di Fabrizio Tringali
Timidamente, con questo articolo, Il Sole 24 Ore fa un piccolo passo fuori dal coro unanime del mainstream, che festeggia la "vittoria" di Monti al recente vertice di Bruxelles.
Il pezzo non è un gran che, ma almeno spiega qualcuno dei motivi per cui a cantare vittoria è Berlino e non Roma (né Parigi).
Per quanto riguarda il secondo punto indicato nell'articolo, è falso che la condizionalità non ci sia. Quello che non c'è, per il momento, è il coinvolgimento del FMI, ma la condizionalità c'è eccome, altrimenti non avrebbero scritto nell'accordo che il Paese che accede al fondo deve firmare e rispettare un "memorandum". Inoltre le regole di accesso ai fondi FESF/MES sono congegnate in modo tale che è il fondo stesso a poter imporre quel che vuole....
Vedremo le decisioni che verranno prese all'Eurogruppo del prossimo 9 luglio, dove è probabile che la vittoria della Merkel sarà resa ancor più evidente.
P.s. in questo periodo siamo molto indaffarati, tutti e tre per lavoro, studio e famiglia, Marino ed io anche per finire il nostro prossimo saggio, che uscirà presto. Probabilmente diraderemo un po' le pubblicazioni sul blog.
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