sabato 29 settembre 2012

Ancora da Venezia

Fra le molte cose interessanti che ho sentito alla III conferenza internazionale sulla decrescita di Venezia, vi segnalo questo articolo di un giovane economista “eterodosso” statunitense

giovedì 27 settembre 2012

Ecco perché Napolitano nominò Monti senatore a vita

di Fabrizio Tringali
Il mio ultimo post ha riscosso un certo successo ed è stato ripreso da molti altri siti e blog.
Qualcuno mi ha fatto notare che nella lista di colpi assestati alla Carta Costituzionale dal peggior presidente della Repubblica della storia d'Italia, mancava la nomina a senatore a vita di Mario Monti, avvenuta poco prima dell'investitura come premier.
Non mi ero dimenticato di questo fatto, anzi, per la sua importanza, esso va trattato a parte, ed il momento più adatto per farlo è questo, dato che Monti ha appena fatto outing: alle prossime elezioni non sarà candidato, dato che non ne ha bisogno, avendo diritto di essere membro del Parlamento a vita.

martedì 25 settembre 2012

Nodi della decrescita.

Queste brevi riflessioni sono state stimolate dalla mia partecipazione alla III conferenza internazionale sulla decrescita, svoltasi a Venezia dal 19 al 23 settembre. Si può dire tranquillamente che la conferenza è stata un successo: circa 700 partecipanti che provenivano da 47 paesi diversi, età media piuttosto bassa (più di un terzo degli iscritti aveva meno di 30 anni), grande partecipazione sia alle assemblee plenarie sia ai workshop (circa 80 in tre giorni), circa 180 papers discussi. La capacità dimostrata dagli organizzatori italiani dimostra che anche in Italia il movimento della decrescita, nelle sue varie componenti, è una realtà consolidata.

sabato 22 settembre 2012

Vedere la proboscide ma non l'elefante/3. Il caso ENEL

 Claudio Martini

numero precedente

 Ragguaglio introduttivo

Quando parliamo dell'Unione Europea, parliamo innanzitutto di due cose assai concrete, e cioè del Trattato sull'unione Europea (TUE) e del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE). Nella loro forma attuale i due Trattati sono "rifacimenti" di alcuni trattati precedenti, e cioè, rispettivamente, il Trattato di Maastricht del 1992 e il Trattato di Roma del 1957. Quest'ultimo ha cambiato nome per ben due volte: nato come Trattato che istituisce la Comunità Economica Europea (TCEE), nel 1992 è diventato il Trattato che istituisce la Comunità Europea (TCE), per poi assumere la forma attuale nel 2008, grazie al Trattato di Lisbona. Non si tratta di questioni puramente nominalistiche. Ad ogni passaggio, il Trattato di Roma ha visto crescere la propria importanza e arricchire le proprie disposizioni. Oggi questo testo fondamentale ci dà la base normativa essenziale del quadro istituzionale dell'UE, le regole per il funzionamento di quelle istituzioni, e moltissime norme di carattere economico e amministrativo che riguardano da vicino la vita delle imprese e dei cittadini europei. Dal canto suo il TUE, testo molto più breve, definisce in via generale l'identità e gli scopi dell'Unione Europea.

Le varie tappe della bollitura 
L'ultima volta ci siamo lasciati annunciando un excursus storico sulla giurisprudenza della Corte Costituzionale in tema di rapporti tra il diritto UE il diritto interno. Cominciamo dal principio, con un caso emblematico.

giovedì 20 settembre 2012

E adesso ci siamo giocati anche la Corte Costituzionale


di Fabrizio Tringali

Eh già, grazie al peggior presidente della Repubblica della storia d'Italia, sta per ricoprirsi di ridicolo anche l'ultima Istituzione che poteva godere di un qualche rispetto.
Del resto lo avevamo già anticipato: pur sapendo l'ovvio, e cioè che, nella vicenda delle intercettazioni telefoniche della procura di Palermo, Napolitano ha torto marcio, l'Alta Corte troverà il modo di dargli ragione.
In questo modo l'orrendo figuro che occupa il Colle completa la distruzione della Costituzione Italiana. Proprio lui, che dovrebbe esserne custode, ed invece si è reso protagonista di una incredibile serie di attacchi alla Carta che ne hanno sostanzialmente smantellato i fondamenti.

