domenica 9 giugno 2013

Il ricatto di Silvio

Avrete sicuramente sentito dell'ultimo Berlusconi anti-euro. E' una costante: quando il personaggio è sotto pressione (anche e sopratutto giudiziaria) tira immediatamente fuori certi argomenti. Evidentemente sa di poterli usare in funzione ricattatoria, una cosa del tipo: se non mi salvate dalla Boccassini io faccio crollare l'euro. Infatti non sarebbe così difficile per Berlusconi sfiduciare Letta, costringere il sistema politico alle elezioni, imbastire una campagna anti-euro e anti-austerity e... tornare al governo. Berlusconi è probabilmente l'unico uomo che può decidere di distruggere l'euro. I suoi avversari (meglio: i suoi ex avversari) lo sanno, e se la situazione precipita dal punto di vista giudiziario si inventeranno un qualche salva-condotto. Speriamo che qualcuno li fermi. (C.M.)

2 commenti:

  1. Non credo che sia solo un fatto strumentale. Al di là del personaggio, davvero poco affidabile, l'eventuale ritorno ad una valuta nazionale può essere interpretato a favore della base sociale della destra nazionale. Cioè quella della piccola e media azienda, quella che ha bisogno di svalutare per tornare ad essere competitiva. Mi sembra abbastanza noto il ragionamento. Ci sono due destre in Italia, quella nazionale e quella euro-estremista, che rappresenta i grandi capitali finanziari. Della sinistra si è perso le tracce.

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    1. E lui sceglie di rappresentare ora l'una, ora l'altra destra a seconda delle convenienze personali. È questo il senso dell'articolo.

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