domenica 18 marzo 2012

Scegliere: o l'Euro o i diritti sindacali

di Fabrizio Tringali

Per prima cosa voglio ringraziare Alberto Bagnai, che ha dato notizia dell'apertura di questo blog.
I suoi post sono di grandissima utilità per capire il senso politico dell'unione monetaria europea. Una vera miniera di informazioni, che mette in luce, per esempio, come l'Euro sia contemporaneamente il responsabile diretto dell'aggressione ai diritti dei lavoratori, e l'efficace paravento che il ceto politico-finanziario può utilizzare per far passare “riforme” che altrimenti sarebbe difficile, se non impossibile, imporre.

Ogni tanto mi capita di parlare in pubblico di queste cose, ed una delle domande ricorrenti è la seguente: “La cosiddetta riforma del mercato del lavoro (i licenziamenti facili, le deroghe alle tutele stabilite dai Contratti Nazionali etc..) viene motivata dal fatto che occorre aumentare la competitività del nostro Paese, ed è fortemente sponsorizzata dalla BCE e dalla Commissione Europea (leggi: Francia e soprattutto Germania). Questi sono fatti noti. Ma perché la Germania spinge per una maggiore competitività dell'Italia? Non sarebbe uno svantaggio per lei?”

Si tratta di una domanda sensata e pertinente. La risposta la rubiamo proprio ad Alberto Bagnai (eccola, basta leggere qui e qui) e per ringraziarlo gli offriamo qualche prova concreta di quanto afferma, e cioè che “grazie” all'Euro il nostro tessuto produttivo si è grandemente svalutato, e adesso i Paesi economicamente più forti
possono fare shopping accaparrandosi le aziende italiane a prezzi stracciati (soprattutto se governo, sotto la spinta dalle istituzioni europee, agevolerà la scomparsa di quelli che per l'Unione Europea sono fastidiosi ostacoli all'aumento di produttività dei lavoratori, come per esempio i diritti sindacali).
Questa è la traduzione della tanto ambita capacità di attrarre capitali esteri: permettere a chi ha liquidità di fare shopping a buon mercatoCliccate qui e leggete l'articolo. Stiamo parlando della Ducati, giustamente definita nell'articolo “la Ferrari a due ruote”, non di un'aziendina qualsiasi.

E non è tutto. Grazie all'Euro, ed alla globalizzazione, ci troviamo in un mezzo ad una tenaglia dalla stretta mortale. Da un lato gli squali pronti a sbranare i pezzi migliori del nostro tessuto produttivo, dall'altro la possibile (e spesso già realizzata) delocalizzazione della produzione in Paesi vicini, come la Serbia, capaci a loro volta di attrarre capitali per via dei bassi salari, dell'assenza di diritti e tutele per i lavoratori, e soprattutto grazie a forti aiuti di Stato, che il nostro Paese non può elargire in quanto membro dell'Unione Europea.

Leggete cosa dice la brochure della "Serbia Investment and Export Promotion Agency": “Operando in Serbia le aziende hanno il VANTAGGIO di produrre fuori dall'Unione Europea, ma al contempo un facile accesso al suo mercato”. Poi guardate il servizio di “Presa Diretta” andato in onda il 12 febbraio scorso (posizionate su 1h 16' 22"), e vedrete in dettaglio l'entità di questo vantaggio: grandissime agevolazioni fiscali, incentivi vari, insomma una pioggia di denaro pubblico in cambio dello spostamento della produzione in Serbia. E se i lavoratori serbi provano a ribellarsi, ecco pronto il ricatto anche per loro: spostamento della produzione in Cina!




E così tra l'incudine del “ce lo chiede la BCE per salvare l'Euro” e il martello del “se non ci state chiudiamo, e portiamo le produzioni in Serbia”, i cittadini italiani dovranno piegarsi ai diktat europei. 
A meno che non si rendano conto che, per evitare il disastro, la soluzione non è trovare i modi per salvare l'Euro, ma l'esatto contrario.

2 commenti:

  1. Grazie Fabrizio! La triste notizia della Ducati mi era arrivata alle 21:36 del 13 marzo da quella lenza del prof. Santarelli, che essendo un emerito ha il tempo di seguire i mercati!

    Ho rinunciato a darla sul mio blog, dove un lettore mi aveva appena detto che lui non crede che la Germania voglia acquistare le nostre aziende e che qualsiasi cosa io dicessi lui sarebbe rimasto della sua idea.

    Cosa per la quale io sarei il primo a lodarlo, se la sua idea fosse veramente sua, e non quella che gli hanno messo in testa tanti personaggi (incluso quello che allieta questa pagina).

    Tiremm innanz...

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  2. L'EUROPA E' UN'ORGANIZZAZIONE DI MOVIMENTO PER CAPITALI NON E' UNO STATO.IL SINDACATO DOVREBBE ESSERE EUROPEO.UN SINDACATO NON PUO' CONTRASTARE UN POTERE RETTO SUI CAPITALI.I CAPITALI SPARISCONO QUANDO LO STATO NON CORRISPONDE AI VALORI CHE LA LOBBY BANCARIA HA PREDISPOSTO.

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