Dapprima Napolitano ha infranto il principio di divisione dei poteri, quando ha svuotato i poteri del Parlamento minacciando più volte lo scioglimento delle Camere nonostante il governo in carica avesse sempre ottenuto la fiducia. Nulla, nemmeno il fatto che in carica vi fosse un esecutivo disgustoso, giustifica la violazione della Carta.

Poi ha consegnato il Paese al commissariamento da parte dei tecnocrati europei, nominando Monti senatore a vita e quindi capo del governo, e dichiarando più volte che l'euro e la UE sono scelte dalle quali non è possibile tornare indietro (un'ovvia menzogna).

Ora costringe la Corte Costituzionale a perdere ogni credibilità (gettando grave discredito anche sulla Magistratura).

Infine proverà, ancora, a fare in modo che venga approvata una legge elettorale tagliata sulle esigenze del ceto dirigente più forte della UE, e che richiede che l'Italia continui ad essere governata da esecutivi di larghe intese, in modo da proseguire l'opera di distruzione delle condizioni di vita della stragrande maggioranza
della popolazione iniziata da Monti, Fornero e Passera, senza che una singola parte politica debba assumersi la responsabilità di dover fare i conti con il malcontento crescente. Del resto ormai, anche qual poco di democrazia che ci era rimasto, era diventato un fastidioso orpello, ostacolo alla realizzazione dei disegni dei governanti. Meglio, per loro, farne a meno. Non so quanto tempo occorrerà, ma prima o poi emergerà con drammatica chiarezza quanto grave sia ciò che sta accadendo.

Recensione di Ivan Boni a "La trappola dell'euro"

Segnaliamo la recensione a "La trappola dell'euro" pubblicata su storia.archeologia.com da Ivan Boni: http://storia.archeologia.com/202/la-trappola-delleuro

mercoledì 19 settembre 2012

Intellighentzia/2

Per proseguire il discorso sulla cultura  contemporanea, segnaliamo questo articolo di Luigi Cavallaro. Si tratta di un testo che mescola in modo caratteristico intuizioni interessanti e chiusure preconcette.

lunedì 17 settembre 2012

Due più due uguale ??

Non è difficile rispondere, non è difficile capire: non occorre avere la banca dati di Assange o penetrare in archivi super custoditi appesi per aria come Tom Cruise in non so più quale film.
Basta mettere assieme alcune cose esposte con chiarezza sui media.

sabato 15 settembre 2012

Vedere la proboscide ma non l'elefante/2

L'integrazione europea ha dovuto scontare, nel nostro paese più che in altri, le carenze storiche, le rigidità, i ritardi e i problemi strutturali del sistema, come pure la lenta ed esitante maturazione delle forze politiche, economiche e sociali, degli apparati pubblici, della società civile e, diremmo, della coscienza stessa della collettività nazionale. (..) Col tempo, tuttavia, la situazione è progressivamente migliorata (..). Come un fiume carsico che correva al di sotto dei clamori mediatici, quel processo è andato avanti con progressione lenta ma costante, ed ha via via indebolito le resistenze degli organismi nazionali.
(Roberto Adam e Antonio Tizzano, Lineamenti di Diritto dell'Unione Europea-Giappichelli 2010)

Claudio Martini

Cos'è l'Unione Europea? È uno Stato, una federazione di Stati, una semplice organizzazione internazionale? La dottrina costituzionale si è assestata su una definizione che vede la UE come "un'organizzazione di tipo nuovo", una strana "cosa" che si caratterizza per regolare non solo i rapporti tra gli Stati che ne fanno parte, ma anche tra i cittadini di quegli stati. In altre parole, l'UE è un'organizzazione a cui gli Stati hanno delegato il compito creare diritto; soggetti di quel diritto non sono solo gli Stati, come può capitare nelle organizzazioni internazionali classiche, ma anche i singoli individui (o le loro "formazioni sociali": ad esempio le imprese). Forse per cogliere meglio il carattere sui generis dell'UE è utile richiamarsi alla nozione di Ordinamento, così come definita dal fascista Santi Romano (autore nel 1918 di un'opera chiamata appunto l'Ordinamento giuridico): un'insieme di norme proveniente da una pluralità di fonti, destinate ad una pluralità di soggetti. La concezione ordinamentale del diritto si contrappone a quella statualistico/borghese, dove la fonte è una (la Legge) e il destinatario uno soltanto (il Cittadino). L'UE, in quanto ordinamento, si sovrappone alle (ma si portebbe dire che compenetra le) leggi degli Stati, e mano a mano che si sviluppa il suo diritto si estende a sempre maggiori campi, a sempre più varie situazioni.

