Perché Bersani si suicida?
Perché va
contro il volere di gran parte del suo partito, della schiacciante
maggioranza dei suoi elettori, della sensibilità diffusa nel paese?
Perché fa questo enorme regalo, in termini di immagine, a Renzi, e in termini politici, a Vendola?
Perché si rimangia tutte le sue aperture al M5S, e si gioca tutta la carriera su una personalità ampiamente screditata?
Perché resuscita Berlusconi, conferendogli il ruolo di King Maker?
Perché?
La risposta più ovvia è che Bersani sia un deficiente. Un povero idiota. Un miserabile cretino.
Una
risposta appena più smaliziata fa riferimento all'ambizione personale
di Bersani: Marini con ogni probabilità lo nominerà a Palazzo Chigi,
così l'uomo di Bettola passerebbe storia come il primo "comunista" che,
in Europa, sia mai andato al governo dopo aver vinto delle elezioni.
Ancora,
si può indicare come ragione l'appetito della classe dirigente PD, che
ragiona col minimax: il massimo risultato (le prime quattro cariche
dello stato) col minimo delle risorse (meno di un terzo dei voti
espressi). E il fine dopotutto giustifica i mezzi.
Ma tutto ciò fatica a convincermi.
Non
dico che questi elementi non esistano e non siano rilevanti. Dico che
non mi sembrano sufficienti da soli a giustificare tanta incredibile
protervia.
Noi dobbiamo sempre ragionare tendendo d'occhio il
contesto in cui ci muoviamo. Il contesto è la dittatura della Troika. La
Troika vuole un governo che faccia tagli e riforme neoliberiste. I
partiti che hanno scommesso tutto sull'euro non possono che obbedire ai
desiderata della Troika. E l'unico governo che può accontentare la
Troika, oggi, è un governo di "larghe intese" tra i sabotatori
dell'economia e della dignità nazionale.
Ecco perché Rodotà non va bene.
Oltre
ai suoi indiscutibili demeriti agli occhi della Troika (la critica al
Fiscal Compact, la vicinanza con la FIOM) il giurista calabrese non va
bene perché il suo nome è la negazione stessa di qualsiasi ipotesi di
larghe intese. La sua sola presenza al Colle sposterebbe gli equilibri
politici italiani in un senso incompatibile con i voleri della Troika.
Ora,
se per caso qualche piddino legge queste righe, vorrei che si fermasse a
riflettere. A riflettere su come l'euro costringa la sinistra italiana a
suicidarsi.
Perché questo ultimo atto è la fine della sinistra in Italia, questo è chiaro.
La
sinistra come l'abbiamo conosciuta muore oggi, in Italia (curiosamente,
nel 65esimo anniversario della sconfitta elettorale che consegnò il PCI
al suo eterno ruolo di minorità*).
Mi chiedo che sensazioni possa provare il piddino. Delusione? Scorno? Sorpresa?
Sorge
una considerazione che fa sorridere, anche perché sembra il frutto di un
delirio di onnipotenza: se la sinistra italiana ci avesse ascoltato oggi
non assisterebbe al suo stesso tracollo.
Dementat deus quos perdere vult. (C.M.)
Addendum del venerdì mattina: è ufficiale, dopo il tremendo flop di Marini il candidato del PD è Prodi. Il danno di immagine rimane, anche se sembra circoscritto più alla figura di Bersani che a quella del PD. Prodi al Quirinale significa la fine delle ipotesi di "larghe intese". E significa elevare alla massima carica dello stato uno dei maggiori responsabili diretti del disastro economico attuale. Il PD non si smentisce.
Addendum 2 (scritto da Fabrizio): Una
possibile chiave di lettura dell'atteggiamento di Bersani, integrativa a
quanto finora scritto in questo pezzo, è che questa era l'unica strada
per arrivare a portare D'Alema al colle. Prima bisognava tentare un
accordo col PDL ben sapendo che non sarebbe andato in porto (figuriamoci
se Bersani non aveva sentore del flop di Marini, che ha preso ben 200
voti in meno delle attese).
Poi ciccia
fuori Prodi, il quale ovviamente può farcela, ma solo se tutto il
centrosinistra vota compatto, perché l'ex premier che ci ha portato
nell'euro, di voti esterni a pd-sel ne prenderà pochini. E' quindi tutto
nelle mani dei possibili franchi tiratori dalemiani.... e se Prodi non
passa, una candidatura come quella di D'Alema può diventare vincente:
eventuali franchi tiratori renziani saranno silenziati dallo stesso
Renzi (che probabilmente è già d'accordo con D'Alema) e dal "soccorso
azzurro" cioè dai voti provenienti dal centrodestra, con un Berlusconi
che ufficialmente protesterà, ma sotto sotto gradisce avere al Colle
l'uomo dell'inciucio.
*questo commento è stato scritto giovedì 18 aprile.