Si parla molto in questi giorni di "presidenzialismo". Giovanni Belardelli, sul Corriere della Sera di ieri, ci spiega perché:
un accentramento del potere nelle mani di un presidente eletto direttamente rappresenta ormai «l'unica via di salvezza» per un Paese che ha bisogno di prendere quelle decisioni spesso impopolari che i governi basati su coalizioni instabili non sono in grado di assumere.
Non c'è molto da aggiungere. C'è solo bisogno, forse, di un breve manuale di traduzione dal belardellese all'italiano.
1) Decisioni spesso impopolari = decisioni alle quali la maggioranza degli elettori è contraria.
2) Governi basati su coalizioni instabili = governi obbligati dalle oligarchie a prendere le decisioni di cui al punto 1).
3) Accentramento di potere nelle mani di un presidente eletto direttamente= sottrazione di potere al Parlamento per darlo a un Presidente che non dirà mai chiaramente, in campagna elettorale, quali decisioni del tipo 1) prenderà, e che una volta eletto sarà lo strumento delle oligarchie di cui al punto 2).
(M.B.)
il vero problema è come riuscire ad impedire questa svolta autoritaria in un paese in cui la sinistra ha scelto la via del capitalismo europeo dimenticandosi dei suoi elettori; ma ci sono anche altri gravi problemi irrisolti come la mancanza dell'universalità del Welfare per il sostegno al lavoro a tutte le categorie di lavoratori e non soltanto a quelle della grande impresa o del settore pubblico; la sinistra si è completamente scordata dei milioni di lavoratori precari e della piccola impresa, non ha idee, non ha soluzioni, ormai ha dimenticato i valori universali che hanno sempre spinto gli elettori di sinistra ad andare al seggio ed ha consegnato l’Italia alla destra ricca e privilegiata; naturalmente queste scelte aprono la strada alla divisione dei lavoratori profilata da Grillo, ed effettivamente presente nel paese, tra chi ha un lavoro ancora sicuro o un cassa integrazione tamponante e chi non ha nulla, sarebbe interessante sapere se questi errori sono stati pianificati consapevolmente oppure sono stati commessi da una elite politica fuori dal mondo ed attenta soltanto al proprio tornaconto personale; in entrambi i casi la guerra tra poveri è già iniziata ma non per colpa dei poveri
RispondiEliminaNon credo che le due ipotesi siano antitetiche, stiamo pur sempre parlando di un numero abbastanza elevato di attori politici per cui e' difficile ipotizzare una razionalita' unica e monolitica.
EliminaQualcuno l'avra' fatto per interesse, qualcun altro per disciplina di partito, altri ancora per ideologia (come le anime belle della "sinistra" che dipingevano l'UE come la nuova Internazionale Socialista o quasi).
Ben detto, sono completamente d'accordo.
RispondiEliminaNello stesso tempo, devo mio malgrado osservare come tutto questo tentativo di processo di revisione costituzionale stia iniziando nella sostanziale indifferenza generale, ignorando perfino che il modo in questa revisione viene affrontata, lo stesso soggetto che lo sollecita, pone tale processo fuori dalle modalità previste dall'articolo 138.
In italiano, una tale iniziativa si dovrebbe chiamare golpista, ma sembra che siamo davvero in pochi a notarlo. Forse sarebbe bene che altri si unissero a tentare di difendere la costituzione come ultim o baluardo di quel po' di democrazia che ancora rimane in questo paese.
siamo solo una colonia controllate da burattini come napolitano,letta,prodi,monti,draghi..e con qualche ricatto di processo o alle sue aziende,anche berlusconi..
RispondiEliminaoltre ad una selva di schiavi giornalisti,economisti,medici..
tutti venduti per carriere (proprie delle proprie puttane,famiglia,figli)potere e denaro..