblico volentieri. Ecco cosa diceva Bersani ad agosto 2011: "ragioniamo però a 2 condizioni: primo, ecco... non si parli di cose che non esistono in nessun posto al mondo! Pareggio di bilancio per costituzione!!??... cioè, noi non è che intendiamo nei secoli castrarci di ogni possibile politica economica!"





3 commenti:

  1. Questo post è un capolavoro!!!

    Gis

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  2. Be', però piddino è (c) Goofynomics! Sono contento di vedere che sto contribuendo a creare un linguaggio. Per il resto, come non essere totalmente d'accordo con te?

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    1. Grazie Alberto!
      E in effetti, io avevo trovato "piddino" anche da altre parti, quindi non sapevo a chi attribuire la paternità, ma certamente tu sei stato il primo a donare al termine l'alone di poesia che merita, dunque hai ragione, hai diritto alle royalties!

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