giovedì 21 giugno 2012

Spunti di riflessione sulla Siria, sui presunti rischi di intervento NATO, sui rapporti con gli USA

Vi invitiamo a considerare i seguenti spunti di riflessione.

In primo luogo, l'ennesima presa di posizione di Henry Kissinger contro l'ipotesi di intervento militare in  Siria.

Poi, le voci su un probabile "scambio" avvenuto tra gli USA e la Russia in sede ONU. Come è noto la Russia (che si porta dietro la Cina) non ha posto il veto contro la risoluzione che consentiva il bombardamento della Libia, mentre ha sempre difeso a spada tratta Bashar Assad. In base alla ricostruzione de "La Stampa", la Russia avrebbe permesso alla NATO di distruggere la Libia in cambio della licenza di uccidere accordata ad Assad.

Ancora, la dichiarazione congiunta di Vladimir Putin e Barack Obama che segna un deciso riavvicinamento delle posizioni dei due paesi sulla questione siriana.

Infine il recente rapporto del Washington Institute messo in evidenza dai media italiani ed esteri, nel quale si afferma che fra le file del fronte anti-Assad sarebbero presenti miliziani "jihadisti". Il WI è molto legato alla lobby sionista negli USA, e la base delle sue argomentazioni è piuttosto fragile. Ma la sua posizione non è certo isolata, almeno da quando la stessa Hillary Clinton ha dichiarato che armare i ribelli siriani sarebbe come armare Al Qaeda. Non ci interessa ora discutere se sia più o meno vero che dei "jihadisti" stiano combattendo in Siria. Preferiamo attirare l'attenzione su queste immagini:



O magari su questo video.


Quelle che si vedono sono bandiere di Al Qaeda. La città dove sono state prese queste immagini è Bengasi, Libia. Che l'opposizione libica fosse egemonizzata da elementi vicini all'estremismo islamico è il segreto di Pulcinella. Eppure per gli USA ciò non ha portato alcun imbarazzo. Aiutare Al Qaeda in Libia è tornato loro utile, mentre sostengono che sarebbe sbagliato farlo in Siria: è evidente la contraddizione che emerge dell'accostamento dei fatti da una parte, e delle dichiarazioni ufficiali USA dall'altra.

Non stupisce che i siriani stiano cominciando ad avere seri dubbi sulla volontà degli USA di liberarli da Bashar Assad. Kafr Anbel è una cittadina siriana in provincia di Idlib, teatro di innumerevoli manifestazioni anti-regime. Le manifestazioni di Kafr Anbel hanno la particolarità di essere accompagnate da cartelli con disegni e vignette, spesso molto divertenti. In una delle più recenti gli USA vengono riconosciuti come complici dei nemici del popolo siriano:


Ma qualcuno si spinge più in là, fino a immaginare Obama come grande burattinaio dei protettori di Assad.


Probabilmente loro, a differenza di molti cosiddetti "anti-imperialisti" nostrani, si ricordano che la Siria, nonostante la propaganda anti-americana e anti-israeliana del regime, molto spesso, è andata a braccetto proprio con gli USA e con Israele. Ricordano, per esempio, che La Siria e i suoi alleati hanno ammazzato in Libano più palestinesi di quanti ne abbia mai fatti fuori Israele; che Hafez Assad, da ministro della difesa nel 1970, è stato tra i maggiori responsabili della disfatta palestinese in Giordania ("Settembre Nero"); che nel 1991 la Siria ha schierato le proprie truppe affianco a quelle di George Bush nella guerra all'Iraq; che il regime di Assad, in quarant'anni, non ha fatto un bel niente per liberare il Golan....

1 commento:

  1. Veramente una bella analisi basata solo su dati concreti.

    Vorrei tanto che coloro che parlano da tempo di guerra imminente definissero proprio cosa si intende per 'imminente'....

    Gis

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