giovedì 13 settembre 2012

Prese di coscienza


Non manca, nei media più noti, qualche segnale di presa di coscienza dei problemi che stanno al fondo dell'attuale crisi dell'euro. Segnaliamo per esempio questo articolo di Galli della Loggia, sul Corriere della Sera del 12 agosto.

Galli della Loggia coglie uno degli aspetti fondamentali dell'attuale crisi. Occorre infatti partire dalla coscienza che non esistono “soluzioni tranquille”. Ogni possibile “soluzione” presenta dei costi e dei rischi, che oltretutto, a seconda delle diverse possibili scelte politiche, graveranno in misura diversa sui diversi Stati (e, aggiungiamo noi, sulle diverse classi sociali). Tutto questo non può che generare tensioni, conflitti, spinte centrifughe. Per arginare queste tensioni e impedire che esse abbiano effetti distruttivi sulla tenuta dell'Unione Europea, sono necessari vari elementi, ed uno di tali elementi è, inevitabilmente, la nascita, in tutti i cittadini UE, di un forte sentimento di appartenenza alla stessa nazione. Solo una autentica Nazione Europea può resistere a crisi come l'attuale.
Fin qui Galli della Loggia. Ci sembra difficile contestare le tesi del suo articolo. È chiaro che Galli della Loggia mantiene una posizione favorevole all'UE, e il suo articolo cerca di indicare possibili soluzioni alla sua crisi attuale. Il punto è che, sviluppando il suo ragionamento, si arriva facilmente a conclusioni opposte a quelle che immaginiamo a lui gradite. Basta infatti rilevare, come abbiamo fatto nei testi scritti assieme a Tringali (si vedano: il breve saggio pubblicato nel 2011il libro attualmente in libreriaanche questo stesso blog ) che in questo momento non esiste nessuna Nazione Europea, e che il lavoro di creazione di una tale nazione appare un progetto impossibile da realizzare nel breve periodo e destinato eventualmente a tempi molto lunghi. 
Ma poiché la crisi è adesso e poiché per risolvere veramente la crisi occorre una solidarietà nazionale europea della quale non si vede l'ombra, la conclusione è inevitabile: la crisi economica e politica attuale continuerà e porterà a tali tensioni e scontri da far crollare sia l'euro sia, probabilmente, la stessa UE.

(M.B.)

mercoledì 12 settembre 2012

La trappola dell'euro

Ci siamo. Finalmente è uscito "La trappola dell'euro".
Il primo giorno è stato già un successone: il libro è balzato in testa alla classifica di Amazon per la categoria "Economia", è stato a lungo fra i primi 100 della classifica generale, ed in questo momento è in testa nella classifica delle novità più interessanti.

Se preferite comprarlo in libreria, tenete presente che molte devono ancora riceverlo, comunque se non lo trovate (perché non è ancora arrivato, oppure è esaurito), potete ordinarlo. La libreria lo farà arrivare nel minor tempo possibile.

martedì 11 settembre 2012

Epitome Casiniana


 Claudio Martini

Con tutto il battage mediatico attorno al suo raduno estivo, Casini ha reso ancora più notorio ciò che era già manifesto: fra tutti i partiti parlamentari il più sfegatatamente montiano è l'UdC. E ciò comporta il suo essere il più sfegatatamente europeista, aldilà delle chiacchere piddine, visto che Monti rappresenta direttamente la Commissione europea, la quale a sua volta, "per statuto", rappresenta gli interessi generali dell'Unione, colti in contrapposizione con quelli degli stati membri. Tuttavia l'UdC non si distingue solamente per la sue propensione confindustriale e montiana, ma anche per quella per il malaffare e il voto di scambio.

venerdì 7 settembre 2012

Lo SME, l'euro e la sinistra italiana



di Fabrizio Tringali

Nei dibattiti sull'entusiastica adesione all'euro da parte della sinistra italiana si finisce spesso per ripercorre le tappe che hanno portato il nostro Paese dentro un sistema monetario europeo a cambi fissi.
E' ancora più importante farlo oggi, mentre la BCE probabilmente sta già scrivendo il durissimo memorandum che l'Italia dovrà rispettare per restare nell'euro, ultimo atto del percorso di commissariamento del nostro Paese. 
Infatti, già durante la discussione sull'adesione dell'Italia allo SME emersero i rischi che l'Italia avrebbe corso legando il valore del cambio della lira a quello di monete di Paesi come la Germania: deflazione, spinta al ribasso dei diritti e dei salari dei ceti medi e popolari, innalzamento della disoccupazione, politiche di rigore destinate a portare il Paese ad avvitarsi in spirali recessive.
In molti ricordano che il PCI si oppose allo SME, mentre furono proprio i partiti suoi eredi (cioè quelli nati dal suo scioglimento), a portarci nell'attuale moneta unica europea.
E' utile ritornare al 1978 per capire meglio cosa successe allora. Anche perché, come sempre, la comprensione di ciò che è accaduto nel passato, aiuta a mettere a fuoco le ragioni di quel che accade nel presente. 

Movimento 5 Stelle - noi l'avevamo detto....

Ovviamente adesso tutti i media daranno addosso al M5S.
Cari militanti del M5S, adesso avete di fronte a voi due strade: o gridate al "complotto" contro di voi, come farebbe qualunque esponente del ceto politico, oppure riconoscete che le questioni che stanno emergendo, relative alla democrazia interna, sono reali e vanno affrontate fino in fondo.  Avviando la costruzione di un movimento realmente partecipazionista, senza capi né tutori.
Noi lo avevamo detto:
http://il-main-stream.blogspot.it/2012/05/movimento-5-stelle-casaleggio-vale-uno.html
http://il-main-stream.blogspot.it/2012/07/congetture-e-confutazioni3.html

giovedì 6 settembre 2012

Parole chiare (per chi non l'avesse ancora capito)

Per chi non l'avesse ancora capito, segnaliamo questa intervista ad Antonio Foglia, direttore generale di Belgrave Capital Management, pubblicata sul Corriere della Sera del 31 agosto.
 Ci sembra utile la chiarezza con la quale vengono spiegate le scelte politiche delle oligarchie europee.

martedì 4 settembre 2012

Da Giorgio Bocca a Emilio Fede

Questa è la prima pagina di Repubblica dello scorso Lunedì 3 Settembre.

la Repubblica

A sinistra un articolo su Grillo, con tanto di fondo di Nadia Urbinati. Il problema non è però in quanto è scritto, ma nella foto che accompagna lo scritto.



Non ci vuole molto per capire che l'immagine è stata selezionata al fine specifico di "mostrificare" Grillo, e suggerire a colui che legge (o meglio, a colui che vede) che si tratti di un pazzo pericoloso.

Questa tattica non è affatto nuova. Senza voler risalire a illustri precedenti novecenteschi, è sufficiente ricordare l'uso sistematico che ne faceva il TG4. Il Tg per eccellenza del "nemico" di Repubblica. In molti ricorderanno le foto "tattiche" di un Romano Prodi che si appisola o di un Di Pietro urlante.

E così il giornale che fu di Giorgio Bocca- il quotidiano della borghesia colta e progressista- si comporta esattamente come il TG che fu di Emilio Fede.

Nota bene: la nostra critica è alla forma- quasi all'estetica- dell'operazione di Repubblica. Se il noto quotidiano avesse preso di mira la totale mancanza di trasparenza e democrazia nelle dinamiche interne del M5S ci avrebbe trovati del tutto d'accordo.

La critica è rivolta invece ai metodi squallidi che il circo mediatico non esita a utilizzare contro qualsiasi cosa assomigli ad una opposizione.

E il meglio, sicuramente, deve ancora venire.

Quello che ci aspetta

Quello che ci aspetta, e che aspetta i nostri figli, dato che stiamo facendo le virtuose riforme tedesche: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/04/previdenza-germania-lancia-lallarme-sulle-pensioni-della-classe-media/341457/